Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Miss_MaD    08/07/2019    1 recensioni
"Senza leggi né padroni,
Solo vivere è importante.
Notte e giorno,
Ogni momento
Perché il tempo è come il vento."
E se tra i re del mondo ci fosse stata una ragazza?
Benvolio estremamente OOC
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Benvolio Montecchi, Giulietta Capuleti, Mercuzio Della Scala, Nuovo personaggio, Romeo Montecchi
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Nonostante i suoi diciassette anni, Luna era la serva più fidata della famiglia Montecchi.
Ogni mattina aveva il compito di aiutare la cuoca nella preparazione dei pasti e rassettare tutte le stanze da letto, in particolare quelle di Benvolio e Romeo, rispettivamente nipote e figlio del conte Montecchi e della sua consorte.
 
Quella mattina, dopo aver lasciato la camera di Benvolio, aveva attraversato il grande corridoio del primo piano, arrivando dalla parte opposta, ovvero davanti alla porta della camera di Romeo.
Dopo aver bussato, era entrata e si era stupita di aver trovato il ragazzo già in piedi.
 
《Buongiorno Romeo, dormito bene?》domandò, raccogliendo la camicia del giorno prima del ragazzo, e lasciandogliene una nuova.
《No, aspetta, non rispondere: ho la sensazione che il nostro piccolo Montecchi sia andato a dormire tardi, ieri sera... Allora, com' era la festa?》chiese, iniziando a rifare il letto mentre lui indossava la camicia pulita.
《Bellissima, Luna. Ho conosciuto il più bel fiore di Verona, le ho parlato e...》 Il ragazzo si era buttato di nuovo sul letto, a pancia in su, e dopo un sospiro aveva aggiunto:《Mi sono innamorato.》
La ragazza sorrise leggermente, sprimacciando il cuscino《Devo dedurre, quindi, che la tua bella Rosalina tu l' abbia già dimenticata, vero? E sentiamo, chi sarebbe questa ragazza?》Domandò incrociando le braccia.
《Ecco...》 cominciò lui 《La figlia di Enrico Capuleti, la bella Giulietta.》Sospirò poi, in risposta.
 
A quelle parole Luna non era riuscita a reggere il secondo cuscino del letto, facendolo cadere.
《Romeo, sei pazzo? Una Capuleti? Sai che tua madre ne soffrirebbe! 》esclamò, a voce forse un po' troppo alta.
《Ti prego, non gridare. Nessuno, a parte Benvolio, sa di questa storia...》la supplicò, inginocchiandosi, e ricevendo in risposta uno sguardo carico di rassegnazione, poi continuò:
《...E questa mattina alle dieci devo incontrare la sua balia.》
 
Alla ragazza balenò una semplice domanda: perché Romeo avrebbe dovuto incontrare la balia di Giulietta?
《Mancano pochi minuti alle dieci, Romeo.》al sentire quelle parole, lui era scattato in piedi ed era corso in camera del cugino:
《Benvolio, sbrigati, siamo in ritardo e Mercuzio ci aspetta!》
《Chi?》Aveva chiesto lei, una volta tornato in camera.
《Mercuzio, un nostro amico. È il nipote del principe di Verona, è arrivato ieri sera da Villafranca e si è unito insieme a noi alla festa...》aveva spiegato, correndo per la stanza come un dannato, poi si era bloccato improvvisamente:
《Luna?》la chiamò《Io... Mi chiedevo se... avessi voglia di accompagnarmi... Prometto che ti spiegherò tutto ma ora ho bisogno che tu sia lì, sei la mia migliore amica.》 aveva pregata.
Lei ci pensò su, poi chiese, in un sospiro:
《Dove?》
《Nella piazza del mercato》spiegò lui.
Dopo un profondo sospiro gli si era avvicinata per legargli l' ultimo laccio della camicia, e intanto aveva sorriso:
《Mi farò mandare da tua madre al mercato, così starò con te. Va bene?》
Lui l' aveva abbracciata, scoccandole un bacio sulla guancia.
《Grazie, Luna!》aveva esclamato, tutto contento, tra le risate della ragazza.
La stava ancora abbracciando quando Benvolio aprì la porta:
《Cugino, sei pronto?》aveva domandato, e poi si era bloccato, vedendo la scena, mentre i due erano scoppiati a ridere.
《Dai, andate, o farete tardi.》 li salutò Luna, asciugandosi le lacrime, mentre Benvolio la salutava con un bacio sulla guancia.
《Ci vediamo tra una decina di minuti.》
 Aveva concluso.
 
Una volta finito di rassettare la camera si era diretta a passo spedito verso la cucina, dove aveva afferrato un cesto di vimini, era uscita in cortile e, proprio come si aspettava, la madre di Romeo era lì, sotto il grande tiglio del giardino, che ricamava insieme alla sua dama di compagnia.
Si era avvicinata alla donna timidamente, come al solito, nonostante le confidenze che le aveva concesso la donna sin da quando era piccola, e le aveva domandato il permesso di andare a comperare qualche cosa al mercato per il pranzo, sotto ordine della cuoca.
Pochi minuti dopo, eccola svoltare verso la piazza della chiesa, ed ecco Romeo e Benvolio, con tutti i loro amici.
 
