Anime & Manga > The Seven Deadly Sins / Nanatsu No Taizai
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Autore: Yume18    25/06/2019    0 recensioni
In un periodo di assoluta pace, una vicenda molto particolare porta scompiglio tra i membri dei Sette Peccati Capitali.
(Tratto dal Capitolo 2)
“…Presto tutti quanti avevano visto. In mezzo a loro, al posto del solito capitano, c’era un piccolo Meliodas che li fissava inespressivo ed innocente con i suoi grandi occhi verde smeraldo. Ban sollevò un sopracciglio con aria confusa. Elaine dal canto suo pensava che non ci potesse essere creatura sulla terra più carina di quel bambino. Diane era dello stesso avviso, ma una certa inquietudine la turbava. King non credeva ai suoi occhi, ed Elizabeth… Elizabeth lo stava ancora abbracciando, quindi allentò la presa, e concluse il gesto passando una mano fra i capelli del piccolo. Quei capelli come al solito scompigliati e più biondi del grano d’estate...”
Ma la verità dietro queste inaspettate vicende è oscura e arcana. I destini si intrecciano. Il tempo si contorce. Tutta la storia da tremila anni a questa parte sembra essere coinvolta. Ecco gli avvenimenti che determineranno l’intero destino del mondo...
(SPOILER ALERT per tutti coloro che non leggono il manga)
P.S. Per qualunque chiarimento o simili non esitate a chiedere.
Buona Lettura!
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ban, Elizabeth Liones, Meliodas, Sorpresa
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo 3


Tutti si precipitarono fuori a loro volta, ma Meliodas uscendo si era gettato dritto verso Diane che lì attendeva. La gigantessa lo prese in mano facendo attenzione a non stringere troppo. Il piccolo la guardò e per la prima volta la sua espressione variò da impassibile a leggermente confusa e corrucciata.

-Questo non è il regno dei demoni… dove siamo? Chi siete?-

Chiese guardandosi intorno Meliodas.

-Pare che il capitano sia regredito all’età infantile non soltanto fisicamente ma anche nella mente, inoltre sembra non riconoscere niente e nessuno.-

Osservò ancora Gowther calmo come al solito.

-Sì, dev’essere così. È tornato bambino in tutto e per tutto. Ed è normale che non conosca questo mondo, dopotutto prima di una certa età i piccoli demoni non possono uscire dal regno demoniaco e se lo fanno, è solo per combattere i nemici. O perlomeno così era tremila anni fa.-

Soggiunse Elizabeth.

-Non mi ignorate brutti bastardi, o vi stermino tutti!-

Gridò il bambino adesso infervorato il giusto. Ban non resistette e scoppiò di nuovo a ridere in modo esagerato. Per il peccato della volpe era un po' come rivedere sé stesso da bambino.
Meliodas si dimenò nella mano di Diane, ma non ottenne nulla.

-Siamo in Britannia e qui sono radunati esponenti di varie razze: umani, divinità, fate e giganti. Contento? Che farai adesso?-

Disse King, ed Elizabeth desiderò che non l’avesse mai detto. Lei aveva conosciuto Meliodas prima che si innamorassero, e sapeva quanto odio verso le altre razze suo padre, il re dei demoni, avesse inculcato in Meliodas fin dall’infanzia.

-Esseri immondi! A maggior ragione adesso vi stermino tutti! Io sono un grande demone, voi creature inferiori dovreste solamente inchinarvi, chiedere perdono per le vostre insulse esistenze e poi lasciarvi uccidere da me!-

-Quanto baccano qui fuori… qualcuno è di cattivo umore?-

Merlin comparve sulla soglia del Boar Hat.

