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Autore: Azothic    29/06/2019    0 recensioni
Sora Miura, un'esorcista in erba partito per un viaggio di lavoro, si trova inspiegabilmente a cadere dal cielo, più precisamente, a schiantarsi nella famosa città dei templi: Kyoto.
Stabilitosi nella storica prefettura per continuare il suo lavoro, decide di rimanere lì a studiare gli spiriti ed accrescere le sue abilità, perseguitato da una serie di sfortunati e fortunati incidenti di natura spiritica si ritroverà circondato di nuove conoscenze.
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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<< Ti sei ficcata proprio in un bel guaio, signorina >>
 
Asserì l'esorcista.
 
<< è veramente così grave, Signor Miura? >>
 
<< Potresti aver scatenato l'ira di una figura divina. Quindi si, è "così grave". >>
 
S'incupì il tono dell'uomo, appesantito da pensieri di una sciagura imminente. Prese un profondo respiro e con gli occhi celesti fissi sulla fiamma vivida del focolare riprese a parlare, serioso.
 
<< Da ciò che mi hai raccontato la tua fortuna sembra derivare dalla sfortuna altrui...eppure non riesco a ricondurre nessuna delle tue azioni a qualcosa di "malvagio" o che possa far adirare uno spirito. >>
 
<< Quindi non c'è un rimedio?Sono destinata a vedere quelli attorno a me morire per il resto della mia vita? >>
 
L'esorcista scosse sicuro la testa.
 
<< C'è sempre un rimedio quando si parla di spiriti, la maggior parte delle volte la domanda non è "cosa" ma bensì "perché" >>
 
Natsumi abbassò lo sguardo, subito dopo aver unito le mani al grembo per rassicurarsi.
 
<< Cosa hai raccolto da terra prima?Ti ho vista chinarti >>
 
<< L'ho vista brillare ed ha attratto subito la mia attenzione, è una sorta di...moneta? >>
 
<< Potrei vederla? >>
 
Natsumi annuì e spostò gli occhi sulla propria cartella, immerse la mano al suo interno, per qualche secondo, e poi ne tirò fuori la moneta.
 
<< Ecco a lei >>
 
Allungò la mano verso quella di Sora e gli lasciò cadere la moneta sul palmo.
 
<< Cosa ti avevo detto riguardo la formalità? >>
 
<< Hum...mi scusi >>
 
<< Ancora >>
 
<< S-scusami >>
 
A Sora piaceva parlare mentre lavorava, a detta sua, questo lo aiutava a pensare più velocemente. Gli bastò qualche sguardo per capire la natura della moneta, il simbolo inciso su di essa e l'erosione dettata dal tempo gli fecero capire al volo in che cosa si fosse immischiato.
 
<< Uno Yatagarasu. >>
 
Esclamò.
 
<< Un che cosa? >>
 
<< Un corvo imperiale >>
 
<< Ed è un segno positivo?Da quel che so i corvi sono portatori di morte e malattia... >>
 
Nel descrivere quell'animale così nefasto la ragazza si portò la mano al cuore, stringendo la divisa nel palmo della mano.
 
Notava una certa somiglianza tra se e il volatile.
 
<< Non in questo caso. lo Yatagarasu, così come rappresentato su questa moneta, fa riferimento alla figura del corvo con tre zampe. Quando si tratta di spiriti non può andare mai tutto bene, per natura loro sono portatori di sventure a noi uomini, eppure, in questo caso, potrebbe non andare tutto così male come pensavo >>
 
<< Oh...per fortuna >>
 
Allentò la presa alla divisa e tirò un sospiro di sollievo, socchiudendo gli occhi.
 
<< Dimmi Natsumi, quante monete come questa hai trovato? >>
 
<< Con questa che ti ho dato sono tre, come mai me lo chiedi? >>
 
<< Per caso ti ricordi in che circostanze hai trovato le altre? >>
 
<< La prima l'ho trovata a casa mia e la seconda nella palestra della scuola >>
 
<< E questo non ti sembra strano? >>
 
<< Bhe...ora che mi ci fai pensare... >>
 
<< Cosa mi dici dei tuoi genitori?Loro ne hanno trovate? >>
 
Nessuna risposta.
 
