Capitolo
16: Alla ricerca di
Baba
Inferno
Cielo
degli Inferi del Settore
Nord, venerdì, 22:15
“Insomma,
questo catorcio non
può andare più veloce?! Si muova!!!”
strillò, furiosa, Kohra al povero pilota,
il quale, terrorizzato a morte, balbettava: “C-c-ci
provo…”
Non
appena ebbe ricevuto
quella frase, Kohra uscì dalla sala comandi e si sedette al
suo posto, nervosa
al quadrato.
Qualche
minuto dopo, una
giovane hostess dichiarò: “Atterreremo
fra pochi minuti, quindi
consigliamo caldamente a tutti di allacciarsi la cintura di sicurezza
e...”
“Davvero?!
E dove esattamente?!” strillò subito Kohra e la
povera hostess, indicando il finestrino le rispose: “Eccolo,
è laggiù.”
“Sì,
ma dove esattamente?”
“Aspetti,
un attimo, ora glielo mostro…” fece la hostess e,
avvicinandosi
al finestrino di fianco a Bardack disse: “Vedete? Quello
è l’aeroporto della
zona nord.”
“Che
cosa?! Quel puntino?! Ma è piccolissimo!”
sbottò Vegeta,
mentre Bardack commentava: “Certo che tu non sei mai
contento, Vegeta…”
Pochi
minuti dopo, il piccolo
aereo scassato cominciò a planare sulla pista mezza scassata
e ruvida, e, osservandola
dal suo finestrino, Kohra domandò, incuriosita:
“Ma pensate che sia sicuro
atterrare su quella pista?”
“Ma
di che ti preoccupi?
Questo aereo è molto più malandato.” le
rispose, distrattamente e con tono
stanco, Bardack e la giovane donna rispose: “Ah, allora va
bene...”
L'aereo
cominciò allora a
planare delicatamente e, nonostante le tremende vibrazioni generate
dalle
pessime condizioni della pista d'atterraggio, l'aereo riuscì
ad atterrare
perfettamente.
La
prima ad uscire dall'aereo
fu Kohra la quale, una volta scesa dalla scala, esclamò:
“Finalmente! Non ne
potevo più!”
“NEANCHE
NOI!!!!!” urlarono,
adirate ed esasperate, tutte le anime presenti sull'aereo, compresi
Bardack,
Vegeta e persino il pilota.
Era
stato il volo più tremendo
della loro vita... Kohra non aveva fatto altro che ribaltare l'aereo
domandando
a chiunque le capitava a tiro, persino il pilota: “Manca
molto? Quando si
arriva?”
Tra
le sue vittime c'erano
stati anche Bardack e Vegeta.
Per
proteggerle da quella
cantilena, il primo si era infilato gli indici nelle orecchie mentre il
secondo
aveva preso dei cuscini e, attraverso essi, se le era tappate.
Nonostante
i sistemi, ciò non
aveva impedito alla ragazza di molestarli... fortunatamente, erano
arrivati...
“Bene
e adesso cerchiamo
questa vecchia strega!” borbottò Vegeta, uscendo
dall'aeroporto, visibilmente
di pessimo umore.
Una
volta usciti, i tre
localizzarono un taxi e, non appena s'infilarono dentro, Kohra,
mostrando il
suo foglietto di carta, dichiarò: “Ci porti a
quest'indirizzo.”
“Come
desidera.” annuì,
annoiato, l'uomo.
Poco
dopo, il tipo fermò il
taxi davanti ad un edificio diroccato e, mentre Vegeta pagava, Bardack
e Kohra
uscirono dal veicolo.
Era
davvero brutto e
spettrale... il posto perfetto per una strega...
“C'è
nessuno?” domandò
Bardack, guardandosi attorno ma non c'era anima viva.
“Ve
lo dico io come stanno le
cose...” sbuffò Vegeta, che nel frattempo li aveva
raggiunti “Questo posto è
stato chiuso per mancanza di clienti.”
“Come
fai a dirlo?” domandò,
incuriosito, Bardack e il re, indicando un cartello messo sulla porta,
rivelò:
“Leggi quel cartello.”
Il
saiyan fece come gli era
stato detto e lesse: Chiuso
a tempo indeterminato per lavori di ristrutturazione
“Ma
c'è scritto che lo stanno
ristrutturando...” fece notare Bardack ma Vegeta
l'interruppe: “A casa mia, il
significato di quel cartello è molto semplice: mancavano i
clienti, così
l'hanno chiuso. Basta guardare la data scritta in piccolo per
capirlo...”
Dopo
che il compagno aveva
detto quelle parole, Bardack si avvicinò ad una finestra
mezza rotta e diede
un'occhiata all'interno.
Era
tutto buio e i mobili
erano in disordine.
