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Autore: Stria93    25/06/2019    2 recensioni
Raccolta di One-Shots, più o meno brevi, a tema Aziraphale/Crowley ispirate alle canzoni dei Queen.
[...]
11 - Pain is so close to pleasure..........21 - I'm going slightly mad............31 - Funny how love is
12 - Somebody to love......................22 - Let me live............................32 - '39
13 - Good old fashioned lover boy.......23 - Hammer to fall......................33 - Radio Ga-Ga
14 - Don't try suicide.........................24 - Innuendo (Halloween shot).....34 - Brighton Rock
15 - Delilah......................................25 - Ride the wild wind..................35 - You take my breath away
16 - You're my best friend..................26 - You and I (Halloween shot)
17 - A kind of magic.........................27 - Made in heaven
18 - One vision................................28 - Jealousy
19 - Killer Queen..............................29 - A winter's tale
20 - Back chat.................................30 - You don't fool me
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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friends



Friends will be friends

When you’re in need of love

they give you care and attention

Friends will be friends

When you’re through with life and all hope is lost

Hold out your hands cos friends will be friends right till the end


Friends will be friends, Queen, 1986




Era una tranquilla notte di fine estate: le cicale frinivano pigramente, la luna e le stelle splendevano nel cielo terso e uno strano senso di serenità pervadeva l'aria, come quando si ha la sensazione di aver superato un grosso ostacolo o scampato un pericolo al quale, tuttavia, non si riuscirebbe a dare un nome.
Naturalmente gli umani non potevano sapere di essere appena scampati per un soffio all'Apocalisse, e dunque si limitavano a gioire di quell'inspiegabile sensazione e a vivere la propria vita come al solito, magari concedendo al prossimo qualche sorriso e atto di gentilezza in più.
Ma qualcuno sulla terra non si sentiva per niente sollevato, tutt'altro!
Due individui legati da un'amicizia tanto profonda quanto improbabile se ne stavano infatti seduti sui sedili di un autobus, semi-deserto a quell'ora tarda,diretto da Tadfield a Londra, entrambi piuttosto in ansia all'idea del futuro che li attendeva.
La loro conversazione sarebbe stata incomprensibile per chiunque non fosse stato al corrente del fatto che i due amici in questione fossero un angelo del Cielo e un demone dell'Inferno che si erano intromessi nella serie di eventi che aveva portato a rinviare la distruzione del mondo, con grande disappunto dei loro colleghi.
- Non saranno contenti, Crowley. - stava dicendo l'angelo. - Aspettavano l'Armageddon da secoli. Non ce la faranno passare liscia stavolta, né i miei né i tuoi. -
- Sì, temo proprio che vorranno farcela pagare per avergli rovinato la resa dei conti. E, se conosco bene quelli della mia fazione, saranno fin troppo felici di avere un pretesto per torturarmi. -
- E se non volessero limitarsi alla tortura? - chiese Aziraphale, con un lampo di preoccupazione a oscurargli le iridi chiare.
- Che vuoi dire? - domandò Crowley aggrottando le sopracciglia.
- Be', gliel'abbiamo combinata davvero grossa e ormai sanno del nostro sodalizio. Tu non pensi che intendano... liberarsi di noi definitivamente? -
Crowley avvertì un improvviso brivido lungo la schiena.
- Belzebù, Hastur e il resto della cricca non aspettano altro. - assentì. - Farmi fuori gli darebbe più piacere che torturare migliaia di umani ma non credo che tu corra davvero questo rischio, Aziraphale. Insomma, gli angeli non oserebbero mai uccidere uno di loro, giusto? -
L'altro sospirò e abbassò lo sguardo mestamente. - Lo credevo anch'io. Ma negli ultimi giorni ho avuto modo di conoscere un lato dei miei simili che non pensavo potesse esistere. Un lato sanguinario e bellicoso che non mi fa ben sperare per la mia sorte. Voglio dire, sapevo che a volte possono lasciarsi prendere un po' la mano quando si tratta di giustizia divina, ma non immaginavo che amassero tanto l'idea della guerra e del sangue. No, mio caro: non mi aspetto alcuna clemenza da parte loro. -
