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Autore: Kiron_River    08/07/2019    1 recensioni
Ciao gente! Con questa serie (nel caso piaccia, se no evito di andare avanti) intendo utilizzare l'ambientazione narrativa di Yu-Gi-Oh per mettere in scena una storia completamente inventata e con personaggi non appartenenti alla serie classica in cui si recupera l'atmosfera dark della prima versione dell'anime mettendo qualche regola in più al concetto di Gioco delle Ombre. Nel capitolo di oggi avremo un prologo della storia (rassicuro che i prossimi capitoli non intendo farli così lunghi), inserendo i personaggi principali della vicenda, a cui se ne aggiungeranno altri in seguito, l'incipit della vicenda e l'atmosfera che si respirerà da questo momento in avanti. Grazie a tutti e buona lettura
NB: Per chi non fosse pratico del gioco di Yu-Gi-Oh si consiglia una rapida ricerca delle carte citate per comprendere meglio i passaggi della storia
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao gente. Prima di cominciare con il capitolo finale di questa prima "stagione" de I Maestri delle Ombre mi voglio prendere un po' di spazio per me. Questa non è una delle mie solite introduzioni, è un momento in cui rifletto su quello che mi ha portato a questo punto, che sono principalmente un'idea, una terribile pigrizia e un po' di supporto. Ho cominciato questa Fanfiction a ruota della prima, che era andata più o meno bene, ho voluto mettermi alla prova per vedere se sarei stato capace di portare a termine qualcosa per una volta... e cavolo se ce ne ho messo di impegno per fallire XD

La mia pigrizia cronica mi ha tenuto lontano dalla tastiera per un sacco di tempo, impegnato, nella mia testa, con altri progetti. La cosa che mi ha dato l'input per portare a termine questa storia, non prendetemi per lecchino, vi prego, è stato vedere i numeri delle visualizzazioni che salivano. Il motivo che mi ha spinto a andare contro la mia indole a lasciare perdere quando un punto mi sembrava troppo complesso da articolare o troppo poco interessante da mostrare ad altri è stato vedere che nonostante tutto c'era qualcuno a cui questa storia interessava e che continuava a seguire gli aggiornamenti. Andando a rileggere i primi capitoli, tra l'altro, mi chiedo ancora come fosse possibile che non voleste strangolarmi nel sonno per come ho scritto qualche passaggio. Senza contare i vari cambi che ho apportato in corso d'opera, che hanno lasciato più o meno il segno nello scorrere dalla storia. Insomma, grazie mille a tutti per esservi interessati. Mi ha fatto molto piacere e mi ha spinto a mettere da parte, almeno un po', l'insicurezza e la poca fiduca che ripongo nel mio modo di scrivere. 
Voglio che sappiate che I Maestri delle Ombre non è finito. Arriverà una seconda (e ultima) parte, ma stavolta non sarà scritta a valanga, come viene viene, devo darle una sua uniformità fin dal principio altrimenti rischio di fare la fine di questa prima parte e di metterci anni a finirla.
Grazie a tutti ancora.

Per una fruizione completa della serie ricordo che sarebbe meglio tenersi una pagina internet aperta per controllare le carte che vengono giocate. A questo proposito consiglio di utilizzare il sito seguente: questo, che è quello che utilizzo io di solito.
Inoltre, per le prossime pubblicazioni consiglio inoltre di dare sempre un'occhiata alla pagina Facebook  per rimanere aggiornati su tutti i nuovi capitoli in uscita.

Spaventata dalle esplosioni che aveva sentito dalla fine del corridoio, Iris Wyvern si precipitò verso la caverna del tempio sotterraneo, sbucando dalla porta alle spalle di Alex mentre questo stava pescando la sua carta.
Con gli abiti e i capelli in disordine per la corsa, la Wyvern si dovette chiedere uno sforzo al suo cervello per inquadrare la situazione.
Capì che si stava svolgendo una partita di Duel Monsters, capì che uno dei due duellanti era Stephan, capì che il suo principale e amico era in vantaggio, ma il suo ragionamento subì una brusca battuta d’arresto quando riconobbe l’avversario.
“Curtis?” fece la donna interdetta.
Alex non parlò. Provava quasi vergogna nel farsi vedere da lei dopo averla ingannata per giorni.
“Dottoressa Wyvern…” la salutò con un gesto della testa.
Solo in un secondo arrivarono gli altri uomini della sicurezza e Alex notò che Gabriele era tenuto saldamente da uno di loro.
“Iris! Che diavolo ci fai qui?!” le urlò contro Kygranerd “Non dovresti essere in cima alla torre?”
“Mi è stato detto di un intruso ai livelli inferiori” si ricompose immediatamente la Wyvern.
“Me ne sto già occupando io” rispose Kygranerd “Eccotelo il tuo intruso. L’uomo per cui hai speso tante belle parole era solo una schifosa spia. Anzi, ci ho ripensato, resta qui e guarda come lo distruggo!”
La voce di Kygranerd tradiva la sua perdita totale di controllo. Il duello lo stava facendo andare fuori di testa.
Alex lo aveva notato, Iris se ne accorse immediatamente, ma nessuno dei due aveva modo di mettere fine velocemente alla contesa.
Uno degli uomini della sicurezza si fece avanti puntando la pistola di ordinanza, ma appena si avvicinò troppo all’area del duello, una barriera invisibile lo frenò e una scossa elettrica attraversò la sua arma fino alla mano, venendo frenata dai guanti.
“Non è possibile entrare” esordì sardonico Gabriele “Da un Gioco delle Ombre si esce solo in due modi: da vincitore o da sconfitto”
La Wyvern meditò per un attimo sulle parole del ragazzo.
“Non è vero, puoi fare ancora quella cosa che hai fatto alla biblioteca”
“Quella volta sono potuto intervenire perché sia io che Alex facevamo parte del Gioco. Qui la questione è diversa. Inoltre la presenza di questo tempio fa si che la barriera sia molto più forte di quella alla biblioteca” spiegò l’italiano “Anche volendo, e non voglio, non potrei interrompere il duello”
Iris si voltò di nuovo verso i due spremendosi le meningi.
Un secondo dopo incrociò lo sguardo di Alex.
“Mi dispiace…” disse semplicemente il greco.

