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Autore: Alexa_02    04/07/2019    0 recensioni
Bridgette ha costruito la sua vita alla perfezione. Ha una famiglia meravigliosa, amiche che la adorano e un fidanzato perfetto. Ha accatastato i mattoni della sua realtà con precisione e con molta fatica. Quando finalmente sembra aver capito come funziona il mondo, alla base della sua costruzione si sfila un pezzo e tutto comincia a crollare. Il tradimento e il cuore spezzato sembrano la fine del mondo, fino a quando il suo castello di carte si disfa del tutto e la vita le frana completamente addosso. La morte dei suoi genitori le ribalta la vita e la prospettiva.
Lascia la sua casa, la sua routine e i resti del suo duro lavoro e segue la zia e i fratelli in California. Ad aspettarla c'è Kaden, uno dei coinquilini della zia e un playboy fastidioso ma, soprattutto, qualcosa da cui si dovrebbe tenere alla larga.
Forse, però, è tutto quello di cui sembra aver bisogno.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Prologo
 
 
 
La mia vita è finita esattamente alla fine dell’estate. In verità, per certi versi, è anche cominciata.
Ripensando ai problemi che in quel periodo mi sembravano insormontabili, mi viene da ridere.
La mia realtà era identica a quella di chiunque altro. Ottime amiche, un ragazzo stupendo, fratelli rompi scatole e genitori onnipresenti. Avevo tutto ma mi sembrava che non fosse mai abbastanza. Non ho mai apprezzato veramente ciò che la vita mi aveva offerto, finché non l’ho perso.
George Bernard Shaw diceva che quando non si può apprezzare ciò che si ha, tanto vale avere solo ciò che si può apprezzare. E credo che il destino abbia fatto proprio questo con me, mi ha fatto apprezzare ciò che mi è rimasto, togliendomi parte di ciò che avrei dovuto apprezzare.
 
 
Chapter 1
 
«Non ho parole, Bridgette, davvero» piagnucola Lena, stravaccata sul mio letto «I tuoi partono per una settimana e tu non cogli l’occasione per andare ad una mega festa? Sono sconvolta». Si appoggia una mano sul petto inesistente, cercando di enfatizzare il discorso. Penny annuisce con forza, scuotendo i riccioli scuri, mentre sfoglia Cosmopolitan.
Le ignoro, continuando imperterrita a divorare la ciambella glassata che mi hanno portato. «Vi ho già spiegato che non posso. Verrei volentieri alla festa ma ho degli impedimenti che non me lo permettono» brontolo, scuotendo le briciole via dal copriletto fiorito.
«Questi tuoi impedimenti sono del tutto superabili» afferma Lena «È la festa di fine estate, Bridge, è la migliore di tutto l’anno».
«Oltretutto, se non andiamo, la nostra popolarità comincerà a precipitare inesorabilmente». Penny e la sua ossessione patologica per la celebrità liceale. Non c’è nulla che la faccia impazzire come guadagnare un gradino in più nella scala sociale.
«Pensa ai ragazzi. La festa sarà piena di possibili nuovi fidanzati che non ti pugnaleranno alle spalle senza ritegno» gracchia Lena, con un inquietante luccichio negli occhi scuri. «Può essere un ottimo modo per dimostrare a tutti che non ti sei ritirato sotto un sasso come una lumaca e che senza quello stronzo stai alla grande». Vedendomi tentennare, rincara la dose. «Ross ci sarà di scuro. Non perde mai un'occasione per spassarsela, giusto?»
Ahi. La fulmino con lo sguardo. Ok, colpo basso Lena. «Io...non lo so ragazze...non so se me la sento» sospiro.
Penny le dà un calcio in uno stinco e inclina la testolina riccioluta, con aria mortificata. «Non ti devi preoccupare, Bridge. Se non sei pronta a rivederlo, non ci andiamo. Restiamo tutte e tre qui e ci vediamo un bel film».
