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Autore: Bea_143    05/07/2019    0 recensioni
Mi posizionai davanti all'apparecchiatura preparando il campione che avrei dovuto analizzare. Accesi la macchina, sistemai le impostazioni e misi il materiale con cura all'interno della cella.
Attesi poi osservano il timer e la luce rossa lampeggiante appartenenti al macchinario.
«E io?» Mi chiesi.
Qual è ora la mia composizione chimica? Da quali elementi sono formata? In quale miscuglio strano e caotico mi hai lasciata dopo tutto quello che mi hai fatto passare?
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quando vi svegliate la mattina e vi sentite totalmente vuoti? 

Privati di qualcosa di essenziale?

-

Aprii gli occhi di scatto sentendo la sveglia suonare. Buttai la mano verso il comodino per spegnerla e restai lì sotto le coperte contemplando un soffitto per nulla interessante, aspettando e sperando in un qualcosa di improvviso. 

Di diverso. 

Qualcosa che avrebbe potuto finalmente interrompere la mia incredibilmente noiosa routine.

La sveglia mi fece sobbalzare quando suonò per la seconda volta facendomi capire che mi sarei dovuta alzare dal letto per evitare un ritardo clamoroso al lavoro.

Presi svogliatamente la trapunta spostandola dal mio corpo minuto e appoggiai i piedi nel pavimento gelato. 

Brivido. 

Unico fenomeno "emozionante" di quei primi venti minuti della giornata.

Controllai il telefono e vidi che c'era un unico messaggio da parte di mia madre. Lo ignorai dicendomi che le avrei risposto una volta pronta per il lavoro.

Mi feci una doccia veloce nella quale persi, come al solito, più tempo del necessario e ancora in accappatoio scesi al piano inferiore per fare colazione. Mi vestii velocemente indossando un paio di jeans neri e una larga felpa verde con un paio di comode scarpe da ginnastica.

Scesi le scale controllando che nella borsa ci fosse tutto il necessario per la giornata, compreso il badge di accesso al laboratorio. Non potevo permettermi di dimenticarlo di nuovo.

Misi il mio giubbotto anche se il clima di aprile cominciava a farsi spazio nella Grande Mela, e presi le chiavi dal mobiletto posto vicino alla porta, aprendola. 

Sorrisi e feci un cenno di saluto alla mia vicina già sveglia e pronta in giardino per la sua sessione di giardinaggio mattutina e per la sua preziosissima collezione di piante e fiori; attraversai il mio vialetto, spoglio se confrontato a quello della Signora Hooper, dirigendomi verso la vecchia auto bianca parcheggiata davanti a casa.

Per arrivare al laboratorio ci misi come al solito neanche 10 minuti nonostante la sua posizione in periferia e non in pieno centro città. 

Parcheggiai nel posto a me riservato, riconoscendo la familiare targhetta gialla con il mio nome sopra. Mi diressi verso il maestoso edificio nel quale torreggiava la grande scritta "Tanners' Chemical Plant".

Una volta all'interno vidi che erano solo le 8.40. Ero in anticipo. Così allungai il passo pigramente per timbrare e mi diressi al terzo piano con l'ascensore.

Una volta uscita tirai fuori le chiavi del mio armadietto dove appoggiai la borsa e nel quale appesi il mio vecchio giubbotto. Indossai il camice pulito bianco, che faceva quasi venire il mal di testa, sopra al quale risaltava il mio nome ricamato in nero. 

Misi il telefono nella tasca, maledicendomi per essermi totalmente dimenticata di rispondere a mia madre di nuovo, e mi diressi verso la mia postazione rimandando ancora di qualche ora la chiamata che avrei dovuto farle.

Passai vicino alla scrivania di Maya e mi avvicinai alla mia, posta vicino a quella di Louis. 

Ovviamente sarebbero arrivati all'ultimo momento come ogni giorno.

Accesi il mio computer risalente all'anteguerra, che sapevo avrebbe impiegato una mezza giornata per partire e mi diressi verso la sala fotocopie dove avevano posizionato una, non poco strategica, macchinetta per il caffè.

Ne preparai tre, uno anche per i miei due amici e li poggiai sulle loro rispettive scrivanie.

Estrassi il telefono dalla tasca rispondendo a mia madre e dicendole che l'avrei chiamata durante la pausa pranzo, se fossi riuscita, oppure la sera stessa una volta a casa.

