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Autore: biatris    26/06/2019    2 recensioni
Ne era rimasto folgorato. Ma come è possibile rimanere folgorati da qualcuno di cui non si conosce nemmeno il nome? Si chiese Sendoh...
Mito si guardò attorno. tutto aveva un'aria strana quest'anno. si chiese cosa ci fosse di strano, ma non si diede risposta. l'aria era strana...I suoi amici erano strani...
Hanamichi sapeva che qualcosa sarebbe cambiato. sperò cambiasse per il meglio...
Kaede sospirò. Le partite di allenamento prima del campionato erano sempre strane, ma questa lo era di più...Chissà cos'era tutta quell'elettricità nell'aria
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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MITO POV
Yohei camminava a passo spedito. Non voleva arrivare tardi all’appuntamento, odiava passare per il solito ritardatario. Aveva appena imboccato la via dove si trovava il Ryonan, quando si accorse che qualcosa non andava. Un’ambulanza stava ferma in mezzo alla strada e qualcuno era steso a terra. Si avvicinò con un pessimo presentimento. Quando vide i capelli a punta del ragazzo steso a terra ci impiegò solo qualche secondo a capire chi fosse.
-Akira! – alzò la voce avvicinandosi.
Un uomo con la divisa della Croce Rossa, lo allontanò.
-Mi spiace, non può avvicinarsi. Conosce il ragazzo? – chiese.
Yohei si strofinò gli occhi con una mano.
-Sì – confermò – Si chiama Akira Sendoh, frequenta il Ryonan. Abita in questo quartiere –
L’uomo annuì.
-Capisco. Lei mi sa dire se possiamo avvisare qualcuno? – chiese poi.
Yohei sospirò. Faceva fatica a riordinare le idee in quel momento.
-Sì, certo – disse poi – Akira è nel club di basket. Se entrate a scuola e chiedete loro hanno di sicuro il numero di casa –
L’uomo annuì. Poi fissò Yohei.
-Senti, fammi un piacere. Entra al liceo e di’ cosa è successo e di avvisare, va bene? –
Yohei annuì ed obbedì.
Pochi secondi dopo era all’entrata del liceo a parlare con il custode, che immediatamente avvisò il Preside, il quale chiamò casa e poco dopo fece arrivare Uozumi e Koshino, in quel momento impegnati in palestra negli allenamenti.
Quando i due videro Yohei lo fissarono confusi.
-Mito, cosa ci fai qui? – chiese il più grande dei due.
Yohei sospirò. Sapeva che spiegare cosa stesse succedendo non sarebbe stato facile.
-Dovevo vedermi con Akira – disse -Ma quando sono arrivato un pazzo era appena salito in moto sul marciapiede travolgendolo –
Uozumi fissò Yohei, ma fu abbastanza accorto da non fare domande.
-Dov’è ora? – chiese.
-L’ambulanza è ancora fuori, venite – disse in quel momento il Preside facendo cenno ai tre di seguirlo.
Quando uscirono il ragazzo era ancora steso a terra sulla barella. Aveva diverse ecchimosi sul viso ed un braccio completamente viola, probabilmente era rotto. In più la gamba, che già era infortunata, non sembrava passarsela bene. Ma era cosciente, notò Yohei.
-Akira – chiamò.
Il ragazzo lo fissò.
-Yo – sussurrò con un filo di voce.
Mentre tre uomini caricavano la barella sull’ambulanza uno si avvicinò per parlare con il Preside.
-Il ragazzo ha avuto una bella botta. Crediamo che il braccio sia rotto e probabilmente lo è anche la gamba a questo punto. Ed ha subito un trauma cranico piuttosto forte. Lo porteremo in ospedale. Avete avvisato la famiglia? – chiese l’uomo.
Il Preside annuì.
-L’abbiamo fatto – confermò.
Poi guardò i ragazzi.
-Possiamo seguirvi in ospedale? – chiese infine.
L’uomo annuì.
-Non posso garantirvi che vi lasceranno entrare tutti al pronto soccorso, ma se volete seguirci non ci sono problemi –
L’altro annuì.
-Bene. Uozumi, Koshino, da questo momento i vostri allenamenti sono finiti. Verrete con me e con questo ragazzo che si chiama… - si rivolse a Yohei.
Il moro sobbalzò. Non aveva nemmeno pensato di presentarsi.
-Mito. Sono Yohei Mito – disse.
-Benissimo. Verrai con noi. Andiamo – concluse l’uomo.
 
