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Autore: Il corsaro nero    03/07/2019    2 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16: Alla ricerca di Baba

 

Inferno

Cielo degli Inferi del Settore Nord, venerdì, 22:15

 

“Insomma, questo catorcio non può andare più veloce?! Si muova!!!” strillò, furiosa, Kohra al povero pilota, il quale, terrorizzato a morte, balbettava: “C-c-ci provo…”

Non appena ebbe ricevuto quella frase, Kohra uscì dalla sala comandi e si sedette al suo posto, nervosa al quadrato.

Qualche minuto dopo, una giovane hostess dichiarò: “Atterreremo fra pochi minuti, quindi consigliamo caldamente a tutti di allacciarsi la cintura di sicurezza e...”

“Davvero?! E dove esattamente?!” strillò subito Kohra e la povera hostess, indicando il finestrino le rispose: “Eccolo, è laggiù.”

“Sì, ma dove esattamente?”

“Aspetti, un attimo, ora glielo mostro…” fece la hostess e, avvicinandosi al finestrino di fianco a Bardack disse: “Vedete? Quello è l’aeroporto della zona nord.”

“Che cosa?! Quel puntino?! Ma è piccolissimo!” sbottò Vegeta, mentre Bardack commentava: “Certo che tu non sei mai contento, Vegeta…”

Pochi minuti dopo, il piccolo aereo scassato cominciò a planare sulla pista mezza scassata e ruvida, e, osservandola dal suo finestrino, Kohra domandò, incuriosita: “Ma pensate che sia sicuro atterrare su quella pista?”

“Ma di che ti preoccupi? Questo aereo è molto più malandato.” le rispose, distrattamente e con tono stanco, Bardack e la giovane donna rispose: “Ah, allora va bene...”

L'aereo cominciò allora a planare delicatamente e, nonostante le tremende vibrazioni generate dalle pessime condizioni della pista d'atterraggio, l'aereo riuscì ad atterrare perfettamente.

La prima ad uscire dall'aereo fu Kohra la quale, una volta scesa dalla scala, esclamò: “Finalmente! Non ne potevo più!”

“NEANCHE NOI!!!!!” urlarono, adirate ed esasperate, tutte le anime presenti sull'aereo, compresi Bardack, Vegeta e persino il pilota.

Era stato il volo più tremendo della loro vita... Kohra non aveva fatto altro che ribaltare l'aereo domandando a chiunque le capitava a tiro, persino il pilota: “Manca molto? Quando si arriva?”

Tra le sue vittime c'erano stati anche Bardack e Vegeta.

Per proteggerle da quella cantilena, il primo si era infilato gli indici nelle orecchie mentre il secondo aveva preso dei cuscini e, attraverso essi, se le era tappate.

Nonostante i sistemi, ciò non aveva impedito alla ragazza di molestarli... fortunatamente, erano arrivati...

“Bene e adesso cerchiamo questa vecchia strega!” borbottò Vegeta, uscendo dall'aeroporto, visibilmente di pessimo umore.

Una volta usciti, i tre localizzarono un taxi e, non appena s'infilarono dentro, Kohra, mostrando il suo foglietto di carta, dichiarò: “Ci porti a quest'indirizzo.”

“Come desidera.” annuì, annoiato, l'uomo.

Poco dopo, il tipo fermò il taxi davanti ad un edificio diroccato e, mentre Vegeta pagava, Bardack e Kohra uscirono dal veicolo.

Era davvero brutto e spettrale... il posto perfetto per una strega...

“C'è nessuno?” domandò Bardack, guardandosi attorno ma non c'era anima viva.

“Ve lo dico io come stanno le cose...” sbuffò Vegeta, che nel frattempo li aveva raggiunti “Questo posto è stato chiuso per mancanza di clienti.”

“Come fai a dirlo?” domandò, incuriosito, Bardack e il re, indicando un cartello messo sulla porta, rivelò: “Leggi quel cartello.”

Il saiyan fece come gli era stato detto e lesse: Chiuso a tempo indeterminato per lavori di ristrutturazione

“Ma c'è scritto che lo stanno ristrutturando...” fece notare Bardack ma Vegeta l'interruppe: “A casa mia, il significato di quel cartello è molto semplice: mancavano i clienti, così l'hanno chiuso. Basta guardare la data scritta in piccolo per capirlo...”

Dopo che il compagno aveva detto quelle parole, Bardack si avvicinò ad una finestra mezza rotta e diede un'occhiata all'interno.

Era tutto buio e i mobili erano in disordine.