La sua voce piena di pietà mi irrita il sistema nervoso. Non sono un animaletto ferito per cui dispiacersi. Mi affretto ad inventare una nuova scusa, che non riguardi il mio schifoso ex-ragazzo. «Ross non c’entra niente. Ho dei fratelli a cui badare, non posso lasciarli qui. Oltretutto, i miei ci hanno vietato categoricamente di andare a qualsiasi festa in loro assenza, quindi non posso proprio venire» affermo, rotolando lontano dai loro sguardi opprimenti.
Lena sospira sognate, giocherellando con la collana. «Puoi sempre chiedere a Jesse di coprirti». Fissa la parete che ci divide da mio fratello con un sorrisetto malizioso. «Anche se sarebbe un crimine contro l’umanità impedirgli di venire alla festa».
Le schioccò le dita davanti al naso. «Questa cotta morbosa che hai per mio fratello non è normale» la informo inorridendo «Comunque, vi ricordo che Jesse non è il mio unico fratello. Benji è facile da corrompere, ma se non porto Maddie con me farà la spia non appena mamma e papà torneranno».
Lena rabbrividisce, sistemandosi la frangia rossa. «Ha tredici anni. Non può venire alla festa con noi»
Sbuffo alzandomi dal letto. «Non posso farla scomparire, Lena. Perciò non vedo altre soluzioni. Non so nemmeno se Jesse è d'accordo». Il mio arrampicarmi sugli specchi si sta facendo palese.
Penny ride, arricciando gli angoli della rivista. «Ti basterà chiederglielo e ti dirà sì. Ti adora alla follia e tu lo sai».
Mi fisso riflessa nello specchio, pettinandomi i lunghi capelli castani con le dita. «Resta il problema Maddie». Non voglio andare a quella stupida festa. Cerco di attaccarmi ad ogni singolo, minuscolo problema per evitare di rivedere Ross. Fa ancora troppo male.
«Ci penso io a lei, non ti preoccupare. So come convincerla» mi rassicura Lena, raggiungendomi davanti allo specchio.
«Cosa succede se i miei lo vengono a sapere?» domando preoccupata. Medito sempre molto sulle conseguenze delle mie azioni, l'impulsività è una prerogativa di Lena.
«Sono su una barca in mezzo al mare a festeggiare il loro anniversario. Staranno facendo così tanto sesso che non si ricorderanno nemmeno che hanno dei figli sulla terra ferma».
 
 
 
«Non se ne parla nemmeno. Non andrai ad una festa vestita così» borbotta Jesse risoluto. È appoggiato allo stipite della porta e mi osserva corrucciato, mentre saltello per infilarmi i sandali con il tacco. Abbasso la gonna rosa che mi è risalita leggermente lungo le cosce nude e sistemo il top nero, cercando di nascondere la presenza del reggiseno imbottito. Sono ancora indecisa se indossarlo o meno. 
«Non ti piace?» domando passandomi il lucidalabbra.
Lui scuote la testa, agitando i capelli castani. «No. Sì. No» mormora «Ogni volta che ti pieghi si vede tutto, non posso lasciarti uscire di casa conciata così».
Ridacchio, osservandomi nello specchio. Mangiati le mani, Ross.
Jesse sbuffa alle mie spalle. «Questo ha qualcosa a che fare con il fatto che hai rotto con il mio migliore amico?».  
Un brivido mi percorre la schiena. Come puoi dire a tuo fratello che il suo migliore amico ti ha tradita spezzandoti il cuore in un milione di pezzi? Semplice. Non puoi.
Sospiro, afferro la pochette bianca e ci butto dentro il cellulare. «No, Jess».
Jesse mi afferra la mano. «Dimmi cosa succede, Bridge. Ci diciamo sempre tutto, perché questa volta è diverso?».
Lo guardo ed è come osservarsi allo specchio. Siamo identici in un modo quasi snervante. Due metà della stessa mela. Ci capiamo al volo e faremmo di tutto l'uno per l'altra. Per questo so che se gli dicessi la verità, arriverebbe a picchiare a sangue il suo migliore amico.