“Mi
sa che qui non c'è
nessuno...” meditò Bardack e, proprio in quel
momento, una voce, che sembrava
trovarsi sopra alle loro teste esclamò: “Errore!
Ci sono io!”
I
tre alzarono lo sguardo e
videro un piccolo vecchio pelato, con la barba bianca e gli occhiali da
sole,
seduto sul tetto della casa disabitata.
Con
un salto, il vecchio
atterrò davanti a loro e domandò:
“Buongiorno. Desiderate?”
“Beh,
sì. Staremmo cercando
una certa Baba. Credo che sia una strega... comunque pare che possa
portare dei
defunti nel mondo dei vivi... saprebbe dirci dove possiamo trovarla,
per
favor... eh?!” spiegò Bardack ma s'interruppe non
appena notò che il vecchio
aveva oltrepassato sia lui che Vegeta.
Entrambi
si voltarono e videro
che si era messo a gironzolare intorno a Kohra, come se la stesse
osservando e
ammirando per bene in tutte le angolazioni possibili.
Per
tutta risposta, la giovane
donna assunse un'espressione seccata e scocciata che dedicò
tutta a quello
strano vecchio.
“Uuuh,
ma che bella
signorina... erano anni che non passava una bella giovane da queste
parti...
spero proprio che avremmo occasione di conoscerci meglio...”
dichiarò il
vecchietto, visibilmente eccitato, intuibile anche dal sorriso ebete e
dal fumo
che gli usciva dal naso, come se fosse una locomotiva in partenza.
“Ehi,
Kohra. Mi sa che hai
trovato un pretendente.” la schernì Vegeta e la
ragazza ribatté, prima di dare
uno schiaffo alla guancia al seccatore, simile al gesto di scacciare
una mosca:
“Te lo sogni!”
Il
povero vecchietto fece un
volo e centrò in pieno la casa, sfondando persino il muro,
dopo averla fatta
tremare un attimo.
Ci
volle un paio di minuti
perché il vecchio, con un enorme cerotto sulla testa, si
riprendesse.
Ad
un tratto, il vecchio
osservò i due uomini presenti ed esclamò,
sorpreso: “Ma voi due... siete
identici a Goku e a Vegeta!”
“Goku?”
ripeté, sorpreso,
Bardack mentre Vegeta, il quale aveva capito subito di chi stava
parlando il
vecchio, rispose: “E' mio figlio.”
Lo
strano uomo, si grattò la
testa pelata e commentò: “Ma guarda che
sorpresa...”
“Senti,
vecchio! Dimmi dove
posso trovare Baba! Devo tornare nel mondo dei vivi per salvare mio
figlio!”
gli urlò Kohra, sempre più nervosa e agitata.
Il
suo piccolo Broly rischiava
di esplodere in mille pezzi da un momento all'altro... e lei era
lì bloccata da
un maniaco!
L'uomo,
risistemandosi gli
occhiali da sole, annunciò: “Capisco... purtroppo
Baba non è in casa...”
“E
dove posso trovarla?!”
“Credo
che sia andata in un
villaggio vicino alle scogliere a 50 km a ovest da qui per una
previsione del
futuro a domicilio... da quando mia sorella ha chiuso con
l'attività dei
lottatori, abbiamo dovuto un po' arrangiarci...”
Kohra
fece uno sbuffo, poi,
facendo un gesto ai compagni, ordinò: “Dai,
muoviamoci, lumache! Dobbiamo
trovarla!”
Inferno
Scogliere
del Settore Nord,
venerdì, 22:30
“Trovato
qualcosa?” domandò
Kohra e Bardack, il quale, si era messo a guardare dietro ad un masso
della
grande scogliera, scosse la testa: “Niente da fare... qui non
c'è niente!”
“Beh,
continuiamo a cercare!”
sbottò la donna, mettendosi a perlustrare una
cavità nella roccia.
Da
quello che aveva sentito,
da quelle parti c'era un sentiero che portava al villaggio... ma
lì vedeva
soltanto rocce e nessuna persona, ad eccezione di un centinaio di
gabbiani che
aveva nidificato lì...
“Ehi,
ho trovato la strada.”
annunciò, ad un tratto, Bardack e Kohra, entusiasta,
gridò: “Davvero?!”
La
ragazza volò a tutta
velocità verso il compagno con la cicatrice ma, siccome non
guardò dove stava
andando, andò a scontrarsi proprio con Vegeta, il quale
stava, a sua volta,
raggiungendo Bardack.
Il
rumore che provocarono
spaventò molti uccelli, i quali si alzarono in volo e
passarono di fianco a
Vegeta e Kohra, nascondendoli completamente.
Una
volta che gli uccelli se
ne furono andati, la donna, i cui capelli erano tutti spettinati e
pieni di
piume d'uccello, protestò, adirata: “Possibile che
non guardi mai dove vai,
Vegeta?!”
