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Autore: CKS    18/06/2019    3 recensioni
Cherry riceve un nuovo incarico da Heart, che la porta in Giappone a conoscere le ragazze ed i ragazzi visti precedentemente in foto.
Cosa farà per metterli insieme?
[I personaggi presenti nella storia sono di più rispetto a quelli indicati nel riquadro - La storia è in fase di revisione e correzione, sia per la forma che per il contenuto; revisionati e modificati il prologo e il primo capitolo].
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13
Inviti speciali e decisioni importanti


La lettura era una delle più grandi passioni di Kiri. 
Le piaceva prendere un libro, sfogliarlo, leggere pezzetti di alcune frasi e provare ad immaginarne la trame.
Aveva un debole per le storie d'Amore e le tragedie classiche.
Qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?- domandò Kiri, sistemando meglio il libro che aveva posato sulle ginocchia.
-Sono Sanae. Posso entrare?-.
La ragazza si alzò dal letto, ed andò ad aprire la porta.
-Lo so è un po' tardi, mi dispiace di averti disturbata- si scusò Sanae, giocherellando con i bottoni del pigiama rosa.
-Non ti preoccupare. Di solito non vado a dormire tanto presto-
-Cosa stavi leggendo?- 
-Romeo e Giulietta, o meglio Romeo and Juliet!-.
Sanae alzò un sopracciglio, non capendo bene la differenza.
Kiri rise della sua espressione confusa.
-È una copia interamente in inglese- le spiegò aprendole il libro davanti.
Sanae la guardò stupita: sapeva bene che Kiri era brava in inglese, ma non credeva che lo fosse così tanto da riuscire a leggere romanzi in lingua originale.
-Per la verità non avrei neanche bisogno di leggerlo. Sia io che Kirito conosciamo a memoria l'intera opera-
-Cosa?!-
-Sì, non sto scherzando! Lo conosciamo veramente a memoria!-
-In giapponese?-
-Anche-
-In inglese?-
-Sì-
-Ma come fate?-
-A dire il vero è stata nostra madre a farci imparare a memoria questa storia. E non è l'unica: di Shakespeare conosciamo anche Amleto e La Bisbetica Domata. 
E poi ci sono tutte le tragedie greche. La mia preferita in assoluto è la Medea di Euripide-
-Chi?-
-Euripide era un tragediografo incredibile a mio parere. I suoi monologhi sono sublimi, toccanti, e...-.
Sanae scoppiò a ridere fragorosamente.
-Che ho detto di male?!- borbottò Kiri, che non riusciva proprio a capire il perché di tutta quell'ilarità -Non stavo mica facendo un discorso comico!-
-No, no!- disse Sanae dopo aver smesso di ridere -Non mi sono messa a ridere per ciò che hai detto, bensì dalla luce che avevi negli occhi mentre parlavi-.
Kiri la guardò inquieta.
-Assomigliavi molto a Tsubasa, sai? Anche lui ha quella luce negli occhi quando parla di calcio!-.
La ragazza s'irrigidì e strinse sia le labbra sia i pugni.
-D-devo andare un attimo in bagno. Non mi sento bene- mormorò Kiri.
-Vuoi che ti accompagni?-
-No. Faccio da sola- e corse velocemente fuori dalla camera.
-Mi chiedo cosa le sia successo- riflettè Sanae ad alta voce -Sembrava quasi che avesse una crisi di panico-.
Dal libro posto sul letto s'intravedeva un angolo bianco probabilmente di una foto.
La Manager si avvicinò incuriosita, e tirò fuori la fotografia dalle pagine.
Ma non appena la vide si portò una mano alla bocca per soffocare il grido che ne sarebbe uscito fuori: l'immagine ritraeva quattro persone, due maschi e due femmine.
Il problema era che il maschio, sebbene avesse lineamenti più adulti, era uguale a Tsubasa.
Girò la foto, ed avvertì una scossa al cuore: sulla carta c'erano quattro firme.
Ed erano quelle di Tsubasa Ozora, Sanae Ozora, Daibu Ozora e Queen Ozora.

