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Autore: Jelly    25/07/2009    3 recensioni
"E’ arrivato il momento, l’ora !” esclamò Ginny, lanciandogli uno sguardo eloquente.
“L’ora del tè ? Ma se non sono neanche le 5 !”
Ginny lo fissò con gli occhi spalancati.
“Weatherby, hai intenzione di ucciderci tutti?” esclamò Lumacorno, asciugandosi la testa madida di sudore con un fazzoletto.
“VOGLIO IL SAN MUNGOOOOOO” urlò con tutte le sue forze Ginny.
Ron era sul punto di scoppiare, o almeno le orecchie erano di un bel rosso mattone.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avviso: Tutti i diritti di Harry Potter, Ron, Hermione, Ginny, Lumacorno e anche dell'ospedale San Mungo, appartengono alla zia Rowling. Non scrivo a scopo di lucro, e non violo nessun copyright.

● Driving to the Hospital ●

di Jelly

“E’ arrivato, è arrivato, è arrivato !!” urlò una voce femminile dall’altra parte dell’appartamento.

Harry, che stava leggendo tranquillamente il giornale seduto in salotto, si voltò appena quando vide la moglie arrivare tutta trafelata nella stanza.

“Come, scusa ?” domandò.

“E’ arrivato il momento, l’ora !” esclamò Ginny, lanciandogli uno sguardo eloquente.

“L’ora del tè ? Ma se non sono neanche le 5 !”

Ginny lo fissò con gli occhi spalancati.

“Razza di idiota occhialuto, è l’ora che il tuo primogenito venga alla luce” urlò furente, per poi precipitarsi in cucina.

Harry ebbe appena il tempo di rendersi conto di cosa la moglie gli avesse appena annunciato/urlato che la sentì parlare al telefono. “Sì sì vieni subito, te lo avevo detto che non sarebbe stato in grado”. Si avvicinò cautamente alla moglie, mentre lei posava il telefono.

“Tesoro mi dispiace, non ero ancora preparato, pensavo che nascesse tra qualche settimana” disse emozionato e con voce tremante “Come ti senti ?” aggiunse, vedendo Ginny aggrapparsi al tavolo.

“N- non preoccuparti, va t-tutto bene” cercò di rassicurarlo la ragazza, anche se stava stringendo i denti.

Harry la fece accomodare sulla sedia. “A proposito a chi hai chiamato ? Non devo prendere la mac- ?”

Sì udii fuori il rombo forte di una macchina, seguito da una frenata brusca.

“Ma cosa ..?” esclamò, vedendo Ron e Hermione materializzarsi a casa sua all’improvviso.

“Ron, Hermione!! “ urlò sollevata Ginny “Non c’è tempo, dobbiamo andare subito al San Mungo!”

“Ma perché hai chiamato Ron e Hermione? E perché avete preso la vostra macchina ?” domandò Harry ai due, sempre più perplesso.

Non ci stava capendo niente.

Ron lo guardò sorpreso. “Ginny non ti ha detto nulla ? Guido io fino al San Mungo, sapeva che saresti stato troppo confuso ed eccitato per guidare !”

“Coooooooosa?” esclamò Hermione voltando la testa così velocemente che si fece male al collo “Non me lo avevi detto, pensavo dovessimo aiutare Ginny a portare il necessario o cose del genere!”

Harry era contento di non essere l’unico a non capire. Ma un secondo dopo, la sua migliore amica esplose in una risata clamorosa.

“Hermione, scusami, cosa ti fa tanto ridere ?” domandò Ginny debolmente, con una punta di irritazione dato che gli amici non si degnavano di sbrigarsi.

“Harry non sarebbe in grado di guidare e Ron sì?” e un altro attacco di risa la travolse, aveva le lacrime agli occhi “Ma se non sa badare neanche a sé stesso, figuriamoci portare sana e in salvo una donna incinta per giunta !”

Tutti la guardarono sorpresi, in particolar modo il marito.

“Ah e così non hai fiducia in me?” le chiese arrabbiato. Le orecchie stavano cominciando a tingersi del solito rossore.

“Oh Merlino, non riprendere a fare la vittima”

Si prospettava un lungo litigio, ma di quelli pesanti davvero. Peccato che Ginny non avesse tutto il tempo del mondo.

“Ora BASTA!” urlò, mentre Ron stava aprendo la bocca per ribattere. “C’è una donna qui che deve partorire e che ha chiesto aiuto a suo fratello e a sua moglie di scortarla all’ospedale, e SUBITO !”.

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Pochi minuti dopo erano tutti fuori a sistemarsi in macchina, le due donne sui sedili posteriori, Harry avanti e Ron alla guida.

“Oh bene, allora” e cominciò a schiacciare la frizione e a inserire la chiave per mettere in moto la macchina.

