Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: Minsalex_95    02/07/2019    0 recensioni
Da qualche mese alcune cose sono cambiate nella vita di Beatrice ed Emanuele.
Beatrice si ritrova a pensare constatamente se ciò che l'ha cambiata è stato un'incubo oppure se è successo realmente. Nel frattempo Emanuele viene accusato ingiustamente di un omicidio.
I due riusciranno a superare i paradigmi della loro vita?
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Da più o meno due mesi,oppure di più,la mia vita continua ad essere monotona,ovvero casa,psicologa,casa e ... ancora casa. Continuano a fluttuare nella mia mente certi ricordi,però non riesco a capire se sono sogni o incubi oppure sono accadute veramente. Cerco di sforzarmi,ma non ci riesco è come se mi mancasse una parte della mia vita. 

Vanno e vengono certi ricordi. Qualche volta mi sembra di udire una voce familiare oppure mi ritrovo a pensare certi avvenimenti,ma poi ad un tratto mi pongo sempre la stessa domanda "era un sogno oppure è successo veramente?"

Come ogni mattina ,mi sveglio,mi preparo,faccio colazione e subito salgo in macchina per andare dalla psicologa,come se mi potesse aiutare.

Durante il tragitto,invece di ascoltare le solite lamentele dei miei genitori,riguardo il lavoro oppure del mio "problema",preferisco perdermi tra le note di "Tennessee" di Hans Zimmer oppure "River Flows Is You" di Yiruma.

"Cerca di non  rispondere soltanto si e no" mi dice mia madre,mentre scendo dalla macchina,ma come ogni volta faccio finta di non sentirla.

Appena entro nello studio,sento già la necessità di andarmene. Non lo so il motivo,può essere perché non mi piace la psicologa,ma ho cercato più volte di aprirmi con lei ma c'è qualcosa che me lo impedisce,però penso sia anche arrivata l'ora che inizio a dire qualcosa.

"Signorina si può accomodare" mi dice dolcemente la segreteria,come ogni volta da copione le sorrido, anche se vorrei andarmene a casa a dormire o anche da un'altra parte.

"Buongiorno signorina Beatrice,come sta?" mi accoglie sorridendo la psicologa, come se non sapesse che non va affatto bene,che vorrei riprendere la mia vita e che vorrei tornare a due mesi fa quando tutto stava andando veramente bene.

"Bene"  rispondo freddamente.

Inizia a farmi le solite domande,tipo se mangiassi oppure se dormissi,ma non riesco a capire come queste domande potrebbero aiutarla a capire il mio problema.

L'ora passa abbastanza lentamente,ma finalmente quando arriva l'ora per andarmene decide di farmi un'ultima domanda.

"Un'ultima domanda,è sicura che non si ricorda niente di quella notte?"

Per un momento non sapevo che cosa rispondere,perché non riuscivo a capire a quale notte si stia riferendo,ma la vera domanda è,perché tutto d'un tratto mi aveva chiesto una cosa del genere? E poi, perché proprio oggi che è il mio ultimo giorno?

"Si...forse" rispondo un po' scombussolata.

"È sicura? Tipo qualche rumore,oppure qualcosa in particolare?" non riuscivo a capire il motivo per cui insisteva così tanto. 

"No" rispondo freddamente 

"Per qualunque cosa,non esiti a chiamare... Anche se oggi è il suo ultimo giorno, questo non significa che non sarò più a sua disposizione" si sforzava di sorridere mentre mi parlava,come se mi stesse nascondendo qualcosa.

"Si sta riferendo al mio incubo?"

"Come scusi?"

"Prima stava parlando di una certa notte,per cui volevo sapere se si stava riferendo al mio... incubo"

"SII... Volevo dire,che mi stavo riferendo proprio a quello, per caso si ricorda qualcosa?"

Ed ecco che mi ritrovo di nuovo in quella stanza,con le mani piene di sangue e lei tra le  mie braccia.

"Signorina Beatrice" ad un tratto torno di nuovo in me e mi sono resa conto che ho rivissuto di nuovo la stessa scena dell'incubo che faccio ogni sera.

"Si?" 

"Ne vuole parlare?" 

Che faccio? Le racconto il mio incubo oppure faccio finta di niente?

"È da un po' che mi capi...capita,voglio dire,cioè...mi capita di pensare ad una persona"finalmente sono riuscita a dire la verità,spero di non pentirmi di questa cosa.

"Una persona?Che tipo di persona? Uomo o donna?"

"Il volto,più o meno"

"Posso sapere chi è?" si raddrizzò subito dalla sedia come se stesse aspettando da molto tempo questa risposta.

"La madre di qualcuno,ma non so chi è"

Dopo qualche minuto di silenzio,la psicologa decise finalmente di dire qualcosa.

"Per caso mi vuole dire che gli incubi che fa sono collegati con la madre di qualcuno, nel senso gli incubi che fa riguardano il decesso di una signora che è avvenuto tra le tue braccia e non riesci a capire se sono degli incubi oppure se è accaduto veramente?" 

Mentre parlava,mi diceva così tante cose che sinceramente non avevo mai detto,per cui come faceva a sapere tutto questo?

 "Si...ma come fa a sapere tutto questo?"

"Signorina sono una psicologa,certe cose le riesco ad intuire,comunque le darò delle pillole e le dovrà prendere prima di andare a dormire,così non fare più gli incubi"

"Per lei sono incubi?" Sussurro queste parole,da una parte vorrei avere la conferma che è tutto un frutto della mia immaginazione però dall'altra parte vorrei che non fosse così.

"Certo,deve stare tranquilla. Per qualunque cosa io ci sarò. Per oggi abbiamo finito la seduta"

"Va bene,grazie. Arrivederci"

"Arrivederci signorina Beatrice"

Quando sono tornata a casa non ho fatto altro che pensare al discorso della psicologa,forse aveva ragione. Mentre scendevo le scale,sentì mia madre al telefono,ma lei non mi vide.

"Cosa hai detto? Non ti sento,potresti parlare più forte? Cosa? Adesso che cosa dovremmo fare?"

Riuscì a captare soltanto queste parole,ma a cosa si stava riferendo?

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: Minsalex_95