Sobbalzai e gridai appena, quando la mia sedia girevole venne improvvisamente tirata indietro e girata. Sentii poi due calde braccia cingermi il collo affettuosamente e un piacevole odore di colonia invadermi le narici.

«Louis Tomlinson. Dovresti vergognarti! Lo sai che con tutto il caffè che assumo durante le mie giornate sono a rischio collasso ogni secondo.» Dissi severa accoccolandomi però meglio sul suo petto asciutto ed accogliente e facendolo scoppiare in una risata cristallina.

«Andiamo Nives non mi vedi da più di una settimana e mezzo! Non ti sono mancato?» mi strinse ancora di più nell'abbraccio strusciando la sua guancia contro la mia giocosamente e graffiandomi appena con quell'accenno di barba che lo rendeva ancora più affascinante.

«Si Lou... come l'aria, ma non sai quanto ti mancherò io quando mi ucciderai a causa di soffocamento Risi e mi staccai un po' per dargli un amorevole bacio sulla guancia.

In fondo mi era mancato anche se non lo avrei ammesso così facilmente.

«Come stanno i tuoi genitori e tua sorella?» chiesi facendogli cenno con la testa verso il caffè preparato per lui. Mi mandò un bacio volante prendendolo e bevendo un lungo sorso prima di rispondermi.

«Stanno bene! Lucy era entusiasta del suo regalo, grazie per l'aiuto.» Gli sorrisi pensando all'infernale giornata passata nel centro commerciale più grande di New York, per cercare il regalo perfetto da presentare alla sorellina di 9 anni.

Continuò poi «Erano molto felici di vedermi e ovviamente ti salutano e mi hanno raccomandato più volte di ricordarti, cito testualmente, quanto splendida ed educata sia quella ragazza e quanto non vedano l'ora di rivederti» portò gli occhi al cielo bevendo di nuovo 

«Penso che preferiscano decisamente te al loro meraviglioso figlio.».

Mi girai stupita verso di lui.

«Lou ma è ovvio! Paragonata a te io sono un angelo.» Dissi sorridendogli innocentemente e battendo più volte le palpebre.

«Ti ricordo che anche io conosco i tuoi genitori Nives e non vorrei farlo ma... vogliamo parlare di quella volta nella quale stavi per far esplodere la cucina di casa tua.»

Cercò di trattenere inutilmente il sorriso che stava per spuntare sopra quella sua faccia angelica mentre accendeva anche lui il computer.

Stavo per ribattere spiegando per l'ennesima volta come fossero quegli stupidi vecchi fornelli della mia casa d'infanzia ad avere un problema con me, ma la nostra discussione fu interrotta dall'arrivo di una Maya con gli occhi ancora socchiusi.

Louis le si avvicinò salutandola con un breve abbraccio e un bacio sulla guancia. Io la salutai da lontano mandandole un bacio che mi fu ricambiato.

Quando vide il caffè sulla propria scrivania le si illuminarono improvvisamente gli occhi.

«Aw Nives. Come farei a superare il venerdì mattina senza di te Quasi di mise a piangere.

Dopo qualche minuto di chiacchiere entrò il nostro capo. Damon Tanners. Uomo tanto bello, quanto simpatico e determinato nel suo lavoro. Infatti aveva creato dal nulla l'azienda chimica nella quale lavoravamo e si era fatto strada tra la concorrenza facendola diventare una delle migliori negli Stati Uniti. 

Diede il buongiorno a tutti e quando sentirono la sua voce autoritaria anche David, Scott e Benjamin si unirono a noi.

In quel laboratorio eravamo in sei ma le loro scrivanie erano poste dall'altra parte della stanza e dei banconi.

David era un uomo di mezza età un po' scorbutico, che stava spesso sulle sue e non dava troppa confidenza alle altre persone, mentre Benjamin e Scott avevano 24 anni, uno in più di me ed erano decisamente più socievoli del loro collega. 

I due ragazzi mi sorrisero non appena mi videro e Louis da dietro mi diede una gomitata per provare la sua solita infondata teoria. 

Era convinto che Ben avesse un debole per me da quando mi aveva vista entrare per la prima volta nell'edificio un anno fa perché "Oddio hai visto come ti guarda!" oppure "Lo conosco da due anni e giuro! Non l'ho mai visto guardare nessuno con lo sguardo da pesce lesso come fa con te". 

Ennesima teoria campata per aria di Louis Tomlinson. 