Fisso la piccola cicatrice che ha sul labbro superiore. Se l’è procurata per colpa mia. Mi aveva difesa da un bambino che alle elementari mi aveva tirato i capelli. Gli sorrido cercando di sembrare sincera. «Non è successo nulla, Jesse, davvero. Stava diventando troppo seria e abbiamo deciso di rompere. Nulla di che». Odio mentirgli, mi fa sentire male fisicamente, ma non posso fare altrimenti. 
Mi scruta accigliato per qualche secondo, senza parlare. So che non mi crede, ci capiamo troppo bene a vicenda, è come se avessimo un radar per le bugie. In ogni caso, abbassa lo sguardo e annuisce. «Va bene».
Afferro una giacca e scendo le scale, mentre Jesse mi segue. Penny e Lena sono in soggiorno che mi aspettano e appena lo vedono, si illuminano come delle insegne al neon. Maddie ci fissa dal divano con un sorrisetto stampato in faccia, mentre Benji le dorme accanto.
«Cosa le hai promesso perché non dica nulla?» domando a Lena.
Lei sospira drammaticamente. «L’anno prossimo avrà l’entrata facile tra noi cheerleader» borbotta a denti stretti. So quanto le costa, perciò le sorrido grata.
 
 
Penny parcheggia la sua macchina rossa nella piazzola asfaltata che precede il parco. Lentamente scendiamo e raggiungiamo la folla, che si agita a ritmo di musica. La festa di fine estate è un falò dove i ragazzi si ubriacano, ballano, fanno sesso e poi finisco per buttarsi nudi nel lago. Non mi ha mai attirato, ma se serve per mostrare a tutti che sto alla grande senza Ross, allora facciamo festa.
Lena mi trascina verso il tavolo degli alcolici, riempie due bicchieri rossi e me ne porge uno. L’alcol mi dà la nausea, perciò mi limito a tenere il bicchiere in mano, mentre lei se ne scola due di fila.
«Andiamo a divertirci!» strilla lanciando il bicchiere vuoto nell’erba, facendomi irritare. Non è lei che spende le domeniche mattina a ripulire il parco dalla spazzatura.
Okay, ora basta. Devo rilassarmi. Svuoto il bicchiere con un sorso unico e lo appoggio sul tavolo pieno di liquori. Lena mi trascina verso la massa e cominciamo a ballare tra la folla sudata. Scorgo Penny, seduta sulle ginocchia del suo ragazzo, che mi sorride. Ethan la tiene stretta a sé e le bacia il collo. Una punta di gelosia mi pizzica il petto, facendomi sentire uno schifo. Solo il mio ragazzo è uno stronzo totale.
Muovo i fianchi a ritmo di musica insieme a Lena. Lei ride e agita i capelli rossi al vento. Un ragazzo mi posa una mano sullo stomaco e mi tira contro il suo corpo. Mi appoggio a lui e balliamo insieme. Non ho idea di chi sia esattamente, credo si chiami Tyler, ma non mi importa molto. Il suo calore mi irradia, sento il suo fiato sul collo e il ritmo della musica nel petto.
«Togliti!» sbraita una voce troppo familiare contro la musica. Una mano mi afferra il braccio e mi trascina fuori dalla massa. L’aria fresca mi colpisce come uno schiaffo.
«Si può sapere che diavolo fai?» chiede Ross furioso, scrutandomi con i suoi meravigliosi occhi nocciola. È più bello di quanto mi ricordassi. I capelli castani sono accuratamente scompigliati, porta una giacca scura e i jeans aderenti. È uno schianto, ma questo già lo sapevo.
«Mi diverto. Tu piuttosto che cavolo fai? Non hai più il diritto di potermi toccare» sbraitò scrollandomi la sua mano di dosso.
«Sono il tuo ragazzo, Bridgette!» strilla contro il rumore della folla. La sua voce roca mi fa ancora tremare le ginocchia.
«No, non lo sei. Hai perso il titolo quando hai deciso che scoparti Brooke Scott era più importante della nostra relazione!» urlo dandogli uno spintone.
