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Autore: Yumemiru    19/06/2019    1 recensioni
"...Che ne pensi insettina? Ti piace come idea?" domandò Chat Noir con tono e sguardo di sfida.
"Ci sto!" esclamò con fermezza la corvina porgendo la mano al suo compagno...
Cosa succederebbe se Ladybug e Chat Noir si scambiassero i miraculous?
Una delle tante idee che vengono nella tarda nottata. Spero vi piaccia! :)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chat salì le scale, cercando di non far cadere per terra né la caraffa, né il piatto con i biscotti freschi di forno; missione che, da grande eroe, riuscì a svolgere con successo.
Dopotutto, fare il cameriere era nettamemte più facile che salvare Parigi da uno dei soliti scagnozzi akumatizzati di Papillon.

"Chat non dovevi disturbarti coisì tanto." esordì Marinette.

Si era offerta lei, inizialmente, di portare in camera sua il necessario per lo spuntino, ma il biondo si era opposto a tal punto da bloccarle la strada, finché lei non si fosse decisa a rimettersi tra le coperte.

Dopotutto era pur sempre in convalescenza.

"Mi basta semplicemente un grazie." affermò lui "Però un bacio non lo rifiuto se insisti tanto per darmelo."
"Nei tuoi sogni, tesoro mio." ironizzò la corvina "Piuttosto mi passeresti un bicchiere di thè freddo? Sto morendo di sete."

Il biondo prese un bicchiere, versò un po del liquido dalla caraffa e poi porse il bicchiere alla convalescente.

"Dici cosi....ma sbaglio o eri tu a essere innamorata di me?" chiese poi lui con tono e sguardo malizioso "Sai me lo ricordo bene perché tuo padre ha quasi LETTERALMENTE provato ad uccidermi. Dopo che ti avevo spezzato il cuore. Ricordi?"

Marinette quasi si strozzò con una sorsata di thè nell'udire quell'affermazione e per questo finì col tossire un paio di volte.
Come diamine faceva a ricordarselo?! Cioè, nel senso, lo sapeva benissimo come, dopotutto era stato traumatico per tutti. Però perchè rivangare proprio QUELLA parte di passato?
Doveva trovare un modo di sviare il discorso e alla svelta. Il problema era COME.

L'unica cosa che uscì detto fu una via di mezzo tra un rantolo e uno strano verso quasi gutturale "E-Eh...già" ma poi, resasi conto di quanto suonasse strano, oltre che insensato, cercò di riprendersi dicendo "Volevo dire che è stata difficile da superare....però dai in un modo o nell'altro, con un po di aiuto ecco....dopotutto sei già innamorato di Ladybug..." frasi che comunque, una volta messe insieme, erano lontane dal fare un discorso di senso compiuto.
"Comunque dai ammettilo!" esordì lui.
"Cosa?" Domandò lei perplessa. "Tastarmi un po' ovunque prima ha fatto riaccendere la scintilla in te...." continuò la frase prendendole il mento con le dita.
"M...Ma smettila..." arrossì Marinette indietreggiando "N....Non puoi neanche competere....c...con ciò che provo per Adrien.."

Chat sgranò gli occhi assumendo un'espressione ebete, quasi incredula; anche Marinette lo imitò incosciamente, resasi conto di cosa aveva appena spifferato all'eroe-coccinella. 

'Cavolo ora si che la faccenda si fa seria....' pensò il biondo 'che diavolo faccio? Come faccio ad essere obiettivo? Dopotutto sta parlando di me...ma io ora non sono me, sono Chat l'eroe su cui tutti contano...non posso ferire una donzella in difficoltà! Non io! Anche se il mio vero me è innamorato, come l'altro me, di Ladybug.'

I due intanto si erano staccati e rimanevano immobili e rigidi immersi in un'atmosfera tesa come una corda di violino. Dopo qualche istante, Chat ruppe il silenzio accompagnando il tutto con un gesto teatrale:

"Oh mio povero cuore...Ti hanno portata via a me!"

