- ❖
Explosion
WARNING:
SMUT, DISAGIO
-
🔽🔽🔽
- Ero
sdraiato su quel letto matrimoniale con
le braccia spalancate e il respiro affannato. Guardavo il soffitto
mentre la
ragazza dai capelli rossi si dava da fare per compiacermi,
inginocchiata tra le
mie gambe. I suoni osceni che uscivano dalla sua bocca a contatto con
il mio
membro eretto mi riempivano le orecchie e mi soddisfacevano quasi
quanto il
piacere che mi stava donando.
- Quando
mi resi conto di essere quasi al
limite, raddrizzai la schiena e mi ritrovai seduto sul bordo del letto.
Osservai la sua testa rossa che andava su e giù, a ritmo con
la sua mano che scivolava
lungo la mia intimità. Tenevo le labbra socchiuse per far
uscire i leggeri
ansimi che mi risalivano la gola mentre la osservavo
dall’alto in basso. Non
appena i nostri occhi s’incontrarono, strinsi alcune delle
sue ciocche cremisi
tra le dita, adattando il movimento della sua bocca a quello del mio
bacino che
si spingeva contro di lei.
- Buttai
la testa all’indietro e chiusi gli
occhi mentre continuavo a dondolarmi in avanti, spingendo sempre
più in
profondità. Sentivo le gocce di sudore scivolarmi lungo il
collo e finirmi sul
petto nudo, bagnando la catenina d’argento che mi ricadeva
sui pettorali. La
obbligai ad aumentare il ritmo finché i miei sospiri non si
fusero con i suoi
gemiti. Poi la costrinsi ad alzarsi in piedi.
- Non
le diedi neanche il tempo di riprendersi.
L’afferrai per i fianchi e la buttai sul materasso, nello
stesso punto in cui
ero seduto prima. La feci voltare, così da avere il suo
sedere contro la mia
erezione, ed entrai in lei senza troppi complimenti. Iniziai con un
ritmo
veloce già dalla prima spinta e i suoi gemiti mi riempirono
nuovamente le
orecchie.
- Volevo
solo perdermi nel piacere. Nient’altro.
Avevo bisogno di staccare la spina oppure sarei impazzito. Yorin mi
aveva fatto
incazzare con i suoi discorsi del cazzo e non avevo potuto fare a meno
di
vendicarmi. Perciò quella ragazza sotto di me era
lì solo per fare un dispetto
a Yorin. Quanto ero caduto in basso? Prima almeno facevo sesso per me
stesso,
ora scopavo solo per farla ingelosire. Ma ingelosire di cosa, poi?
Quella
fottuta ragazzina non sarebbe mai venuta a letto con me, neanche se
fossi stato
l’ultimo uomo sulla faccia della terra.
- Per
colpa sua, l’umanità si sarebbe estinta.
- I
gemiti della rossa si facevano sempre più
disperati man mano che aumentavo il ritmo delle spinte. Appoggiai una
mano sul
retro del suo collo e cominciai a diventare più irruento, ma
la mia mente se ne
andò altrove, come sempre nell’ultimo periodo.
- Lo
sguardo di Yorin era impresso nei miei
pensieri. Aveva fatto come le avevo detto, portandomi la rossa che ora
mi stavo
sbattendo senza pietà, ma i suoi occhi delusi prima di
andarsene mi avevano
fatto male al cuore. Non avrei mai voluto deluderla, ma il mio orgoglio
era più
forte di qualsiasi altra cosa. Esattamente come il suo.
- Già,
era questa la verità. Eravamo due
orgogliosi del cazzo e avremmo continuato a stuzzicarci
finché uno dei due non
sarebbe esploso. E io ero quasi arrivato al limite.
- Mollai
la presa sulla rossa e mi lasciai
cadere sul letto, interrompendo quell’amplesso che non avevo
più voglia di
portare a termine. Che cazzo mi stava succedendo?
- «Oppa?»
mi chiamò la tipa mentre mi massaggiavo
la faccia con entrambe le mani. «Che succede? Ho…
Ho sbagliato qualcosa?»
- Ridacchiai.
«No,» la tranquillizzai,
decidendomi a voltare la testa per guardarla. «No, sono io
che sto sbagliando
tutto.» Le osservai il volto. Era davvero carina.
«Tu sei bellissima, dico sul
serio. Il problema sono io.»
- «È
per quella ragazza di prima?»
- Ok,
ora sì che ero sorpreso. «Chi?»
- «Ma
sì, quella che mi ha portato qui. La tua
assistente.» Si mordicchiò il labbro inferiore e
fece ciondolare i piedi dietro
di sé visto che era sdraiata a pancia in giù.
Distolsi lo sguardo e lei
ridacchiò. «Dai, Oppa. Si vede lontano un miglio
che le muori dietro. Stavi
facendo di tutto per farla ingelosire, e credo che tu ci sia riuscito
alla
grande. Non hai visto che faccia ha fatto quando mi hai trascinato
nella tua stanza
e le hai chiuso la porta in faccia?» Inclinò la
testa e poggiò il mento contro
la sua mano mentre continuava a guardarmi. «Cavolo, che
invidia. Vorrei tanto
essere lei.»
- Mio
Dio. Ma era davvero così evidente che
volessi portarmela a letto?
- «Si
nota così tanto?» domandai, incapace di
guardarla negli occhi. Quella ragazzina stava riuscendo a mettermi in
soggezione. Non era mai successo.
- «Che
entrambi volete saltarvi addosso?
Cavolo, sì! La vostra attrazione sessuale si sente da
chilometri. Ero davvero a
disagio quando continuavate a lanciarvi quegli sguardi.»
- «Quali
sguardi?»
- Ridacchiò
ancora. «Di due che si vogliono
strappare i vestiti di dosso.»
- Stavolta
scoppiai a ridere. Non ce la facevo
più. «Yorin che vuole strapparmi i vestiti di
dosso?» ripetei incredulo. «Semmai
vuole strapparmi gli occhi dalle orbite dato che pensa che io la stia
usando
per poter riavere sua sorella.» Strinsi forte i pugni e mi
sedetti sul bordo
del letto con la testa china. «Fottuta ragazzina. Come
può anche solo pensare
una cosa del genere? Tra lei e sua sorella c’è un
abisso. Sono una l’opposto
dell’altra.»
