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Autore: LaraBennet    23/06/2019    0 recensioni
"Nessuno aveva mai causato dolore a Gabriel Stuart, nessuno eccetto lei. Lei era l’unica che gli aveva fatto conoscere il sapore aspro della morte".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel Stuart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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     Le loro nocche cozzavano sordamente con l’osso dei suoi zigomi, ormai tumefatti. Non facevano male, niente faceva male a lui. Nessuno aveva mai causato dolore a Gabriel Stuart, nessuno eccetto lei. Lei era l’unica che gli aveva fatto conoscere il sapore aspro della morte. Non quando l’aveva lasciato a terra agonizzante a ingoiare e sputare il proprio sangue; no, non quando lei aveva usato su di lui il suo dannato potere. La morte Gabriel l’aveva sfiorata poco prima, quando con insensibile forza l'aveva costretta a guardarlo: lui aveva riconosciuto dentro quei suoi occhi blu, limpidi e per la prima volta remissivi, la stessa agonia che da settimane consumava anche lui. Quella consapevolezza però non aveva addolcito nessuno dei due. Oh no, non esisteva per loro la dolcezza, come poteva. Ciò che li legava era un sentimento così intenso, ardente, crudele. Loro non lenivano le ferite l’una dell’altro, no, loro spargevano reciprocamente del sale sopra quelle loro odiate debolezze e si facevano del male. Sì, era sofferenza quella che si infliggevano a vicenda, ma entrambi bramavano quella sofferenza, la ricercavano e l’ottenevano in ogni sua piacevole sembianza, sotto forma di spaventose carezze, di perfidi baci, di spietati abbracci. Gabriel aveva pensato di essere l’unico, dopotutto era vittima di un legamento. Quella sua sciocca vendetta l’aveva trafitto più violentemente di quanto avesse potuto fare una spada nemica: poteva sentire nel piccolo spazio che intercorre tra i polmoni e il cuore –proprio lì, in mezzo al petto– quei tre chiodi che lei nella sua cieca, sconsiderata ignoranza gli aveva brutalmente piantato. Lui era suo, incondizionatamente. Il bisogno che lui aveva di lei lo inorridiva, lo spaventava, lo deliziava; e sapersi l’unico in preda a quel tormento fatto di infelice tenerezza era l’unica cosa che gli faceva ancor di più ribollire il sangue. L’ira provocata da quell’umiliazione non si placava mai, nemmeno quando lui era con lei. Eppure l’averla vista aggrapparsi alla finestra, bisognosa di un sollievo che lui non poteva donarle, gli aveva provocato un moto di speranza che l’aveva costretto a raggiungerla, a constatare con i suoi occhi la verità. Ed eccola, l’aveva vista: furtiva una lacrima era spuntata nei suoi occhi, lenta solcava il suo viso e Gabriel pensò che fosse la fine. Eccola, l’aveva vista finalmente. Finalmente aveva visto la sua rivincita, finalmente aveva visto morire negli occhi di lei il loro reciproco disprezzo. Il suo piccolo demone aveva finito per inciampare sui suoi stessi passi, e come gli era caro adesso, che disperato si doleva per la perduta ignoranza che aveva diligentemente protetto il suo cuore stolto sino a quel momento! Adesso anche lei assaporava una piccola, minuscola parte di quel tremendo caos in cui lei stessa aveva gettato entrambi, così ingenuamente. Adesso anche lei capiva cosa aveva fatto, adesso sapeva quanto potesse fare male. Finalmente i due ragazzi ebbero finito di picchiarlo, e lui senza dire una sola parola si alzò e si ripulì il mantello dalla polvere. Poi se ne andò, e quel senso di colpa nato inatteso dalla loro discussione scomparì, lasciando spazio a qualcos’altro di ancora più lacerante e più intenso, più prezioso e più amaro. Gabriel Stuart si era innamorato dell’unica persona che avesse mai veramente e profondamente odiato, e lo stesso –lo sapeva– valeva per lei. Un’unica frase si potè udire impastata nella sua bocca mentre lui si allontanava senza fretta.
     «Adesso siamo pari».

N.d.A: consiglio l'ascolto del brano "Una furtiva lagrima", dell'opera L'elisir d'amore di Donizetti. È il brano che ha ispirato la fanfic xD

 

   
 
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