Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: EuphemiaMorrigan    26/06/2019    2 recensioni
[Questa storia partecipa alla challenge Somewhere over the Rainbow indetta dal gruppo SasuNaru Fanfiction Italia]
What if...? Tutti vivono. GioMis. Accenni FugoNara.
01: Lui arricciò la bocca disgustato, neanche avesse addentato un limone. «GioGio ha gusti migliori di quel che credete, non può essere innamorato di Mista».
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Giorno Giovanna, Guido Mista, Pannacotta Fugo, Trish Una
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Did you think I'd lay down and die?
Oh no, not I.
I will survive
as long as I know to love I know I will stay alive
I've got all my life to live.
I've got all my love to give.
And I'll survive.
I will survive.
I Will Survive; Gloria Gaynor.

Arancione – Guarigione – Supporto.

Neppure erano trascorsi tre giorni da quando i suoi più stretti collaboratori – e amici – lo avevano incentivato a confessare i sentimenti celati per Guido Mista, e Giorno se ne stava già pentendo.
Fugo aveva cominciato a lanciargli strani sguardi ogni qualvolta scambiava mezza parola assieme all'underboss, non capiva se dovesse interpretarli come d'esortazione oppure Pannacotta fosse rimasto profondamente sconcertato dal suo coming out.
Aveva però la decenza di non intromettersi, a differenza di Trish e Narancia.
Il ragazzo gli ronzava intorno costantemente, sgomitando Mista e mettendoli in imbarazzo con ammiccamenti e battutine poco velate, invece Trish, dalla conferma dei sospetti covati, passava le giornate a tartassarlo di domande e ribadire che, dopo cinque anni di amicizia e agonia, era assurdo non si fosse ancora dichiarato.
«Cosa stai aspettando, Giorno?».
Al solito mantenne la calma e una facciata imperscrutabile; si abbottonò in vita il gilè blu cobalto e sedette composto, provando a chiudere il discorso: «Sto cercando di lavorare, non ho tempo per questi discorsi».
«Ed io sto cercando di far ragionare la testa d'asino appiccicata al tuo collo!» sbuffò e allargò le braccia, gesticolando, in seguito portò le mani ai fianchi e scandì bene, come se stesse parlando con un bambino: «GioGio non è da te scappare davanti alle difficoltà».
«Non sto scappando» sibilò contrariato, la testa china sulla miriade di documenti da leggere, firmare e approvare. «Sto evitando di creare dissapori all'interno dell'organizzazione».
Udì uno schiocco stizzito. «Non mettere Passione in mezzo ai tuoi problemi d'amore».
«Non esiste alcun problema d'amore. A Mista non interessano gli uomini, mi rifiuto di coinvolgerlo nell'imbarazzante situazione di dover rifiutare il proprio capo».
«Se Fugo è stato ad ascoltare la dichiarazione di Narancia, di certo Mista ascolterà te. Almeno tu non ti confesserai con una canzone di Snoop Dogg, voglio sperare».
«Non è la stessa cosa» soffiò, stava iniziando ad innervosirsi.
Trish poggiò con eccessiva forza le mani sulla scrivania e si sporse verso di lui. «Lo è! Sono la sua migliore amica da anni, per una volta fidati di me: non ti rifiuterà!» ribadì, gli occhi verdi per un attimo parvero volerlo incenerire, man mano però i lineamenti del viso tornarono dolci e alla fine sospirò drammatica: «Voi due mi farete impazzire. Siete dei mocciosi».
Giorno abbozzò un sorriso, dopodiché riprese a concentrarsi sulla propria scrittura elegante e leggera.
«Se proprio ci tieni, proverò a seguire il tuo consiglio».
«Non te ne pentirai» disse squillante, nel tono una nota affettuosa; con fare soddisfatto si avviò verso l'uscita dell'ufficio, raccomandandosi di nuovo: «E sii chiaro, per favore, lo sai: Mista è un po' scemo per certe questioni».
Trish chiuse la porta alle spalle e Giorno si concesse di accasciarsi un poco sulla sedia, stanco e con un gran mal di testa.
Il più delle volte era grato la ragazza lo trattasse come un normale amico e non solo il capo di Passione, purtroppo però il suo supporto non scacciava i dubbi che lo attanagliavano.
Il timore di allontanare e provocare disgusto alla prima persona desiderata vicino unicamente per soddisfare un sentimento precario e irrazionale come l'amore, spingeva Giorno a nascondersi dietro un muro di falsi sorrisi e accondiscendenza.
Al pensiero strinse con forza la stilografica fra le dita.
Era deciso, si ripropose di smettere di comportarsi da codardo e, per quella volta, mantenere la promessa fatta.

   
 
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