Alex si voltò di nuovo.
“Adesso attivo Carità Gentile” disse “Pesco tre carte dal mio deck e ne scarto due”
Pescate le carte, Alex dette una rapida occhiata alla sua mano, calcolò le mosse dell’avversario e scartò le carte in eccesso.
“Adesso attivo Fusione Occhi Rossi”
La carta era in tutto simile a Polimerizzazione, ma le creature impresse nell’immagine non erano le stilizzazioni di color arancio della normale carta Polimerizzazione, bensì due figure ben più scure e definite.
“In quanto utilizzatore di mostri fusione sono a conoscenza di molte carte che possano portarmi a metterli sul terreno di gioco. Questa in particolare mi permette di sfruttare l’enorme potere della famiglia dei draghi dagli “Occhi Rossi”” spiegò Alex.
Kygranerd sudò freddo. Non conosceva gli effetti di quella carta.
“Adesso prendo Drago Nero Occhi Rossi e Drago Meteora dal mio deck e li fondo insieme per evocare il potente Drago Nero Meteora!”
Le figure dei due draghi si materializzarono sul campo di battaglia. Uno era un drago scheletrico dai tratti spigolosi di colore nero e coi i brillanti occhi color sangue; l’altro era un incrocio tra un drago e una tartaruga con un guscio centrale più o meno sferico che sembrava un meteorite scarlatto, da cui uscivano la testa tondeggiante dopo il collo allungato e grinzoso, le ali e le zampe corte e tozze tutti di colore viola.
I due mostri vennero risucchiati dalla carta magia che poco dopo esplose zampillando rocce incandescenti come se fosse eruttato un vulcano.
Sul terreno di gioco si materializzò un’enorme figura dal corpo scuro che alzandosi si rivelò essere un immenso drago di più di sette metri con le quattro zampe tozze, il copro mastodontico composto da roccia incandescente con venature infuocate che si accendevano qua e la, due piccole ali, troppo piccole per sostenere tutto quel peso. La testa era anch’essa tozza e solida come una rossa, in particolare la grossa mascella sopra la quale brillavano due occhi rossi che trasudavano superbia.
L’aria intorno al drago si fece subito molto calda, e si scaldò ulteriormente quando il Drago Nero Meteora ruggì verso l’alto per annunciare il suo trionfale ingresso nel duello.
Mentre gli spettatori cominciavano a sudare per il gran caldo, a Kygranerd si gelò il sangue.
“Drago Nero Meteora, attacca Tempest!”
Dall’alto dei suoi 3500 ATK, il Drago Nero Meteora ruggì di nuovo e nella sua bocca si addensò una palla di fuoco.
Abbassando la testa sul drago di Kygranerd, il mostro lanciò il suo attacco che esplose al contatto in uno scoppio di fiamme e aria che sbalzò via Kygranerd e distrusse Tempest mentre gli spettatori e Alex stesso furono costretti a opporre resistenza per assorbire l’impatto.
Alex si guardò intorno preoccupato. Pensava che il Gioco delle Ombre avrebbe influenzato solo il campo di battaglia, ma a quanto pare ogni attacco si sarebbe esteso ben oltre.
Non bene.
Kygranerd rimase alcuni secondi steso con la schiena a terra, tanto da far preoccupare Iris che si mosse verso la sua metà di terreno per sincerarsi delle sue condizioni.
Kygranerd ingoiò i postumi dello spavento e della botta contro il duro terreno di pietra e si rialzò.
“Posiziono una carta coperta e termino il turno” concluse Alex.
“Stephan, stai bene?” chiese Iris preoccupata.
“Sto bene” rispose Kygranerd. La botta per terra lo aveva un po’ confuso e ancora gli girava la testa.
Il drago Blaster tornò nella mano di Kygranerd e il presidente della K.Corp si preparò a fare la sua prossima mossa.
La carta che aveva coperta era un bluff e Alex lo sapeva, ma aveva ancora una possibilità.
“Attivo Anfora dell’Avidità” disse con fatica.
Nulla.
Le carte pescate gli erano inutili, ma poteva ancora salvarsi un qualche modo.
“Attivo l’effetto di Reactan, Drago Sovrano dei Sassolini, mando lui e un altro drago al cimitero per evocare Redux, Drago Sovrano dei Macigni” ringhiò.
Un enorme masso si sollevò proprio di fronte a Kygranerd e sgretolandosi si rivelò un guscio sotto cui giaceva un enorme, tozzo drago di pietra con un DEF di ben 3000 punti. Molti, ma non abbastanza per impensierire il mostro d Alex.
“Metto una carta coperta e termino il turno” fece Kygranerd.
Un altro bluff. Alex lo poteva capire solo guardando i movimenti del suo avversario.
Alex pescò la sua carta e analizzò la situazione. Ormai aveva chiaro in mente il suo piano e doveva solo metterlo in pratica.
C’era però un problema: l’ultimo attacco del Drago Meteora Nera aveva generato un’esplosione tanto forte da compromettere l’intera caverna.
Alex si ricordò solo in quel momento che anche sulla cima della torre si stava consumando un Gioco delle Ombre, quello tra Malverik e Elzer, e non poté non ipotizzare che i due duelli si stessero influenzando a vicenda aumentandone l’intensità.
Guardò Kygranerd, ormai troppo sotto stress per ragionare. Guardò la Wyvern, spaventata, ma che manteneva la sua stoica calma. Gettò un occhio sugli uomini della sicurezza, che probabilmente non avevano ancora capito cosa stesse succedendo.
Se il Drago Nero Meteora avesse attaccato il mostro di Kygranerd, l’impatto di uno scontro tra due mostri di così alto livello avrebbe potuto far sentire il suo impatto al di fuori dal campo di battaglia… qualcuno si sarebbe fatto male.
Lui e Kygranerd erano duellanti delle Ombre, in qualche modo potevano cavarsela, ma tutti gli altri? Non c’erano garanzie che il Gioco non provocasse danni permanenti agli spettatori.
Alex non poteva rischiare.
“Posiziono una carta coperta e termino il turno” sentenziò Alex.
Mentre Redux, miracolosamente sopravvissuto al turno, tornava nella mano di Kygranerd, il magnate notò l’esitazione del suo avversario, ma non riusciva a comprenderla.
Mentre pescava la carta dal suo deck, Kygranerd vagliò tutte le variabili che gli vennero in mente per cui il suo avversario avrebbe potuto non voler attaccare.
Possibile che avesse abboccato al suo bluff? No. Era troppo palese e poco convincente per non essere scoperto da un giocatore esperto come lui. Doveva essere qualcos’altro a preoccuparlo.
Non c’erano indizi che Redux potesse essere pericoloso dal cimitero, quindi doveva essere qualcosa di esterno al gioco.
Kygranerd si ricordò dell’esplosione di poco prima e sorrise.
Il grande duellante ha il cuore tenero. Pensò il presidente della K.Corp. Poteva sfruttare quella situazione per tenere un vantaggio psicologico nei confronti dell’avversario.
“Iris, per favore, mettiti qui vicino a me” fece Kygranerd con la voce più calma che riuscì a fare in quel momento.
Iris Wyvern non capì il perché di quella richiesta, ma si posizionò molto vicino alla barriera che delimitava il campo di gioco, a pochi passi dal duellante.
Ad Alex montò in un attimo una tale ira che sarebbe saltato alla gola di Kygranerd in quello stesso istante, ma dovette conservare la rabbia per far lavorare il cervello a una soluzione per vincere senza far del male a nessuno.
Kygranerd evocò di nuovo Redux in difesa eliminando dal gioco due mostri dal cimitero, quindi posizionò una carta coperta ora molto più sicuro di se.
“Ti cedo la mano, Re Dragone. Sono curioso di sapere se anche stavolta ti rifiuterai di attaccare” lo provocò Kygranerd.
Alex mantenne il sangue freddo e pescò la sua carta.
Per vincere non poteva utilizzare un attacco esplosivo come quello in possesso della maggior parte dei suoi draghi, gli serviva un attacco rapido, preciso, che non producesse nessun effetto collaterale.
C’era niente di simile nel suo deck?
Alex posizionò una seconda carta coperta e passò il turno.
“Adesso evoco Reactan, Drago Sovrano dei Sassolini” disse Kygranerd.
Il drago che venne fuori dalla carta era molto più piccolo dei possenti dragoni che aveva evocato fino a quel momento Kygranerd. Era più simile a un dinosauro quadrupede che a un vero drago, simile a Redux, ma con il guscio roccioso visibilmente meno robusto e il ventre grigio scoperto del tutto.
“L’evocazione di Raectan mi permette di attivare la trappola Tributo Torrenziale!”
La medesima trappola di qualche turno prima di attivò di nuovo. Un potente getto d’acqua ad alta pressione fuoriuscì dalla carta travolgendo un impotente Reactan e colpendo in pieno il Drago Nero Meteora.
Alex si voltò verso gli uomini delle sicurezza dietro di lui.
“Via da li, svelti!” gli urlò contro Alex.
Gabriele non se lo fece ripetere due volte. Sfuggente come un’anguilla, approfittò della distrazione dell’uomo che lo teneva per sfuggirgli e mettersi al sicuro.
Gli altri uomini delle sicurezza videro il drago arretrare sotto la possente spinta dell’acqua e si affrettarono a mettersi a spostarsi prima che la creatura, esaurite le forze, cadde a terra col ventre roccioso aperto dalla pressione dell’acqua, provocando un tonfo tale da far tremare la terra.