"Ma smettila!" esclamò la corvina "Rimarrò sempre e per sempre la tua fan n°1."
"Non chiedo di meglio per il mio fan club." gli disse lui sorridente "Sarebbe stata una perdita e ina mancanza imperdonabile per noi."
"Noi?" domandò Marinette perplessa "Noi chi? Tu e te?" ironizzò.
"AH. AH. AH. Mi sento ferito nel profondo." sentenziò lui.

I due passarono un paio d'ore a chiacchierare del più e del meno: divertendosi, confidandosi e scherzando. Fino a quando per Chat non fu il momento di andare:

"Via gli impegni della vita privata mi reclamano!" la salutò lui "È stato un piacere. Tornerò sicuramente a trovarti. Fino ad allora pensami sempre mi raccomando! Non trascurare il mio ricordo neppure per un istante."
"Hai ragione è stato un piacere Chat." contraccambiò lei con un sorriso "La porta per te è sempre aperta."

E così Chat che, nel frattempo, si era avvicinato alla finestra, saltò e sparì tra i palazzi parigini.

"Esci Plagg. C'è mancato davvero poco." lo rimproverò Marinette.
"Ma non mi ha beccato quindi smettila di lamentarti." rispose lui a tono "e prendi." aggiunse lanciandole il telefono.

Marinette lo afferrò al volo e per un pelo non cascò a terra, probabilmete, sfracellandosi in mille pezzi.

"Stai attento porca miseria!!" esclamò irata Marinette.
"Sese adesso nutrimi ho fame." aggiunse Plagg.

Marinette lanciò un verso di sgomento mentre si avvicinava nuovamente alla finestra per chiudela.
Si fermò un istante, incantata con lo sguardo fisso nel vuoto, ad osservare l'infinito.
Poi un tuono ruppe il silenzio; il cielo pian piano cominciava ad annuvolarsi.

'Pare che tra non molto pioverà...' pensò la corvina 'meglio che tolga i panni stesi sul terrazzo.'


La pioggia picchiettava sul vetro della macchina, producendo un ritmo a lungo andare fastidioso. Nathalie, dal canto suo, continuava a blaterare initerrottamente della giornata che lo attendeva, la quale rimaneva, come sempre, strabordante di impegni.

Tutto ciò che poteva fare Adrien era sopportare.

'Mi ci vorrebbero le giornate di 72 ore per fare tutto questo come minimo...' pensò ironicamente.

"Uno shooting alle 19, subito dopo un meeting per discutere sugli accordi e le tematiche della nuova campagna..." continuava la segretaria con tono incalzante "..senza dimenticare la videochat con suo padre alle 22."
"Cosa??!" la fermò Adrien "Non può essere...non può mancare."
"Ha dei meeting di lavoro che si sono aggiunti per il lavoro. Indispensabili per il sostentamento dell'azienda." spiegò Nathalie.
"Ma non può!" esclamò lui ormai alterato "È l'anniversario della scomparsa della mamma!"
"Lo sa..." affermò la donna "Ma purtroppo...."
"Senta Nathalie annulli i miei impegni per oggi. Non mi sento affatto bene." concluse il ragazzo.

La donna, dopo un primo istante di perplessità, dimostrò di aver capito con un cenno della testa e di conseguenza l'autista portò Adrien a casa come ordinato. Appena fu in casa, si rinchiuse a chiave nella sua stanza e si buttò sul letto sgomento.

"Ho sentito...ti va di parlare....?" chiese Tikki timidamente uscendo dal borsello.
"Sei gentile Tikki... ma non ce la faccio....scusa..." rispose lui "Comunque ti ringrazio..."

'Devo andarmene da questo posto' pensò il biondo. Si sentiva soffocare paradossalmente a quello che si potrebbe pensare vivendo in una villa come quella. Però, quella stupida sensazione di oppressione, continuava a non dargli tregua.

Rimase in uno stato di dormiveglia per un paio d'ore e non toccò nemmeno cibo, non aveva nè riusciva ad avere fame. 
Ad un tratto gli balenò un pensiero in testa. Dopotutto nessuno sarebbe venuto a disturbarlo fino al mattino seguente....

"Tikki. Trasformami."


