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Autore: Rosette_Carillon    26/06/2019    1 recensioni
Silente e lo specchio delle brame; le illusioni che esso mostra e a cui il mago non riesce a rinunciare, pur sapendo che non saranno mai realtà, e che la vita continua anche quando si vorrebbe tornare indietro nel tempo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                      Illusioni riflesse
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 
Si era ripetuto talmente tante volte che il passato doveva restare al suo posto, che spesso riusciva quasi a crederci.
Per era anni era riuscito a camminare a testa alta lungo i corridoi di Howgarts, a guardare negli occhi i propri studenti che, ignari del suo passato, vedevano in lui solo un docente, un modello da imitare, un’autorità.
Ma, se di giorno riusciva a nascondere la sua tristezza dietro quegli occhiali a mezza luna, apparendo solo un pacato docente di difesa contro le arti oscure, quando il buio calava, quando la notte scendeva sulle torri del castello di Hogwarts, la solitudine diventava insopportabile.
Alcune notti si sentiva talmente stanco, senza energie, da riuscire solo a trascinarsi nella sua stanza e abbandonarsi ai suoi desideri e ai ricordi.
Cosa sarebbe successo se non avesse mai incontrato Gellert? O se si fosse allontanato da lui, se non si fosse fatto affascinare dalla sua persona?
Sicuramente quegli anni sarebbero stati più vuoti, ma ora non avrebbe avuto così tanto di cui pentirsi. Eppure, non era certo che, tornando indietro, sarebbe riuscito a stare lontano da Gellert Grindelwald. Dopotutto, il mago non l’aveva mai costretto a fare nulla. Seguirlo, fidarsi di lui… Silente aveva sempre agito di sua spontanea volontà, imponendosi più volte di essere cieco davanti alla verità.
In quelle notti in cui semplicemente era troppo debole, troppo solo, troppo stanco per poter resistere alla tentazione, lo specchio delle brame e ciò che esso gli mostrava diventavano il suo rifugio.
Le immagini che lo specchio gli mostrava facevano male. Sembravano così vere e così vicine, come se, semplicemente allungando la mano, sarebbe riuscito ad afferrarle e farle diventare realtà.
Il mago sospirò stancamente. Stringendo la cornice dello specchio, si lasciò scivolare in terra, senza forze.
<< Professor Silente? >>
Sobbalzò sollevandosi immediatamente.
<< Professoressa McGranitt… >> deglutì a vuoto, paralizzato. Il suo segreto non doveva essere scoperto da nessuno, ne andava della sua reputazione e della sua carriera. Come aveva potuto essere così disattento?
<< Professoressa >> riprese, cercando di controllare la voce << cercava qualcosa? >>
La strega, dopo un primo momento di stupore, si ricompose. << Pensavo fosse uno studente intento a cacciarsi nei guai. >>
<< Era preoccupata per i nostri ragazzi? >> Silente sorrise bonariamente.
<< No… io… >>
Il mago ridacchiò << e invece ha trovato solo un insegnante incapace di prendere sonno. >>
Minerva McGranitt lo guardò in silenzio per un lungo momento, poi annuì. Fece un passo indietro, pronta ad andarsene, a disagio per aver colto il mago in un momento privato. << Sono certa che gli elfi delle cucine sarebbero ben felici di poterle preparare un infuso. Le consiglierei di rivolgersi in infermeria, ma la cara Poppy, per quanto brava, si agita sempre troppo. >>
Silente annuì riconoscente, e osservò la strega allontanarsi. Rimasto solo, si voltò un’ultima volta verso lo specchio delle brame: Gellert, giovane e bellissimo, gli sorrise. Sfiorò l’immagine, l’illusione, con la mano. Poi si allontanò con passo deciso, senza voltarsi indietro.
Gli sarebbe piaciuto poter dire quella sarebbe stata l’ultima volta, ma non era vero: prima o poi sarebbe tornato in quella stanza e avrebbe passato lunghe ore davanti alle illusioni dello specchio, soffrendo, eppure incapace di farne a meno.










 
  
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