Lui mi afferra gli avambracci, avvicinandosi e invadendo il mio spazio personale. Le sue grandi mani mi risalgono le braccia finché non mi ghermiscono il viso. Il mio corpo risponde al suo tocco in modo sistematico. Lo vuole anche se il mio cervello grida di scappare a gambe levate. Lo brama e mi fa perdere lucidità. Ross mi accarezza le guance bollenti con i pollici e mi inchioda all'erba con lo sguardo carico di passione. «Io ti amo» mi sussurra roco. Mi attira a sé e, prima che me ne renda conto, mi afferra il mento e mi bacia. Dentro di me divampa un incendio pericoloso e, quando approfondisce il bacio, tutte le mie difese crollano. La sua mano mi scorre lungo la schiena e mi afferra il sedere. I nostri corpi combaciano alla perfezione. Si sfiorano nei punti giusti, rendendo tutto così maledettamente torrido. Vorrei dirgli di non toccarmi, ma non riesco a smettere di baciarlo. È famigliare. È quello che nel profondo voglio di più.
Si stacca per prendere aria e appoggia la fronte alla mia. «Vieni con me». Mi prende per mano e mi porta lontano dalla folla, verso il parcheggio. Sento il mio nome risuonare nell’aria ma non ci faccio caso. Ross mi spinge contro la sua Jeep e ricomincia a baciarmi con foga. Le sue mani viaggiano lungo tutto il mio corpo, sotto i vestiti e contro la pelle. Mi sembra di andare a fuoco. Faccio scorrere i palmi sotto la sua maglietta, contro i suoi addominali, facendolo gemere. Lo sento armeggiare con la portiera ma, prima che possa aprila, viene interrotto.
«Bridgette!» sbraita Lena venendoci incontro. Il cervello si ricollega con il corpo e mi allontano dalla bocca di Ross.
Lena mi afferra la mano e mi strattona lontano da lui. Si piazza tra noi con le mani sui fianchi e lo sguardo infuriato. «Bridgette cosa fai?». Il suo sguardo viaggia dai capelli spettinati, al top slacciato, fino alla gonna leggermente alzata.
Quando mi ha slacciato il top?
Balbetto tirando su la zip. «Nulla…io…non...». Cosa stavo facendo? Perché l'ho baciato?
«Fatti i cazzi tuoi, Lena» la rimprovera Ross.
La mia migliore amica lo colpisce in pieno petto, facendolo indietreggiare. «Stai lontano da lei, stronzo». Si gira verso di me facendo volteggiare i capelli come una frusta. «Si è scopato tutte le ragazze della scuola, te ne sei dimenticata per caso?». Il tatto non è una delle sue migliori qualità, ma alcune volte è necessario.
Il disgusto per me stessa mi cola addosso come una doccia fredda. Mi risveglio dallo stato di trans, rendendomi conto delle mie azioni. Avrei perdonato le sue azioni da fedifrago solo perché mi manca come respirare? Assolutamente no.   
«Bridge…» lui fa un passo avanti, cercando di sfiorarmi.
«No» lo fermo «Non voglio più avere niente a che fare con te. Mi hai tradita e ti aspetti che basti un ti amo per sistemare le cose? Io non voglio più stare con te. Non toccarmi».
Apre la bocca per dire qualcosa ma la richiude subito, stringe i pugni e serra la mascella. La sua espressione infuriata mi ha sempre terrorizzata. 
«Bridgette» mi chiama Penny. Lei ed Ethan ci raggiungono nel parcheggio. «Cosa succede?».
Ross scoppia in una risata sguaiata e si avvicina a Lena. «Sai, è buffo che proprio tu parli di tradimento».
Lei indietreggia, stringendosi le braccia al petto. «N-no-non so di cosa parli» tartaglia.
Lena balbetta sempre quando mente.
«Sei un po’ ipocrita, non credi?». Nei suoi occhi brilla una rabbia cieca. «La medaglia per la miglior traditrice spetta a te, Lena».
