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Autore: Frida89    04/07/2019    0 recensioni
parlerò di una storia fantastica (in tutti i sensi!) piena di intrighi e di personaggi che, chi più chi meno, conoscerete tutti;
La storia parla di una ragazza italiana che con uno scambio culturale diventerà un personaggio molto importante per la storia dei "Pre-Beatles"
Spero che ti coinvolga e che ti faccia sognare come lo ha fatto per me!
P.S.= Prendi Christine e rendila te così vivremo tutti una vita favolosa!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon, Nuovo personaggio, Pete Best, Quasi tutti, Stuart Sutcliffe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

ENGAGED


 

Martedì 16 settembre 1956

Cari genitori,

Potete crederci o no, ma mi fa proprio strano scrivere in Italiano dopo tre giorni di puro inglese "liverpooliano" dovreste sentire l'accento delle persone è davvero divertente, altro che i vostri amici fiorentini! Comunque per il resto sto proseguendo bene. In classe, pur stando molto attenta, non capisco molto dalla spiegazione ma poi leggendo dal libro si fa tutto più semplice. I voti sono più che sufficenti...apparte una materia sotto: l'amicizia, quella proprio non se ne è vista molto, soprattutto fra le ragazze che sembra abbiano sempre la puzza sotto il naso, bah sarà per il porto. Ah una cosa che forse non ci crederete mai: (Papà dai la lettera a Mamma, per il bene di tutti non leggere questa cosa) ho trovato un ragazzo! Forse non si può ancora chiamare così, un bacio c'è stato, forse non dovevo dirvelo, ma mi sento così adolescente adesso. Prima ho dovuto spacificare "ragazze" perchè appunto sorprendentemente mi sono trovata due amici ragazzi che mi sopportano: il primo è il nipote di Mary, la signora che mi ospita, e abita assieme a me, è molto divertente ma ha uno stile e umorismo tutt'altro diverso dai ragazzi italiani (io sinceramente lo preferisco) si chiama John Lennon. L'altro si chiama Stuart Sutcliffe e, a differenza di John, ha la mia stessa età. Ci siamo conosciuti in classe, è un tipo solitario alla fin fine, un bravo ragazzo. Come ve la passate voi? Spero di sapere vostre notizie al più presto.

Con affetto.

Christine

 

 

-Christine devi andare sennò farai tardi

-Giusto Mimi, scendo subito

Chris posò la penna stilografica sul tavolo e imbustò la lettera. Era veramente fiera di ciò che aveva scritto, mentre scendeva le scale immaginava la sorpresa dei genitori nel trovarsi una busta che viene da liverpool nella posta. Immaginò anche il nonno tutto contento mentre aggiunge i nuovi francobolli nella sua collezione.

- Eccoci qua pronti a partire, ma non fai colazione?- disse preoccupata Mimi- è il pasto più importante della giornata

-si dai lascia perdere, ciao Mimi noi andiamo

John tagliò corto con la zia, prese il braccio di Chris e la trascinò (tanto per cambiare) fuori di casa.

Iniziarono a camminare, fino a quando Chris tirò fuori la busta e si appoggiò alla buca delle lettere per attaccare i francobolli

-E' una lettera per i tuoi genitori?

Chiese il ragazzo molto incuriosito

-Sì, come hai fatto ha intuirlo?

-Con la genialità che mi ritrovo

Chris alzò gli occhi, la modestia di quel ragazzo a volte la sorprendeva. Rimase a guardarlo; non capiva come John stesse sempre con lei quando semplicemente poteva insegnarle la via per andare a scuola e divertirsi con i suoi amici. Eppure era lì, assieme a lei ad attaccare francobolli e fare battute squallide sui postini. Con tutti quei discorsi improvvisamente, nella testa di quella ragazza, venne l'immagine del viso di Pete. Quasi le dispiaceva, stava parlando con John e spunta lui nei suoi pensieri dove ormai era assolta.

John come narratore

Cazzo, ha distolto lo sguardo. Ecco adesso non mi ascolta più ne sono sicuro, come minimo si sta immaginando la sua Italia

-Non ti preoccupare, so che l'Italia è molto più bella ma anche qui ci sono un sacco di cose belle come... come... ok forse la tua nostalgia è giustificata ..

-che cosa? Oh no, no. Io non sto pensando all'Italia

-a chi allora?

Mentre imbucava la lettera sospirò. Probabilmente mi stava prendendo in giro il suo sguardo sembrava quello di un ebete. Stava sicuramente scherzando

-quindi? Me lo vuoi dire o no?

-stavo pensando a Pete, sai il ragazzo di ieri sera

-Ecco lo sapevo, le donne pensano solo a quello...

-A chi? A Pete?

-No. pensano solo al cazzo!

Chris si fece rossa come un peperone:

-John! Ma cosa dici!

Mi tirò un pugno sulla spalla, cominciai a ridere come un matto

-Ehi Ehi! Ok, la smetto.

-Mh e fai bene!

Incrociò le braccia e fece un sorriso malizioso; quella ragazza mi farà impazzire un giorno o l'altro. Nel frattempo metterla in imbarazzo diventerà uno dei miei hobby preferiti.

