Avanzava
incontro al nemico: lo avrebbe voluto
accogliere contro il suo petto pur di non vedere più
carcasse dall’odore
ripugnante ammassate le une sulle altre, sangue vermiglio strisciare
via come
la vita da quei corpi esanimi. Avanzava fiero incontro al rivale,
conscio di
andare quasi sicuramente a morire. Almeno quella corazza argentina
avrebbe
smesso di appesantirgli il petto, e quello scudo fregiato avrebbe
smesso di
pesargli sulle braccia. Un frastuono metallico e strilli provenivano
dalle sue
spalle. Tutto intorno a lui sapeva di morte, anche il cielo riflesso
negli
occhi sembrava tingersi ormai di un amaro color porpora.