Sulla cima della torre, il primo duello delle finali si interruppe bruscamente a causa di una improvvisa scossa di terremoto che fece tremare la K.Tower. Sul tetto di una torre di 30 piani una scossa si sente molto più che al suolo. Qualcuno sulle gradinate cominciò a lamentarsi e si alzò per tornarsene a terra.
Gli unici che non accusarono quasi per niente la scossa furono i due duellanti. Elzer perché era pazzo, Malverik perché aveva un problema più imminente nella forma di uno spadaccino magico di due metri e passa che si dirigeva spada in pugno contro il suo mostro.
“Sei ancora sotto scacco di Successore di Abilità, Elzer” ribatté Malverik all’attacco “Rimuovendo la carta dal cimitero posso aumentare l’ATK del mio mostro di 800 punti”
L’effetto della carta Trappola si attivò poco prima che Trance, Lo Spadaccino Magico, calasse la sua lama su Sillva, che crebbe in potenza offensiva al punto da rappresentare una minaccia insormontabile per il mostro di Elzer.
Il fendente di Trance su parato da una delle lame di Sillva che subito dopo tagliò a metà Trance all’altezza della vita con l’altra lama in un attacco rapido e letale.
Elzer perse Trance per la seconda volta insieme a 500 LP, ma non la smise di sorridere.
Una volta che l’azione fu terminata, Malverik si rese conto che la torre stava tremando. Durò solo un secondo, ma fu sufficiente a costringere Malverik a concentrarsi a fondo per non perdere l’equilibrio.
Elzer replicò alla scossa con i suoi soliti passi di danza.
“Sembra che anche di sotto la situazione sia calda, non è vero Imperatore Nero?” disse Elzer ridendo a squarciagola verso il cielo.

Pavel si era subito allontanato dagli spalti in metallo appena cominciata la scossa e Kadhim lo aveva seguito a ruota. Insieme a una piccola folla di persone, i due ragazzi si avviarono verso l’uscita e incrociarono Sally, Gilber e Aleta.
“Sally!” la chiamò Pavel.
Sally si distrasse per la prima volta dal duello.
Pavel, seguito da Kadhim, si avvicinò alla ragazza.
“Ma che sta succedendo?” le chiese.
“Non lo so, Pavel” rispose Sally “Ma non sono sicura che questo terremoto sia stato causato dal Gioco delle Ombre di Mal e Elzer”
“Aspetta. Significa che è in corso un altro duello?” chiese preoccupato Kadhim.
“Non lo so, ma la presenza del Gioco delle Ombre non è mai stata così. È possibile che sia la conseguenza di due Giochi che collidono in un solo posto” rispose ancora Sally.
Alcuni dei duellanti cercarono di parlare con le guardie di sicurezza che si erano asserragliate intorno all’unica porta per uscire dal tetto.
Un omone alto e corpulento dai radi capelli ricci cercava di parlare, ma gli altri lo respingevano indietro insieme a tutti gli altri.
La faccenda si fece seria quando una delle guardie tirò fuori una pistola e sparò due colpi in aria per spaventare la piccola folla di duellanti che infatti si ritrassero spaventati.
Mentre l’omone di prima cercava ancora di chiedere spiegazione, uno dei più giovani nel gruppo andò nel panico e cercò di forzare il blocco.
Si avventò contro la guardia con la pistola a cui partì un colpo.
Respinto di nuovo, il ragazzo si ritrovò a terra dolorante a tenersi il braccio.
Tutti gli altri si allontanarono dalle guardie e alcuni andarono verso il ragazzo ferito che continuava a urlare e dibattersi. Tra loro c’erano anche Gilbert, Pavel, Kadhim e l’omone di prima.
“Ma sono impazziti?!” fece Pavel “Come gli salta in mente di usare delle armi in questo momento?”
“Sono sotto un’imposizione del Gioco delle Ombre, non hanno idea di quello che fanno” rispose Gilbert “Pensiamo piuttosto a dare una mano a lui”
“Lasciate fare a me, sono un medico” intervenne l’omone di prima “Il colpo ti ha preso di striscio. Andrà tutto bene”