-Comunque non dirmi che non ci hai mai pensato

-John smettila.

-Eddai, su-

gli feci l'occhiolino mentre lei ritornava al color bordeux.

Christine come narratore

Non pensavo che John potesse arrivare a tanto. Ok, forse sto esagerando è solo una battuta ma se è solo una battuta a farmi mettere in imbarazzo, forse è bene che mi preoccupi; prima di partire per Liverpool sapevo che le persone e soprattutto i giovani sarebbero stati diversi, e John è la prova certa. I ragazzi (e magari anche le ragazze) inglesi non hanno peli sulla lingua. Pur di dire la loro opinione darebbero un pugno a qualcuno, ma se dovessi scegliere fra Italiani o Inglesi probabilmante sceglierei questi ultimi. Dopo aver fatto la linguaccia a John guardai l'orologio.

-Merda John, siamo in ritardo!

Presi la manica della sua camicia e mi accinsi a correre con John dietro che mi seguiva.

Appena arrivati a scuola il mio fidato accompagnatore mi abbandonò per andare a parlare con una ragazza, molto carina secondo me. Quando raggiunsi Stuart, ci dirigemmo assieme in classe. Appena suonata la campanella dell'ultima ora, corsi fuori scuola: non ce la facevo più a stare in classe i professori avevano dato fin troppi compiti da fare. Oltretutto mi aspettava una lunga camminata da sola perchè John e Stu andavano con i loro amici a Blackpool. Decisi di intraprendere la via più lunga. Camminavo molto lentamente per cercare di memorizzare e fotografare nella mia mente tutti gli angoli della via. Poco più tardi trovai una panchina che non fosse occupata, mi sedetti e sospirando cominciai ad osservare il posto; nella strada passavano raramente delle macchine e tranne per quest'ultimo caso il rumore delle foglie dei tigli dominava. Era un bel posticino per stare da sola. Non appena girai l'occhio mi resi conto che dall'altra parte della strada c'era un meraviglioso cancello rosso un po' arrugginito. Mi chiesi cosa ci fosse dietro a quei muri pieni di edera, magari una villa vistosa o un giardino. Sapevo solo di dover assolutamente ritrarre quel cancello rosso.

Stavo tirando fuori dalla cartella dei fogli per disegnare quando un ombra coprì la mia figura:

-Ti chiami Christine, giusto?

Alzai lo sguardo e sorprendentemente chi trovai davanti a me? Pete! Lo sapevo, sapevo che prima o poi mi avrebbe riparlato. Gli sorrisi

-Seriamente non ricordi il nome della ragazza con cui ti sei divertito ieri sera?

Lui arrossì tutto ad un tratto e si grattò la nuca:

-Quindi non ti chiami Christine?

-Sì, mi chiamo Christine

Gli feci cenno di sedersi e lui non esitò. Ripresi a disegnare fingendo di essere indifferente al bel ragazzo che era accanto a me quando proprio lo stesso bel ragazzo cominciò a emettere suoni che il mio cervello si rifiutava di elaborare:

-sai stavo pensando a quello che è successo ieri sera... e mi chiedevo se per te vale qualcosa

smisi improvvisamente di disegnare e mi girai di scatto verso di lui:

-Come scusa?!

-sono troppo affrettato forse? Sai, tu mi piaci e credo di stare bene con te

le parole mi risuonavano nella mente e sentivo il cuore fare la valigie e andarsene via. Non ci potevo credere! Forse sto diventando un po' noiosa a dire sempre questo ma non avevo mai provato quelle emozioni.

-Quindi tu vuoi fidanzarti con me?

-Sì, cioè... credo

-Ascolta Pete...- presa dal panico cercai di spiegargli a malincuore come stavano le cose. Avrei detto subito di sì ma dovevo ascoltare anche la mia coscienza ogni tanto -... mi fa molto piacere sentire che piaccio a qualcuno ma credo che ci voglia un po' di più di un bacio per fidanzarsi

-che cos'è quel "po' di più" per fidanzarmi con te?

Cazzo. Un ragazzo arriva da me disturbando la mia dolce quiete e chiede tutto ad un tratto di fidanzarsi con me, non capita di certo tutti i giorni. Poi pensai come sarà stato difficile per lui dire quelle parole anche se dimostra sempre di essere un ragazzaccio (come daltronde mezza popolazione maschile di questa città)

poi mi venne un idea:

-Ehi perchè non andiamo a mangiare qualcosa domani?

-Ok! A che ora ti vengo a prendere?

-Incontriamoci fuori scuola

ci alzammo e prima di lasciarci mi schioccò un bacio sulla guancia

-Allora a domani Christine

-Ciao




ANGOLO AUTORE
Ehilà! è da un po' che non ci si sente cari miei. mi mancava scrivere e così riparto più forte che mai con questo nuovo capitolo. la storia sta proseguendo bene anche secondo me sta scorrendo troppo lentamente, di questo passo arriveremo a 50 capito (i'm just kidding)
comunque se ce la faccio sto pensando di scrivere una os per il mclennon day: ho una mezza idea in testa.
Quindi, per finire, ringrazio chi legge o chi magari lascia una recenzione e ci vediamo al prossimo capitolo!

   
 
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