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Autore: Pawa    27/06/2019    4 recensioni
Quel giorno in cui Trafalgar Law si arrese (AL CALDO)
(Trama Capitolo I)
Quando il Polar Tang finisce in un inferno atmosferico di 65 gradi, Law non è esattamente la persona più lucida con cui avere a che fare.
Non che lui se ne renda conto.
Rinchiudersi nell'obitorio abbracciato ad una donna nuda e MORTA gli era sembrata un'idea geniale per patire meglio la calura.
Finché non gli è venuto in mente di fare un tuffo in mare.
Ah, già... non sa nuotare... e va beh.
(Trama raccolta)
Una raccolta di One Shot dal titolo "Quel giorno in cui Trafalgar Law si arrese (...)".
Ci sone persone e cose che il nostro amato chirurgo proprio non regge e che alla fine lo manderanno fuori di testa.
Sì, Rufy è nella lista.
Kidd pure.
Okay, Law non è esattamente una persona socievole.
(Note)
Spero vi piaccia, fatemi sapere ♥
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Bepo, Eustass Kidd, Pirati Heart, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Heart Pirates One Shot'
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Quel giorno in cui Trafalgar Law si arrese (al caldo)


Era un'orribile giornata di sole rovente e se mai gli uccellini si fossero trovati in mezzo all'oceano a cinguettare sarebbero presto precipitati sul ponte del Polar Tang cotti a puntino e pronti per essere serviti in tavola.
I Pirati del Cuore stramazzavano da un angolo all'altro della loro discutibile imbarcazione, evitando come fosse un appestato il povero Bepo e la sua folta e tremendamente calda pelliccia.

Il visone era forse messo peggio di tutti.

La lingua a penzoloni come quella di un cane con l'afa, una pozza di sudore sotto al suo corpo privo di vestiti e una temperatura corporea vertiginosa, che gli aveva certamente già dato alla testa ed il fatto che avesse tentato di mangiare Penguin perché aveva assolutamente l'aspetto di un pinguino ne era una prova.

Il povero navigatore si era rintanato in cucina o più precisamente nel frigorifero, dopo averlo svuotato dalla maggior parte del cibo che conteneva ed essersi infilato dentro a fatica.

Che le loro provviste stessero andando a male, succubi alla calura fuori dall'elettrodomestico, era qualcosa di cui nessuno aveva la voglia o la forza di discutere.
D'altronde sospettavano che se a soccombere non fosse stata la carne che avevano tenuto nel frigorifero, l'avrebbe invece fatto la carne di Bepo.

"Poverino..."

Shachi e Penguin guardavano il compagno di una vita cercare disperatamente un minimo di sollievo dal caldo torrido che opprimeva tutta quella fascia di mare.

"Se solo il capitano gli avesse concesso di rasarsi la pelliccia ora starebbe molto meglio."

Penguin aveva annuito all'osservazione di Shachi, facendosi poi lanciare una delle bottiglie d'acqua fredda che il rosso usava come cuscino.
"Però..." aveva rincalzato il ragazzo più grande "se si fosse rasato la pelliccia ora Law starebbe piangendo la perdita del suo Bepo-peluche. Lo sai che ha un fetish per le cose morbide."

A ciò il fratello aveva ridacchiato, osservando dal suo giaciglio di bottiglie e cubetti di ghiaccio rovesciati sul pavimento come Penguin non si degnasse nemmeno di mettersi seduto per bere, bensì restasse disteso ed inerme a cercare la freschezza del pavimento ed aprisse la bottiglietta che gli aveva passato per rovesciarsela in faccia e sul petto.
Se qualcosa era entrato in bocca buon per lui, ma Shachi sospettava che in fondo non fosse stato dissetarsi l'obiettivo del compare.

"Meglio così allora." Aveva quindi ripreso il rosso. "Fa troppo caldo per piangere. Sarebbe morto disidratato."

Stavano entrambi per far cadere il discorso e tornare a concedersi uno di quei bei momenti interminabili di noia che solo le giornate di caldo asfissiante riuscivano a regalare agli esseri viventi, quando Shachi aveva riaperto gli occhi con un cipiglio perplesso.