Nella profonda notte in casa Dupain-Cheng gli unici suoni che riecheggiavano erano il fruscio del vento e lo sciabordare della pioggia; a questi, si aggiunse un ticchettio che, poco dopo, si trasformò in uno sbattere deciso. Marinette si svegliò di soprassalto, dallo spavento, per il rumore.
La corvina scese dal letto e andò verso la botola da dove proveniva quello strano, innaturale suono e l'aprì per vedere cosa fosse la causa del rumore.

"Chat! Ma che diamine!" lo rimproverò a bassa voce "È notte fonda!"
"Scusa..." rispose lui mortificato "Non sapevo dove andare e....posso entrare o continuo a deliziarmi della doccia che madre natura mi offre?"
"Su! Entra!" lo incitò la corvina.

Il biondo entò agilmente dalla botola e si andò a sedere sulla sedia vicino al computer.
Marinette uscì dal bagno con un paio di asciugamani, che porse immediatamente al biondo e un rotolo di carta da cucina infilato sottobraccio:

"Prendi prima di beccarti un raffreddore rompiscatole che non sei altro. Io intanto vado ad asciugare di sopra." 
"Ti voglio bene anche io." la canzonò il biondo.

Poco dopo la ragazza tornò di sotto da quello che era il suo inaspettato intruso.

"Che ti porta qua? Non ti aspettavo così presto!" esordì la corvina stupita.
"Beh..." rispose lui titubante "Problemi familiari a casa. C'è un'atmosfera insostenibile da anni e nulla potrà mai cambiare nonostante i miei sforzi..."

La voce di Chat iniziò a tremare, nonostante cercasse di mantenere un'espressione stoica e pacata.
Era inusuale vederlo così umano e vulnerabile e la sua Ladybug interiore sentiva il bisogno di proteggere quel suo caro amico e compagno di squadra. Nel profondo anche Marinette stessa si sentiva in dovere di sostenerlo, di essere di supporto tanto quanto lui lo era stato per lei. D'impulso lo abbracciò.
Chat rimase di sasso; men che mai si sarebbe aspettato una reazione del genere da parte di Marinette. Ricambiò l'abbraccio a sua volta calorosamente.

"Non farti problemi rimani pure quanto vuoi." affermò lei divincolarsi lentamente dall'abbraccio.
"Sicura?" chiese lui perplesso "Cioè senza problemi? Davvero? Non è che disturbo?"
"Si davvero." confermò Marinette "L'unica cosa è che vorrei andare a letto se possobile ormai è l'una passata hahaha"
"Certo si scusa hahahaha! Io...dove dormo?" domandò lui curioso.
"Ti ho messo un sacco a pelo e qualche cuscino extra vicino al mio letto." affermò la corvina "Va bene?"
"Sisi! Mai stato così tanto sicuro in vita mia." esclamò convinto lui "Ora dai andiamo."

I due salirono nel soppalco dove erano collocati entrambi i letti (uno un abbozzo a dire il vero) e si sistemarono.

"Buonanotte principessa" la rintuzzò lui.
"Buonanotte insettino." rispose lei a tono.

Quell'esclamazione risultò familiare a Chat, dopotutto lui stesso l'aveva usata con Ladybug, ma non gli diede tanto peso. Poteva essere una battuta come un'altra, nulla più. 
I due si addormentarono quasi subito e dormirono profondamente tutta la notte.
Il giorno seguente la prima a svegliarsi fu Marinette a causa della luce del primo mattino che, per qualche strana combinazione astrale, le puntò direttamente negli occhi. Si ritrovò a pancia in giù, con un braccio penzoloni, al quale sentì uno strano senso di pesantezza: si sporse appena dal ciglio e buttò giù lo sguardo, notando, infatti, che alla sua mano era avvinghiata quella di Adrien.

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Bene....Bene.....Bene.....Devo dire che sono successe un po, a dire il vero MOLTE cose qui ehehhehe. Spero di aver stuzzicato il vostro interesse ultimamente positivamente uhuhuhu ^.^ 
Non esitate a segnalarmi eventuali errori e critiche mi raccomando.


                                                                                                                                                                       Alla prossima!! Yume passo e chiudo!!
  
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