《Ehi!》li aveva chiamati, e Romeo si era come illuminato:
《Luna, come sono contento! Allora mia madre ti ha lasciata venire!》le sorrise, abbracciandola.
《Ehi, calmo. Ci siamo visti letteralmente dieci minuti fa.》 rise lei, nell' abbraccio, ricambiando con la mano il saluto di Benvolio, alzatosi dai gradini della chiesa per salutarla con un cenno della testa.
《Lo so, ma sono molto felice che tu sia qui con me.》 le aveva sussurrato all' orecchio, segno evidente che gli altri non avevano idea di chi fosse in procinto di arrivare.
 
《Allora, Romeo, non ci presenti la tua donna?》 aveva detto una voce, maschile ma piuttosto acuta, che con quelle parole aveva scatenato le risate di tutti i ragazzi presenti.
《Senz' altro voi dovete essere Mercuzio!》aveva detto lei tra le risate, piegandosi all' indietro e appoggiando una mano sulla pancia coperta dal rigido bustino.
《Esatto, da cosa lo avete capito? 》domandò lui.
 《Prima di tutto conosco tutti i presenti da quando sono nata, e secondariamente solo un nuovo arrivato può aver pensato che io sia "la sua donna": Romeo è mio fratello!》 Aveva concluso lei, appoggiando una mano sul suo fianco, e l' altra sulla spalla del giovane.
《Non vi... Assomigliate molto...》rispose Mercuzio, perplesso.
Lei sorrise semplicemente:
《Ragazzi, vi prego, spiegateglielo voi.》esclamò, scuotendo la testa.
Benvolio si fece avanti:
《Vedi, qui siamo tutti fratelli, l' uno dell' altro. Apparteniamo a diverse famiglie e diverse "condizioni sociali", è vero, ma ci vogliamo bene e ci copriamo a vicenda nel caso qualcuno di noi abbia fatto qualche diavoleria.》
Mercuzio, per tutta risposta sorrise, dicendo: 《Forte...》 
 《Che Dio vi dia il buongiorno messeri. 》si era fatta avanti una voce e tutti i presenti, Romeo in primis, si erano girati, constatando che a parlare era stata una donna non molto giovane, il turbante in testa e il vestito purpureo, che andava in cerca proprio del figlio del Conte Montecchi.
 
In una frazione di secondo, gli occhi di Mercuzio si accesero di follia, si avvicinò alla donna e iniziò a canzonarla, fino a che lei non lo colpì con un ventaglio.
A quel punto era intervenuto Benvolio a dare man forte all' amico: 《Una vecchia putta puzza!》 aveva gridato, e subito gli altri lo avevano assecondato: 《Una vecchia putta pazza! Se la putta tanto puzza l' appetito non s' aguzza... È pietanza che t' impazza!》avevano concluso tutti i ragazzi e, inevitabilmente, Luna era scoppiata a ridere, e poi si era calmata di colpo, con un ghigno sul viso mascherato da sorriso:
 《Via, via, ragazzi. Eppure, da gentiluomini quali siete dovreste sapere come si tratta una donna!》aveva detto, e tutti i presenti, ad eccezione di Mercuzio, avevano capito che aveva in mente qualcosa, così le avevano retto il gioco.
《Grazie, bambina.》 Si riprese la donna, sbuffando《Piuttosto, voi non dovreste essere qui con loro, sono dei brutti ceffi, dei balordi!》
A quelle parole, Luna parve ghignare più profondamente:《Oh, lo so bene! Sfortunatamente per voi... IO SONO UNA DI LORO!》aveva gridato, tirando il turbante della donna e allontanandosi ridendo insieme a tutti gli altri, mentre l' altra iniziava a urlare e a scalpitare.
La presero in giro ancora per un po' fino a che la stanchezza non prese il sopravvento, e tutti quanti si sedettero sugli scalini.
 
Fu allora che la donna domandò chi di quei giovani fosse il giovane Romeo.
Appena il gruppo di ragazzi capì che ciò di cui i due dovevano parlare era segreto, finse di dileguarsi, restando nei paraggi, con le orecchie ben tese.
 
 Appena udirono parole riguardanti un certo matrimonio che andava celebrato, tutti quanti iniziarono a ciarlare come comari, ma finsero bene di non esserne minimamente interessati.
 
Al termine della piccola riunione, congedata la donna, che altri non era che la nutrice di Giulietta Capuleti, Romeo si sentì tirare una manica:
《Forse è meglio se torniamo a casa...》 lo sguardo torvo di Luna gli fece capire che stava per tirare aria di guai.
I due salutarono in fretta tutti i giovani, dando appuntamento a Benvolio per quello stesso pomeriggio.
   
 
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