"A proposito... dov'è il capitano?"

Il pinguino aveva voltato il capo nella sua direzione, sbuffando interiormente nel sentire le gocce d'acqua ormai surriscaldate scivolare lungo il suo viso con quel movimento.
"Sul ponte con Ikkaku?"

Poteva essere plausibile.
Con quella temperatura spaventosa nessuno a bordo del sottomarino aveva osato indossare più indumenti dello stretto necessario che evitava di compiere atti osceni su nave pirata.
Ciò significava che Law era a petto nudo, una particolarità che la riccia fanciulla del loro equipaggio non si sarebbe lasciata sfuggire.

Il rosso aveva richiuso gli occhi, ponderando la supposizione dell'amico.
"No, non la sento urlettare di gioia..." aveva poi concluso, conscio che se Ikkaku fosse stata in compagnia del loro dottore mezzo svestito avrebbe gridato ininterrottamente per informare anche Eneru che stava sulla luna della sua felicità.

A quel punto anche Penguin si era impensierito.

In effetti non vedevano Law da tutto il giorno.
Che cavolo stava combinando quel ragazzo?
Mica si era messo a studiare con quel caldo allucinante, vero?!

Il più anziano dei quattro membri fondatori della ciurma si era messo a sedere, la testa china poggiata ad una mano.

"Giuro che se sta lavorando con una temperatura che il quarto livello di Impel Down invidia, gli brucio tutti i libri di medicina e lascio solo i romanzi rosa! E poi cavolo, ha ventiquattro anni. Non può vivere di sapere e conoscenza e basta."

Shachi avrebbe voluto sottolineare che in fondo Law leggeva di buon gusto anche quelle storielle sdolcinate, ma sapeva che la perdita anche di uno solo dei suoi tomi di anatomia l'avrebbe ferito profondamente e quindi la punizione che aveva programmato Penguin era più che sufficiente.

Oltre che giusta.

Se infatti Pen era considerato la mamma chioccia del Chirurgo della Morte, Shachi era il padre affettuoso che voleva il meglio per la propria bambina.
Peccato che la sua squilibrata bambina seviziasse cadaveri tutto il giorno al posto di stare all'aria aperta.

Che poi quel dì l'ossigeno mancasse era un altro discorso.

Ad ogni modo dovevano trovare Law e riportarlo in mezzo a loro, tra persone con cui poteva chiacchierare ed a cui ancora batteva il cuore.

Si erano alzati con un'energia che avrebbe potuto spazzare via un granello di polvere e neanche troppo facilmente e si erano poi diretti sul ponte.
Teoricamente il loro inquietante fratellino non era sopracoperta, ma forse qualcuno dei loro nakama che era lì a bivaccare sapeva dove si era cacciato ed avrebbe quindi risparmiato loro di andare a cercarlo per tutta la lattina gialla.

Usciti dalla cambusa si erano ritrovati un equipaggio morente e sconfitto, accasciato sul pavimento ligneo, vinto dai raggi bollenti del sole.

"Ragazzi, come vi ho già detto prima, se non riuscite a stare al sole venite dentro."

Qualcuno aveva avuto le forze di mugugnare come risposta a Shachi, mentre Ikkaku, che tra tutti era la più vivace, era addirittura riuscita ad articolare una risposta coerente.
"Dentro non c'è il vento. Manca l'aria."

Anche quello era vero.
Forse all'inferno un posto valeva l'altro per scontare le proprie pene.

"Comunque sia..." aveva preso parola Penguin "qualcuno di voi sa dov'è il capitano?"

A quel quesito l'unica ragazza a bordo aveva fatto lo sforzo di sollevare la testa dalle assi di legno, per cercare gli sguardi dei due che li stavano interrogando.

"Vorrei saperlo anche io..." aveva messo il broncio, triste e risentita di non poter godere dell'unica gioia che una calura del genere dava, ossia il corpo del suo bel comandante in bella mostra.

Alla fine ognuno aveva denegato.