«Non ascoltarlo, Bridge» mi posa una mano sulla spalla e mi guarda dritta negli occhi. «Non ascoltarlo. Sono solo bugie».
Cosa?
Me la scrollo di dosso e fisso Ross. «Cosa diavolo significa?».
«Di cosa parli?» domanda Penny, piazzandosi al mio fianco.
«Ve lo faccio vedere». Sfila il telefono dai jeans e me lo porge. Schiaccia lo schermo facendo partire un video di lui e Lena in camera sua.
«Bridgette, no!» Lena prova a prendere il telefono ma Ross la ferma.
«Perché privarla di un tale spettacolo?» chiede sarcastico.
Penny ed Ethan si sporgono oltre la mia spalla e fissiamo insieme il video. Lena e Ross cominciano a baciarsi e a spogliarsi a vicenda. Lui la tira sul letto e le sfila la gonna della divisa. Lena mugugna e sospira soddisfatta quando lui la tocca.
«Non ti dispiace nemmeno un po' per Bridgette?» le chiede Ross nel video. «Pensavo fosse la tua migliore amica»
Lena gli infila la mano nei boxer con lo sguardo carico di malizia. «Vuoi parlare di Bridge o vuoi spassartela con qualcuno che ci sa davvero fare?».
Lui non se lo fa ripetere e cominciano a fare sesso. I loro corpi nudi che si avvinghiano mi danno la nausea. Il silenzio del parcheggio viene riempito dai versi da puttana di Lena.
Il mio ragazzo e la mia migliore amica che fanno sesso non sono la cosa peggiore. La data che compare sul video è di quattro mesi fa. Ross e io eravamo più innamorati che mai quattro mesi fa. O almeno così credevo. 
Mi viene da vomitare. Vorrei espellere tutte queste sensazioni terrificanti. Sento lo stomaco bruciare e la testa pulsare senza freno. Il video scorre e il parcheggio intorno a noi comincia a girare. Lena mugugna e sospira contro il corpo del mio ragazzo. La bile mi risale l’esofago mista ad una rabbia cieca che non riesco a controllare. 
«Lena…» bisbiglia Penny coprendosi la bocca con la mano. Oh, è vero. Anche loro stanno guardando i frammenti del mio cuore dissolversi come polvere.
Lena prova a toccarmi allungando le mani. «Bridgette…non è come sembra…io non…».
Lo schiaffo che le do interrompe i suoi vaneggiamenti e ricaccia indietro il vomito.
Non ho mai schiaffeggiato nessuno in vita mia, ma in questo momento vorrei colpirla di nuovo, con qualcosa di più pesante. 
Gli occhi mi si riempiono di lacrime e sfocano la sua espressione terrorizzata. Vorrei urlarle di smetterla di fare quella faccia, non è lei la vittima qui.
«Bridge…io…» singhiozza come una poppante.
Mi allungo per colpirla ancora ma Penny mi prende la mano e mi stringe a sé. «Perché?» le domanda. Ha lo sguardo colmo di disapprovazione e di disgusto. Non ho mai visto quelle espressioni sul suo viso.
Lena singhiozza più forte. Perché piange? Non ha nessun diritto di piangere. «Io non so perché…lui era lì…ero così invidiosa…».
Le sue stupide scuse mi scuotono. «Ottima motivazione, complimenti!» abbaio sarcastica.
Questi versi porno di sottofondo mi stanno facendo impazzire. Lancio il cellulare di Ross contro la macchina di qualcuno e lo mando in frantumi.
«Cazzo» guaisce Ross «Il mio telefono!».
«Ringrazia il cielo che non sono le tue palle!» strillo.
Lui fa un passo indietro pronto a schivare un colpo che non ho intenzione di tirargli. No. La mia rabbia stasera è solo per Lena.
«Ti rendi conto di essere solo una puttana?» non ho mai usato questo tono tagliente «Ti ha scopata per vantarsene! Cosa credevi? Credevi veramente che potesse amarti?».