Bingo.
 
<< Natsumi? >>
 
Di nuovo, nessuna risposta.
 
<< Se ho toccato un tasto dolente, mi dispiace. Ma devo saperlo >>
 
<< I miei genitori sono morti qualche giorno dopo che ho trovato la prima moneta ora che ci penso, stessa cosa per la ragazza che sostituivo al club di calcio... >>
 
<< Ed io sarei dovuto essere il terzo...colpito dalla frana improvvisa >>
 
L'esorcista si alzò la mano al volto, lisciandosi il mento spoglio con il fianco dell'indice.
 
<< Ora perlomeno abbiamo una visione completa della situazione >>
 
E finalmente si giustificò la risposta titubante della ragazza alla prima domanda che gli pose sulla sua famiglia, mentre si dirigevano verso il tempio.
 
<< Cosa devo fare per liberarmene, Sora?Se dovessi vedere qualcun'altro morire per colpa mia...non credo che reggerei il colpo >>
 
No, non lo reggerebbe, perfino l'esorcista era ormai consapevole della natura fragile e delicata della ragazza.
 
<< Il mio primo consiglio è non raccogliere le monete da terra, qualsiasi cosa ti capitasse di vedere per terra non raccoglierla, anche se palesamente non sembra una moneta non raccogliere niente da terra. >>
 
La ragazza annuì.
 
<<  Il secondo consiglio è quello di comprare un portafortuna, di qualsiasi tipo. Lo spirito, vedendo che hai già qualcosa a portarti fortuna e che rifiuti le sue offerte, potrebbe desistere e smettere di perseguitarti >>
 
Detto quello, l'uomo allungo la mano verso la cartella della ragazza e lasciò cadere al suo interno la moneta.
 
<< Riunisci tutte e tre le monete e torna da me domani, il rituale va fatto nel momento più caldo della giornata >>
 
<< Mezzogiorno? >>
 
<< Esattamente. Il momento culmine per il sole, quello in cui si mostra in tutta la sua bellezza...il nostro caro corvo dovrebbe apprezzarlo >>
 
Sorrise.
 
La ragazza ricambiò.
 
Entrambi percorsero nuovamente le scale, questa volta scendendole anziché salirle. La ragazza era ancora visibilmente scossa da ciò che aveva scoperto, e teneva il capo chino sugli scalini, tenendo la cartella stretta nella mano tremolante, Sora, al contrario, aveva un'aria più rilassata, felice di non star trovandosi ad affrontare l'arroganza di una figura divina. La notte non piaceva a l'esorcista, lo terrorizzava ad essere onesti, ma si offrì di accompagnare al ragazza fino all'inizio degli scalini per rassicurarla, toccato dalla sua serie di sfortunati eventi.
 
<< Dimmi Natsumi >>
 
<< Si, Sora? >>
 
<< Ti consideri una ragazza sfortunata? >>
 
<< Decisamente >>
 
Domanda stupida da parte dell'uomo, ma non era su quello che si voleva soffermare.
 
<< Vedi, gli spiriti come questo corvo si attaccano alle persone, o per meglio dire le "affliggono", per un motivo ben preciso. Potrei raccontarti il caso del Gatto Importuno, ma è ben diverso da ciò che stai passando te >>
 
<< Credo di aver perso il filo del discorso...dove vuoi arrivare? >>
 
<< Quello che voglio dire è che se lo Yatagarasu ha deciso di portarti "fortuna" è perché prima, evidentemente, non ne avevi. Fidati se ti dico che per attrarre uno spirito con la propria sfortuna bisognerebbe essere nati...non so...maledetti >>
 
Maledetti.
 
Natsumi si fermò a quella parola, diventando rigida sullo scalino di pietra.
 
<< Tranquilla, sarà per un'altra volta >>
 
Perfino Sora era dotato di compassione, sotto quella chioma di capelli rossi c'era davvero un minimo di intelligenza.
 