“Posiziono due carte coperte e termino il turno” disse Elzer ignorando bella mente la scena.
Malverik non riuscì a stare zitto di fronte a tutto questo.
“Elzer, sei impazzito? Qualcuno finirà per farsi ammazzare”
“Era scontato fin dall’inizio, Imperatore” rispose Elzer “Nessuno lascerà questo tetto. Voglio un gran pubblico ad assistere al momento del mio trionfo!”
Malverik pescò una carta.
“Attivo la mia carta coperta: Le Forze dell’Oscurità. In questo modo recupero dal cimitero Goldd e Grapha per riportarli nella mia mano”
Elzer rimase interdetto.
Non ricordava che Grapha, Signore Drago del Mondo Oscuro fosse stato mandato al cimitero, poi fece mente locale sull’effetto del Cavaliere dell’Armageddon all’inizio del duello.
Malverik prese una carta dalla sua mano e la sollevò in maniera solenne.
“Evoco Crociato Oscuro”
La carta del Deck Prince di Malverik si materializzò sul terreno di gioco portando in campo un’aura oscura di potenza e paura.
La carta divenne immediatamente nera e da essa emerse il guerriero con la faccia di teschio completo della sua corazza nera e l’enorme spadone del medesimo colore.
Con un solo sguardo dei suoi occhi rossi, il Crociato Oscuro incuté il terrore nel Mago del Sangue di Elzer, ma non in Legione, Demone Giullare, che rispose con una pernacchia e un sorrisetto.
“Ora si attiva l’effetto del generale del mio esercito di demoni” proclamò Malverik allargando le braccia in modo teatrale “Scartando mostri Demone dalla mia mano posso aumentare il suo ATK di 400 per ogni mostro. In questo momento in mano ne ho tre, che scarto subito al cimitero”
I tre mostri vennero mandati dalla mano di Mal al cimitero e i loro spiriti sotto forma di fuochi fatui di colore grigio andarono infondere la loro forza nella spada del Crociato aumentando la sua forza d’attacco da 1600 a 2800.
“Ora si attivano gli effetti dei mostri che ho scartato” affermò Malverik.
Dal suo cimitero uscirono di nuovo dei fumi grigi che si materializzarono attorno a lui sotto forma degli spiriti incorporei dei suoi mostri.
C’erano Goldd, Grapha, il mostruoso drago-demone, e c’era Broww, il demone umanoide di colore grigio e viola armato di balestra.
“Grazie a Broww posso pescare un’altra carta. Grapha invece distrugge una delle carte sul terreno” Malverik puntò lo sguardo in alto e puntò il dito “Grapha, distruggi la Cittadella Magica di Endymion!” ordinò l’Imperatore Nero.
Grapha caricò il colpo di energia oscura all’interno della sua bocca e sparò la sua meteora contro la cittadella. Elzer Sorrise.
Prima che il colpo di Grapha andasse a segno, l’ultimo segnalino magico sulla cittadella smise di girare intorno alle torri e partì come una meteora proprio contro l’attacco del drago-demone. L’attacco del mostro impattò contro il segnalino magico ed esplose ben lontano dalle torri delle Cittadella Magica.
“La Cittadella Magica di Endymion non è priva di difese, sai?” sghignazzò Elzer “Finché ci sono segnalini magia su di essa posso toglierne per impedire alla cittadella di essere distrutta”
Malverik fece una smorfia di fastidio mentre lo spirito di Grapha scompariva da dietro di lui.
“Ora si attiva l’effetto di Goldd e lo richiamo sul terreno”
Dallo stesso portale circolare da cui era uscito la prima volta, Goldd tornò in campo ascia in pugno pronto a prendersi la sua rivincita.
“Adesso riprendo Goldd nella mia mano per recuperare Grapha dal cimitero ed evocarlo sul terreno”
All’ordine di Malverik, Goldd scomparve in una colonna di luce e al suo posto si aprì in ampio crepaccio da cui fuoriusciva un fumo nero.
Grapha, Signore Drago del Mondo Oscuro, volò fuori dal crepaccio e andò ad atterrare pesantemente alle spalle di Mal creando un’ennesima scossa tra tonfo e seguente ruggito che fece tremare ancora la torre.
“Ora mando di nuovo al cimitero Goldd per potenziare ulteriormente il Crociato Oscuro e di conseguenza rievoco Goldd in campo”
Mal aveva all’attivo quattro mostri sul suo terreno per attaccare, ma Elzer non sembrava spaventato.
“Sillva, attacca il Mago del Sangue!” ordinò Malverik.
Sillva partì all’attacco volando veloce contro il mago di Elzer, puntò le sue lame contro il mostro e calò un doppio fendente incrociato.
“Attivo Scudo da Braccio Magico!”
Alla direttiva di Elzer, la sua carta eseguì. La trappola coperta si sollevò e sul braccio destro del Mago del Sangue si materializzò uno scudo meccanico da cui uscì una pinza a molla che partì dallo scudo andando ad afferrare il mostro Goldd, Signore Wu del Mondo Oscuro del suo avversario.
Goldd fu trascinato proprio in mezzo tra l’attacco di Sillva e il Mago del Sangue. Cercando di proteggersi con l’ascia, Goldd colpì mortalmente Sillva, ma venne a sua volta colpito dall’attacco del mostro ed entrambi finirono distrutti visto che avevano lo stesso punteggio d’attacco.
Elzer rise.
“Sembra che nel tuo esercito ci sai qualche problema di disciplina” lo provocò Mano Magica.
Mal non si scompose.
“Grapha, lancia l’attacco contro il Mago del Sangue!”
Furioso, il drago-demone caricò il suo colpo e lo sparò contro il Mago del Sangue, stavolta indifeso, che esplose in un incendio di fiamme nere da cui Elzer dovette ripararsi coprendosi il volto con le braccia.
Quando riaprì gli occhi, Mano Magica si sentì addosso lo sguardo di fredda superbia dell’avversario.
“Crociato Oscuro, attacca e distruggi Legione, Demone Giullare!”
Al pronunciarsi dell’ordine del suo duellante, il Crociato Oscuro spiccò un balzo in alto e calò il suo spadone sull’irridente mago-pagliaccio e lo tagliò a metà. Neanche in punto di morte Legione smise di sorridere.
“Alla morte di Legione posso recuperare dal cimitero un mostro Incantatore senza effetto”
Mal sapeva già che si trattava di Trance, Spadaccino Magico, ma non se ne preoccupò. È vero che in quel turno aveva perso due mostri importanti come Goldd e Sillva, ma aveva in campo i suoi due mostri più forti, ben al di sopra di qualsiasi mago che Elzer avesse messo in campo fino a quel momento.
Mal tuttavia sapeva di non potersi fidare della sua posizione di vantaggio.
“Posiziono una carta coperta e termino il turno”
Elzer aveva in un attimo perso tutto ciò che aveva sul terreno, ma aveva ancora la Cittadella dalla sua ed era il momento di usarla.
Elzer pescò la sua carta.
“Adesso attivo Ricerca di Pietre Magiche” disse Elzer attivando la sua carta Magia “Scarto due carte dalla mano e recupero una carta Magia dal mio cimitero”
Mentre Elzer eseguiva, a Mal non sfuggì il segnalino magico che saliva fino alla Cittadella.
“Adesso recupero e utilizzo Anfora dell’Avidità e pesco due carte”
Due carte in più in mano e un secondo segnalino sulla Cittadella.
“Ora attivo Tomba Vuota così entrambi possiamo prendere un mostro nel cimitero e metterlo coperto in difesa”
Mal controllò nel suo cimitero e scelse Zure, Cavaliere del Mondo Oscuro.
“Ora scopro Impresario di Pompe Funebri Magico e grazie al suo effetto recupero Legione in posizione di attacco”
Dalla carta coperta apparve un piccolo ometto in giacca e cravatta con un cappello da becchino sulla testa e il volto coperto da una bandana blu che gli lasciava scoperto solo occhi e occhiali mentre nella mano teneva una ventiquattrore che aprì subito.
Un raggio magico d’argento uscì dalla valigetta e entrò nel cimitero di Elzer per recuperarne il Giullare Legione che tornò in campo sorridendo irritante all’indirizzo del Crociato Oscuro.
“Adesso calo la tua condanna, Imperatore Nero. Nella forma delle tre bacchette dei grandi maghi!” affermò Elzer.
Mal si preoccupò.
“Attivo Bacchetta Uso Singolo, Bacchetta Miracolosa e Bacchetta del Legame equipaggiandoli a Legione”
Le tre Carte Magia, tra cui una era la carta coperta di prima, apparirono sul terreno e tre bacchette diverse uscirono dalle loro carte andando a volteggiare circolarmente intorno alla figura di Legione.
“Unite insieme le tre bacchette aumentano i punti ATK del mio mostro di 1700 punti portandolo a quota 3000!”
Mal sudò freddo per la prima volta dall’inizio del duello. La sua carta coperta era solo un bluff e nonostante il Crociato Oscuro fosse abbastanza potente da contrastare quel mostro, stesso non poteva dirsi per Grapha.
“Legione, attacca Grapha del Mondo Oscuro!” ordinò Mano Magica.
Legione fece volteggiare intorno a se le tre bacchette e le puntò davanti a se dritte contro Grapha. Dalla punta di ognuna delle tre bacchette uscì un raggio magico. Bianco sulla Bacchetta Uso Singolo, rosso sulla Bacchetta del Legame e verde sulla Bacchetta Miracolosa, che si unirono insieme in un attacco potentissimo che investì il Signore Drago del Mondo Oscuro che ne venne distrutto in un ruggito di dolore.
Il colpo di Legione fu talmente forte da investire in parte anche Malverik nonostante il possente drago gli avesse fatto in gran parte da scudo, e fu sbalzato indietro cadendo a terra.
Prima che Mal avesse il tempo di rialzarsi, Elzer fece un’altra mossa insapettata.
“Attivo l’effetto di Bacchetta Uso Singolo: mando la carta al cimitero per pescare un’altra carta” mentre la bacchetta più potente delle tre scompariva, Elzer pescò una carta e guardandola fu pervaso da una gioia difficile da contenere e sulla sua faccia si disegnò largo un sorriso terrificante.
“Elimino sei segnalini magici dalla Cittadella Magica di Endymion per evocare Endymion, il Mago Maestro!”
Malverik rimase impotente a terra mentre i sei segnalini della Cittadella Magica si mossero freneticamente intorno alla torre centrale sprigionando una luce tanto intensa da costringere tutti quanti a coprirsi gli occhi.
Dalla luce bianca della cittadella uscì cadendo leggiadro dalla torre un nuovo mago, alto più di due metri, vestito con una lunga tonaca nera ornata d’oro con delle ingombranti spalline doppie di rigido metallo, il suo volto era coperto da una maschera dorata, sulla sua schiena cadeva un mantello con impresso un cielo stellato e brandiva uno scettro culminante con un uncino ornato di pietre magiche e al centro di esso una grande sfera nera fluttuante.
Malverik non conosceva quella carta, ma sentì di essere nei guai.
“L’apparizione di Endymion mi consente di prendere in mano una carta magia dal mio cimitero e io scelgo Anfora dell’Avidità, con cui pesco altre due carte” affermò Elzser “Quindi attivo l’effetto di Endymion: scarto una carta dalla mia mano per distruggere una carta sul terreno… Di addio al Crociato Oscuro”
Mal sgranò gli occhi spaventato e si sentì l’essere più patetico di questo mondo mentre assisteva, costretto a terra, all’immagine di Endymioin che creava una sfera magica col suo scettro e la scagliava contro il Crociato Oscuro.
Il mostro per un attimo girò lo sguardo verso il suo duellante come una richiesta di aiuto, ma Mal non era in grado di offrirglielo e venne inghiottito dalla sfera bianca che un attimo dopo scomparve nell’orrendo silenzio dell’arena.