Prima di entrare nel suo ufficio Damon diede le direttive per quella giornata e tutti si misero al lavoro. La struttura era incaricata da clienti esterni, privati o pubblici, per analizzare o per attuare dei controlli qualitativi su materiali di qualsiasi tipo. 

Noi eravamo il laboratorio che si occupava dei casi più importanti tra i tanti, per questo l'ufficio di Damon era posizionato nel nostro stesso piano.

Mi piaceva il mio lavoro infondo. Ero lì solo da poco più di un anno ma tutti mi avevano sempre tratta con rispetto e grazie ai miei lunghi studi, sempre nell'ambito chimico, ero riuscita a guadagnare una posizione abbastanza agevolata al pari di Louis che lavora per l'azienda da circa tre anni.

Io e Louis cominciammo a lavorare come tutti i giorni portando i risultati a Maya una volta ottenuti che, al contrario nostro, si occupava solo della gestione dei dati del laboratorio e della struttura inserendoli al computer.

All'ora di pranzo quasi non ci fermammo per il troppo lavoro e il pomeriggio volò per lo stesso motivo. Quando mancavano pochi minuti alle 17 mi avvicinai a Maya consegnandole gli ultimi fogli.

«Ti ricordi vero che questa sera dobbiamo uscire?» Mi risvegliò la sua voce che, al contrario dei suoi occhi concentrati sul computer, era rivolta a me.

«Oh dai ti ho già pregato più volte! Perché non venite, invece, a casa mia così ordiniamo del cibo cinese oppure una pizza e ci guardiamo un bel film con una buona bottiglia di vino?» Feci un sorriso innocente e la guardai intensamente negli occhi cercando di convincerla.

«Nives Marie Blain me lo hai promesso! Da quando ci conosciamo, praticamente ogni volta che vogliamo vederci ci incontriamo a casa di uno di noi! Siamo giovani! Dobbiamo uscire divertirci e tu devi decisamente cambiare aria e conoscere nuova gente Si fermò guardandomi seria e spegnendo il computer. 

«E poi cosa ne sai? Magari è la serata buona nella quale incontrerai l'amore della tua vita... la tua anima gemella!» Puntò i suoi occhi ambrati e sognanti per aria pensando sicuramente al suo amato Matt con la quale era fidanzata da un paio di mesi.

Poi continuò parlando più seriamente e guardandomi negli occhi «È da quando tu e Mason vi siete lasciati che non esci con nessuno ed il fatto è avvenuto quanto? Sette mesi fa?» Mi fissò ora con uno sguardo più che sconcertato. 

Cominciò ad alzare sempre di più la voce procedendo con il discorso non ricordandosi, a quanto pare, che non eravamo sole «Insomma devi rompere questo periodo di assoluta astinenza! È tantissimo tempo che non ti fai una piacevole e sana scop...» la fermai piantandole la mano davanti alla bocca ricevendo uno sguardo più che divertito.

Mi prese, poi, il polso spostando la mia mano con espressione ora intenerita.

«Hai capito cosa voglio dire Ni. Io penso che tu sia già riuscita a superare da un pezzo la rottura e che tu sia pronta per incontrare qualcun altro Il soprannome utilizzato fin dal college fu la goccia che fece traboccare il vaso. 

«Va bene mi hai convinta.» A Maya si illuminarono gli occhi per l'entusiasmo e cominciò a saltellare sulla sedia battendo le mani.

La interruppi divertita «Però deciderò io dove andare e se non mi divertirò continuerò a lamentarmi per tutta la serata.»

Il braccio di Louis si appoggiò sulle mie spalle «Non è quello che fai sempre?» Lo fulminai con gli occhi scherzosamente in risposta.

Sarebbe stata sicuramente una serata molto interessante.

Salve a tutti! 

Era da un po' che non scrivevo qualcosa ed era da un po' che avevo in mente questa ff che si avvicina al mio mondo visto che ho sempre avuto la passione per la chimica!

Scusate se il capitolo è un po' noioso ma ho dovuto introdurre i personaggi.. spero che vi sia comunque piaciuto.

Frequentando l'università, purtroppo, non potrò pubblicare costantemente perché dovendo studiare non tutti i giorni potrei avere tempo per scrivere, ma vi prometto che cercherò di aggiornare il prima possibile ogni volta.    

Mi raccomando, commentate e fatemi sapere cosa ne pensate, e se avete suggerimenti o critiche costruttive sono tutte ben accette!

Alla prossima! Baci stellarii

Bea

  
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