La ragazza riprese a camminare.
 
<< Senti Sora, visto che ormai ci stiamo interrogando a vicenda... >>
 
L'esorcista si lasciò sfuggire un sorriso, che stesse perdendo la sua professionalità? "No" si disse, scendere quei scalini lo annoiava e basta.
 
<< Dimmi, con tutto quello che ti ho chiesto hai diritto ad una domanda >>
 
<< Come sei sopravvissuto alla frana? >>
 
<< Che intendi?Non mi ha colpito >>
 
<< Smettila con questa scusa!Ti ho visto schiacciato da quel macigno! >>
 
Alzò il tono di voce.
 
<< Tutto quello che ho visto io era una ragazza svenuta, però >>
 
<< Non sviare il discorso! >>
 
<< Hai delle prove?Non so: foto, video... >>
 
<< Ho i miei occhi >>
 
<< Disse la ragazza perseguitata dallo spirito, dopo aver raccolto monete che solo lei poteva vedere. >>
 
Natsumi assottigliò lo sguardo. Non trovava alcuna argomentazione valida per riuscire ad incastrare l'esorcista, eppure, lei lo aveva visto con i suoi occhi: un uomo sulla trentina, in punto di morte e poi riusciva a ricordare solo un vuoto illuminato da un intenso bagliore. La ragazza si portò la mano alla testa, iniziando a sentirla pesante, non che non credesse più alla morte dell'uomo, di quello era sicura, ma effettivamente non aveva ricordo di come questo si fosse salvato, che fosse anche lui una sorta di creatura soprannaturale?Non ne sapeva abbastanza né per confermare la sua tesi né per smentirla.
 
<< Siamo arrivati >>
 
Esclamò Sora, schioccando qualche volta le dita davanti al volto della ragazza.
 
<< Ehy Natsumi, tutto bene? >>
 
<< Sto benissimo >>
 
La ragazza alzò la mano e scansò bruscamente quella dell'esorcista.
 
<< E allora vai piccolo corvo, spicca il volo verso casa. >>
 
Rise.
 
<< Sora >>
 
<< Dimmi >>
 
<< Grazie per l'aiuto che mi stai dando...ti pagherò il prima possibile >>
 
<< Non abbiamo ancora stabilito un prezzo, ma ora che mi ci fai pensare... >>
 
A quelle parole la ragazza riprese a camminare verso casa, forse per non riattaccare bottone o forse per non ascoltare il salatissimo conto che avrebbe dovuto pagare all'esorcista per averlo disturbato così tanto.
 
<< Dannazione Sora...fai scappare le ragazzine nel cuore della notte dopo avergli chiesto dei soldi, sei proprio caduto in basso eh? >>
 
Si disse tra se e se.
 
L'uomo prese un profondo respiro e, dopo aver dato un ultimo sguardo alla meravigliosa Luna piena di quella notte, si diresse nuovamente verso il tempio: ansioso di contare gli scalini per potersi addormentare.
 
Quella notte per l'esorcista passò liscia: Nessun incubo; arietta fresca per compensare il caldo; nessuna manifestazione spiritica non voluta, insomma, una vera e propria favola per qualcuno che fa il suo lavoro. Come un gallo al mattino si svegliò all'alba, toccato dolcemente dai raggi solari che, timidi, attraversavano lo spiraglio più che presente nel tetto del tempio: oltre che bello era anche utile ora. Lentamente aprì gli occhi celesti, coperti dai ciuffi ribelli della chioma rossa, e si lasciò andare ad un lungo e sonoro sbadiglio, non osò stiracchiarsi solo per paura che si sarebbe rotto qualcosa nel farlo, alla fine, dormire sul pavimento di un vecchio tempio non era in alcun modo qualcosa da poter definire "comodo". Quindi lento lento, attento attento, si mosse in modo da poter poggiare le mani atterra ed alzare il busto, si diede una veloce occhiata attorno, per assicurarsi che nulla stesse cercando di ucciderlo, e poi si alzò da terra, spostando delicatamente il lenzuolo bianco da sopra di se.
 
