Dopo tanto vagabondare
un posto, luogo per creare ricordi.
Forse è così
non la tempesta
non un morso, sanguinolento
infetto
che t’ammazza.
Non deliri e sogni
e notti calde,
sospiri dei naufraghi.
Quiete
di riccioli stesi su un divano
di un corpo steso, morbido.
L’aria fresca
il sole, dalla finestra
che si tuffa in mondi
che pensavi non esistessero
non reali
falsi.
Perché dipingevi scenari
che forse
descrivono solo ombre
e non verità.