Dopo alcuni secondi, però, fece una retromarcia brusca, e i quattro sentirono un miagolio acuto e prolungato.

“Oh Merlino !” esclamò Hermione. Harry si voltò lentamente verso Ron.

“Spera per te che non l’hai fatto fuori, è il gatto della vicina, una vecchia zitella”

“Ma no, al massimo lo avrò colpito leggermente”

“RON !” lo riprese esterrefatta Hermione, che al tempo stesso non riusciva a girare il volto per accertarsi che il gatto stesse bene o meno (e anche perchè il collo le faceva ancora parecchio male).

“Beh ora non c’è tempo per verificare, no ? rispose stizzito lui.

Il viaggio fino all’ospedale filò liscio per diversi metri, Ginny stringeva la mano di Hermione senza preoccuparsi di stritorargliela.

A un certo punto Ron cambiò rotta, percorrendo una strada che Harry non aveva mai visto.

“Che stai facendo?” chiese all’amico. Notò che Ron aveva un luccichio strano negli occhi.

“Ho preso una scorciatoia” rispose, passandosi la lingua sulle labbra “Non mi dire che non la conosci!”

“N- non la conosco” balbettò Harry. Non sapeva perché ma ciò non gli diceva nulla di buono.

“DOVE SIAAAAMO?” domandò/urlò Ginny, presa dalle doglie. Era sudata e molto pallida.

“Ron ha preso una scorciatoia” disse Harry guardando eloquentemente Hermione, la quale non perse tempo.

“Tesoro, perché non torni indietro? Non abbiamo mai percorso questa strada, è più sicura l’altra”

“E’ la parallela di Diagon Alley !” ribattè Ron alla moglie, girando il volto per parlarle negli occhi.

“Ma che ne sai ?”

“Sta scritto sulla cartina ..”

“Ron guarda avanti” bofonchiò Harry. Era tutto inutile, se Ron si era messo in testa una cosa ..

“Ma perché siete tutti così diffidenti nei miei riguardi? Ho mai deluso ..”

“Uff sai quante volte !”

“Che cosa?!?”

“Ron guarda avanti”

“Ma la senti ? Oggi è particolarmente deliziosa ..”

“No, sono semplicemente realista, Ronald”

“Ron avanti ..”

All’improvviso spuntò sulla strada da un negozio di abbigliamento extralarge un uomo grosso e pelato, con un grosso panciotto che gli stringeva il corpo. Aveva un paio di baffi a manubrio ..

“DIAVOLO, RON!” Ron frenò, ma colpì lo stesso leggermente l’uomo.

“BAAAM”

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“Merlino Merlino Merlino, cosa ho fatto ?!?” strillò istericamente Ron, mentre spalancava la portiera dell’auto.

Harry lo raggiunse fuori, dopo aver raccomandato a Hermione di rassicurare in qualche modo Ginny, ancora (ovviamente) in preda alle doglie.

Ma rimase spiazzato da ciò che vide.

Ron era chino su un uomo che Harry conosceva fin troppo bene.

Un uomo che si era rivelato utilissimo durante il loro sesto anno scolastico.

Un uomo che andava pazzo per l’ananas candito.

Insomma, avevano investito nientepopodimeno che Horace Lumacorno in persona.

“E ora che facciamo ?? “ domandò agitatissimo Ron.

Harry tastò subito il polso dell’ex professore per percepire i battiti cardiaci. “E’ vivo”

Cercarono di farlo rinvenire in tutti i modi, fino a che Ron non lo prese brutalmente a schiaffi, anche quando Lumacorno aveva ormai aperto gli occhi.

“Ahia, cos .. ahia Morgana, ahia, che diav.. CHE DIAVOLO SUCCEDE? WEATHERBY !!” urlò tra un ceffone e l’altro Lumacorno.

Ron era più paonazzo che mai, ma anche sollevato.

“Emh .. professore c’è stato un incidente .. vede .. la nostra macchina” e la indicò velocemente “E .. lei è spuntato all’improvviso..”

Ma Lumacorno sembrava ancora parecchio stordito e Harry prese in mano la situazione.

“Professore non si preoccupi, noi ci stiamo dirigendo al San Mungo la portiamo con noi” disse con fermezza.

Con non poca difficoltà, sollevarono Lumacorno e lo trasportarono fino alla macchina, sistemandolo accanto a Ginny e a Hermione, che si ritrovò quasi schiacciata contro il finestrino.

“Emh .. tutto bene là dietro ?” domandò nervoso Ron, a cui non sfuggì l’occhiata che gli rifilò Hermione.

“C-cosa ci f- fa Lumacorno quii ?” domandò esasperata Ginny “E q- quant-to m-mancaaaa ?”

“Tesoro non manca molto, resisti !” la rassicurò Harry nervosamente, per poi voltarsi verso Ron.