“Ma
senti chi parla! Guarda
che sei stata tu a venirmi addosso!” protestò, a
sua volta, il sovrano, anche
lui coi capelli arruffati e pieni di piume.
“E
allora dovevi avere dei
riflessi un po' più reattivi!” ribatté
la giovane, furibonda, e Vegeta
dichiarò: “E allora tu cerca di rallentare quando
voli!”
“Insomma,
basta, coi due! E da
quando siete partiti che non fate altro che litigare! Volete
sì oppure no che
vi mostri la strada?!” l'interruppe, scocciato, Bardack.
Cominciava
francamente a non
poterne più dei loro continui litigi...
I
due saiyan volarono
sull'altura dove si trovava il compare, tutta verde e piena di nidi di
gabbiani, e notarono che Bardack stava indicando una stradina di terra
e
pietra.
“Bene,
ormai non manca
tanto...” meditò Kohra cominciando a togliersi la
polvere dal suo vecchio
cappotto e le piume dei capelli “Però come vorrei
poter raggiungere subito mio
figlio... mi sentirei molto più tranquilla...”
“Mio
figlio Radish mi ha
raccontato che sulla Terra esistevano delle sfere magiche capaci di
esaudire
qualsiasi desiderio...” ricordò, all'improvviso,
Bardack mentre Vegeta diceva:
“Probabilmente c'era un namecciano lì... ho
sentito che gli abitanti di Namecc
possedevano dei poteri straordinari e che, un tempo, fossero legati a
noi
saiyan...”
“Comunque,
questa storia dei
desideri m'interessa... mi sarebbe piaciuto esprimere un desiderio ad
un drago
magico da vivo… se ne avessi l’occasione, tu che
desidero vorresti esprimere,
Vegeta?” domandò Bardack, incuriosito, e il
sovrano, voltandosi, a braccia
incrociate, a guardare da un'altra parte di schiena,
dichiarò: “Non sono affari
tuoi!”
In
realtà, se ne avesse avuta
l'occasione, sapeva benissimo che cosa chiedere: che tutti
dimenticassero che
da bambino avesse bisogno di un coniglio di peluche rosa per dormire.
Dopo
averlo guardato un
attimo, Bardack continuò: “Comunque, se mio figlio
Radish potesse esprimere un
desiderio, chiederebbe che gli venissero accorciati i capelli di 5
cm.”
Sentendo
quelle parole, Vegeta
si voltò e, guardandolo incredulo, domandò:
“Chiederebbe sul serio un desiderio
del genere?” “Certo. Radish ha i capelli
lunghissimi e quando deve lavarsi
perde un sacco di tempo, per non parlare di quando si sveglia alla
mattina...
ti dico che perde tre ore per poter avere un aspetto decente. Dice che
se
fossero un po' più corti, potrebbe gestirseli
meglio.”
“Non
può tagliarseli da solo?
Esistono le forbici, se non lo sa.”
“Lo
so, ma mi ha detto che,
dato che i capelli dei saiyan non crescono, non vuole rischiare di
tagliarli
male e poi tenerli così.”
“E
perché vuole accorciarseli
proprio di 5 cm? Visto che c'è, potrebbe chiedere di
più.”
“Gliel'ho
fatto notare anch'io
e sai che cosa mi ha risposto? Che se avesse chiesto di più,
tutti se ne
sarebbero accorti e avrebbero creduto che gli stessero cadendo i
capelli.”
“Buffo...
per certi versi,
assomiglia al desiderio che mia moglie Echalotte
esprimerebbe.”
“Sul
serio? E lei che cosa
vorrebbe?”
Vegeta
si voltò un attimo,
come se stesse controllando che nessuno li stesse ascoltando, poi
rivelò, con
un ghigno divertito: “Vorrebbe che il suo seno crescesse di 5
cm.”
Sentendo
quelle parole,
Bardack sgranò gli occhi.
Gli
era capitato di vedere la
regina Echalotte più di una volta: era una donna minuta ma
incredibilmente
bella e affascinante... ma aveva un potenziale incredibile, capace di
superare
i più forti guerrieri saiyan.
In
passato apparteneva alla
terza classe ma, grazie alle sue doti, era riuscita ad entrare nella
squadra
personale del re... quella donna era un autentico prodigio e si diceva
che
nessuno le aveva insegnato niente, nemmeno le basi...
In
ogni caso, non si sarebbe
mai aspettato che la regina dei saiyan volesse esprimere un desiderio
del
genere... però era anche vero che aveva un seno piccolo...
“E'
sempre stato il suo
desiderio?” domandò, stupito, Bardack e il sovrano
ammise: “Da una vita. E'
stata incinta due volte ma il seno non le è mai cresciuto e
se ne vergogna da
morire. Infatti, le donne che sono in stretto contatto con la regina
non hanno,
guarda caso, un seno grosso... perché il solo vederne uno la
mette in tilt.”