- «Fossi
in te glielo direi.»
- Sollevai
la testa. «Cosa?»
- «Che
sei innamorato di lei.»
- Non
scoppiai a ridere solo perché ero rimasto
troppo scioccato. La guardai negli occhi finché non capii
che stava dicendo sul
serio. «Io? Innamorato di Yorin?» La rossa
annuì come se fosse una cosa ovvia.
«È solo attrazione fisica... Niente di
più.»
- «Sì,
certo. Continua a ripetertelo finché non
ne sarai convinto.»
- Sollevai
un sopracciglio. Mi stava forse
prendendo per il culo? La rossa si alzò e
recuperò i suoi vestiti sparsi per la
stanza. Si rivestì sotto il mio sguardo confuso e si
avviò verso la porta.
- «Dove
vai?» le domandai alzandomi a mia
volta. Afferrai il jeans appallottolato ai miei piedi e lo indossai
prima che
potesse aprire la porta. Si voltò a guardarmi mentre
recuperava la sua borsa.
- «Me
ne torno a casa. Contro questa Yorin ho
già perso in partenza. E poi il tuo telefono continua a
vibrare. Ti saranno
arrivati come minimo dieci messaggi.» Guardai il mio
cellulare abbandonato sul
comodino, e in effetti aveva ragione. Lo schermo si era appena
illuminato. «Stammi
bene, Min Yoongi. Spero che tu riesca a fare chiarezza nel tuo
cuore.» Afferrò
l’Army Bomb e me la sventolò davanti al naso come
se volesse incoraggiarmi.
«Fighting!»
- «Non…
Non te la sei presa perché non abbiamo
finito?» le domandai indicando il letto sfatto alle nostre
spalle. «Non mi
piace lasciare insoddisfatta una ragazza. Se vuoi posso farti
venir-»
- «No
no no!» mi bloccò subito. «Il sesso lo
accetto, ma la carità no. Piuttosto, va’ a
compiacere la tua bella. Sono sicura
che in quel caso sarà divertente per entrambe le
parti.»
- Sbuffai.
«È troppo orgogliosa per farsi
toccare da me. E io sono troppo orgoglioso per provarci di nuovo con
lei. Siamo
a un punto morto.»
- «L’orgoglio
scoppia quando c’è di mezzo la
passione.»
- La
seguii in corridoio e mi appoggiai contro
lo stipite della porta mentre la guardavo andar via. «Non hai
bisogno di un
passaggio? Il mio bodyguard potrebbe-»
- «No
no! Casa mia non è molto distante,» mi
bloccò ancora una volta. «Ah, e per la cronaca,
sono una laureanda in
psicologia.» Mi fece l’occhiolino mentre io
sgranavo gli occhi per la sorpresa.
«E indovina un po’? Sono la migliore del mio
corso.»
- Se
ne andò così, lasciandomi con mille dubbi
e diecimila domande. Io… innamorato di Yorin? Ammetto che
con lei mi comportavo
in modo davvero strano. Ero geloso dei miei compagni, correvo alla
velocità
della luce quando aveva bisogno di me e sentivo il costante bisogno di
consolarla quando era triste. Avrei sempre voluto vederla
sorridere…
-
- Cazzo.
Ma tra tutte le ragazze che c’erano,
dovevo proprio andare a scegliere una fottuta strizzacervelli? Non ne
fai mai
una giusta, Min Yoongi. Mai.
- Sospirai
e decisi di lasciar perdere per salvaguardare
l’ultimo neurone che mi era rimasto. Tornai nella mia stanza
e afferrai il
cellulare dal comodino, scorrendo tra i vari messaggi che erano
arrivati nella
nostra chat di gruppo.
- [Come
fanno le mietitrebbie?]
- «Il
Leader Dei Porno
- Qualcuno
mi spiega perché Jungkook
- sta
ballando su quel fottuto tavolo?
- «Sole
scassa-minchia
- Jungkook?
Chi è Jungkook?
- Io
non conosco nessun Jungkook
- «WorldWide_RompiCazzo
- Io
l’ho sempre detto che abbiamo sbagliato ad educarlo
- È
tutta colpa dell’influenza negativa di Jimin!
- «Sole
scassa-minchia
- A
proposito di Jimin,
- qualcuno
di voi l’ha visto?
- «Il
Leader Dei Porno
- Anche
Suga non si è ancora fatto vedere
- Gli
avevo detto di presentarsi alle nove in punto
- Stiamo
facendo una figuraccia con gli altri invitati
- «WorldWide_RompiCazzo
- Starà
ancora procreando
- con
la donna di fuoco
- «Sole
scassa-minchia
- Oppure
si è addormentato
- «quellochesacontarefinoaTre
- Eeeeeehyyyy
rrrrrrrrrragazziiiii
- Come
bUtta?
- «Il
Leader Dei Porno
- Jimin!
- E
tu da dove diavolo stai scrivendo?
- «quellochesacontarefinoaTre
- Da
sssotto i l tavOl o
- «WorldWide_RompiCazzo
- Codice
Rosso
- Ritirata
- Ripeto,
ritirata
- «Il
Leader Dei Porno
- Non
possiamo andarcene
- nel
bel mezzo del party!
- «Sole
scassa-minchia
- Volevo
solo avvisarvi che
- Jungkook
è caduto dal tavolo
- Casomai
non ve ne foste accorti
- «WorldWide_RompiCazzo
- Sì,
ma ora dov’è finito?
- Non
lo vedo più
- «Maknae
che tanto Maknae non è
- Che
botta
- «quellochesacontarefinoaTre
- Portatemi
quel fottuto Min Yoongi!
- «Taesoro
D’Oriente
- Avete
visto com’è
- bello
il lampadario?
- «Sole
scassa-minchia
- Non
so se essere più scioccato per quello che ha scritto Jimin
- o
per Jungkook e Taehyung che se ne escono così dal nulla
- «Taesoro
D’oriente
- Perché?
Cos’avete contro
- questo
bellissimo lampadario?