- Ma... ma non possono farlo! Insomma, stiamo parlando di angeli! Che fine hanno fatto la pietà, il perdono, la misericordia e tutte quelle altre sciocchezze che la tua parte va predicando da sempre? -
Aziraphale sorrise tristemente davanti all'indignazione dell'amico ma scosse la testa in un gesto che esprimeva una tacita rassegnazione.
- Ok, allora diciamo che hai ragione tu. - esordì Crowley in tono pratico come se si trattasse di risolvere un semplice problema matematico. - Non esiste una grande scelta di metodi per annientare un angelo e un demone. Le fiamme infernali e l'acqua santa sono le uniche cose che possono davvero distruggerci. -
Aziraphale fece un cenno d'assenso col capo. - Esatto. E ho paura che Paradiso e Inferno non si farebbero scrupoli ad usare l'uno le armi dell'altro pur di eliminarci, in fondo, ai loro occhi, siamo colpevoli di alto tradimento e una vergogna per la categoria. -
- Credi davvero che arriverebbero a tanto? -
L'angelo distolse lo sguardo e prese a guardarsi le mani abbandonate in grembo mentre Crowley sollevò gli occhiali scuri dal naso e si passò una mano sul viso con un sospiro stanco.
Fuoco infernale per Aziraphale, acqua santa per Crowley. Le loro vite millenarie, la loro amicizia... erano davvero destinate a finire così? Giustiziati dai loro simili nel modo più brutale possibile?
Nello stesso momento, le menti dei due vennero inondate di spaventose immagini riguardanti le rispettive esecuzioni. Non tanto la propria, quanto quella dell'altro.
Aziraphale vedeva davanti agli occhi che scrutavano l'oscurità fuori dal finestrino il tremendo spettacolo del suo migliore amico corroso dall'effetto devastante dell'acqua santa. Ne poteva sentire le urla di dolore, poteva scorgere la vita abbandonarlo per lasciare a terra solo un mucchietto di vestiti neri e null'altro.
Crowley, d'altro canto, si trovava a contemplare l'immagine dell'angelo circondato dalle fiamme infernali che gli mordevano la carne, l'anima e lo facevano gemere di sofferenza prima di consumarlo del tutto.
Erano pensieri strazianti per entrambi. Insopportabili.
E pensare che il fuoco infernale avrebbe a stento provocato il solletico a Crowley, mentre l'acqua santa sarebbe stata per Aziraphale niente più che normalissima e rigenerante acqua fresca.
Fu allora che i due ebbero la stessa folle idea e i loro sguardi accesi di nuova speranza s'incontrarono.
- Angelo? E se... -
- Pensi quello che penso io? -
- Sarebbe pericoloso. -
- Sarebbe una pazzia. -
- Ma potrebbe funzionare. -
- Io salverò te e tu salverai me. Vivremo entrambi. -
- Oppure no, ma non cambierebbe poi molto alla fine. Quantomeno, sapremo di aver fatto un tentativo. -
- Non permetterò che ti sciolgano nell'acqua santa. -
- E io non permetterò che tu venga gettato tra le fiamme infernali. -
- Siamo d'accordo allora? -
- Tu te la senti? -
- Sì, se te la senti tu. -
- Allora siamo d'accordo. -
- Facciamolo. -
- Ci guarda qualcuno? -
I due fecero scorrere lo sguardo tutto intorno ma gli unici altri passeggeri del bus erano un ragazzino la cui attenzione era tutta per il cellulare, una signora che dormiva con la testa reclinata all'indietro sul sedile (non proprio un bello spettacolo), una coppietta troppo intenta a scambiarsi effusioni per accorgersi di ciò che li circondava e, naturalmente, il conducente, che però teneva gli occhi fissi sul percorso.
Angelo e demone unirono la propria mano destra alla sinistra dell'altro, pronti a scambiarsi le identità e a tentare il tutto per tutto pur di sopravvivere.
- Angelo? -
- Sì? -
- Se le cose non dovessero andare a finire bene... Be', sappi solo che è stato un onore e un piacere conoscerti. -
- L'onore e il piacere sono stati miei, Crowley. -
- Come dice quella canzone? “Gli amici saranno amici fino alla fine”. -
Aziraphale annuì con decisione e strinse più forte la mano di Crowley nella sua. - Fino alla fine. -




  
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