“Ma
perché proprio 5 cm? Non
potrebbe chiederne di più, visto che averne uno piccolo la
mette così a
disagio?”
“E'
molto semplice, terza
classe: se chiedesse di più... sarebbe innaturale e tutti se
ne accorgerebbero,
cosa che sarebbe un fortissimo smacco per il suo orgoglio. Inoltre,
dato che la
conosco parecchio bene, vorrà far credere che il suo seno
stia ancora
crescendo.”
Kohra
ascoltò con noia i loro
discorsi.
Ma
possibile che quei due
idioti dovessero perdere tempo con discorsi senza senso?!
Dopotutto,
era suo il figlio
che rischiava di morire...
“Lasciate
perdere i desideri
degli altri e seguitemi! Dobbiamo trovare quel villaggio e quella
strega!” urlò
la donna, alzandosi in volo e seguita dagli altri due.
I
tre seguirono, sempre in
volo, il sentiero finché non giunsero nei pressi di uno
splendido lago
cristallino, tanto che brillava alla luce del sole, la cui bellezza era
incrinata da un piccolo villaggio di modeste capanne.
Incuriosito
dallo strano
fenomeno, Vegeta guardò l'acqua e si accorse che c'erano
molti cristalli.
Subito
ne prese uno e lo
ammirò mentre i raggi del sole lo colpivano e creavano delle
chiazze di luce
colorate.
“Un
cristallo?” domandò
Bardack, avvicinandosi, e Vegeta annuì:
“Sì, probabilmente è dovuto a del
sale... comunque, vale parecchio.”
Bardack
volò un attimo sopra
il lago e notò, incredulo: “Ma non ce ne sono
altri.”
“Probabilmente
se lo sono
presi gli abitanti per venderli, no?” fu la risposta
dell'altro, scocciato.
Bardack
tornò dal compare e
commentò: “Qui c'è qualcosa di
strano.”
“Che
intendi?”
“Guarda
le capanne. Sono
povere e malmesse. Se fosse come dici tu, coi soldi guadagnati
avrebbero
costruito delle case molto più belle... eppure non ci sono
altri cristalli nel
lago...”
“Probabilmente
quei poveracci
non capiscono il valore dei cristalli e qualche viaggiatore un po'
più esperto
glieli ha fregati sotto il naso.”
“No,
da queste parti sta
succedendo qualcosa di losco, lo sento... e i miei sensi per queste
cose non
hanno mai sbagliato...”
Vegeta
lo fissò incredulo poi
dichiarò: “Comunque, sarà meglio
muoversi. Quella rompiscatole di Kohra sta a
marciando come una furia verso quel villaggio e se non la raggiungiamo,
ci
molla qui senza troppi problemi.”
I
due saiyan raggiunsero la
compagna la quale, una volta entrata nel villaggio diroccato, si
diresse verso
un uomo vestito di stracci e, prendendolo per il colletto,
gl'intimò: “Dov'è
Baba?! Dimmelo se non vuoi che ti faccia fare un volo la cui
destinazione è
quello stupido lago!!!!”
L'uomo,
soprattutto per
l'espressione spaventosa e demoniaca della donna, sbiancò e
disse: “Baba... è
partita per un villaggio dall'altra parte delle montagne... un'ora
fa...”
“Dannazione!
Qual'è la strada
più veloce?!”
“Il
passo del bosco, ma... è
meglio evitare quella strada...”
“Ah
sì? E per quale motivo?”
Il
poveraccio rimase in
silenzio un attimo, poi ammise: “C'è una banda di
criminali laggiù. Vivono in
un'enorme costruzione in rovina ma sono spietati. Ci costringono sempre
a
raccogliere e a consegnarli tutti i cristalli del lago, altrimenti ci
ammazzerebbero
tutti.”
Sentendo
quella frase, Bardack
si avvicinò a Vegeta e gli sussurrò:
“Visto? Avevo ragione nel dire che da
queste parti sta succedendo qualcosa di losco. Il mio istinto non
sbaglia mai!”
“E
la tua stupida bocca non
tace mai, terza classe!” ribatté, prontamente, il
sovrano.
Ignorando
il battibecco tra i
due, Kohra continuò a interrogare il malcapitato:
“E una volta raccolti i
cristalli dove li ficcate?”
“In
un enorme contenitore che
lasciamo fuori dalla foresta. Ogni notte lo portano voi.”
“Quanti
banditi ci sono?”
“Una
ventina... e tutti
pericolosi e armati fino ai denti... non credo che
lei possa sistemarli...”
“Questo
è tutto
da vedere!” dichiarò, la giovane, poi, voltandosi
verso i compagni, ancora
impegnati a litigare, dichiarò: “Piantatela di
litigare come due mocciosi!
Abbiamo da fare!”