- «WorldWide_RompiCazzo
- Assolutamente
niente
- Fa
risaltare il colore perlato
- della
mia carnagione
- «quellochesacontarefinoaTre
- Dove
diavolo è Min Yoongi???
- «Il
Leader Dei Porno
- Vorremmo
saperlo tutti quanti
- Ed
esci da sotto quel fottuto tavolo!
- «WorldWide_RompiCazzo
- Esatto!
Altrimenti vengo
- a
prenderti per le orecchie!
- «Maknae
che tanto Maknae non è
- Nooo
le orecchie no
- «WorldWide_RompiCazzo
- Non
stavo parlando con te!
- «Sole
scassa-minchia
- Ma
dov’è Yorin?
- «quellochesacontarefinoaTre
- DOV’È
QUEL PUTTANIERE DEL CAZZO
- «WorldWide_RompiCazzo
- Eccola
- «Il
Leader Dei Porno
- Mi
state dicendo che Yorin è sotto
- a
quel maledetto tavolo con Jimin?
- «Taesoro
D’Oriente
- Waaa,
è così buio qua sotto!
- «Sole
scassa-minchia
- Non
solo con Jimin
- «Maknae
che tanto Maknae non è
- Ho
una botta enorme sul culo
- «quellochesacontarefinoaTre
- DOV’È
MIN YOONGIIIII
- «Maknae
che tanto Maknae non è
- YoRi
n la smeti di freg armi il cell ul ar?
- «Taesoro
D’Oriente
- Kookieee,
anche tu conosci il
- linguaggio
degli alieni?????
- «Maknae
che tanto Maknae non è
- Kook
ie sarà Tua so rel la
- «Taesoro
D’Oriente
- Ma
Kookie non è mia sorella
- «Maknae
che tanto Maknae non è
- Nean
ke la M ia
- «Taesoro
D’Oriente
- Jimin-ssi
- Ridammi
subito il cellulare
- Conto
fino a tre
- «Maknae
che tanto Maknae non è
- Aspe
m sto confond end o
- Tu
chi se i?
- E
io chi son o?
- «quellochesacontarefinoaTre
- MIN
YOONGI TI DISTRUGGO
- «Sole
scassa-minchia
- Quindi
mi state dicendo che sono
- tutti
e quattro sotto a quel tavolo?
- «WorldWide_RompiCazzo
- Però
sembra che si stiano divertendo
- Che
carini, i miei bambini!
- «Il
Leader Dei Porno
- Carini
e bambini un corno!
- Ok,
al mio tre corriamo più veloce della luce e li acciuffiamo
- E
poi via di corsa in macchina! Se qualcuno ci fa
- qualche
domanda lasciate parlare me
- Voi
limitatevi ad annuire come fate durante
- le
interviste quando non capite un cazzo
- «Sole
scassa-minchia
- Quindi
ce ne andiamo?
- «WorldWide_RompiCazzo
- Io
l’avevo detto che dovevamo
- battere
in ritirata!
- Perché
nessuno ascolta mai
- i
saggi consigli dello Hyung?!
- «Sole
scassa-minchia
- L’ultima
volta che ho seguito un tuo consiglio
- ho
avuto mal di stomaco per tre giorni
- «quellochesacontarefinoaTre
- Ma
quin di io chi son o?
- Tu»
- Ma
con che cazzo di
- gente
ho a che fare?
- Sul
serio, ero allibito. La maknae line era
di nuovo riuscita a dare spettacolo, ma non avrei mai immaginato che
Yorin
potesse unirsi a quel trio di pazzoidi. M’infilai una camicia
a caso visto che
la festa a quanto pare era saltata, e uscii dalla mia camera per
dirigermi
verso quella di Namjoon.
- I
messaggi erano stati inviati parecchi
minuti prima, perciò dovevano essere già tornati
in Hotel. Incrociai un membro
dello Staff e mi avvisò che erano tutti nella Suite, da poco
tornata
disponibile. Bene, almeno Yorin avrebbe avuto un posto in cui dormire
piuttosto
che accontentarsi della terrazza. Lo ringraziai e mi diressi a passo
spedito
verso la mia meta. Quando fui davanti alla porta, tentennai non appena
udii un
chiasso infernale provenire dall’interno. Entrai e per poco
non mi saltarono
via i timpani.
- «TI
HO DETTO CHE NON È GIUSTO!» urlò Jimin
in
faccia a Jungkook. «Perché devo essere sempre io
il più basso?! La prossima
volta lo fai tu!»
- «Va
bene,» lo assecondò il maknae. «Allora
la
prossima volta mi taglio le gambe. Okay?»
- «Finalmente
ti sei degnato di farti vedere!»
si alzò in piedi Namjoon riferendosi al sottoscritto.
«Ti rendi conto che hai
lasciato me, Hoseok e Jin-hyung ad occuparci di queste piccole
pesti?»
- «Almeno
non ho fatto una figura di merda,»
risposi osservando i volti strafatti dei tre maknae.
«Perché cazzo li avete
fatti bere? Lo sapete che si riducono in questo stato appena mandano
giù una goccia
d’alcol.»
- «Non
li abbiamo nemmeno visti,» intervenne
J-Hope. «Riescono sempre a farcela sotto il naso.»
- «O
sotto il tavolo!» disse Seokjin scoppiando
a ridere. Nessuno di noi si unì al suo divertimento.
«Mio Dio, che persone
tristi… Ridete! La vita è bella come Kim
Seokjin!»
- Sollevai
gli occhi al cielo e mi guardai
intorno, ma non riuscii a trovare la persona che
m’interessava. «Dov’è
Yorin?»
domandai preoccupato. Dai messaggi inviati sulla chat di gruppo, avevo
dedotto
che fosse ubriaca quanto la maknae line. Cosa diavolo le era passato
per la
testa?
- Proprio
in quel momento, la mora spalancò di
botto la porta del bagno. Strabuzzai gli occhi quando mi accorsi della
minigonna che stava indossando. E quelle calze a rete da dove saltavano
fuori?
Non ricordavo di avergliele comperate.
- «Eccoti
qua,» mi disse incenerendomi con lo
sguardo. Stava barcollando a destra e a sinistra. «Lo sai
cosa cazzo sto
passando per colpa tua?!»