*

-Dici sul serio, Roberto?-
-Sì, Tsubasa. Tra un mese mi sposerò-
-Chi è la fortunata? Come si chiama?-
-Rebeca Ortuño. Aspetta!-.
Tsubasa si appoggiò allo schienale della sedia, ancora un po' stupito da quella notizia. 
Sullo schermo comparve il volto sorridente della donna: il sorriso di Rebeca era allegro e contagioso. I capelli ricci, color cioccolato, erano raccolti in una coda scomposta.
-Tu devi essere Tsubasa! Roberto mi ha parlato tanto di te!- disse lei in giapponese.
Roberto gli fece l'occhiolino.
-Ora che siamo qua, cara, perché non diciamo a Tsubasa come ci siamo incontrati?-.
Lei annuì felice, e prese parola.
-Vedi... Io e Roberto ci siamo incontrati alcuni mesi fa in una situazione pericolosa-
-In che senso?-
-Era di notte, ed io ho corso il rischio di essere violentata da ben quattro uomini... Se non ci fosse stato lui, io avrei di sicuro fatto una brutta fine-
-Ma questo non è successo perché io, da buon principe azzurro ho difeso coraggiosamente la mia principessa!-
-Certo- disse lei alzando gli occhi al cielo ed incrociando le braccia al petto, ma la bocca si distese in un tenero sorriso.
-Non vedo l'ora di vederti, Tsubasa!- esclamò lei allegra -Roberto mi ha detto che tra poco verrai qui in Brasile!-.
Gli occhi di Tsubasa s'incupirono e il ragazzo avvertì un nodo chiudersi sia in gola che nello stomaco.
-Roberto, Rebeca- sospirò lui -In questi giorni ho riflettuto attentamente, ma sono giunto alla conclusione di non essere ancora pronto per venire in Brasile-.
Guardò Roberto e vide che nei suoi occhi non c'era delusione. 
-Capisco la tua scelta- commentò lui con voce ferma e tranquilla -Ma dimmi una cosa: c'entra anche quella ragazza che vedo sempre accanto a te nelle foto che ci mandi?-.
Lui arrossì, e ciò bastò a Roberto per avere la risposta a quella domanda.
-Di che ragazza state parlando?- domandò Rebeca.
-Di lei- disse Roberto indicandola bella foto che aveva recuperato dal cellulare.
-Oh, Tsubasa è così carina! È la tua ragazza?-
-No-
-Ma vorresti che lo fosse?- gli domandò Rebeca.
-Sì-
-Ma non ci posso credere!- rise Roberto -Tu non hai mai ammesso apertamente questo, Tsubasa! Stai cambiando in meglio!-
-E tu, in quanto a prese in giro, stai decisamente peggiorando-
-Capitano, non vorrei sbagliarmi, ma lì è già mezzanotte. Non dovresti andare a dormire?-
-Hai ragione, Roberto. Come Capitano dovrei dare l'esempio- e ridacchiò -Buon giorno a voi!-
-E buonanotte a te!- esclamarono in coro i due.

*

-Azumi!-.
La ragazza si voltò di scatto.
-Ciao Taro. Mi cercavi?-
-Secondo te?- domandò lui affannato dalla corsa che aveva fatto per raggiungerla.
-Cosa succede?-
-È arrivato un invito da Cherry che mi ha invitato al Ballo d'Estate che si terrà il 21 giugno al suo castello-.
Azumi guardò il ragazzo confusa e un po' amareggiata. Chi diavolo era quella Cherry?!
Taro si accorse dell'errore e si affrettò a spiegare con chiarezza la situazione.
-Azumi, Cherry è un'amica che ho conosciuto in Giappone alcuni anni fa. Lei in quel periodo mi ha confidato di essere una principessa-
-Ok. Ma adesso dimmi una cosa: cosa avrei a che fare io con il tuo invito?-.
Taro sorrise, ma le sue gote si colorarono di rosso.
-Sul biglietto che ho ricevuto c'era scritto che potevo portare qualcuno assieme a me. Ed io vorrei chiederti se avessi piacere di accompagnarmi come dama-.
Azumi rimase di stucco, e ci mise qualche secondo per riprendere l'uso della parola.
-Mi piacerebbe molto, ma ci sono due problemi: il primo riguarda gli abiti. Non so te, ma i vestiti più 'Eleganti' che ho io sono quelli per uscire con le mie amiche. E poi dove si trova questo castello?-
-Sul biglietto c'è anche scritto il numero con cui possiamo metterci in contatto con Cherry-.
Azumi si guardò intorno, e vide che alcuni compagni stavano chiacchierando tra di loro. Argomento della conversazione? La loro presunta relazione amorosa.
-Ehm Taro, la mia aula è al secondo piano. Devo sbrigarmi se non voglio arrivare tardi-
-Certo, vai pure, ma promettimi di incontrarci nella pausa pranzo!-
-Ok. A dopo!- gridò lei voltandosi per poi salire le scale di corsa, per evitare di venire addocchiata da Laure, altrimenti sarebbe stata nuovamente costretta ad un micidiale terzo grado da parte della sua amica.

