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Autore: TheManiae    01/07/2019    1 recensioni
Dal testo: "Chi penserebbe che sotto quell'aspetto delicato e lucente si nascondesse un potere mostruoso? Chi penserebbe che dietro quella maschera di bellezza si celasse un demone?"
Una piccola riflessione alternativa sul nostro antagonista preferito.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel Agreste
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accarezzò le ali della farfalla con le dita. Erano così sottili che sembravano potersi spezzare al minimo tocco, ma come si sa, l'aspetto tradisce. Chi penserebbe che sotto quell'aspetto delicato e lucente si nascondesse un potere mostruoso? Chi penserebbe che dietro quella maschera di bellezza si celasse un demone?

Sorrise, continuando ad accarezzare l'Akuma ancora pura, le ali splendenti come diamanti stellati. Nella penombra della stanza, migliaia di sue simili riposavano sul terreno, in attesa di un suo ordine, pronte ad obbedire alla volontà del loro padrone. Questa consapevolezza gli dava sempre una strana soddisfazione. Avere il controllo totale su creature così potenti e pericolose era una sensazione di dominio semplicemente estasiante, che lo abbandonava solo quando una delle persone che aveva trasformato lo tradiva e si ribellava. Allora quella felicità si tramutava in rabbia e la soddisfazione in fiele. 

Le sue labbra si piegarono in un sorriso spietato. Nella grande città dell'amore, un'altra povera anima sfortunata stava soffrendo, schiacciata dalla crudeltà della vita. Forse era stata ferita da un amica. Forse era la povera vittima innocente di un divorzio. Forse era solo un bambino capriccioso che piangeva perché il gelato gli era caduto. Forse era tutte queste possibilità, o forse nessuna di esse, ma cosa importava? Ogni singolo uomo, donna o bambino poteva soffrire. Ognuno di loro poteva diventare il suo campione.

Chiuse la mano attorno all'Akuma, e il potere viola e nero del Miraculous fuoriuscì dalle sue dita. La farfalla, intrappolata in quella gabbia di odio e malvagità non sue, si dimenò mentre veniva corrotta. Le ali argentee persero ogni luce, tingendosi del dolore e dell'odio del suo maestro.

«Vola mia piccola Akuma, e oscura il suo cuore!» esclamò, lasciando libera la piccola e maligna creatura. Le ali sporche del peccato si alzarono in volo, dirigendosi verso l'esterno, verso la sua vittima. 

I suoi occhi, due schegge di ghiaccio sporco che normalmente trasmettevano solo disprezzo e fredda indifferenza, ora brillavano di una luce gelida, due fiamme azzurre fatte di amore, dolore e follia, l'incendio che lo consumava dentro ormai da anni e anni. 

Molti non lo capivano e lo odiavano. Lo chiamavano mostro, criminale, ma cosa ne sapevano loro? Loro, che passavano i giorni nella tranquillità casalinga di una vita monotona e perennemente uguale. Cos'era Parigi prima che lui facesse la sua comparsa? Come vivevano i cittadini prima che la paura del grande Papillon stringesse i loro deboli cuori?

Dicono che è un criminale, ma lui sa la verità. Lui è il cambiamento, l'evoluzione, l'ascensione al divino. Lui offre alle persone l'occasione di cambiare, di essere molto più di quello che sono. Lasciarsi alle spalle una vita senza senso, abbandonare quelle inutili emozioni come l'affetto e l'Amore. Non è forse meglio di una triste e patetica esistenza di sofferenza dove gli uomini ristagnano per paura di uscire?

Oh beh, che importa? Loro hanno scelto quegli sciocchi supereroi come paladini della giustizia e della pace, mentre lui è stato relegato al ruolo del cattivo, del malvagio da sconfiggere. Se così avevano deciso, lui sarebbe stato al gioco. Sarebbe stato il mostro che Parigi si merita, l'uomo nero che spaventa i bambini la notte, quel terrore che non ti abbandona mai, che ti tormenta anche nei momenti più sicuri e felici. 

Questa volta però la storia andrà diversamente. 

Questa volta il cattivo, la vittima più grande, non si lascerà schiacciare daquei patetici valori che gli eroi urlavano, senza conoscerli davvero. Come potevano parlare di felicità se non conoscevano il dolore? Come potevano parlare di amore senza aver perso metà della propria anima? No, questa volta sarà il "cattivo" a trionfare, a vincere. I cittadini di Parigi conosceranno la libertà dalle sofferenze della vita. Che lo vogliano o no.

«Salve, io sono Papillon.»




 


Spero vi sia piaciuta la lettura.
Ho voluto presentare un punto di vista diverso dal solito: Commetto crimini per riportare indietro mia moglie morta/in coma.
Sia chiaro, la trovo una bella motivazione da cattivo, però mi ricorda troppo Nox. E Nox non si batte!
-La Follia mi scorre nelle vene
   
 
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