- Si
lanciò contro di me, ma Taehyung
l’afferrò
al volo prima che potesse mettermi un dito addosso. La osservai
allibito. «Wooo,
calma leonessa!» le disse mentre Yorin cercava di liberarsi
dalla sua presa.
Per fortuna, quando era ubriaca non riusciva a controllare i suoi
movimenti,
altrimenti Tae sarebbe già finito sul pavimento.
«Non puoi picchiare il nostro
rapper. Soprattutto quello cazzuto! Che figura gli faresti
fare?»
- «Ma
cazzuto un paio di palle!» urlò Yorin tirando
calci nella mia direzione. «È solo uno stronzo
bastardo. Ecco cos’è!! Vieni qui,
ti faccio vedere come ti distruggo!!»
- «Ehi,
bimba,» la bloccai, leggermente
alterato. «Vedi di darci un taglio. È da prima che
continui a insultarmi.»
- «Ah
sì? Beh, ti conviene farci l’abitudine. Ho
appena cominciato,» mi sfidò continuando a
dimenarsi fra le braccia di Tae. «E
bimba ci chiami qualcun altro, cocco! Vieni qui e risolviamo i nostri
problemi
una volta per tutte! Vediamo se hai le palle di avvicinarti!»
- «Ma
perché bisogna sempre risolvere tutto con
la violenza?» domandò improvvisamente Seokjin.
«Non sapete cosa vuol dire
discutere civilmente?»
- «Guarda
che io non ho fatto niente,» mi
difesi. «È lei che vuole ammazzarmi, non so per
quale fottutissimo motivo!»
- Namjoon
incrociò le braccia al petto. «Beh, in
realtà di motivi ce ne sarebbero tanti. E poi è
ubriaca fradicia. Anch’io ti
metterei le mani addosso se avessi in corpo più alcol che
sangue.»
- Lo
guardai incredulo. «Ma oggi avete tutti deciso
di bullizzarmi?»
- «Tranquillo,
Yoongi-hyung!» urlò
all’improvviso Jimin piegando il braccio per mettere in
mostra il suo bicipite.
«Ti proteggerò io da Yorin! Tu resta dietro di me
e vedrai che non ti succederà
niente! Guarda che muscoli!»
- «Ora
sì che posso stare tranquillo.»
- Hoseok
si alzò in piedi e sbatté le mani per
attirare la nostra attenzione. Persino Yorin smise di dimenarsi.
«Okay, okay!
Dato che dobbiamo aspettare che a quei quattro passi la sbornia, che ne
dite d’ingannare
il tempo giocando a qualcosa?»
- «Io
non ho la sbornia,» si lamentò Jungkook
lasciandosi cadere di schiena sul pavimento. «Mai
avuta!»
- «Ehm,
sì…» lo ignorò J-Hope.
«Che ne dite del
gioco della verità?»
- «Intendi
“obbligo o verità”?»
domandò Seokjin
con sguardo confuso.
- «No,
no. Solo verità. Con tutti questi pazzi
in circolazione finirebbe per scapparci seriamente il morto.»
- «Ok,
ma la penitenza?» domandò Namjoon. «Se
non rispondiamo, deve esserci una penitenza, giusto? E non credo che
bere sia
la soluzione migliore.»
- «Invece
della penitenza, che ne dite di una ricompensa?»
urlò all’improvviso Tae.
Anche lui si lasciò cadere a terra e trascinò con
sé Yorin, che gli finì
letteralmente addosso. Entrambi scoppiarono a ridere mentre lei cercava
di
alzarsi poggiando le mani sul suo petto. Distolsi lo sguardo e mi
diressi verso
il frigo-bar di quella maledetta Suite per cercare una bottiglia
d’alcol. Avevo
bisogno di bere.
- «Ricompensa?»
domandò J-Hope. «Che tipo di
ricompensa?»
- «Beh,»
cominciò Tae portandosi un dito sulle
labbra. «Chi è che vuole spogliarsi
perché sente troppo caldo?» Lui, Yorin,
Jimin e Jungkook alzarono subito la mano. «Okay. Allora, se
noi quattro decidiamo
di rispondere alla domanda, possiamo toglierci un indumento. Se non
rispondiamo, ci teniamo i vestiti addosso.»
- Mi
andò quasi di traverso il sorso di vodka.
- «Seee,
tutti nudiiii!» urlò Jimin togliendosi
la maglietta per lanciarla in faccia a Jungkook. Quest’ultimo
tossì quando il
vocalist, non contento, si buttò di peso sul suo stomaco.
- «Tu
non ti spogli,» ordinai alla ragazza appiccicata
a Taehyung. La guardai storto. «È fuori
discussione.»
- Yorin
mi restituì lo stesso sguardo
incazzato. «Io faccio quello che mi pare, Min Yoongi. Non sei
di certo mio
padre!»
- «No,
ma sono il tuo Capo. Perciò non ti
spogli.»
- Quella
stronza sogghignò. «Ma tu guarda… Se
dici così mi viene ancora più voglia di
farlo,» cinguettò strofinando la faccia
contro la spalla di Tae. «Dovrei iniziare dalle
scarpe?» Si aiutò con la punta
del piede e se ne sfilò una, lanciandola nella mia direzione
con un
meraviglioso stacco di gamba. Poi fece la stessa cosa con
l’altra.
- Ma
cosa avevo fatto di male per meritarmi una
cosa del genere?
- «E
noi che invece non vogliamo spogliarci?»
domandò Seokjin con una punta di scetticismo nella voce.
«Le mie spalle sono
patrimonio dell’umanità. Non vi aspetterete che le
mostri ai quattro venti?»
- «Vale
esattamente il contrario,» rispose Tae
cominciando a muovere le braccia avanti e indietro come se fosse in
mezzo alla
neve. «Per voi la ricompensa sarà tenervi i
vestiti addosso. Ci state?»
- Yorin
era in bilico sul petto del più piccolo,
e il bruciore che sentii allo stomaco di certo non fu causato dal sesto
sorso
di vodka che mandai giù come se fosse acqua. Osservai con
enorme fastidio le
sue gambe imprigionate nelle calze a rete che sfregavano contro quelle
di
Taehyung, fasciate invece dai jeans. Mi andò il sangue al
cervello e sospirai
cercando di nascondere la mia frustrazione. Chissà chi
diavolo le aveva dato
quei vestiti. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
- «Ok.