I tremori delle esplosioni in cima alla torre e la confusione cominciavano a farsi sentire anche nei sotterranei dove il duello aveva appena preso una bruca deviazione a vantaggio di Kygranerd. La paura di Alex di ferire qualcuno gli era costata l’eliminazione di uno dei suoi mostri più forti.
“Adesso utilizzo gli effetti si Tidal e Blaster, mando altri quattro draghi dal mio Cimitero e li rimetto in capo!”
Kygranerd fece tornare sul suo terreno i suoi due draghi più feroci.
“Blaster, attacca direttamente i suoi Life Ponts!”
“Attivo Annulla Attacco!” ribatté Alex sollevando la sua carta coperta.
La meteora sparata da Blaster si volatilizzò a mezz’aria come se non fosse mai partita.
“E il tuo turno termina qui”
Kygranerd ringhiò contro l’avversario e gli passò la mano.
Alex cercò lo sguardo di Iris, ma questa stava tenendo sotto controllo il suo principale sempre più preoccupata. Non lo aveva mai visto in quello stato.
Alex si era preparato tutto l’occorrente per vincere quel duello, ma non era disposto a mettere a rischio la salute di qualcuno che non c’entrava niente.
Doveva essere sicuro che Iris Wyvern fosse al sicuro prima di poter sferrare il suo attacco.
“Non ti facevo così codardo, Kygranerd. Farsi scudo con la tua assistente è troppo persino per te” cercò di provocarlo Alex.
Iris capì solo in quel momento la richiesta del suo principale di mettersi vicino a lui e cercò il suo sguardo per chiedere spiegazioni, me Stephan si limitò ad ignorarla.
“Lascia perdere i giochi mentali, Re Dragone, e fa la tua mossa. Non ho tempo da perdere” rispose il presidente della K.Corp.
Gabriele, ormai libero, aveva intuito cosa volesse fare Alex e si preparò ad intervenire.
“Nessun gioco mentale, Kygranerd. Ti sto solo giudicando per quello che sei. Un inutile vigliacco che preferisce mettere a rischio la vita di chi gli sta intorno piuttosto che ammettere la sua inferiorità” rimarcò Alex.
Kygranerd la prese sul personale. Gabri intanto si stava spostando lentamente lungo il lato lungo del campo di battaglia avvicinandosi a Kygranerd.
“Non sono inferiore a te!” gli urlò contro Kygranerd “Sono comunque il vincitore di questo duello. Che abbia o non abbia usato Iris non c’è differenza, i miei draghi elementali ti distruggeranno in ogni caso e io potrò proseguire col mio esperimento!”
Iris si allontanò con un passo indietro.
“Stephan, che stai dicendo?” chiese preoccupata Iris. L’assistente aveva perso in un colpo solo tutta la sua compostezza.
“Sta tranquilla, Iris, so cosa faccio…”
“No, non ne hai idea” lo interruppe Alex “In questo Gioco delle Ombre i danni collaterali esistono. Un duellante lo sa e lo mette in conto, ma tutti coloro che stanno intorno non c’entrano niente, non dovrebbero subire il duello in corso. Se adesso attaccassi con uno dei miei mostri rischierei di far del male anche alla dottoressa Wyvern. Non sono disposto ad accettarlo”
Iris si allontanò di un altro passo guardando Kygranerd che ancora non la aveva degnata di uno sguardo.
“Fa la tua mossa, Alex! Non mi interessano i tuoi discorsi idealistici. Sono un duellante perché gioco e vinco. Il resto non conta nulla!”
Alex gettò un’occhiata sulla Wyvern che si era allontanata, ma non molto, mandò un’occhiata anche a Gabriele, che si era silenziosamente portato all’angolo dell’area di gioco dalla parte di Kygranerd, vicino a una delle otto colonne.
Gabri annuì con la testa e Alex si preparò alla sua mossa.
“Evoco Versago il Distruttore in posizione di attacco”
Il mostro di Alex si presentò come un fantasma dal corpo tozzo e peloso, sul volto una maschera d’argento che lascia vedere soltanto i suoi occhi gialli, mentre dalla schiena partivano quattro ali violacee che terminano con delle mani con tre dita.
Kygranerd rimase interdetto. Versago era un mostro molto debole, ben lungi dall’essere una minaccia per i suoi dragoni.
Alex girò lo sguardo su Iris Wyvern, che non ricevendo risposta dal suo amico e principale aveva rivolto a lui gli occhi.
Con un movimento degli occhi Alex fece cenno alla donna di allontanarsi, ma tutto ciò che lei fece su fare un altro passo indietro, ancora combattuta sulla scelta di stare o no accanto a Stephan.
Alex non aveva tempo per aspettare la sua decisione.
“Attivo Super-Polimerizzazione” affermò Alex.
Gabri si preparò a scattare.
“Nel Duel Mosters c’è un modo di dire: Stai sempre attento ai mirror. Significa che devi sempre avere un piano per combattere un avversario che ha un deck simile al tuo”
Mentre Alex spiegava, un mulinello di nuvole si formò sopra il centro dell’area di gioco, creando un forte vento che venne percepito sia da Kygranerd che dagli altri presenti.
Una globo luminoso si formò al centro del cerchio di nubi splendendo di una luce gialla e bianca.
“Io conosco i mostri drago come vecchi amici, non ci sono segreti per me rispetto a quelle carte. Proprio per questo motivo conosco anche tutti i loro punti deboli e ho munito il mio deck di una carta capace di distruggere tutti i draghi.
“Grazie alla Super-Polimerizzazione posso scartare una carta dalla mia mano e posso fondere un mio mostro con uno dei tuoi”
Kygranerd ripassò a memoria i mostri fusione che conosceva. Il deck dei draghi elementali non prevedeva mostri fusione.
“Versago il Distruttore può prendere il posto di qualsiasi mostro materiale da fusione e per la creatura che ho intenzione di evocare mi serve soltanto un altro mostri di tipo Drago, quindi prendo la potenza di Blaster, Drago Sovrano degli Inferi e la combino a quella del cacciatore di draghi Combattente delle Lame”
Attorno alla figura di Versago si formò una specie di ologramma di un altro mostro: il guerriero conosciuto come Combattente delle Lame, e il potente tornado che si scatenò dal centro della nube assorbì con prepotenza sia il mostro di Alex che quello di Kygranerd andando a farli collidere al centro della sfera luminosa.
Tutti si bloccarono incantati da quello spettacolo finché la luce del globo fluttuante non si fece tanto abbagliante da essere insopportabile, costringendo tutti quanti a coprirsi gli occhi. Tutti tranne Alex, che rimase impassibile mentre da quella stessa luce cadeva pesantemente sul suo terreno il mostro che lo avrebbe portato alla vittoria.
Il mostro che piombò sul terreno di Alex era un enorme guerriero alto almeno tre metri, vestito con un’armatura pesante e spigolosa di colore bianco e blu con linee d’oro e brandiva una spada a due mani dalla lama ricurva realizzata realizzata, guardandola bene, fondendo insieme zanne di drago.
“Il Re Dragone prende ora il controllo del più mortale dei suoi nemici. Presento a tutti voi Combattente delle Lame, L’Ammazzadraghi” spiegò teatralmente Alex.
Il mostro del Re Dragone incuteva tanto terrore che Tidal, il potente dragone di Stephan Kygranerd, si abbassò in ginocchio al suo cospetto.
Kygranerd si ritrovò nel panico.
“L’Ammazzadraghi è come una brutta storia della buonanotte per i mostri Drago. La sua sola presenza intimorisce i mostri di tipo Drago e li costringe a spostarsi in difesa” spiegò Alex “Inoltre il mio guerriero diventa più potente per ogni mostro Drago che si trova davanti o che è già stato distrutto, per la precisione 1000 ATK extra per ogni mostro Drago”
Kygranerd sbiancò nel vedere l’ATK dell’Ammazzadraghi salire dai già alti 2800 ai terrificanti 6800.
Kygranerd cercò istintivamente gli occhi della sua assistente voltandosi verso di lei, ma questa si era allontanate e lo guardava con preoccupazione, quasi spaventata da quello in cui si era trasformato nel corso di quel duello.
D’improvviso Kygranerd si sentì completamente solo e inerme.
Alex non dette peso a tutto questo. Con la freddezza spietata che si confà a un duellante si teneva pronto a sferrare l’attacco finale.
Gabriele coprì con uno scatto tutto il lato corto dell’arena andando a piazzarsi proprio di fronte alla Wyvern.
“L’Ammazzadraghi fa danno perforante con ogni suo attacco” spiegò con freddezza Alex “Quindi il fatto che il tuo mostro sia in difesa non ti salverà.
“Combattente delle Lame, L’Ammazzadraghi, attacca e distruggi Tidal, Drago Sovrano delle Cascate!” ordinò Alex.
Il guerriero alzò la sua lama pronto per l’attacco, la fece roteare sopra la propria spalla e scattò in avanti contro il mostro di Kygranerd.
L’avversario di Alex, ormai certo della sua sconfitta, si voltò dall’altra parte cercando l’aiuto della sua unica amica.
“Iris!” La chiamò Kygranerd.
Iris Wyvern cercò di alzare la mano verso di lui, ma fu bloccata dal braccio di Gabriele, corso li per impedirle di farsi del male.
“Neo Mago delle Acque, difendici!” ordinò Gabri sollevando la sua carta.
Il mago mascherato uscì dalla carta come una specie di ologramma sbiadito e creò istantaneamente una barriera di ghiaccio che separò Kygranerd e Iris, proteggendo quest’ultima e Gabriele dagli effetti collaterali di un attacco da 6800 punti.
Mentre ancora Kygranerd tendeva la mano cercando aiuto, L’Ammazzadraghi vibrò il suo fendente su Tidal.