<< Che ore sono? >>
 
Si disse subito prima di controllare, ancora assonnato, l'orologio che teneva al polso.
 
L'alba. Sospirò.
 
Usufruendo dell'unico cambio che era riuscito a ficcare nella valigia, composto da una semplice maglietta a maniche corte ed un paio di jeans, abbandonò l'elegante abito nero con il quale era solito uscire, non che la stagione lo avesse mai costretto a rivedere il suo vestiario ma, insomma, girare in quel modo in piena estate sicuramente non lo aiutava a mescolarsi con i residenti della zona.
 
<< Cosa potrei fare...hum...vediamo... >>
 
Ottima domanda, se non fosse per il caso di Natsumi la sua agenda sarebbe completamente vuota anziché parzialmente riempita.
 
Passato qualche minuto a pensarci finalmente decise l'opzione a lui più comoda ed utile: l'esplorazione. Avendo un obbiettivo ben fisso nella mente qualsiasi cosa cercasse di fermarlo sembrava irrelevante, e perfino le scale, sue grandi nemiche, erano nulla in confronto a ciò che si era promesso di fare. Ed ecco che scesa la oblunga scalinata lo si poteva osservare ancora bello pimpante, deciso più che mai a godersi la giornata finché poteva. Il suo primo obbiettivo era andare a controllare come stessero i volantini che aveva affisso il giorno prima, un ottimo modo di iniziare la propria tabella di marcia se non fosse che le autorità si fossero già messe in moto per isolare la zona colpita dalla frana, e dai un'occhiata lì dai un'occhiata là, l'unica strada che rimaneva era quella alle proprie spalle: un sentiero che aveva percorso soltanto Natsumi andandosene, probabilmente consapevole di dover fare un giro lungo.
 
Era ormai da qualche ora che esplorava i dintorni e, per sua fortuna, la zona non era molto abitata, anzi, a dominare lì erano vegetazione e zone di culto, certo, pur vero è che bastava un attimo, dirigendosi verso il centro della prefettura, a ritrovare il pieno caos urbano: dominato dalle macchine e dalle persone. Un'esorcista come lui non poteva chiedere di meglio, anche il solo poter essersi stabilito in un luogo di culto, zona molto vicina agli spiriti, gli permetteva di sentirsi a casa e, in generale, in un ambiente a lui familiare.
 
Poco prima di mezzogiorno, e quindi dell'incontro con Natsumi, si rassegnò nel tornare in città per prendersi qualcosa da mangiare. Il modo drastico in cui cambiava l'ambiente attorno a lui lo faceva quasi inquietare, portandolo a camminare strettamente a contatto con i marciapiedi senza badare troppo alle strade. Per quanto era rimasto stordito, l'esorcista si fece quasi investire: il suo sguardo era slittato dal semaforo ad un ragazzo in lontanza, il suo vestiario e i capelli rosa corti lo fecero dubitare si trattasse effettivamente di qualcosa di reale, come se emanasse un'aura intorno a se. Una breve litigata con l'autista e poté continuare, imbucandosi nel centro commerciale più vicino.
 
<<  Si, grazie. Ecco a lei >>
 
Dopo aver pagato uscì di lì con un busta della spesa bella pesante nella mano, infatti, si era assicurato di comprare da bere e da mangiare per almeno una settimana, e dati i suoi standard stretti e la sua tendenza a non fare colazione, un busta, seppur al limite, bastava per contenere tutto ciò di cui avesse bisogno.
 
Dovette attraversare di nuovo un lungo giro ma finalmente tornò al tempio, con la scalinata sconfitta ed una conoscenza del luogo più che sufficiente per sopravvivere poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. Appoggiò la spesa al sicuro nel tempio e poi si sedette a gambe incrociate al di fuori di esso, attendendo la ragazza all'aperto.
 
E quindi attese.
 
Attese.
 
Attese ancora.
 
Quando riaprì gli occhi si erano ormai fatte le due di pomeriggio e, di Natsumi, nessuna traccia.
   
 
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