Sembrava che nessuno avesse visto Trafalgar in tutto il giorno.

Bene.

L'ipotesi che si era rinchiuso a studiare da qualche parte era quindi ancor più probabile e Penguin, a discapito del caldo insopportabile che stava patendo, pregustava già l'enorme falò che avrebbe fatto coi libri di testo del dottore.
L'espressione contrariata e vagamente maligna che aveva assunto il ragazzo a quel pensiero non era certo passata inosservata e così, facendo appello a tutto l'amore che provavano per Law, i Pirati Heart si erano messi in piedi, pronti a ricercare il loro capitano e possibilmente a coprirlo da qualunque misfatto avesse compiuto quel dì, onde evitare l'incazzatura della madre pinguina.

Quest'ultima era già rientrata e si dirigeva verso i locali della nave che più il giovane medico frequentava.

Il resto dell'equipaggio al suo seguito.

Penguin aveva spalancato la porta della cabina di Law, aspettandosi di trovarlo a leggere sul letto in una di quelle pose assurde che gli avrebbe causato il torcicollo che giornalmente lamentava o sommerso dai libri alla sua scrivania, ma del moro non c'era traccia, seppur qualche decina di tomi, di cui alcuni ancora aperti, giacevano sul materasso.

"Sarà in biblioteca?"

Il suggerimento di Clione era stato subito colto e, fatto dietrofront, il pirata del mare settentrionale stava ora conducendo l'intera ciurma nel parco giochi del loro capitano.

"Ma come, non è neanche qui?"

Dopo che erano entrati e non avevano visto Law essere seduto all'enorme scrivania che stava al centro della stanza com'era solito fare, gli Hearts avevano perlustrato la grande biblioteca della loro nave, credendo di poter trovare tra uno scaffale e l'altro il loro medico raggomitolato a studiare in pace, isolatosi dal resto del mondo.

Ma niente, di lui non c'era traccia.

"In infermeria?"
Qualcuno aveva annuito all'ipotesi di Uni e poi si erano diretti verso la loro clinica privata.

Giunti a destinazione Shachi aveva trattenuto uno sbuffo di risata.

Law non c'era e Penguin stava iniziando ad irritarsi.

"Non sarà in obitorio, vero?"

Nessuno aveva osato rispondere alla domanda del pinguino e lui non era alla ricerca di pareri o commenti.
La loro nave non era delle dimensioni di un vascello della Marina, ma non era neanche piccola.
Avevano tante stanze, ognuna con le sue funzioni, più sale macchine e di controllo, ma in realtà Law, se non c'era occorrenza, bazzicava sempre e solo nelle solite quattro più la cucina.

Quindi se in quattro su cinque era assente, significava che quello psicopatico stava sventrando morti in obitorio.

E per carità, non c'era nulla di male!
Lui era un medico, anzi, il medico, ma il problema secondo Penguin era che lavorava troppo, non si godeva la sua giovinezza e non si dava pause neanche con quel clima torrido.
Affaticarsi e far elaborare il cervello con quella temperatura era potenzialmente pericoloso.

E se fosse svenuto?

Cazzo, poteva succedere.
Accadeva anche in giornate meno afose che qualcuno perdesse i sensi semplicemente pescando sul ponte.
Il sole in mezzo al mare era un potente nemico, nonché un grande alleato dell'aria stantia che aleggiava nel sottomarino.
Quest'ultimo, poi, era fatto di metallo e in certe giornate diveniva una fornace, motivo per cui spesso i Pirati Heart facevano il nulla più totale, proprio per evitarsi malori.

Ed il dottore di bordo, invece, che faceva?

Lavorava.

Oh no, non gliela avrebbe fatta passare liscia questa volta.

La marcia verso l'obitorio era stata rapida.
Penguin aveva velocemente aperto la porta ermetica ed al contempo aveva gridato con tono di rimprovero contro al suo capitano.

"Law! Come ti è saltato in mente di venire qui con-..."

Ma si era dovuto bloccare.

Trafalgar non era neanche lì.