Quindi chi comincia?» chiese Namjoon
mentre ci sedevamo tutti in cerchio. «Qualcuno di voi ha una
bottiglia?»
- Mi
scolai l’ultimo sorso di vodka e feci una
smorfia a causa dell’alcol che mi stava bruciando la gola.
«Tieni,» dissi
lanciandola nella sua direzione. Nam l’afferrò al
volo.
- Il
primo a doversi subire quella tortura fu Seokjin.
La domanda venne posta ovviamente da Namjoon, che ci pensò
un po’ su prima di
aprire bocca. «Che cosa hai detto a Jungkook quando ieri
notte gli hai fatto la
ramanzina?»
- Seokjin
ridacchiò e incrociò le mani dietro
la testa. Il maknae si accigliò all’istante.
- «Che
con le donne deve comportarsi da
gentiluomo. Non può andarsene in giro mezzo nudo e
pretendere che Yorin faccia
finta di non vederlo. Magari è anche colpa nostra che
l’abbiamo educato male,
ma sappiamo bene che Jungkook ha sempre avuto paura di rapportarsi con
il
genere femminile. Magari ha reagito così
perché-»
- «Ma
l’hai finita di sparare stronzate?» lo
interruppe Jungkook con un occhio mezzo aperto e l’altro
chiuso. Stava
dondolando sul posto. «Non ti sopporto quando fai il
sapientino. Sei noioso.»
- Calò
un silenzio improvviso, ma poi l’urlo
sconvolto di Seokjin ci fece saltare tutti sul posto.
«NOIOSO?! CON CHI CREDI
DI PARLARE, MAKNAE INGRATO! IO SONO IL RE DELLE FREDDURE! Prova a
ripeterlo se hai
il coraggio!»
- «Sei
sapientino e noioso,» ribadì il più
piccolo senza un briciolo di paura. «Sei diventato sordo per
caso? Non è che
stai invecchiando per davvero, Seokjin-hyung?»
- Seokjin
afferrò una delle scarpe abbandonate
da Yorin e la lanciò dritta contro la faccia del maknae, che
riuscì a schivarla
nonostante fosse ubriaco. Il più piccolo scoppiò
a ridere e il viso del
maggiore si colorò di rosso per la rabbia.
- «La
prossima volta userò il mattarello!»
sbraitò il più grande. «E con la tua
faccia ci farò una pizza gigante!»
- Per
fortuna, Hoseok decise di mettersi in
mezzo per calmare le acque. «Oook! Che ne dite di andare
avanti? Giro io la
bottiglia visto che Seokjin-hyung non sembra in grado di
continuare.»
- Mentre
il più grande si lamentava ancora una
volta dei giovani senza rispetto, il collo della bottiglia si
fermò esattamente
su di me. Cazzo. Guardai J-Hope che stava al mio fianco e lo fissai con
la faccia
di uno che stava per essere condannato a morte. Odiavo questo fottuto
gioco.
- «Perché
hai fatto tardi al party?»
- «Perché
stavo scopando.»
- I
miei occhi guizzarono verso Yorin. Incontrai
le sue pupille nere e minacciose che continuarono a fissarmi con sfida
anche
quando si attaccò al braccio di Taehyung. Deglutii e cercai
di contenere il
fastidio che mi stava risalendo il petto. Non ce la facevo
più a vedere quei
due appiccicati. Da quand’è che erano diventati
così intimi? Mi era forse
sfuggito qualcosa?
- «E
com’è stata questa scopata?» mi
domandò
Yorin continuando a fissarmi. Nei suoi occhi riuscivo ad intravedere un
leggero
velo di ebbrezza. «La rossa ti ha soddisfatto?»
- «Oh
sì,» controbattei senza neanche darle il
tempo di finire la domanda. Poggiai il mento contro la mano e
sogghignai.
«Aveva una bocca fantastica.»
- Il
sorrisetto della ragazza svanì. Girai la bottiglia
e stavolta finì per indicare il maknae.
- «Jungkook?»
lo chiamai dato che sembrava
perso nel suo mondo. Quando fui sicuro che mi stesse ascoltando, gli
feci la
fatidica domanda. «Ti piace Yorin?»
- Si
voltarono tutti a guardarmi, compresa la
diretta interessata che mi fulminò letteralmente con lo
sguardo. Mi divertivo
troppo a stuzzicarla.
- Il
maknae ridacchiò e le sue spalle
rimbalzarono contro la maglietta larga che stava indossando.
«Sì, ma lei ha
detto che è un amore platonico.» Stavolta
scoppiò a ridere. «Non è divertente?
Un amore platonico!»
- Quando
guardai Yorin, stavolta non la beccai
a fissarmi. Aveva distolto lo sguardo e si stava nascondendo contro il
petto di
Taehyung. Che diavolo era questa storia? Amore platonico? Jungkook si
alzò in
piedi e si sfilò la maglietta, lanciandola in un angolo
della stanza. Rimase a
petto nudo, con i pantaloni della tuta che lasciavano intravedere
l’orlo delle
sue mutande firmate. Barcollò leggermente e poi si rimise
seduto, facendo
girare malamente la bottiglia. Stavolta puntò Taehyung.
- «La
cosa più strana che tu abbia mai fatto.»
- «Dormire
sotto le stelle insieme a Yorin, su
una scomodissima panchina.» Mi andò la saliva di
traverso e dovetti tossire per
riprendere a respirare. «Però è stato
divertente, vero?» domandò scompigliando
i capelli della ragazza, che annuì convinta. Poi si
staccò leggermente da lei
per potersi sfilare la maglietta. Rimase con una canottiera nera che
gli
lasciava scoperte le braccia e le spalle.
- Avevo
voglia di alzarmi e mandare tutto a
fanculo. Come se non bastasse, la vodka stava cominciando a fare
effetto. Mi girava
la testa e non riuscivo a concentrarmi su ciò che avevo
davanti. Meglio, perché
altrimenti avrei strozzato prima Taehyung e poi quella fottuta
ragazzina. Mi
ero preoccupato tutta la notte di Jungkook, ma alla fine avrei dovuto
fare
attenzione al mio compagno di stanza.