*

Hikaru sorrideva felice. Il motivo era semplice: Yoshiko, la ragazza che amava, gli aveva riferito al termine della partita che non avrebbe dovuto andare in America perché suo padre era riuscito a farsi trasferire in Giappone.
-Ehi Capitano, stai attento!-
-Hikaru!-.
Guardò intorno compagni di squadra e Yoshiko, perplesso, per poi andare a sbattere contro qualcuno è cadere rovinosamente a terra.
-Ma che diavolo?!-
-Scusa, scusa! Ti sei fatto male? Accidenti a me che non guardo mai dove vado!-.
Matsuyama osservò la ragazza che gli chiedeva ripetutamente scusa. I capelli erano biondi, ma a tratti si notava delle ciocche colorate di blu, che era lo stesso colore dei suoi occhi.
Sulla guancia sinistra c'era un buffo tatuaggio a forma di luna crescente.
La squadra si radunò attorno al suo Capitano.
-Tutto bene? Chi è quella ragazza?-
-Come hai detto che ti chiami?- domandò lei in un giapponese un po' incerto.
-Hikaru Matsuyama- 
-Perfetto- disse lei con un sorriso enigmatico -Conosci altri ragazzi che si chiamano Tsubasa Ozora, Jun Misugi, Kojiro Hyuga...-
-Sì, se vuoi posso fartelo conoscere. Anche se non capisco cosa vuoi da noi-
-Portami da loro e capirai-.
Hikaru la guardò inquieto, ma poi si diresse verso lo stadio dove si sarebbe disputata la finalissima tra la Toho e la Nankatsu.
-Ragazzi!- Matsuyama richiamò l'attenzione di tutti.
Ryo puntò subito l'attenzione verso la ragazza con i capelli biondi.
-Chi è quella? È molto carina!-.
Yukari s'infastidì a quel complimento e pestò un piede ad Ishizaki 
-Non si curerà mai di te, caro il mio difensore! Il tuo aspetto non lo permette!-
-Ma da chi hai preso tutta questa carineria? Da quella svitata di Kiri?-
-Certo che no!-
-Piccioncini, smettetela di tubare! Chiaroluna ci vuole dire qualcosa di importante!-.
Yukari e Ryo arrossirono in contemporanea, colti in fallo.
-Io sono Chiaroluna Moon, messaggera al sevizio delle principesse Cherry e Vanessa Kirk-
-Cherry e Vanessa delle principesse?! Ma ti si è fuso il cervello?!- ringhiò Hyuga.
-Qualunque domanda che riguardi la loro natura potrà essere posta al ricevimento a cui siete invitati tutti voi, il 21 giugno nella loro dimora- prese un respiro e tirò fuori dalla borsa un rotolo di pergamena -I nomi degli invitati sono: Tsubasa Ozora, Sanae Nakazawa, Jun Misugi, Yayoi Aoba, Hikaru Matsuyama, Yoshiko Fujisawa, Kojiro Hyuga, Maki Akamine, Ryo Ishizaki, Yukari Nishimoto, Ken Wakashimazu, Machiko Machida, Kiri Sora e Kirito Sora.
Ognuno di voi, se vorrà, potrà portare anche amici o parenti.
Le principesse vi vorrebbero al castello per provare gli abiti consoni al ricevimento. Saranno loro a venirvi a prendere.
Questo è tutto- terminò Chiaroluna ripiegando la pergamena e riponendola nella borsa.
Tutti erano ancora frastornati dalla notizia.
-Sanae che ti prende? Stai tremando!- disse Yukari allarmata.
Ma lei non le rispose. Nella sua mente era riemersa la foto che aveva trovato nel libro di Kiri, e i nomi delle quattro persone. Kiri e Kirito erano nomi falsi.
Daibu e Queen erano i suoi figli.

   
 
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