SAKURAGI POV
Hanamichi era in ospedale per un controllo alla schiena. Kaede gli aveva chiesto se dovesse andare insieme a lui, ma ormai la sua schiena stava bene, perciò aveva decretato che non ce ne fosse bisogno. Quando sentì arrivare l’ennesima ambulanza ripensò ancora una volta al suo incidente. Poi però vide il personale sanitario portare la barella in corsia e, poco dopo, quattro persone entrare. Ci mise poco più di un secondo a riconoscere il proprio migliore amico.
-Yo, che cavolo succede? Cosa ci fai qui? – chiese.
Guardò la barella indicata da Yohei, dove un Sendoh che non sembrava per niente in forma giaceva immobile.
-Porcospino! Che cavolo è successo? – chiese.
Yohei lo fissò. sembrava convolto anche lui, pensò Hanamichi.
-Dopo di spiego – disse solo – Vieni con noi –
Hanamichi seguì l’amico, i due giocatori del Ryonan e quell’uomo che, aveva scoperto da poco, era il Preside del liceo frequentato dai ragazzi, i quali seguirono la barella fino al piano di sopra, dove, però non poterono proseguire. Avrebbero dovuto aspettare fuori, dissero loro i paramedici ed il dottore.
Hanamichi fissò Yohei.
-Cosa gli è successo? – chiese.
 
MITO POV
Alla domanda del rosso Yohei sospirò. L’ultima cosa che voleva era rivivere quello che era appena successo.  Fortunatamente Koshino risultò molto più empatico di quanto sembrasse.
-Un pazzo lo ha investito mentre aspettava sul marciapiede. Non si è nemmeno fermato – disse.
Il rosso annuì. Poi sembrò accorgersi dell’uomo che li aveva accompagnati.
-Mi scusi, non mi sono presentato, sono Hanamichi Sakuragi, sono uno studente dello Shohoku – disse.
L’uomo sorrise.
-Ho immaginato. Giochi anche tu a basket, vero? – chiese poi.
Il rosso sorrise e annuì.
-Sì, è per quello che conosco Sendoh – rispose.
Yohei guardò lo scambio di battute. In effetti doveva essere molto più verosimile che il rosso conoscesse Sendoh, piuttosto che lui. Sospirò e Hanamichi si girò verso di lui.
-Yo, avete avvisato i suoi? – chiese.
Yohei annuì.
-Sì, ha avvisato la scuola – disse.
Il rosso lo fissò e Yohei si sentì nudo sotto lo sguardo di quel migliore amico che lo conosceva come un fratello.
-Non provare a sentirti in colpa – disse.
Il moro sospirò.
-Doveva incontrarsi con me – disse.
Uozumi, che fino ad allora era stato in silenzio, lo fissò.
-Mito, non fartene una colpa. Un pazzo è passato sopra a Sendoh, poteva succedere a me, o a te o a uno qualunque di noi. Non è colpa tua, né sua. È solo colpa di quel delinquente – disse.
Yohei annuì, poco convinto.
In quel momento la madre di Akira comparve salendo le scale. Yohei la fissò, la vide guardare il preside preoccupata.
-Cosa è successo al mio bambino? – chiese con le lacrime agli occhi.
L’uomo aggiornò la donna, la quale singhiozzò sommessamente.
-Il mio bambino – sussurrò.
Yohei non ce la fece. Si sentiva tremendamente in colpa. In fondo era tutta colpa sua, si disse. Si sedette su una sedia e si prese la testa tra le mani. Quella donna aveva già perso un figlio in un incidente, glielo aveva detto Hana, ed ora per colpa sua stava per perderne un altro. Sospirò. Si sentiva uno schifo.
  
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