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Autore: vanessie    28/06/2019    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 167

“Prima crisi”

 

 

POV Evelyn

La malattia di mamma avanzava inesorabilmente, procurandole una grande stanchezza fisica e qualche dolore. Lei era sempre stata una donna forte, cercava di non dare a vedere la sua sofferenza, cercava sempre e comunque di sorridere, era lei che faceva forza a noi, non il contrario. Andava spesso a casa sua dopo il lavoro, la aiutavo con qualche pulizia domestica, le facevo compagnia, cercavo di portarla fuori a fare una passeggiata tanto per farla svagare. Eravamo a ottobre, la mia gravidanza proseguiva senza problemi, tuttavia l’essere incinta in un momento delicato come quello non mi rendeva felice come invece avrei dovuto essere. Mamma era al primo posto nei miei pensieri, il bambino veniva per secondo…mamma ed io ci sedemmo a riposare all’interno di una caffetteria. “Amore mio, perché non prendi anche il dolce oltre al cappuccino?” mi domandò lei quando tornai al tavolo con in mano le nostre tazze “Uhm…il ginecologo dice che non devo mangiare troppi zuccheri e ha aggiunto che in tutta la gravidanza potrò ingrassare al massimo 12 kg” spiegai “Ma sii sincera: a te va quel dolce?” “Sì, sento già il sapore della crema in bocca” “Compralo dai, non vorrai che al bambino venga una voglia di crema!” esclamò per scherzare. Le sorrisi e andai al bancone a prendermi la torta. La mangiai lentamente, assaporandone un cucchiaino alla volta, mentre mia madre mi osservava. “È bello che il destino mi abbia permesso di vederti in dolce attesa Evelyn, sei così diversa adesso” “In che senso? Per la pancia?” chiesi mettendo la mano sul pancino che cominciava a farsi timidamente notare “No, è la tua espressione…mi sembri cresciuta” “In realtà io mi sento…impreparata e inesperta per quello che succederà” ammisi “Fare la mamma è un mestiere che si impara facendolo, nessuno è mai pronto. È un mestiere difficile, ma ti regalerà tante di quelle emozioni e gratificazioni da renderlo il mestiere più bello in assoluto” rispose. “Avrò bisogno di parecchi consigli” affermai, lei sorrise “Cercherò di esserci, ma sai che non posso garantirtelo” disse riferendosi al suo stato di salute. “Non dire così mamma” “Evy sappiamo qual è la situazione! Ti starò accanto il più possibile, ma sei una ragazza in gamba e so che saprai cavartela anche senza di me” concluse. Restai con gli occhi bassi sulla tazza di cappuccino, mia madre mi accarezzò il dorso della mano ed io gliela strinsi. Chissà per quanto tempo ancora avrei potuto averla accanto! “Ci facciamo una foto noi tre? Tu, io e il mio nipotino o nipotina?” propose lei, accettai, chiedendo ad una signora di scattarci una foto con il mio smartphone.

 

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Riguardai la foto e pensai che fosse bellissima. Mamma ed io avevamo sempre avuto un bel rapporto. Ero figlia unica per cui la mia fidata amica che mai mi avrebbe tradita era proprio mia madre. Chissà cosa avrebbe pensato mio figlio di me, chissà se mi avrebbe reputato importante come io reputavo importante mia mamma…

“Kevin a che ora passa a prenderti?” mi domandò lei “Viene alle 18.15 a casa tua” affermai “Dobbiamo andare allora, se non vuoi farlo aspettare” rispose guardando l’orologio “Sì, andiamo” dissi alzandomi e infilando la maglia aperta che avevo poggiato allo schienale della sedia. Misi anche il giubbotto e insieme alla mamma camminai verso casa sua. Suonammo il campanello e papà venne ad aprirci. Lo salutammo e entrammo nel salone. Notai Kevin seduto sul divano “Ciao” dissi “Ciao” rispose venendo a darmi un bacio “Sei arrivato prima!” esclamai “Sì, ti dispiace?” domandò per ridere “No” “Perché non restate a cena?” propose mio padre “Va bene” risposi. Lasciai che mamma si riposasse sul divano e andai a cucinare qualcosa con papà. Fu l’occasione di scambiare due parole anche sulla salute della mamma. Entrambi eravamo preoccupati, ma cercavamo di essere sereni per farla sentire tranquilla. Portammo in tavola la cena, Kevin aveva già apparecchiato ed era tornato a sedersi sul divano con mia madre. Guardavano un quiz televisivo provando ad indovinare le risposte.