“Hai la minima idea di dove stiamo andando, dì la verità” sussurrò per non farsi sentire dalle ragazze, guardandolo da sopra gli occhiali.

“Certo Harry !” rispose Ron in modo neutro.

“Ron, dico seriamente”

“Anche io”

Al che lasciò completamente perdere.

Dopo vari minuti Lumacorno cominciò a riprendere del tutto conoscenza, e aiutò anche lui Hermione a far sì che Ginny respirasse correttamente.

“Non vedo l’ora di dirlo a tutti i miei ex-colleghi” disse con entusiasmo “Harry Potter che diventa papà !”

Harry sbuffò. Sarebbe diventata una questione di Stato in pochi minuti.

“Oh no !” esclamò Ron, facendo scattare Harry.

Avevano beccato per strada una coppia di due anziani, marito e moglie, che lentamente stavano raggiungendo l’altro lato della strada in modo orizzontale rispetto alla loro traiettoria.

“Ci vorrà un secolo prima che si spostino” si lamentò il rosso, prima di urlare dal finestrino “ALLOOOORA? VI VOLETE MUOVEREEE?”

“Ron, non è il caso ..” fece Harry.

“Se non te ne sei accorto mia sorella sta sul punto di partorire e nonostante tutto il bene che le voglio non desidero che mio nipote nasca nella mia macchina ..”

Ma la coppia di anziani si fermò proprio davanti a loro. La donna cominciò a brandire in alto il bastone ed esclamare improperi indecenti all’indirizzo di Ron.

“Ci voleva anche questa !” esclamò allibito, suonando più e più volte il clacson e abbagliandoli con i fari dell’auto.

Ma qualcosa andò storto.

L’uomo anziano all’improvviso si accasciò a terra in modo teatrale, con una mano sul cuore.

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Se gli avessero raccontato che il giorno in cui sarebbe diventato padre sarebbe stato anche quello più arzigogolato (sì questo termine esiste, lo aveva cercato sul vocabolario proprio alcuni giorni prima e non se l’era più tolto dalla testa), non ci avrebbe mai creduto.

Bah, forse stava esagerando. Se avesse assistito alla scena dall’esterno, forse avrebbe trovato queste ultime ore divertenti.

In macchina ne erano in sette. L’uomo si rivelò essere malato di cuore, ed era anche scampato a una morte brutale dovuta al vaiolo di drago. Dato che non c’era più spazio dietro, avevano dovuto piazzare i due anziani davanti. Praticamente il vecchio era sulle gambe di Harry.

“Weatherby, hai intenzione di ucciderci tutti?” esclamò Lumacorno, asciugandosi la testa madida di sudore con un fazzoletto.

“VOGLIO IL SAN MUNGOOOOOO” urlò con tutte le sue forze Ginny.

Ron era sul punto di scoppiare, o almeno le orecchie erano di un bel rosso mattone.

Ma all’improvviso il suo viso si illuminò di luce propria.“ECCOCI ECCOCI !”

Harry non ci poteva credere. Il San Mungo si ergeva in tutta la sua colossale bellezza davanti a loro, e fuori c’erano già due Guaritori disponibili.

“Accosta, Ron, accosta !” esclamò.

Harry si disse che non avrebbe mai dimenticato l’espressione sconvolta che assunsero i due Guaritori quando videro la scena che si presentò davanti ai loro occhi.

Hermione e Lumacorno sostenevano Ginny, pallida, sconvolta e incinta, Harry e Ron invece si affaccendavano vicino ai due anziani, l’uomo ancora svenuto.

“Ci volete dare una mano ?!?”

Dopo aver preso una sedia a rotelle per Ginny, Harry si precipitò senza tanti complimenti in ospedale, lasciando gli altri con i Guaritori.

Quasi correndo per i corridoi, si precipitò al banco “Informazioni”.

“Mia moglie deve partorire, le serve una sala!”

Una donna bionda e paffuta, che stava sfogliando una rivista con blando interesse, puntò i suoi occhi su Harry e poi su Ginny.

“Nome?”

Per le mutande di Piton.

“Emh .. Potter, Potter Ginny”

E puntualmente, con grande timore di Harry, gli occhi della donna si allargarono per lo stupore e l’emozione.

“Sei Harry Potter vero ? Non sai da quanto tempo voglio conoscerti !!” squittì, ravvivandosi inutilmente i capelli “Senti, mi faresti un autografo ? E anche per mia nipote, sai è una tua grandissima fan ..”

“ORA BASTA !!” urlò Ginny “SE NON MI SISTEMATE AL PIU’ PRESTO PARTORIRO’ ADESSO DAVANTI A TUTTI, QUINDI SI MUOVA VECCHIA MEGERA E LA SMETTA DI FLIRTARE CON MIO MARITO!”

Nella sala calò il silenzio più imbarazzante e assoluto.