- Ora
capivo perché quei due erano diventati inseparabili.
- La
bottiglia si fermò su Yorin e si
guardarono entrambi negli occhi, più brilli che mai.
Taehyung sorrise e Yorin
lo seguì a ruota, facendomi contorcere lo stomaco per il
fastidio. Non riuscivo
a guardarli.
- «Hmm,
vediamo,» disse Taehyung ispezionando
la faccia di Yorin come se avesse potuto leggervi la domanda.
«Ci sono! Il tuo
primo bacio?»
- Spostai
lo sguardo su Yorin, notevolmente interessato.
Lei cominciò a ridacchiare talmente forte che si
ritrovò a rotolare sul
pavimento. Era di fronte a me, perciò riuscivo a vederle le
gambe sinuose e
perfette. Cazzo, quanto avrei voluto passarci le mani e sentire ogni
centimetro
della sua pelle. Quelle calze avrei potuto sfilargliele a morsi.
- «Ieri
sera, con Jeon Jungkook.»
- Mi
paralizzai sul posto. Avevo persino smesso
di respirare mentre la mascella di Seokjin stava quasi per schiantarsi
sul
pavimento.
- «Era
il tuo primo bacio?!» domandò sconvolto
Jungkook, appena ripresosi da uno dei suoi momenti di estraniamento
dalla
realtà. «Diamine, ecco perché eri tanto
scioccata. Ho fatto una fatica enorme a
ficcarti la lingua in bocca!»
- Prima
che potessi rendermene conto, ero già
balzato in piedi e mi stavo dirigendo a passo spedito verso il maknae.
Qualcuno
mi afferrò per le spalle, impedendomi di fare
chissà che cosa visto che non lo
sapevo nemmeno io.
- «Calma,
calma,» disse Namjoon tirandomi per
la camicia, cercando di farmi indietreggiare. «Sei ubriaco,
Hyung. Non fare
cose di cui potresti pentirti.»
- «Ti
stacco la testa, Jeon Jungkook,» sibilai
minaccioso, mantenendo il tono della voce a un livello veramente basso.
Lo
stavo guardando come se avessi voluto mangiarmelo per colazione.
«Mettile un
altro dito addosso e te la vedrai con me. Sono stato chiaro?!»
- «Scusa,
Hyung, ma perché ti scaldi tanto?»
chiese il maknae indurendo lo sguardo. Non mi aveva mai guardato
così. «Non me
la sono mica portata a letto. A te interessa soltanto questo,
no?»
- Smisi
di dimenarmi per la sensazione di vuoto
che sentii riecheggiarmi nel petto. Io… davvero volevo solo
portarmela a letto?
Poi, dopo un attimo di smarrimento, presi a dibattermi più
forte di prima. Cosa
diavolo voleva saperne lui? Non era nemmeno interessato alla vera
Yorin! Lo
avrei ridotto in poltiglia. Lo avrei stritolato finché di
lui non sarebbe
rimasta neanche la polvere. J-Hope accorse in aiuto di Namjoon, e non
so come riuscirono
a farmi rimettere di nuovo seduto. La testa mi girava da morire, ma
quando
sollevai gli occhi, non potei fare a meno di rimanere senza fiato.
- Yorin
si stava sbottonando la camicetta e
ormai aveva tutto il reggiseno in bella vista. Un reggiseno di pizzo
nero.
- «E
tu che cazzo stai facendo?!» urlai, e lei
si fermò. «Sei completamente impazzita?!»
- «Ho
risposto alla domanda. Mi tolgo un
indumento come hanno fatto tutti gli altri,» rispose acida.
«O forse preferisci
che mi tolga questa?»
- Spostò
le mani e si abbassò leggermente l’orlo
della minigonna, facendo intravedere le mutandine nere. «No.
No no, ferma!»
urlai facendole segno di smettere immediatamente ciò che
stava facendo. Deglutii.
«Non ti azzardare.»
- «Okay.
Ultimo giro e poi a nanna! A quanto
pare abbiamo tutti bisogno di farci una bella dormita,» disse
J-Hope in modo
frustrato facendo segno a Yorin di girare la bottiglia. Io e la mora
continuammo a guardarci in cagnesco mentre la bottiglia di vetro
ruotava su se
stessa, fermandosi ovviamente sul sottoscritto.
- Yorin
incrociò le braccia al petto e inclinò
leggermente la testa. L’occhio mi cadde più volte
sul suo seno fasciato perfettamente
dal pizzo nero, ma non perché avessi chissà quali
pensieri lussuriosi. In quel
momento, volevo solo che si coprisse. Non sopportavo che gli altri
potessero
vedere una parte tanto intima del suo corpo. Mi dava fastidio.
- «Non
ho niente da chiederti,» disse Yorin. «Fammela
tu la domanda.»
- La
guardai sorpreso. Io? Una domanda a lei?
- «Dimmi
la verità. Ti ecciti quando ti tocco?»
- Non
stavo ragionando. Per niente. Eppure mi
ero approfittato di quell’occasione per farmi dire la
verità, incurante che
avessimo un pubblico ad ascoltarci. Volevo una risposta sincera, e
volevo che
uscisse dalle labbra di Yorin. Volevo sapere se
quell’attrazione tra noi esisteva
davvero (come aveva detto la rossa) o me l’ero semplicemente
immaginata. Niente
più bugie. Niente più menzogne.
- «Cazzo,
sì,» rispose Yorin, e potei giurare
di aver perso definitivamente il fiato. «Mi eccito
eccome.»
- Chiusi
gli occhi e poi li riaprii, sbattendo
più volte le palpebre. Che cosa aveva detto?
«Scusa, puoi… Puoi ripetere?» le
domandai incredulo. Di sicuro avevo sentito male, oppure era la vodka
di prima
che mi stava annebbiando il cervello. Dovevo proprio smetterla di bere.
