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Autore: Nini1996    08/07/2019    1 recensioni
Lilì e Freddie si conoscono nel lontano 1977. lei è una giornalista, lui il frontman della band rock più famosa al mondo. Sarà la nascita di una bellissima amicizia e di qualcos'altro.
A CAUSA DI UN ERRORE SI E' CANCELLATA TUTTA LA SERIE, HO DECISO DI RIPOSTARE LA STORIA DA CAPO. SCUSATE. Nini
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< Perché sei così nervosa? > domandò Freddie quasi divertito da quella scena, lasciando da parte il menù.
Lilì arrossì tutta:< Beh non saprei. Forse perché sono al pub con Freddie Mercury e lui mi ha appena offerto da bere. >
Fred fece mezzo sorriso:< Nessuno ti ha mai offerto da bere? >
< Sì ma non era una star mondiale! > replicò la ragazza abbozzando un sorriso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre le condizioni di Freddie peggioravano di giorno in giorno Lilì si preparava ad accogliere il piccolo o la piccola in arrivo.
La situazione non era delle migliori, anche perché Freddie era a Montreux e lei aveva preferito restare a Londra per non abbandonare Moe e Frederic.
Jim era con lui. Lilì era consapevole che la relazione con Hutton non era per niente finita, che entrambi si amavano moltissimo.
La cosa però più importante in quel momento era che Freddie stesse con qualcuno che gli volesse bene e si prendesse cura di lui.
A Londra in compenso era accerchiata dai suoi colleghi giornalisti.
La pressavano in ogni modo possibile e immaginabile, specialmente da quando era uscita la notizia della sua relazione con Freddie.
Né Mercury, né lei avevano confermato la cosa. Anzi l'avevano smentita pubblicamente! Tuttavia le voci rimanevano.
Un giorno, mentre lei e Joe stavano pranzando, ricevette una strana visita.
Frederic andò ad aprire e si trovò davanti una donna carina, sui quaranta e dai lunghi capelli neri.
< Mamma! > chiamò subito lui.
Angeline fece capolino dalla cucina.
< Salve. > fece lei molto gentilmente:< Sono Kashmira. Tu devi essere Angeline Rocher. >
Angeline annuì:< Sì, lo sono. >
La donna sorrise ancora:< Freddie mi ha parlato moltissimo di te. >
Lilì annuì ancora.
< Sono la sorella di- >
< Di Freddie. Lo so. Gli assomigli parecchio. > ribatté tranquillamente Angeline:< Abbiamo appena finito di mangiare, ma è avanzata un po' di torta. Se vuoi favorire. >
Kashmira ringraziò:< Credo che a Samuel faccia piacere. >
E dalla porta spuntò un ragazzino sui sei anni con un paio di occhiali e un sorrisetto furbo.
Lilì sorrise, sembrava un mini Freddie o un mini Frederic.
Anche Kashmira aveva notato la somiglianza fra i due a giudicare dal suo sorriso.
Mentre i bambini facevano conoscenza e finivano la torta in quattro e quattr'otto, Lilì e la sorella di Freddie si diressero in salotto.
Angeline si sedette sul divano e Kashmira prese posto davanti a lei.
< Se cercavi Freddie è partito per Montreux ieri. Due giorni in anticipo sulla sua tabella di marcia, non voleva che i giornalisti lo seguissero fino all'aereoporto. > disse mentre Moe si sedeva in braccio alla mamma.
Kashmira annuì:< Fred mi ha chiamato appena è arrivato agli studios. >
< Ah sì, so che siete molto legati. Lui ti adora. > replicò Lilì.
Kashmira asserì:< E lui ti ama. A mio avviso più di Mary, anche se credevo fosse gay... Intendo del tutto. >
La donna fece spallucce:< Ha sempre amato indistintamente dal sesso. >
< È vero. > confermò Kashmira:< E sono certa dei suoi sentimenti per te. >
Angeline sospirò, posò Moe sul tappeto:< Perché sei qui Kashmira? >
La donna sbuffò:< Perché Freddie... lui mi chiamato ieri e... >
< E? >
< Non so come dirtelo. >
Lilì sospirò:< Non mi ama più? Vuole lasciarmi per Jim? >
< No. > controbatté lei:< Lui ti adora. No. >
< E allora cosa? > domandò Angeline che si stava innervosendo.