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“Come sta ?” domandò Ron accompagnato da Hermione a Harry, che aveva appena lasciato Ginny con una Guaritrice.

“La stanno calmando, dovrebbe partorire a momenti” rispose Harry con un sorriso stampato in volto “E gli altri? Lumacorno e la coppia di anziani ?”

“Bene, tutto sotto controllo”. Harry si rese conto che non riusciva a guardarlo in faccia e che si tormentava le mani nervosamente. “Harry, mi dispiace io ..” ma quest’ultimo lo bloccò.

“E di cosa ? Ron io ti devo ringraziare, non solo perché hai portato mia moglie all’ospedale sana e salva, ma anche perché mi hai fatto trascorrere una giornata che non vivrò mai più. A pensarci, non passavo una giornata così pericolosa dai tempi di Voldemort..” Ron scoppiò a ridere “Quindi .. grazie”.

Gli diede una poderosa pacca sulla schiena e abbracciò Hermione.

“Ora devo andare, altrimenti Ginny mi affattura !” e si precipitò in sala parto, quasi saltellando dalla gioia.

Ron e Hermione si sistemarono su due sedie, inquieti ed elettrizzati allo stesso tempo.

Hermione notò che suo marito faceva di tutto per non incrociare i suoi occhi, inutile dire che aveva capito che ce l’aveva ancora con lei per averlo trattato male tutto il giorno.

Dopo alcuni minuti decise di interrompere quell’imbarazzante silenzio che si era venuto a creare.

“Tesoro, per favore, guardami” disse debolmente, osservando il profilo altezzoso di Ron “Prima ero soltanto un po’..”

“Davvero non hai fiducia in me ?” la interruppe Ron voltandosi “E davvero ti ho deluso così tante volte?”

Dal tono della sua voce Hermione comprese che non era arrabbiato, ma tremendamente dispiaciuto ..

Lei lo osservò, soffermandosi sui suoi occhi blu mare. “No” disse infine “Non è vero. Ho detto quelle cose senza pensarci, ero nervosa per Ginny, che era accanto a me e che molto probabilmente mi ha frantumato tutte le ossa della mano” e sollevò la mano ancora rosso fuoco “E ho detto cose che non penso realmente ..”

“Ron io ti ho sposato, accettando i tuoi pregi e i tuoi difetti, sapendo che se avessi avuto bisogno tu ci saresti stato sempre. Ho completa fiducia in te. In te ho trovato il mio compagno ideale, il mio amico, la persona che mi resterà accanto, spero, fino alla fine dei miei giorni .. e il padre perfetto dei miei figli”

“E al proposito .. avrei una confessione da farti”

Fece un bel respiro e disse: “Aspetto un bambino, Ron !”

In tutto quel tempo Ron non si era mosso di un millimetro. Continuava a fissare la moglie, anche se quest’ultima gli aveva fatto una tale rivelazione.

“Ron, per favore, dì qualcosa !” squittì Hermione inquieta.

Nulla. Silenzio ancora più silenzioso di quello che c’era stato pochi minuti prima.

“Un bambino ..” mormorò alla fine lui.

A Hermione, vedendolo in quello stato, muto e con lo sguardo perso, le si riempirono gli occhi di lacrime “N- non lo vuoi, v- vero ? singhiozzò.

Solo allora l’uomo si ristabilizzò e tornò in sé.

“Non lo voglio ? Per le mutande di Merlino certo che sì !” esclamò. Ron non si era sentito effettivamente più euforico di quanto lo fosse in quel momento.

“Un bambino tutto nostro, ci pensi Hermione ? Finalmente non dovrò più sorbirmi le battutine di Ginny riguardo al fatto che lei è più giovane di me e ha già un figlio !”

“S-solo per q-questo ?” domandò Hermione squadrandolo perplessa.

“Ma no ! Non vedo l’ora di insegnargli a giocare a scacchi, di giocare con lui a Quidditch, ma anche se fosse una lei non c’è problema, noi Weasley abbiamo questo sport nel sangue, di imboccarlo, di cantargli la ninna nanna .. Oh, aspetta che mamma lo sappia, non finirà di piangere prima di un’oretta o due !” concluse Ron eccitato.

Hermione rimuginò sulle parole del marito, soprattutto chiedendosi se fosse un bene che Ron cantasse una ninna nanna al bimbo, dubitando delle sue capacità canore.

Ma Ron l’abbraccio e la baciò, un bacio che la “costrinse” a lasciar perdere tutte le sue preoccupazioni.

Tranne una.

“Mmh.. Ron, mmh.. c’è un’altra cosa”

“Dimmi”

“So che prima ho fatto tutto un discorso sulla fiducia, che non posso vivere senza di te eccetera, però..”

“Però ?”

“Promettimi che non sarai tu a guidare la macchina che mi porterà al San Mungo e lascia che lo faccia Harry!”

  
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