-Merlin-san! È successo qualcosa al capitano io non ero presente…-

Parlò Escanor, ed Elaine gli venne in soccorso:

-Sì, si è sprigionata una luce abbagliante e Meliodas è tornato bambino, o così credo…-

La maga osservò il piccolo demone agitato e infuriato, parve riflettere un attimo e poi disse in modo calmo:

-E’ in modo definitivo colpa di uno dei tonici da guerra di Hawk. Solo qualcosa intriso della mia magia potrebbe fare questo. Non avevo idea di quali conseguenze avrebbe potuto portare se ingerito da un qualunque altro essere che non fosse quel maiale, quindi non avrei potuto prevederlo. Ma questa è in tutto e per tutta una conseguenza indesiderata dell’ingestione di quel tonico. Quindi l’effetto non dovrebbe durare molto, qualche giorno al massimo, se la biologia non è un’opinione.-

-Vuol dire che deve fare la cacca?-

Bisbigliò Gowther all’orecchio di Escanor. Questo annuì imbarazzato. Gowther assunse un’espressione concentrata, Escanor non volle sapere a cosa stesse pensando.

-Per favore Meliodas ascoltami, non vogliamo farti del male..-

Cominciò Elizabeth, ma non terminò la frase. Meliodas nella mano di Diane si era calmato, aveva assunto di nuovo un’espressione indecifrabilmente neutra. Ma c’era qualcosa di strano adesso. Il verde dei suoi occhi si stava tingendo di nero pece. Dei ghirigori di oscurità cominciarono ad avvolgersi a spirale attorno al volto del piccolo. Diane sentì l’interno della mano chiusa a pugno scaldarsi fino a bruciare, non volle lasciare la presa su Meliodas, così tenne turo. Ma poi una forza incredibile e inaspettata si sprigionò contro il suo palmo, ustionando e ferendolo allo stesso tempo. Allentò di poco la presa, ma questo bastò perché due membranose ali nere come la notte spalancassero con violenza la mano della ragazza. Meliodas sfuggì così alla presa di Diane e si librò in alto. L’oscurità demoniaca aveva completamente ricoperto la parte inferiore del suo corpo donandogli sembianze rapaci. Ma l’oscurità non era sotto il suo controllo, lo testimoniava quell’espressione vacua e indecifrabile. Era proprio come nello scontro con Helbram dopo il torneo di Veizel, o come quando avevano affrontato Galand per la prima volta. Il demone volse loro un ultimo sguardo. Poi osservò lontano e prese il volo a velocità incredibile in direzione della città più vicina: Lyonesse.

-La sua forza combattiva totale in questo stato è all’incirca 8000, se è in città che si sta dirigendo, là non c’è nessuno in grado di tenergli testa da solo.-

Disse Gowther.

-Venite seguiamolo!-

Disse Elizabeth e si mise a correre.

-Aspetta Elizabeth, se Diane ci lancia arriveremo prima!-

Esordì King, ma fu subito contraddetto da Diane stessa:

-Non so di preciso dove sia ora, non saprei a che distanza lanciarvi! E non posso nemmeno lanciarvi a Lyonesse direttamente: dobbiamo fermarlo prima che arrivi alla città.-

-Ha ragione!-

Soggiunse Elaine, cominciando a volare di fianco ad Elizabeth, che insieme a Diane si stavano avviando. King non ebbe scelta se non di seguire le tre. Escanor si volse verso Merlin e la trovò sorridente in modo malizioso. Lei allora disse, in risposta ai muti interrogativi del peccato della superbia:

-Sento che ci divertiremo. Io vado, Escanor, vuoi venire? Si sta facendo sera..-

-S-sì…! Vengo con te Merlin-san!-

Partirono anche loro. Seguiti da Gowther che faceva apprezzamenti sul meteo:

-Si sta rannuvolando, c’è molta umidità, potrebbe piovere al calar del sole.-

Rimase solo Ban. Mentre tutti correvano, lui non si affrettò. Se fino a quel momento aveva riso, ora era quanto mai serio. Si diresse dove sentiva forte la presenza di Meliodas.
   
 
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