Non c'erano corpi sui tavoli, quindi non stava lavorando.
Okay, era un buon segno.
Penguin si sarebbe rilassato se solo avesse saputo dove cavolo era.

"Potrebbe essere nella sala ricreativa?"
Aveva tentato White Fox.

"O nella nostra camerata a dormire?"
Gli aveva dato manforte l'Uomo Mascherato, ma anche loro, come il pinguino, erano leggermente allarmati dal non aver trovato Law nemmeno lì.

Poi un rumore metallico molto ovattato aveva sorpreso tutti, attirando la loro attenzione verso la parete opposta all'uscio della stanza.

Quella delle celle di conservazione dei cadaveri.

Il clangore di una serratura che veniva aperta era seguito subito dopo e per l'orrore di ognuno dei presenti, che aveva finalmente avuto conferma che Law creava zombie nel suo laboratorio, lo sportello di una delle celle era stato violentemente aperto, facendolo sbattere contro il muro.

La condensa creata dallo sbalzo termico tra il dentro ed il fuori di quel cunicolo aveva reso impossibile vederne l'interno per qualche istante.

Poi, una voce ben nota era risuonata proprio da lì.

"Cosa avete da fare tutto questo baccano?"

Il vapore si era dissipato rivelando il volto contrariato di Law che li osservava a testa in giù, comodamente sdraiato sul carrello scorrevole porta-cadaveri.

Penguin aveva deglutito.
Il suo fratellino stava bene.
Non stava lavorando e l'aveva trovato.
Tutto andava ben-...

"LAW, CHE CAZZO CI FAI LÌ?"

Il medico era sobbalzato all'urlo furioso del proprio compagno, non comprendendone l'ira.

"Beh... è una cella frigorifera. Evito il caldo, magari?"

La ciurma fissava il proprio comandante a bocca spalancata.

Tutti sapevano che lui fosse pazzo... ma seriamente si era messo a fare una pennichella nello stesso tumulo delle sue cavie, circondato da defunti mezzi smembrati?
E la cosa peggiore non era tanto il fatto in sé, piuttosto il modo in cui Law affrontava l'argomento.
Per lui quella era una soluzione ovvia alla temperatura ardente di quel giorno.

Penguin si era portato indice e pollice a stringersi il ponte del naso, sospirando sommessamente.
"Law..." l'aveva richiamato con un tono stranamente calmo "...puoi uscire di lì, per favore?"

Il medico aveva storto il naso a quella richiesta.
Stava bene dove si trovava, ma Pen gli sembrava strano.
Forse era meglio fare come gli stava chiedendo.

Aggrappatosi ad una sbarra di ferro posta sopra la sua cella aveva estratto il suo corpo da essa, facendo leva con le braccia.

Il tempo di girarsi verso i suoi compagno e si era ritrovato Penguin e Shachi a due centimetri dal proprio volto.

"Mai sentito parlare di spazio personale?"

Ma la sua sarcastica domanda non era stata minimamente calcolata dai due.

"Mio adorato fratellino..." aveva incalzato il rosso "...come hai potuto concepire nella tua mente distorta di metterti a dormire in uno spazio dedicato ai cadaveri, circondato da cadaveri?!"

Trafalgar aveva avuto un tic all'occhio.

Era solo quello il problema? 
Ma si rendevano conto del caldo opprimente che probabilmente stava facendo bollire il mare?
La sua idea non gli sembrava malsana, non se messa in confronto al dover subire l'aria incandescente che si respirava fuori dall'obitorio.

"Che poi non avevi detto di aver riempito tutti i carrelli? Non riesco a credere che tu sia arrivato al punto di sbarazzarti di una delle tue cavie per poterne prendere il posto e stare al fresco, bello e beato tra i restanti morti."

All'ultimo commento di Shachi, Law aveva strabuzzato gli occhi.

"Che stai dicendo?"

Il medico si era voltato, rinfilando testa e braccia nella cella da cui era uscito ed estraendo poco dopo il corpo esanime e pallidissimo di una ragazza.