- Lo
sguardo di Yorin s’intensificò, e quando
si alzò in piedi per venirmi incontro, mi alzai
anch’io, leggermente
barcollante. Non me l’aspettai, ma quando fu a un passo da
me, mi spintonò il
petto e fui costretto ad indietreggiare per non perdere
l’equilibrio. La
guardai spaesato. Che diavolo stava facendo?
- «Volevi
che fossi sincera? Bene, allora
sturati le orecchie, perché non ho intenzione di
trattenermi!» mi urlò a un
centimetro dalla faccia. Il cuore mi stava battendo
all’impazzata, e nonostante
volessi fare qualcosa, qualsiasi cosa, non riuscivo a muovermi. Ero
paralizzato
dai suoi occhi di ghiaccio.
- «Bene
ragazzi, è arrivato il momento di
sloggiare,» disse Namjoon caricandosi in spalla Jimin, che si
era addormentato
come un sasso sul pavimento. «Datevi una mossa. Qui dentro si
respira un’aria
pesante.»
- Si
alzarono tutti in silenzio, ma io non
riuscivo a distogliere lo sguardo dagli occhi fieri di Yorin. Erano
così
limpidi e puri che avrei potuto sguazzarci dentro. La porta si chiuse
con un
leggero tonfo, lo stesso che fece il mio cuore quando la mora dischiuse
le
labbra e riprese a parlare.
- «Vuoi
che sia sincera?» ripeté senza
aspettare la mia risposta. «Bene, allora lo sarò.
Niente più segreti. Niente
più menzogne. Giusto?» Aveva gli occhi appannati
dall’alcol, ma proprio per
questo sapevo che mi avrebbe detto la verità.
«Sono gelosa. Sono gelosa marcia di
quella stupida ragazzina che ti sei portato a letto. Mi viene il
nervoso solo a
pensare alle tue mani che toccano un’altra donna, che la
accarezzano… E lo sai
qual è la cosa divertente?» Sorrise amaramente.
«Che io dovrei essere
innamorata di Jongin. Eppure non faccio altro che pensare a te, un
maledetto
bastardo puttaniere che vuole solo scoparmi!»
- «Yorin…»
cercai di toccarla, ma lei
indietreggiò, neanche le avessi marchiato a fuoco la pelle.
- «Congratulazioni,
Min Yoongi. Hai ottenuto
quello che volevi,» disse mentre i suoi occhi si riempivano
di risentimento.
«Immagino che adesso ti sentirai soddisfatto. La ragazza che
desideri portarti
a letto, quella inarrivabile e cinica, muore dalla voglia di sentirsi
tua. Dire
che mi sento patetica è poco, eppure non posso farci niente,
perché ogni volta
che ti ho vicino, ho come l’impressione che il cuore possa
schizzarmi fuori dal
petto! Non so che trucchetto hai usato, ma complimenti, ha funzionato
alla
grande!» Ero perso. Ero completamente perso nei suoi occhi e
nelle sue parole.
Non riuscivo neanche ad aprire bocca per darle una risposta
soddisfacente. «Ho
appena ammesso a me stessa che mi piaci, e ciò significa che
ho perso contro il
mio fottutissimo orgoglio. Spero che tu te ne renda conto!»
- Mi
lasciò lì, nella camera matrimoniale di
quella Suite mentre apriva la porta del bagno e se la richiudeva alle
spalle. Dentro
di me c’erano così tante emozioni contrastanti che
sarei potuto esplodere. Mi
veniva da piangere. Mi sentivo euforico, eccitato, confuso. Incredulo.
Non mi era
mai successo di stare così per una donna.
- Volevo
scappare via, ma volevo anche sfondare
la porta di quel maledetto cesso e ritrovare i suoi occhi imbarazzati e
allo
stesso tempo sinceri. E infatti è quello che feci.
- Irruppi
nel bagno e guardai Yorin attraverso
il riflesso nello specchio. Stava cercando di calmarsi, inutilmente.
Non avevo
mai provato una sensazione simile prima d’ora, nemmeno con
Yoona. Sentivo un
bisogno disperato di starle vicino. Volevo stringerla tra le mie
braccia e
sussurrarle quelle parole di cui mi sarei sicuramente pentito una volta
tornato
sobrio. Peccato che in quel momento non poteva fregarmene di meno.
- E
allora capii. Capii che la rossa ci aveva
preso alla grande.
- Cercai
di camminare dritto e mi accostai alla
sua piccola figura, che pur di non guardarmi in faccia continuava a
fissare il
suo riflesso. «Guardami,» le ordinai con voce
profonda, trapassandola quasi con
lo sguardo. «Ti ho detto guardami.»
- «Non
voglio farlo,» mi rispose assottigliando
gli occhi per la rabbia. «Non lo farò,»
aggiunse con più decisione.
- Poggiai
entrambe le mani sul marmo del
lavandino e inclinai la testa per convincerla a guardarmi in faccia.
«Perché no?»
- «Perché
so come andrà a finire!» urlò
stringendo sia gli occhi che i pugni, come se avesse voluto ignorare il
fatto
che fossi lì vicino a lei. «E non posso
permetterlo.»
- «Stai
di nuovo mentendo a te stessa, Yorin.
Non farlo.»
- «E
tu stai solo cercando di ottenere quello
che vuoi!» urlò voltandosi finalmente a guardarmi.
Aveva gli occhi pieni di
lacrime. «Pensi che sia stupida? Ora che hai intravisto uno
spiraglio, farai di
tutto per sbattermi su quel letto. Mi sento già abbastanza
patetica così, Min
Yoongi, perciò perché cazzo non mi lasci in
pace?!»
- «Perché
io TI AMO, fottuta ragazzina!!»
esplosi, avvicinandomi per urlarglielo dritto in faccia. Mi sentii il
cuore
libero come non mai. «Sono pazzo di te, chiaro?! E non me ne
frega un cazzo se
pensi che te lo stia dicendo solo per scoparti! Non me ne frega un
cazzo se mi
odierai ancora più di prima! Detestami quanto vuoi, ma io
almeno sarò a posto
con la coscienz-»
- Mi
beccai lo schiaffo più doloroso della mia
vita, precisamente sulla guancia sinistra. Rimasi con la testa girata,
gli
occhi sgranati e le labbra dischiuse per
l’incredulità. Il cuore mi faceva male
tanto batteva veloce. Strinsi forte gli occhi e buttai fuori
l’aria per darmi
una calmata. Ero incazzato peggio di una bestia.