“Mi sa che qui non c'è nessuno...” meditò Bardack e, proprio in quel momento, una voce, che sembrava trovarsi sopra alle loro teste esclamò: “Errore! Ci sono io!”

I tre alzarono lo sguardo e videro un piccolo vecchio pelato, con la barba bianca e gli occhiali da sole, seduto sul tetto della casa disabitata.

Con un salto, il vecchio atterrò davanti a loro e domandò: “Buongiorno. Desiderate?”

“Beh, sì. Staremmo cercando una certa Baba. Credo che sia una strega... comunque pare che possa portare dei defunti nel mondo dei vivi... saprebbe dirci dove possiamo trovarla, per favor... eh?!” spiegò Bardack ma s'interruppe non appena notò che il vecchio aveva oltrepassato sia lui che Vegeta.

Entrambi si voltarono e videro che si era messo a gironzolare intorno a Kohra, come se la stesse osservando e ammirando per bene in tutte le angolazioni possibili.

Per tutta risposta, la giovane donna assunse un'espressione seccata e scocciata che dedicò tutta a quello strano vecchio.

“Uuuh, ma che bella signorina... erano anni che non passava una bella giovane da queste parti... spero proprio che avremmo occasione di conoscerci meglio...” dichiarò il vecchietto, visibilmente eccitato, intuibile anche dal sorriso ebete e dal fumo che gli usciva dal naso, come se fosse una locomotiva in partenza.

“Ehi, Kohra. Mi sa che hai trovato un pretendente.” la schernì Vegeta e la ragazza ribatté, prima di dare uno schiaffo alla guancia al seccatore, simile al gesto di scacciare una mosca: “Te lo sogni!”

Il povero vecchietto fece un volo e centrò in pieno la casa, sfondando persino il muro, dopo averla fatta tremare un attimo.

Ci volle un paio di minuti perché il vecchio, con un enorme cerotto sulla testa, si riprendesse.

Ad un tratto, il vecchio osservò i due uomini presenti ed esclamò, sorpreso: “Ma voi due... siete identici a Goku e a Vegeta!”

“Goku?” ripeté, sorpreso, Bardack mentre Vegeta, il quale aveva capito subito di chi stava parlando il vecchio, rispose: “E' mio figlio.”

Lo strano uomo, si grattò la testa pelata e commentò: “Ma guarda che sorpresa...”

“Senti, vecchio! Dimmi dove posso trovare Baba! Devo tornare nel mondo dei vivi per salvare mio figlio!” gli urlò Kohra, sempre più nervosa e agitata.

Il suo piccolo Broly rischiava di esplodere in mille pezzi da un momento all'altro... e lei era lì bloccata da un maniaco!

L'uomo, risistemandosi gli occhiali da sole, annunciò: “Capisco... purtroppo Baba non è in casa...”

“E dove posso trovarla?!”

“Credo che sia andata in un villaggio vicino alle scogliere a 50 km a ovest da qui per una previsione del futuro a domicilio... da quando mia sorella ha chiuso con l'attività dei lottatori, abbiamo dovuto un po' arrangiarci...”

Kohra fece uno sbuffo, poi, facendo un gesto ai compagni, ordinò: “Dai, muoviamoci, lumache! Dobbiamo trovarla!”

 

Inferno

Scogliere del Settore Nord, venerdì, 22:30

 

“Trovato qualcosa?” domandò Kohra e Bardack, il quale, si era messo a guardare dietro ad un masso della grande scogliera, scosse la testa: “Niente da fare... qui non c'è niente!”

“Beh, continuiamo a cercare!” sbottò la donna, mettendosi a perlustrare una cavità nella roccia.

Da quello che aveva sentito, da quelle parti c'era un sentiero che portava al villaggio... ma lì vedeva soltanto rocce e nessuna persona, ad eccezione di un centinaio di gabbiani che aveva nidificato lì...

“Ehi, ho trovato la strada.” annunciò, ad un tratto, Bardack e Kohra, entusiasta, gridò: “Davvero?!”

La ragazza volò a tutta velocità verso il compagno con la cicatrice ma, siccome non guardò dove stava andando, andò a scontrarsi proprio con Vegeta, il quale stava, a sua volta, raggiungendo Bardack.

Il rumore che provocarono spaventò molti uccelli, i quali si alzarono in volo e passarono di fianco a Vegeta e Kohra, nascondendoli completamente.

Una volta che gli uccelli se ne furono andati, la donna, i cui capelli erano tutti spettinati e pieni di piume d'uccello, protestò, adirata: “Possibile che non guardi mai dove vai, Vegeta?!”