"Lei è Anitha. È tra i miei cadaveri preferiti, non avrei mai potuto gettarla via."

Ogni singolo Pirata del Cuore era tanto sbiancato in volto da far ingelosire Anitha.

Quello era troppo.

Troppo.
***

"Ragazzi! Questo è ammutinamento!"

Gli Heart Pirates stavano concludendo quella che per Ikkaku era una fortuita partita a poker, ignorando completamente le continue lamentele del loro comandante.

"Per favore, dai. Io sono del Mare del Nord, non reggo il caldo!"

Law aveva infine pagato le colpe della sua mente instabile.

Sia chiaro, i Pirati del Cuore amavano il loro capitano con tutte le sue manie ed i suoi difetti, ma lasciargli condividere una bara frigorifera con un nudo cadavere precedentemente aperto in due, attorniato da almeno un'altra decina di defunti... beh, quello non era sano neanche per lui.
Così, collana di agalmatolite al collo, era stato trascinato sopracoperta, che ormai era quasi tutta all'ombra e legato ad una galloccia nei pressi della lunga balaustra che contornava tutto il ponte. 

"Oh, andiamo!" Il medico si era abbandonato in uno sbuffo esasperato, scacciando nel contempo gocce di sudore che dalla cute gli erano scivolate fino alle labbra.

Ma perché avevano reagito così?

Lui davvero non ci aveva visto nulla di male nel concedersi un po' di refrigerio in obitorio.

Forse avevano ragione loro ed il caldo gli aveva dato alla testa? 
Forse giacere con dei morti per cercare ristoro era tanto da necrofilo quanto da allucinato?

Nah, impossibile.

Lui era Trafalgar D Water Law, il Chirurgo della Morte, l'uomo dal quoziente intellettivo che faceva piangere di invidia il dottor Vegapunk.

65 gradi effettivi e 70 percepiti non potevano assolutamente dargli le traveggole.

Si era poi abbandonato contro gli assi verticali della ringhiera.

Cavolo, che caldo, che fottuto caldo!

Non ce la faceva più.

Aveva girato il capo con enorme sforzo, fissando le onde del mare che la sua fedele nave cavalcava rapidamente e con abilità.

Sembravano così fredde.

Così dolcemente fredde, piacevoli e rigeneranti...

Il suo sguardo era completamente rapito, non si distraeva un attimo dalla distesa d'acqua a qualche metro sotto di lui.

La sua ritrovata tranquillità ed il sudore scivoloso avevano giocato una combo perfetta e la corda che gli aveva tenuto legati i polsi alla galloccia si era sfilata senza che neanche se ne accorgesse.

La ciurma aveva avuto giusto il tempo di registrare che il loro capitano era in piedi sulla balaustra del ponte prima che egli si buttasse in mare.

Law era stato avvolto in un turbinio di acqua ghiacciata, il sollievo immediato ed immenso e la sua mente stava finalmente cominciando a sbollire.

Ed a ragionare.

Lui non poteva nuotare.

Aveva spalancato gli occhi mentre affondava sempre più in profondità, sempre più prossimo agli abissi glaciali...

Ah beh, non era poi così male come prospettiva. 

E poi se fosse morto sarebbe finito all'inferno.

Almeno lì faceva un po' più fresco. 
 
FINE


Tranquilli, Bepo si è buttato a salvarlo.

Eccomi con una nuova One Shot demenziale e che è a più parti!

"Quel giorno in cui Trafalgar Law si arrese (...)" è una raccolta che vedrà anche: "...//...(a Rufy)" e "...//...(a se stesso)".

Tornando a quest fic nello specifico, inutile dire che mi è stata ispirata dal caldo osceno e odioso e schifoso di questi giorni.

Non so se voi siete tra quelle persone che amano l'estate, ma io no e come Law preferirei abbracciare il corpo freddo di un morto piuttosto che patire questa temperatura infernale.

Ad ogni modo, spero vogliate darmi un parere su questa piccola One Shot ♥ e magari anche dei suggerimenti per le prossime di questa serie. 

A presto,

Baci

Pawa




 
   
 
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