Kashmira tirò fuori un foglio:< Mi ha chiesto di ritirare un foglio per lui dal dottor Atkinson. >
La ragazza deglutì a fatica. Un referto, da Atkinson.
E non aveva chiesto a lei di ritirarlo. Non era un buon segno, non era un buon segno per niente.
< Che cosa dice? > domandò lei con la voce insolitamente tremula.
Kashmira la guardò dritta negli occhi:< Mi ha detto del bambino, di Frederic. >
< Kashmira... >
< E di quanto gli voglia bene. > i suoi occhi scuri si riempirono di calde lacrime:< E Moe. E il piccolino in arrivo. >
< Kashmira rispondi. > insistette Angeline:< Che cosa dice quel foglio? >
La donna le porse il referto:< Non vedrà la fine dell'anno. Le sue condizioni sono troppo compromesse. >
Angeline le strappò il foglio dalle mani. Le righe le si accavallarono davanti agli occhi.
Totale mancanza di anticorpi, anemia, infezioni, possibile demenza.
Angeline non parlò per diversi minuti.
Era stata colpa sua. Sua e della sua idea malsana di avere un bambino per curare la malattia.
Certo, era l'unica remotissima possibilità per Freddie ma adesso era così debole.
Era tutta dannatamente colpa sua!
< Angeline... > fece Kashmira prendendole una mano.
Lei sobbalzò. Non si era accorta di star piangendo come una bambina.
< Mi dispiace Kashmira. > fece subito lei cercando di minimizzare la cosa:< Sono gli ormoni. >
Lei capì.
< Tu ami Freddie, lo so. È così palese. Mia madre spera che vi sposiate un giorno e abbiate un futuro assieme. > continuò lei con un profondo sospiro.
A quelle parole Angeline smise di piangere:< La smettete di dirmi tutti le stesse cose? Forse Freddie non arriverà a domani e se questo coso che ho nella pancia non è compatibile, beh, addio Mercury. > sbottò seccata.
< Mi dispiace non volevo offenderti. > disse subito lei:< Ma dirti quello che pensa mia mamma. >
Lilì sospirò scuotendo la testa. Era così nervosa ultimamente.
< Sì, perdonami. Sono solo stressata. > si scusò Angeline:< Tua madre sembra una persona davvero meravigliosa. >
< Lo è. Dovrei presentartela. >
< Sì, quando questo brutto incubo sarà finito. > rispose Angeline.
Kashmira non disse nulla e rimasero in silenzio per qualche minuto.
Fu Lilì la prima a parlare.
< Cosa sa tua madre di Freddie? >
Kashmira la guardò senza capire.
< Lo sa? Dell'AIDS. >
< No. Credo... Credo pensi a un brutto cancro. > replicò.
Angeline annuì.
< Non potrei vivere senza di lui. > confessò a un tratto Angeline:< Se morisse, io morirei con lui. >
< Ma che dici? > fece lei:< Sei così giovane e bella. E aspetti il terzo. >
< L'abbiamo fatto solo per la malattia. È l'unico modo. >
Kashmira non era d'accordo:< No, lo avete fatto perché vi amate così tanto da voler costruire un futuro assieme. >
< Spiegami che razza di futuro è quando all'uomo che ami restano meno di sette mesi di vita. > ribatté Angeline.
Kashmira non rispose nemmeno questa volta.
Lilì si alzò dal divano e andò alla finestra.
Frederic e Samuel giocavano a calcio nel giardino, nonostante le enormi pozzanghere di fango.
< Mancano troppi mesi al parto. > sospirò Angeline:< E se non fosse compatibile non avremmo altri tentativi a disposizione. È la nostra unica possibilità. >
< Sei al terzo mese, quasi al quarto. Freddie è forte, resisterà altri cinque mesi. >
Lilì si voltò:< Non voglio darti false speranze. >
La donna sorrise:< Angeline mi hai reso zia. Quando l'ho scoperto ero così felice! Frederic assomiglia tanto a Freddie da piccolo e questo nuovo piccolo è stata un'altra piacevolissima sorpresa. >
< Non lo sa nessuno a parte te, vero? > domandò lei.