“Ma senti chi parla! Guarda che sei stata tu a venirmi addosso!” protestò, a sua volta, il sovrano, anche lui coi capelli arruffati e pieni di piume.

“E allora dovevi avere dei riflessi un po' più reattivi!” ribatté la giovane, furibonda, e Vegeta dichiarò: “E allora tu cerca di rallentare quando voli!”

“Insomma, basta, coi due! E da quando siete partiti che non fate altro che litigare! Volete sì oppure no che vi mostri la strada?!” l'interruppe, scocciato, Bardack.

Cominciava francamente a non poterne più dei loro continui litigi...

I due saiyan volarono sull'altura dove si trovava il compare, tutta verde e piena di nidi di gabbiani, e notarono che Bardack stava indicando una stradina di terra e pietra.

“Bene, ormai non manca tanto...” meditò Kohra cominciando a togliersi la polvere dal suo vecchio cappotto e le piume dei capelli “Però come vorrei poter raggiungere subito mio figlio... mi sentirei molto più tranquilla...”

“Mio figlio Radish mi ha raccontato che sulla Terra esistevano delle sfere magiche capaci di esaudire qualsiasi desiderio...” ricordò, all'improvviso, Bardack mentre Vegeta diceva: “Probabilmente c'era un namecciano lì... ho sentito che gli abitanti di Namecc possedevano dei poteri straordinari e che, un tempo, fossero legati a noi saiyan...”

“Comunque, questa storia dei desideri m'interessa... mi sarebbe piaciuto esprimere un desiderio ad un drago magico da vivo… se ne avessi l’occasione, tu che desidero vorresti esprimere, Vegeta?” domandò Bardack, incuriosito, e il sovrano, voltandosi, a braccia incrociate, a guardare da un'altra parte di schiena, dichiarò: “Non sono affari tuoi!”

In realtà, se ne avesse avuta l'occasione, sapeva benissimo che cosa chiedere: che tutti dimenticassero che da bambino avesse bisogno di un coniglio di peluche rosa per dormire.

Dopo averlo guardato un attimo, Bardack continuò: “Comunque, se mio figlio Radish potesse esprimere un desiderio, chiederebbe che gli venissero accorciati i capelli di 5 cm.”

Sentendo quelle parole, Vegeta si voltò e, guardandolo incredulo, domandò: “Chiederebbe sul serio un desiderio del genere?” “Certo. Radish ha i capelli lunghissimi e quando deve lavarsi perde un sacco di tempo, per non parlare di quando si sveglia alla mattina... ti dico che perde tre ore per poter avere un aspetto decente. Dice che se fossero un po' più corti, potrebbe gestirseli meglio.”

“Non può tagliarseli da solo? Esistono le forbici, se non lo sa.”

“Lo so, ma mi ha detto che, dato che i capelli dei saiyan non crescono, non vuole rischiare di tagliarli male e poi tenerli così.”

“E perché vuole accorciarseli proprio di 5 cm? Visto che c'è, potrebbe chiedere di più.”

“Gliel'ho fatto notare anch'io e sai che cosa mi ha risposto? Che se avesse chiesto di più, tutti se ne sarebbero accorti e avrebbero creduto che gli stessero cadendo i capelli.”

“Buffo... per certi versi, assomiglia al desiderio che mia moglie Echalotte esprimerebbe.”

“Sul serio? E lei che cosa vorrebbe?”

Vegeta si voltò un attimo, come se stesse controllando che nessuno li stesse ascoltando, poi rivelò, con un ghigno divertito: “Vorrebbe che il suo seno crescesse di 5 cm.”

Sentendo quelle parole, Bardack sgranò gli occhi.

Gli era capitato di vedere la regina Echalotte più di una volta: era una donna minuta ma incredibilmente bella e affascinante... ma aveva un potenziale incredibile, capace di superare i più forti guerrieri saiyan.

In passato apparteneva alla terza classe ma, grazie alle sue doti, era riuscita ad entrare nella squadra personale del re... quella donna era un autentico prodigio e si diceva che nessuno le aveva insegnato niente, nemmeno le basi...

In ogni caso, non si sarebbe mai aspettato che la regina dei saiyan volesse esprimere un desiderio del genere... però era anche vero che aveva un seno piccolo...

“E' sempre stato il suo desiderio?” domandò, stupito, Bardack e il sovrano ammise: “Da una vita. E' stata incinta due volte ma il seno non le è mai cresciuto e se ne vergogna da morire. Infatti, le donne che sono in stretto contatto con la regina non hanno, guarda caso, un seno grosso... perché il solo vederne uno la mette in tilt.”

