Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ande03    19/06/2019    0 recensioni
“L’amore è una cosa semplice, genuina, meravigliosa. Ma difficile da trovare e da riconoscere, e quando lo trovi e lo riconosci devi ritenerti fortunato.”
Ma quando questo amore ti tormenta l'anima perché è un amore impossibile?
Due persone costrette dai genitori a vivere sotto lo stesso tetto come faranno a vivere la loro storia d'amore senza rovinare quella dei genitori?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salgo in camera mia  dopo questa assurda giornata non voglio più vedere nessuno.

Ma non si rende davvero conto che così mi ferisce cazzo è mio padre dovrebbe sapere quanto per me sia ancora vivida l immagine di mia madre e quanto per per me sia importante mantenerla tale.

Non appena apro la porta della mia stanza noto subito che c’è un cambiamento, non è ciò che penso nooo no  ritrovo  all’ingresso della stanza delle valige  posizionate nel angolo per non dare fastidio  ed altre mille borse e scatole in un altro angolo della stanza, ma davvero devono invadere i miei spazzi cosi? Prima di chiudere la porta sento dei mormori probabilmente è mio padre che si lamenta di me come sempre...

Mi sdraio nel letto togliendo scarpe e maglia per stare più comodo, chiudo gli occhi e sempre passare un eternità  anche se probabilmente sono passati pochi minuti da quando mi sono sdraiato, entro in uno stato di sonno molto leggero. Quando d’improvviso sento bussare e mi sveglio di soprassalto nonostante la persona che ha bussato lo ha fatto con estrema delicatezza.

Apro gli occhi e involontariamente faccio un verso strano  come per dire che palle...

 

  • Chi è?
  • Scusa posso entrare?

Sento la voce della ragazza angelica con cui ho parlato poco fa’ oddio ma sono impresentabile appena sveglio, va beh pazienza si dovrà abituare  dal momento in cui vivrà qui.

  • Prego entra.
  • Grazie...
  • Ti serve qualcosa ?
  • Scusa io non volevo assolutamente disturbarti involontariamente poco fa ho sentito tutto quando discutevi con tuo padre.
  • E quindi?
  • Nulla volevo solo parlarti.
  • Dimmi ti ascolto
  • Ascolta Andrea io e te non ci conosciamo però credo che potremmo fare uno sforzo nemmeno io ero d’accordo a traferirmi in buna nuova città. Poi una città come Roma non è propio adatta a me  però sto facendo uno sforzo per la felicità di mia madre capisco che ora la vedi come una strega ma non lo è, era così contenta di poterti conoscere. Lei sa  cosa vuol dire perdere  la propria madre presto quindi sa che non vuoi sostituirla con lei. 

 

Quanto mi sento stupido una ragazzina deve farmi questi discorsi non potevo arrivarci solo? Beh però se io sono arrabbiato  con il coglione di mio padre e perché secondo lui io sono stupito e non capisco che mi ha nascosto tutto fino ad oggi. Poi lei parla così ma non è lei che rinuncia a tutti i suoi spazi, va beh ho appena pensato una cosa inutile e stupida in realtà anche lei sta rinunciando alla sua città e alla sua stanza e a molte altre cose probabilmente. Probabilmente mi sto comportando un po’ da immaturo.

 

  • Grazie e scusa per poco fa’ solo che è arrivato tutto all’improvviso, oggi mi ha detto che si è fidanzato e che abiteremo insieme ma  non mi ha detto che già da stasera dovevo  abituarmi a questa situazione.
  • Capisco non c’è fretta tranquillo io se vuoi ti aiuto.

Non riesco a non perdermi nella sua dolcezza e nella sua bellezza, i suoi occhi che incrociano i miei e mi fanno sognare, parla una voce così dolce e delicata, il suono della sua voce sembra quasi un massaggio al cuore, non riesco a capire cosa mi fa questa ragazza, quello che so è che mi fa sentire strano.

Le sorrido  ringraziandola.

Contraccambia il sorriso avvicinandosi un po’ di più a me e sedendosi  nel angolo del letto più lontano da me.

 

  • Allora Andrea quanti anni hai?
  • Io 17 tu?
  • Io 17 a breve.
  • A breve quando?
  • Ehm... a luglio, con esattezza il 16.