 

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Mi misi seduta al suo fianco, accarezzandogli la schiena. Lui si voltò per darmi un innocente bacetto sulla bocca ed io gli sorrisi, notai mamma alzarsi e dirigersi a tavola “Stai bene?” mi domandò lui, annuii “Sai che questo top bianco è troppo leggero per il mese di ottobre?” aggiunse “Ma infatti ho una maglia sopra” spiegai indicando la maglia sbottonata di colore bordeaux che indossavo “Non voglio che prendi freddo, sei incinta” “Kevin non ho freddo” “Se ti viene il raffreddore? O il mal di gola?” mi incalzò “Sto bene” “Ok scusa. Parentesi rompicoglioni finita” rispose con un sorriso. Ci alzammo e ci mettemmo a mangiare con i miei genitori.        

 

POV Evelyn

Mia madre si era sentita male d’improvviso. Papà ed io l’avevamo portata al pronto soccorso e ero rimasta mano nella mano con mio padre, mentre aspettavamo che i medici si prendessero cura di lei. Avrei tanto voluto che quella sua malattia magicamente sparisse, ma purtroppo sognare non mi aiutava ad affrontare la realtà. Papà era silenzioso, gli accarezzai la mano intrecciata alla mia e lui mi diede un bacio sulla fronte. “Vai a prendere qualcosa da mangiare tesoro, è passata l’ora di pranzo ormai!” esclamò “Non mi va” “Aspetti un bambino, devi nutrirti” “No papà, non ora, non ho fame” conclusi. Il medico uscì dalla stanza e venne a dirci che mamma ora si era ristabilizzata, anche quella crisi era passata…entrai con mio padre nella sua stanza e andammo ad abbracciarla. Era debole ancora, affaticata, ma l’importante era che ora stesse meglio. “Vado a telefonare a Kevin” dissi ai miei genitori. Uscii dalla stanza e lo chiamai.

 

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“Pronto?” “Amore, ciao” “Ciao, hai una voce! Tutto bene?” mi chiese “Mia madre si è sentita male stamattina, sono con papà all’ospedale!” “Mi dispiace, come sta ora?” “I medici dicono è stata ristabilizzata, sta meglio, ma sono stanca” ammisi “Vengo a prenderti?” “No Kevin, non preoccuparti, scusa se non ti ho chiamato prima, ma volevo capire come stesse mamma” “Ma certo, tranquilla. Senti allora…tra un’ora stacco dal lavoro, vengo tra poco” “Ok” “Cerca di riposarti un po’ adesso Evy” “Promesso, a dopo amore” “A dopo, ti amo” disse. Tornai nella camera da mia madre e mi misi seduta sul suo letto. Le presi la mano e parlammo un po’. Lo spavento era passato, mi sentivo ancora stanca, ma la situazione stava migliorando. “Ciao, posso entrare?” domandò Kevin quando raggiunse me e i miei genitori “Certo, vieni” lo spronò mamma. “Come stai Shannon?” chiese mio marito “Meglio” rispose. Presi la mano di Kevin e intrecciai le nostre dita. Gli sorrisi e mi alzai in piedi per farmi abbracciare e prendermi un bacio. Rimasi lì tra le sue braccia, ad accarezzargli la schiena da sopra al maglione. “Hai almeno mangiato?” mi sussurrò all’orecchio “No, non avevo fame” risposi continuando a restare immobile tra le sue braccia.