Piange più forte, ma le lacrime da coccodrillo con me non attaccano. Credevo che il tradimento di Ross fosse la cosa peggiore che potesse mai capitarmi, ma questo è anche peggio. Lena è la migliore amica dall’asilo, siamo sempre state sincere l’una con l’altra.  
«Non pensare che sia stata la debolezza di una volta sola. Lo abbiamo fatto un sacco di volte, vero Lena?» borbotta Ross insolente «L'ultima volta è stata tre giorni fa, mi pare?»
Il pugnale che mi hanno piantato nella schiena scivola più in profondità. 
«Smettila, Ross!» ruggisce Ethan dandogli uno spintone. È più grosso di Ross e questo basta per farlo tacere. 
Penny scuote la testa e fissa il vuoto. Vedo gli ingranaggi del suo cervello cercare di elaborare la cosa. Sembra spaesata. Beh, siamo in due.
«Spero ti sia piaciuto…» sento le lacrime scivolare lungo le guance «Spero ne sia valsa la nostra amicizia…»
Mi prende la mano. «Mi dispiace, Bridge…non volevo, mi dispiace» bofonchia la traditrice, tirando su con il naso.
«Non me ne faccio un cazzo delle tue scuse».
«Siamo migliori amiche» guaisce.
«No, Lena. Non lo eravamo davvero e non lo saremo mai». Devo allontanarmi da lei. «Se pensi che in qualche modo potrei mai perdonarti, hai sbagliato a capire. Per me sei morta». Me la scrollo di dosso e punto alla strada con passo sostenuto.
«Bridgette, aspetta!» Penny mi insegue e mi ferma «Dove vai?».
«Il più lontano possibile da loro!» strillo cercando di fermare le lacrime.
«Non puoi tornare a casa a piedi» mi prende la mano «Ti porto io». Mi circonda con un braccio e mi tira a sé. Mi sciolgo in una pozza di dolore, infradiciando il suo vestito a fiori.
 
Non ricordo bene come, ma mi ritrovo seduta sul sedile posteriore della macchina di Penny, a fissare la mia ex-migliore amica e il mio ex-ragazzo che mi guardano.
Non è sano provare tanto odio verso due persone, ma non posso farne a meno. Mi sembra di spaccarmi in due e di precipitare nel vuoto. Vorrei poter scendere e dire a Lena che la perdono e che capisco quanto Ross possa essere affascinate e insistente. Ma perdonarla significherebbe ammettere che mi va bene quello che ha fatto e che sono d’accordo. E se c'è una cosa su cui non transigo è il tradimento. Perciò, mi limito a chiudere gli occhi e concentrarmi sullo straparlare di Penny e sulla voce rassicurante di Ethan.
Una volta davanti a casa, Penny insiste per stare con me, ma in questo momento voglio solo affondare la faccia in una vaschetta di gelato e dormire fino a quando il mondo non smetterà di girare. Le assicuro che sto bene e che la chiamerò l’indomani, e lei cede.
Mi trascino dentro casa e verso il soggiorno come uno zombie, con le scarpe in mano e l’orgoglio a pezzi. Entrando in cucina, mi blocco davanti alla figura di mio fratello gemello accasciata sul pavimento. Ha il viso rosso, rigato di lacrime e il cordless stretto tra le mani.
«Jess?» sussurro nel buio.
Alza lo sguardo verso di me e tira su con il naso.
Non ho mai visto mio fratello piangere. È come se qualcuno mi stesse strappando la pelle con delle pinze incandescenti. Lo stomaco tocca il suolo quando lui si stringe la testa fra le mani ed emette un rantolo. Mi lascio cadere sul pavimento accanto a lui. «Jesse?».
«M-mamma e papà…la loro barca…» bofonchia.
Mi manca l’aria e mi tremano le mani. Non voglio che continui.
«L-la loro barca...incidente…s-sono…m-morti…» balbetta tra i singhiozzi. Mi affonda la testa nel collo e continua a piangere senza sosta. Lo stringo con forza e aspetto che qualcuno mi schiaffeggi per svegliarmi, perché questo deve essere un fottutissimo incubo.
   
 
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