Sul tetto della K.Tower la situazione era tragica.
Il ragazzo colpito dal proiettile era ancora a terra che si costringeva a rimanere calmo mentre l’uomo con i riccioli e la barba folta gli medicava la ferita.
Malverik dopo la distruzione del suo mostro preferito era rimasto a terra e Sally, Gilbert e Aleta in silenzio preparandosi al peggio.
Elzer, dall’altra parte dell’arena si godeva l’immenso caos che aveva causato, ridendosela come il matto che era, forte della potenza di fuoco che i suoi due maghi gli garantivano.
Mal, dolorante per la botta presa contro il terreno, faticava a rimettersi in piedi.
Aveva solo due carte in mano, due carte tutt’altro che utili in quel momento, due dei suoi mostri più forti e rappresentativi erano stati fatti fuori senza alcuna pietà, aveva 900 LP contro i 1200 dell’avversario, aveva il terreno completamente vuoto contro due mostri con 2200 e 2700 ATK.
Mal considerò per un istante la possibilità di non alzarsi affatto, ma proprio in quel momento, come fosse riuscita a leggergli nel pensiero, la voce di Sally lo riscosse.
“Muoviti, Mal! Guarda che stai perdendo!” gli urlò contro la ragazza attirandosi gli sguardi di Elzer, Gibby e Aleta.
“Come se non me ne accorgessi da solo…” sbuffò Mal tra se e se.
Malverik si rialzò a fatica.
“Volevo vedere te qui sopra” rispose alla ragazza.
“Mi sa di no, visto che hai cercato di chiudermi nella mia stanza!” ribatté Sally furiosa.
“Era per non farti finire male. Hai notato che qua si rischia grosso?” rispose Mal.
Nessuno aveva la benché minima idea di quello che stava succedendo.
“Allora vedi di tirarci fuori da questo guaio visto che è anche colpa tua!” disse Sally con un sorriso.
“Più facile a dirsi…” bofonchiò Malverik.
Ormai di nuovo in piedi, Mal pescò la sua carta sotto gli occhi straniti di Elzer.
“Attivo Carità Gentile” disse Malverik mostrando la sua carta.
Pescate tre carte, ne mandò due al cimitero.
“Attivo Mostro Resuscitato per riportare in campo il Crociato Oscuro!” disse Malverik.
Il Crociato Oscuro tornò sul terreno con la sua potenza base di 1600 ATK, troppo poco per fronteggiare i due mostri dell’avversario.
“Adesso mando un mostro OSCURITA’ dalla mia mano al cimitero per aumentarne la potenza e la mia scelta ricade su Kakki, Guerrigliero del Mondo Oscuro” fece Malverik.
Quando il mostro andò al cimitero il suo spirito riapparve come accaduto ai mostri precedentemente scartati.
“Conseguenza di ciò. Kakki distrugge uno dei tuoi mostri”
Lo spirito del piccolo mostro dal corpo a forma di uovo saltò con il pugnale in mano contro Endymion, il Mago Maestro e lo colpì alla gola distruggendolo insieme a lui mentre l’ATK del Crociato Oscuro salivano a 2000.
“Termino il mio turno” disse Malverik.
Elzer sorrise. Il suo mostro era ancora più forte di quello dell’avversario, ma Malverik non sembrava il tipo da mandare allo sbaraglio il suo mostro preferito solo per avere un turno extra.
Elzer non avrebbe rischiato di cadere in un bluff.
“Legione, colpisci con la tua magia il Crociato Oscuro!” gridò Elzer al suo mostro.
Legione fece un movimento simile al precedente. Ma le sue bacchette non volteggiavano più intorno a lui, erano bensì strette nelle sue mani. Puntandole in avanti contro il Crociato fece partire due raggi di colore rosso e verde che si combinarono per colpire il mostro.
“Attivo l’effetto di Sentinella Necro al cimitero per proteggere il Crociato Oscuro” affermò Malverik.
Rimossa dal gioco, la Sentinella Necro si materializzò sul terreno e col suo corpo fece da scudo al Crociato Oscuro assorbendo su di se l’attacco di Legione.
Elzer non si stupì della mossa e rise.
“Posiziono due carte coperte e termino il turno” disse Mano Magica.