 

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Gli diedi un bacetto innocente sul collo “Guarda che io glielo avevo detto di andare a mangiare, ma è una testona e non ha voluto” si intromise mio padre. “Dai vado io a prenderti qualcosa” disse Kevin “Ma non importa, davvero!” esclamai “Torno subito” concluse Kevin staccandosi da me, sebbene non volessi distaccarmi da lui. Tornò dopo un po’ con una bottiglia d’acqua e un panino. Mostrandomi anche un altro sacchettino con dentro un muffin. In effetti a vedere quella roba mi era preso un gorgoglio allo stomaco, mmm che fame! “Comunque non era necessario” dissi “Zitta e mangia” mi rispose Kevin, facendo ridere mia mamma “Bravo, obbligala!” esclamò mia madre. Cominciai a mangiare il panino e lo feci con talmente tanto gusto, da divorarlo in pochi minuti. Bevvi tanta acqua e poi passai al muffin. Era buonissimo, non ne offrii nemmeno un pezzettino a mio padre o a mio marito. Mi pulii la bocca e ricambiai il sorriso dei miei genitori e di Kevin che mi osservavano. “Senti Evelyn, sto meglio, vai a casa ora! È sera, sei qui da stamani” affermò mamma “La mamma ha ragione, vai a riposarti, tanto qui ci sono io” la supportò papà. “Vengo domani mattina a darti il cambio però!” esclamai a mio padre. Li salutai e poi andai con Kevin alla macchina. Percorremmo i lunghi corridoi dell’ospedale, gli cinsi la vita e mi appoggiai a lui quando entrammo in ascensore. Mi baciò sulla fronte “Sei stanca eh?!” “Sì, non volevo dirlo davanti ai miei genitori, ma sono stanchissima, soprattutto mentalmente” “Ora andiamo a casa, se vuoi ti faccio una camomilla e ti metti a letto” affermò. Quando le porte dell’ascensore si aprirono lui mi prese in braccio e mi trasportò fino alla macchina.

 

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Una volta giunti a casa mi lasciò sul divano. Andammo a farci la doccia, lasciai che mi insaponasse, facendomi sorridere quando mise la schiuma sul mio mento, come se fosse una barba bianca. Misi l’accappatoio, mi asciugai e infilai il pigiama. “Mettiti a letto, ti porto subito la camomilla” disse “Prima cena e poi mi porti la camomilla” “La preparo mentre ceno” ribattè, passandomi il telecomando, così se nel frattempo avessi voluto vedere la tv avrei potuto farlo. Dopo una quindicina di minuti tornò con una tazza fumante in mano. Stava ancora masticando, segno che la sua cena non era ancora finita. “Grazie amore” dissi prendendo la tazza. La sorseggiai avvertendo immediatamente una sensazione bellissima di calore e calma. Kevin venne a sdraiarsi al mio fianco quando la sua cena finì. Mi piaceva farmi fare le coccole, aveva delle mani morbidissime, che sapevano accarezzarmi con dolcezza. Il calore del suo corpo lo adoravo, mi faceva sentire protetta, amata. Non impiegai troppo per addormentarmi tra le sue braccia accoglienti e forti.

 

NOTE:

Buongiorno a tutte ;) Evelyn cerca di stare vicina alla madre, ancor di più ora che è malata, apprezzandone la compagnia e sognando che lei possa esserci e darle tutti i consigli necessari quando il bambino nascerà. Tutti si prendono cura di Shannon (la madre), anche quando si manifesta la prima crisi. Ovviamente Evelyn è concentrata sulla salute della mamma piuttosto che sulla sua gravidanza e questo non le fa bene psicologicamente e neppure fisicamente, tanto che salta i pasti e Kevin deve quasi costringerla. Cerca di essere forte ma dentro è fragile e ha bisogno di supporto. Non è per niente un momento facile per lei. A presto, vi aspetto,

Vanessie

   
 
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