Kashmira scosse la testa:< No, mia madre e mio padre non hanno mai visto Frederic in foto, anche se Freddie gliene ha parlato più volte. Se lo vedessero capirebbero subito di chi è figlio! >
Angeline sospirò e sorrise:< Grazie. >
< E di che? Freddie ha ragione a dire che sei meravigliosa Angeline. >
< Chiamami pure Lily. >

I mesi passarono e Angeline continuava a vedersi con Kashmira.
Ormai erano diventate migliori amiche e i loro figli anche, in fondo erano cugini.
La stampa invece aveva superato ogni limite.
Angeline era uscita più volte per affrontarli e aveva litigato spesso con Johns.
I due si detestavano proprio. erano arrivati persino alle mani.
Lui l'aveva minacciata, lei lo aveva denunciato e grazie ai legali di Freddie l'aveva fatto togliere dall'albo dei giornalisti.
Johns era furioso e ogni giorno meditava sul come vendicarsi della Rocher.
Angeline era riuscita a convincere persino Marius a lasciar perdere il caso, e lui aveva accettato anche se sapeva che avrebbe perso soldi e prestigio a Washington.
Freddie e Angeline continuavano a sentirsi al telefono.
Lui era sempre più debole e lei piangeva silenziosamente cercando di non farglielo capire.
Jim la teneva aggiornata, sui medicinali, su come stava e su cosa facevano in studio.
Era maggio, per l'esattezza il 10 maggio del 1990.
Angeline era andata in ospedale per fare l'eco e scoprire il sesso del bambino.
Kashmira non poteva accompagnarla, Joe era troppo malato e la scelta ricadde su uno dei migliori amici di famiglia: Elton John.
Mentre lui teneva i bambini la mamma faceva la tanto temuta visita di controllo.
< Tutto bene? > domandò lei tutta preoccupata mentre il dottore scrutava lo schermo.
Il dottore annuì:< È perfetto. Lei sta benone. >
< È... >
< Una bambina, esatto. Una bella bambina perfettamente sana. >
Angeline sentì le guance inondarsi di lacrime di gioia.
< Vostro marito ne sarà felice. > sorrise il dottore congedandola.
Lei asserì. Chissà cosa ne avrebbe pensato Freddie!
Non vedeva l'ora di dirglielo. Avrebbe saltato di felicità per tutta Montreux!
Lilì uscì dalla stanza tutta contenta e per festeggiare decise di passare il pomeriggio a mangiare gelato in giro per Londra.
Lilì era felice come non mai. Era una bambina quella che aspettavano, una piccola Bulsara.
Avrebbe avuto grandi occhi scuri e capelli castani. Un naso a patatina e due guanciotte belle paffute!
Mentre Elton firmava degli autografi a dei fan che lo avevano raggiunto fin lì Angeline andò a gettare la carta dei gelati nella pattumiera.
Frederic e Moe erano con Elton, raccontavano alle persone com'era simpatico e si facevano tutti delle grosse risate.
Anche Lilì rideva, si voltò appena un secondo quando un auto impazzita la prese in pieno. Un botto assurdo e poi più nulla.
Elton e i preenti si voltarono immediatamente anche se gli ci volle qualche istante per realizzare.
< MAMMA! > strillò invece Frederic che corse subito dalla madre, sbalzata via dall'impatto.
Sembrava...
Johns uscì dalla macchina semi distrutta urlando:< Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! HO UCCISO LA TROIA DI MERCURY! >
Elton e gli altri si erano precipitati dalla francese che sembrava messa piuttosto male.
Non era cosciente e perdeva sangue dalla bocca e dal naso.
< MAMMA! MAMMA! > piangeva Frederic nel tentativo disperato di rianimarla. Dovettero portarlo via a forza.
Arrivò la polizia che arrestò subito Johns e poi un ambulanza che trasportò immediatamente Lilì all'ospedale più vicino.
Elton portò i bambini a Garden Lodge dove presto li raggiunse Kashmira.
Poi con estrema difficoltà Elton prese in mano il telefono e chiamò Freddie a Montreux.
Come faccio a dirglielo? Si domandò, con le lacrime agli occhi. Il suo era davvero un compito ingrato.
Il telefono suonò a vuoto per diversi minuti, stava per buttare giù quando qualcuno tirò su la cornetta.
< Pronto? > fece la voce flebile di Freddie.

   
 
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