“Siamo al turno decisivo, vero?” Chiese Gilbert.
“Si” gli rispose Aleta “Adesso sono uno contro uno, se Malverik pesca un mostro potrà usarlo per potenziare il suo mostro e scagliarlo contro quello di Elzer, ma ha due carte coperte davanti, probabilmente almeno una è una trappola, ma non sono sicura che lo siano entrambe”
Con le bracca conserte, Sally rimase immobile a osservare lo sguardo concentrato di Malverik mentre cominciava il suo turno.

Malverik aveva pescato Beige, Avanguardia del Mondo Oscuro. Un’ottima carta in quel momento perché gli avrebbe consentito non solo di potenziare il Crociato, ma anche una seconda opportunità di attacco rievocando Grapha… ma non era così semplice.
Una delle carte coperte sarebbe di sicuro stata una trappola ed era possibile che entrambi i suoi mostri avrebbero fatto una brutta fine.
L’altra carta che aveva in mano, il Fulmine del Mondo Oscuro, gli permetteva di distruggere una delle due carte coperte, ma così facendo avrebbe dovuto scartare Beige e quindi non potenziare il Crociato.
Ogni possibile alternativa era un rischio.
Malverik si concentrò come non gli era mai successo. Soppesò ogni mossa, ogni dettaglio dall’inizio di quella partita fino a quel momento. Pensò alle carte già giocate da Elzer, dal suo modo di mettere le carte nel dueling disk, a quello che aveva fatto per rimettere in gioco ogni volta Legione.
Soppesata ogni variabile nella sua testa, Mal prese la sua decisione.
“Attivo Fulmine del Mondo Oscuro” disse Malverik “Scarto Beige, Avanguardia del Mondo Oscuro dalla mia mano e distruggo la carta coperta alla mia destra”
Un nube si addensò sopra la carta di Elzer e da essa un potente fulmine cadde distruggendo la carta coperta.
Elzer fece una smorfia di disappunto.
“Grazie al suo effetto, posso richiamare Beige dal cimitero. Poi lo richiamo della mia mano per far risorgere Grapha, Signore Drago del Mondo Oscuro”
Beige scavalcò il portale che lo ricondusse nel mondo dei vivi, ma subito dopo divenne nient’altro che luce bianca quando tornò nella sua carta e venne recuperato da Malverik.
Al suo posto il possente Grapha tornò sul terreno di gioco.
Malverik esitò un istante. La ragione diceva che ci fosse il 60% circa di possibilità che quella ancora coperta fosse una carta trappola, ma Mal sentì qualcosa.
Il suo istinto da duellante gli diceva che aveva colpito la carta giusta e che quella fosse del tutto innocua.
Con questa mentalità ordinò a Grapha di lanciare il suo attacco.
“Grapha, Signore Drago del Mondo Oscuro, attacca Legione, Demone Giullare!”
Grapha puntò con gli occhi il piccolo mago-burattino e nella sua bocca cominciò ad addensarsi energia oscura.
Il mostro sputò la sua palla di oscurità che colpì Legione facendolo esplodere tra mille fiamme.
Elzer si coprì il volto per proteggersi dalle fiamme.
“Si attiva l’effetto della Bacchetta del Legame” affermò Elzer “Grazie alla magia della Bacchetta posso evocare di nuovo Legione, Demone Giullare sul terreno”
Come fosse parte di un incubo fin troppo ricorrente, il mago-giullare si presentò di nuovo sul terreno, scaturendo dalla luce della bacchetta rossa che subito dopo si sgretolò.
Malverik rimase di stucco quando vide che il mostro era tornato in posizione di attacco.