- «Yorin…»
cominciai voltando lentamente il
viso verso di lei, gli occhi ancora serrati per contenere la mia
collera. Mi
stavano tremando le mani dal nervoso. «Vedi di darci un
taglio… Mi stai davvero
rompendo il cazzo con questi schiaffi di merd-»
- Venni
zittito dalle sue labbra, che si
schiantarono contro le mie con una foga che mi fece quasi cadere
all’indietro. Mi
aggrappai ai suoi fianchi e non feci passare neanche mezzo secondo
prima di
ricambiare il suo bacio. Cominciai a divorarla nello stesso modo in cui
lei stava
divorando me. Pezzo dopo pezzo, bacio dopo bacio. Come se lei fosse la
mia
fonte d’ossigeno.
- Mi
spinse brutalmente all’indietro e la mia
schiena cozzò contro la porta alle mie spalle. Non
m’importò del dolore, poiché
mi stavo beando della sua lingua che stava dichiarando guerra alla mia.
Cercavamo di prevalere l’uno sull’altra mentre le
nostre mani vagavano sui
nostri corpi caldi ed eccitati. Quando le sue dita trovarono la mia
camicia, capii
che non ero l’unico ad essere impaziente. Tirò
talmente forte da far saltare
via almeno tre bottoni, scoprendomi la maggior parte del petto. Giurai
di aver
sentito recidersi anche la stoffa della camicia.
- La
mia eccitazione arrivò alle stelle quando mi
graffiò vogliosamente i pettorali, sfiorando con le dita il
profilo dei miei
capezzoli. Intensificai il bacio e stavolta toccò a me
spingerla contro il muro
e intrappolarla tra le mie braccia. Quando le sue spalle urtarono
violentemente
la parete, udii il suo ansimo nella mia bocca, ma anche un tremendo
frastuono,
forse dovuto a tutti i prodotti per il bagno che avevamo fatto cadere
giù dal
mobiletto. Ridacchiammo entrambi mentre continuavamo a far intrecciare
le nostre
lingue, seguendo il dolce ritmo della nostra passione.
- Abbandonai
le sue labbra e mi avventai sul
suo collo per lasciarle tanti piccoli morsi sulla pelle. Continuai a
scendere e
arrivai al suo reggiseno, strappandole di dosso la camicetta mezza
aperta che
stava ancora indossando. Lo feci con talmente tanta irruenza che la
sentii
sobbalzare contro il mio petto, poi le accarezzai i fianchi ormai nudi
e mi riappropriai
delle sue labbra mentre lei non smetteva neanche per un secondo di
farmi capire
quanto le piacessero le mie attenzioni.
- I
suoi gemiti erano musica per le mie
orecchie.
- Con
una manata, mi sbarazzai di quel poco che
era rimasto sul marmo del lavandino. Le bottigliette di profumo
finirono in
frantumi sul pavimento, così come il portasapone di ceramica
e il portafiori di
cristallo. Afferrai Yorin per le cosce e la sollevai, sbattendola
brutalmente sul
marmo freddo del lavandino. Ci salii anch’io, sovrastandola
con il mio corpo rovente
a causa dell’eccitazione. Mi sistemai fra le sue gambe mentre
la guardavo negli
occhi, e in essi intravidi la mia stessa passione, la stessa che mi
stava
incendiando il cuore.
- La
volevo. La volevo come non avevo mai
voluto nessun’altra.
- Yorin
mi passò una mano tra i capelli neri e
strinse talmente forte da farmi male, ma dalla mia bocca
uscì solo un gemito
roco ed eccitato. Accarezzai il suo corpo in modo lascivo
finché non arrivai a
palparle un seno. Lo stritolai nella mia mano mentre passavo la lingua
nell’incavo
del suo petto, facendole inarcare la schiena per il piacere. Yorin
dischiuse le
labbra, e allora ne approfittai per infilarle nuovamente la lingua in
bocca, gesto
che sembrò apprezzare visto che mugolò
soddisfatta.
- «Fermami
ora perché dopo sarà troppo tardi,»
le sussurrai sulle labbra gonfie a causa dei miei baci e morsi.
«Se vuoi che mi
fermi, dimmelo adesso.»
- Mi
passò le mani sulle spalle e mi aiutò a
togliermi la camicia che avevo ancora addosso. L’indumento mi
scivolò lungo le
braccia e Yorin mi artigliò la pelle della schiena con le
unghie. Quel leggero
bruciore mi fece gemere sulle sue labbra.
- «Non
fermarti.»
- E
in quel momento, mi resi conto che il
bruciore all’altezza dello stomaco non era semplice
eccitazione, ma le ali
svolazzanti di centinaia di farfalle che mi stavano portando dritto in
paradiso.
🔼🔼🔼
- ᗩngolo.ᗩutore
Aspettavo da tempo di
scrivere questo capitolo e finalmente ce l'ho fatta ❤ La maknae line
ubriaca ha avuto finalmente il suo comeback 😂 E grazie a qualche
bicchiere di troppo, alla fine Yoongi è esploso,
così come Yorin.
Non so voi, ma io adoro questo loro punzecchiarsi ❤ Si stanno facendo travolgere dalla passione e spero davvero che non distruggano l'intera stanza come stanno già facendo. Prevedo un conto molto salato da parte dell'hotel, ma tanto i BTS sono ricchi sfondati 😂😂
Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto e se vi va lasciatemi anche una stellina ⭐Non vi farò aspettare troppo per il prossimo capitolo 😏 Un bacione e alla prossima 😘
Instagram: btsuga_d
Non so voi, ma io adoro questo loro punzecchiarsi ❤ Si stanno facendo travolgere dalla passione e spero davvero che non distruggano l'intera stanza come stanno già facendo. Prevedo un conto molto salato da parte dell'hotel, ma tanto i BTS sono ricchi sfondati 😂😂
Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto e se vi va lasciatemi anche una stellina ⭐Non vi farò aspettare troppo per il prossimo capitolo 😏 Un bacione e alla prossima 😘
Instagram: btsuga_d