 Mi scappa un sorriso ma ancora siamo a  novembre come fa a dire che a breve li compie? 

  • Ma che dici ? Sei consapevole che ancora oggi è il 10 novembre ?
  • Uffaaa....

Sbuffa e quando lo fa è ancora più bella  le sue guance si gonfiano ed è molto buffa è carina tanto che mi fa scappare un sorriso. Spontaneamente esce un qualcosa che nemmeno io capisco.

  • Sei bellissima.

Non lo so ma che cazzo ho detto ma scherziamo ? Quanto sono stupido.... la figura peggiore della mia vita...

Lei mi guarda e poi abbassa lo sguardo  è evidente da mille miglia che è in imbarazzo.

D’improvviso alza lo sguardo fissandomi negli occhi.

  • Anche tu. 

Ok.... ora sono io in imbarazzo...

  • Oddio scusa Andrea non volevo creare disagio... scusa.
  • Tranquilla non fa’ nulla.
  • Dai vieni a cenare ?
  • Ma perché che ore sono?
  • Sono le 20.30. Hai dormito tutto il pomeriggio eh.
  • Non pensavo sinceramente pensavo fossero passati pochi minuti.
  • Eh invece no.

Afferma sorridendo, non riesco propio a non guardarla mi chiedo  cosa posso fare per evitare questa strana situazione.

Mi alzo dal letto indosso subito la maglia  e non appena esco la testa dal buco della maglia noto Jessica che mi osserva scrutando il mio corpo, sembra essersi persa. Non appena abbasso  la  maglia torna alla realtà scuote la testa e mi dice:

  • Andiamo ?
  • Si  metto le scarpe e arrivo.
  • Ok 

Si volta ed esce dalla mia stanza.

Chissà perché c’era questa strana atmosfera, non riesco a capacitarmene è stata in grado di farmi calmare solo con qualche parola.

Scendo a piano di sotto dirigendomi in cucina.

La prima cosa che noti quando entro  dalla porta è  Jessica seduta  nel posto accanto a quello in cui mi siedo io di solito,  so esattamente il motivo ma averla accanto a me mi fa molto piacere, mi conforta  sono sicuro che riuscirò a mantenere la calma con lei accanto a me anche una cena come questa che probabilmente potrei definire la peggiore in vita mia  può diventare  gradevole.

Andrea che cazzo stai dicendo ? Basta...

  • Tesoro entra siediti, non abbiamo avuto modo di presentarci io sono Samanta.

Torno bruscamente alla realtà con questa voce che è molto fastidiosa.

  • Andrea.
  • Vieni siediti pure ti piace  il risotto?
  •   Dipende fatto come?

Chiedo mentre mi siedo accanto a Jessica.

  • Con i funghi e lo zafferano.
  • Oh no... io sono intollerante si funghi.
  • Mannaggia troviamo Il modo per fartelo diversamente.

Noto la sua palese difficoltà, si vede dai è una brava persona  si sta sentendo persino in colpa.

  • Tranquilla adoro il risotto con lo zafferano, formaggio.
  • Sicuro ?
  • Si.
  • Ok allora lo mangeremo tutti così.
  • Ma no non è necessario.
  • Tranquillo invece dimmi a cos’altro sei intollerante?
  • Beh ho diverse allergie, mio padre dovrebbe avere i fogli in cui c’è la lista delle allergie.

Lei alza lo sguardo per incontrare quello di mio padre, persona di cui non mi ero propio accorto fin ora.

  • Io non ne ho fogli, poi Andrea smettila di fare il bambino e fare storie.
  • Storie ? 
  • Li mangi i funghi.
  • Ma no papà mi fanno male e lo dovresti sapere.
  • Che palle Samanta  stasera Andrea non mangia.
  • Ma seriamente?

Interviene Samanta che fino a quel momento osservava la conversazione in silenzio.

  • Sandrebob smettila, Andrea mangerà ciò che può mangiare, ma sopratutto mangerà con noi.
  • No.
  • Samanta tranquilla. Mio padre ha ragione io non mangio.

Mi alzo molto nervoso ed esco dal cucina andando verso la mia stanza, finché non sento una mano che afferra il mio polso. Mi volto  e incontro gli occhi di Jessica. 

  • Io sto con te
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ande03