“Trappola” disse lapidaria Aleta “Senza alcun dubbio è una trappola”
“Non potrebbe essere un bluff?” chiese Sally.
“Ecco, questo è un commento da novellina” replicò acida Aleta “Elzer ha 700 LP. Esattamente quanti ne passano gli ATK del suo mostro e del Crociato Oscuro. Se Legione venisse attaccato e distrutto in questo momento Elzer avrebbe perso. Non ha alcun senso che lo abbia messo in attacco se non per portare Malverik ad attaccare. È sicuramente una trappola”

Anche Malverik la pensava così. Non aveva nessun senso che Elzer avesse riportato Legione in attacco se non perché la carta coperta gli avrebbe permesso di distruggere il Crociato Oscuro.
Malverik si trovò in difficoltà. Attaccare era un grande rischio, rischiava di perdere tutto.
Buttò un’occhiata al pubblico sotto la pedana.
I suoi occhi si incrociarono con quelli di Sally. Occhi decisi. Se per caso fosse uscito vivo da questo duello sicuramente quella ragazza gliela avrebbe fatta pagare per lo scherzetto di quella mattina.
Non poteva permettersi di perdere, non solo per se stesso, ma anche per lei…
Il suo sguardo si spostò sul Crociato Oscuro. Il mostro ricambiò lo sguardo. Quegli occhi erano vivi e trasmettevano una fiducia incondizionata verso il proprio duellante. In un attimo i due si intesero.
“Crociato Oscuro…” cominciò Malverik. Il mostro passò la spada su un lato già pronto per l’attacco “Attacca Legione, Demone Giullare”
Il Crociato scattò in avanti.

Prima che il Crociato Oscuro avesse avuto il tempo di coprire metà della distanza tra lui e Legione, a terra tremò di nuovo.
La scossa fu talmente forte e continua che neanche Mal e Elzer riuscirono ad ignorarla.
I mostri si fermarono, immobili e impauriti guardando il cielo scuro del Gioco delle Ombre che si riempiva pian piano di fulmini scuri, persino Elzer sembrò stupirsi.
Tutti i presenti percepirono che stava per succedere qualcosa.
Dal terreno della K.Tower si innalzò un’immensa massa nera trasparente, come l’immensa mano di un fantasma trapassò il tetto della torre portando con se alcune figure che apparvero da sotto il terreno in punti distanti del tetto.
Mal riconobbe Alex, Kygranerd, la sua assistente, Gabriele ed alcuni uomini con le divise della sicurezza della K.Corp.
“Alex, che sta succedendo?!” gli urlò Malverik cercando di sovrastare il rumore dei fulmini, del terremoto e del vento.
Alex aveva lo sguardo attraversato da una paura senza eguali. Qualcosa che non nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere sul volto del gigante greco.
“Zorc…” rispose Alex.
Di seguito alla mano, l’intera figura di Zorc l’Oscuro, il demone garante del Gioco delle Ombre fece la sua apparizione tutto introno alla torre.
Le sue dimensioni erano immense. Sorretto da due ali membranose, la sua testa sormontava la torre di diversi metri e ognuna delle sue mani era grande quanto l’intero tetto.
La sua presenza atterrì tutti i presenti. I mostri evocato durante il duello sparirono all’istante e una tempesta vera e propria si scatenò tra le nubi nere evocate da Elzer.
“Zorc!” gli urlò contro Elzer “Tornatene nel tuo abisso! Non è ancora deciso che giocherà con te!”
Le urla di Mano Magica suonavano disperate dinanzi a tanta potenza.
Zorc guardò verso passò lo sguardo su tutti coloro che erano presenti sul tetto della K.Tower, poi alzò la testa verso il cielo, allargò le enormi braccia e cominciò a sbattere le ali con una forza tale che il vento che già soffiava si sollevò ancora più forte.
I duellanti cercarono di abbassarsi il più possibile per evitare di esserne investiti, ma successe anche altro.
La torre cominciò a muoversi in maniera innaturale. A scuotersi come se fosse stata sradicata da terra e stesse volando a mezz’aria.
Molti cercarono di reggersi a qualcosa per non cadere giù dai parapetti, qualcuno cercava di allungare le mani per afferrare i più piccoli e gracili e teneri ben saldi alla torre.
Le impalcature cominciarono a cedere. Alcuni dei duellanti vennero sbatacchiati da una parte all’altra del tetto della torre, compresi Malverik e Elzer, che caddero dalla pedana.
Cadendo, Malverik sbatté il dueling disk sul pavimento e a causa del forte vento, le carte di Grapha e del Crociato Oscuro che aveva sulla macchina caddero e volarono via.
Ancora scombussolato dalla botta, Mal si alzò e cercò di riacchiappare le sue carte.
Riuscì subito a recuperare Grapha, ma la carta del Crociato Oscuro continuò a sfuggirgli.
La rincorse per tutto il tetto fino ad arrivare al parapetto.
Sally, che si stava tenendo alla base della pedana, si accorse di Malverik che camminava a casaccio e a malapena si teneva in piedi.
“Mal! Fermati!” cercò di chiamarlo.
Malverik continuò a correre dietro alla carta, ma quando la raggiunse, una scossa più forte lo fece scivolare.
Sally sbiancò vedendo Malverik finire quasi giù dal bordo del tetto e cercò di avvicinarsi sotto le grida contrarie di Gilbert.
Mal si era aggrappato al parapetto e cercava di tornare dalla parte che non dava verso il vuoto assoluto, mentre la torre cominciò a vorticare su se stessa.
Sally raggiunse a fatica Malverik e gli prese un braccio per tirarlo di nuovo dall’altra parte, ma una brusca folata di vento per poco non la trascinò via insieme a Malverik.
Gilbert cercò di staccarsi dalla base della pedana per andare ad aiutarli, ma Aleta glielo impedì.
Mal, ormai ripresosi, piantò i piedi sul bordo del tetto per spingersi di nuovo dentro aiutato da Sally.
Prima di darsi la spinta però, Malverik sentì arrivare un’altra ondata di vento simile alla precedente.
Senza pensarci su diede uno spintone a Sally facendola torneare indietro sul tetto, ma perse la presa il forte spostamento d’aria lo fece cadere di sotto.
“MAL!!!” urlò Sally.
Un attimo dopo la tempesta raggiunse il suo picco massimo e Zorc cominciò a scomparire gradualmente in qualche lungo secondo.
Nel momento in cui Zorc sparì del tutto, il movimento della torre si arrestò di colpo, come se avesse frenato a secco e tutti quanti si ritrovarono stesi sul pavimento.

Sally riaprì gli occhi a fatica con Gilbert che la strattonava e le gridava qualcosa che però sulle prime non sentì.
“Sally! Sally svegliati! Stai bene?! Sally!” gridava Gilbert.
“Si, Gilbert, sto bene…” rispose Sally completamente rintronata dalla botta per terra.
Improvvisamente si ricordò di Malverik.
“Mal! Dov’è Mal?”
Gilbert titubò un attimo mordendosi il labbro per il non sapere cosa risponderle.
“No ragazzi…” li interruppe Aleta “Dove siamo noi?”
Gilbert e Sally alzarono lo sguardo oltre il parapetto della K.Tower. La città intorno a loro era completamente sparita e al suo posto c’era una vasta landa rocciosa con vaste pianure terrose e alte colline di pietra grigia sovrastati da un cielo nuvoloso da cui filtrava una luce fredda.

   
 
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