“Ma perché proprio 5 cm? Non potrebbe chiederne di più, visto che averne uno piccolo la mette così a disagio?”

“E' molto semplice, terza classe: se chiedesse di più... sarebbe innaturale e tutti se ne accorgerebbero, cosa che sarebbe un fortissimo smacco per il suo orgoglio. Inoltre, dato che la conosco parecchio bene, vorrà far credere che il suo seno stia ancora crescendo.”

Kohra ascoltò con noia i loro discorsi.

Ma possibile che quei due idioti dovessero perdere tempo con discorsi senza senso?!

Dopotutto, era suo il figlio che rischiava di morire...

“Lasciate perdere i desideri degli altri e seguitemi! Dobbiamo trovare quel villaggio e quella strega!” urlò la donna, alzandosi in volo e seguita dagli altri due.

I tre seguirono, sempre in volo, il sentiero finché non giunsero nei pressi di uno splendido lago cristallino, tanto che brillava alla luce del sole, la cui bellezza era incrinata da un piccolo villaggio di modeste capanne.

Incuriosito dallo strano fenomeno, Vegeta guardò l'acqua e si accorse che c'erano molti cristalli.

Subito ne prese uno e lo ammirò mentre i raggi del sole lo colpivano e creavano delle chiazze di luce colorate.

“Un cristallo?” domandò Bardack, avvicinandosi, e Vegeta annuì: “Sì, probabilmente è dovuto a del sale... comunque, vale parecchio.”

Bardack volò un attimo sopra il lago e notò, incredulo: “Ma non ce ne sono altri.”

“Probabilmente se lo sono presi gli abitanti per venderli, no?” fu la risposta dell'altro, scocciato.

Bardack tornò dal compare e commentò: “Qui c'è qualcosa di strano.”

“Che intendi?”

“Guarda le capanne. Sono povere e malmesse. Se fosse come dici tu, coi soldi guadagnati avrebbero costruito delle case molto più belle... eppure non ci sono altri cristalli nel lago...”

“Probabilmente quei poveracci non capiscono il valore dei cristalli e qualche viaggiatore un po' più esperto glieli ha fregati sotto il naso.”

“No, da queste parti sta succedendo qualcosa di losco, lo sento... e i miei sensi per queste cose non hanno mai sbagliato...”

Vegeta lo fissò incredulo poi dichiarò: “Comunque, sarà meglio muoversi. Quella rompiscatole di Kohra sta a marciando come una furia verso quel villaggio e se non la raggiungiamo, ci molla qui senza troppi problemi.”

I due saiyan raggiunsero la compagna la quale, una volta entrata nel villaggio diroccato, si diresse verso un uomo vestito di stracci e, prendendolo per il colletto, gl'intimò: “Dov'è Baba?! Dimmelo se non vuoi che ti faccia fare un volo la cui destinazione è quello stupido lago!!!!”

L'uomo, soprattutto per l'espressione spaventosa e demoniaca della donna, sbiancò e disse: “Baba... è partita per un villaggio dall'altra parte delle montagne... un'ora fa...”

“Dannazione! Qual'è la strada più veloce?!”

“Il passo del bosco, ma... è meglio evitare quella strada...”

“Ah sì? E per quale motivo?”

Il poveraccio rimase in silenzio un attimo, poi ammise: “C'è una banda di criminali laggiù. Vivono in un'enorme costruzione in rovina ma sono spietati. Ci costringono sempre a raccogliere e a consegnarli tutti i cristalli del lago, altrimenti ci ammazzerebbero tutti.”

Sentendo quella frase, Bardack si avvicinò a Vegeta e gli sussurrò: “Visto? Avevo ragione nel dire che da queste parti sta succedendo qualcosa di losco. Il mio istinto non sbaglia mai!”

“E la tua stupida bocca non tace mai, terza classe!” ribatté, prontamente, il sovrano.

Ignorando il battibecco tra i due, Kohra continuò a interrogare il malcapitato: “E una volta raccolti i cristalli dove li ficcate?”

“In un enorme contenitore che lasciamo fuori dalla foresta. Ogni notte lo portano voi.”

“Quanti banditi ci sono?”

“Una ventina... e tutti pericolosi e armati fino ai denti... non credo che lei possa sistemarli...”

“Questo è tutto da vedere!” dichiarò, la giovane, poi, voltandosi verso i compagni, ancora impegnati a litigare, dichiarò: “Piantatela di litigare come due mocciosi! Abbiamo da fare!”

   
 
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