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Autore: Aliasor    08/07/2019    3 recensioni
Vola da lei, mia piccola Tenshi. E ottenebra il suo cuore.
[Capitolo uno]
Qualche anno dopo la sconfitta di Le Papillon, appare un emulatore che ha ottenuto, in qualche modo, il miraculous della farfalla e lo sta usando per creare le Tenshi, una nuova versione delle Akuma.
Contemporaneamente, durante l'ultimo anno di liceo, nella classe arriva un nuovo studente cieco che non nasconde il proprio humor verso la propria condizione.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Papillon'
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<< Lei è certo che siano qui?>> Chiese Endrick, ancora trasformato, mentre abbassava lo sguardo.
Il vecchio cinese annuì, come poteva saperlo era un mistero che solo lui conosceva. Vecchio segreto orientale o a guardiano forse, o forse centrava il fatto che Adrien manteneva il GPS attivo e lui aveva fatto un corso di informatica di base, ma abbastanza avanzato per rintracciare il segnale.
Ne sapeva una più del diavolo.
Suonò il campanello.
<< Signore, abbiamo ospiti piuttosto inaspettati.>> Commentò Nathalie. << Sono come dire...>>
<< Il nuovo Papillon, il custode dei Miraculous e la ragazzina col Kwami del Drago, vero?>>
<< Come fa a saperlo?>>
<< Chiedono alleanza a Ladybug e Chat Noir contro Chimaira, è quello che avrei fatto anche io. Quando il tuo alleato diventa troppo forte unisciti col nemico altrimenti sarai suo sottoposto invece di compagno. Strategia di base. Falli pure entrare.>>
Il trio entrò con tutta calma, pulendosi persino le scarpe sullo zerbino, la segretaria era un misto tra il preoccupata e il nervoso. I piani di Gabriel finivano spesso per ritorcersi contro di lui, quindi che avessero avuto la stesa idea non la confortava quasi per nulla.
Fedele sì, ma con un vivo istinto di autoconservazione della specie.
Il biondo stilista li stava aspettando tranquillo seduto sulla sua poltrona da lavoro, ci avrebbe parlato prima lui dei due eroi.
<< Benvenuti, Le Papillon, Ragazza Drago, Custode. Immagino siate qui per un’alleanza, chiamiamola così.>>
<< Signor Agreste, abbiamo impellente bisogno di parlare con Ladybu...>>
<< Lo decido io quando e se potrete parlare con loro.>> Interruppe al maestro Fu. << Datemi un buon motivo per farlo, dopotutto due su tre di voi sono pericolosi criminali.>>
<< Potremmo dire lo stesso di lei, signor Agreste.>> Accennò Shelly. Quella che si sentiva nella sua voce era una nota di fastidio?
Interessante, nel libro non si diceva che gli homunculus potessero provare “emozioni”, doveva essere in corso un’evoluzione. Poteva forse essere la dieta a base di sangue? Anche una singola goccia aveva abbastanza materiale genetico per dare informazioni su individuo, quindi potrebbe aver assimilato frammenti del DNA umano di base.
Non riuscivano a vedere il riflesso degli occhi dietro le lenti, era quasi inquietante.
<< Dimmi, Nooro, come stai?>> Attese qualche secondo. < Non ti mostri, vedo. Ma il tuo possessore sta tremando, condividete anche le sensazioni? Ti prendi molte libertà da quando ci siamo separati… me ne compiaccio assai. Sono sincero.>> Poi si rivolse nuovamente al suo erede spirituale. << Dimmi, qual è la tua scusa per questa trasformazione? Vuoi anche tu riportare qualcuno in vita? No, sei troppo giovane. Ho sentito che hai una sorella paralitica, immagino che tu voglia farla nuovamente camminare… cos’è quella faccia? Non mi ci è voluto molto a dedurre che tu fossi Endrick Axelle, lo ho capito appena hai messo in piede in questa casa. E quella faccia è la risposta, come la voce anche gli occhi rivelano molto. Mi è bastato fare due più due. Il nuovo Papillon è visibilmente cieco, o la maschera ti permetterebbe di vedere, ed ha,  a giudicare dal fisico, la stessa età di mio figlio. Guarda caso uno studente nuovo e cieco arriva nella scuola nello stesso periodo, serve un buon movente e una sorella malata è  un perfetto motivo. Senza contare che conosco la tua storia, sei un tipo abbastanza forte da reggere psicologicamente un Kwami. A differenza dei ragazzini io leggo anche giornali tedeschi. Un gran brutto incidente quello che ti accadde, ma non importa ora. Dimmi, ho indovinato ogni cosa?>>
Endrick scoppiò a ridere di gusto davanti a tutti, non riusciva quasi a reggersi in piedi. Quell’uomo aveva distrutto tutta la parte che si era costruito in pochi minuti! Era troppo spassoso!
Nemmeno i suoi familiari si erano accorti di nulla, era davvero geniale!
Ecco come aveva fatto a terrorizzare Parigi per tutto quel tempo!
<< Dovresti imparare che per questi assurdi delitti non esiste una scusante. Io lo ho imparato qualche anno fa.>>
<< Questa era una massima di Tito Livio, giusto? “Nessun crimine può trovare un motivo scusante”, giusto? Allora ne ho una anche io, ma è più lunga.>> Si schiarì la voce. << Delitti assurdi? Ma io le assicuro che delitti come questi, e forse ancor più spaventosi, ne venivano commessi anche prima, e sempre ne sono stati commessi, e non solo da noi, ma dovunque, e, secondo me, fatti del genere si ripeteranno ancora per molto tempo. La differenza sta nel fatto che da noi prima c'era meno trasparenza, mentre ora di queste cose se ne parla ad alta voce e anche se ne scrive, e per questo può sembrare che delinquenti di questo genere siano comparsi da noi soltanto adesso.>>
<< “L’idiota” di Dostoevskij. Non sono un gran fan degli scrittori russi.>>
<< Lei la vedo più un tipo alla De la Sade.>>
I due si scambiarono una risata, si somigliavano decisamente un sacco in quel loro carattere pieno d’amore distorto e contorto al punto che tornava dritto.
Se avessero continuato così non avrebbero finito più la discussione, Gabriel, quindi, si alzò dalla sedia e gli indicò la strada con il dito.
<< Sappi, ragazzo, che non finirà bene. Togli la mano prima di bruciartela sul braciere, fattelo dire che uno che si è ustionato sin troppo.>>

La voce di Fu richiamò i due dai loro fallimentari studi, erano lì da ore e non avevano capito quasi nulla. La lingua era certamente cinese antico, ma erano presenti logiche e ideogrammi che il felino non aveva visto da nessuna parte e Tikki e Plagg non riuscivano ad essere d’aiuto.
<< Maestro Fu! Sta bene!>> Solo dopo un po’ la loro gioia fu smorzata dal vedere i due individui accanto a lui. << Si allontani!>>
<< Ladybug, Chat Noir, state tranquilli, non vengono in nome di nemici, ma di potenziali alleati.>> Cercò di calmare gli animi. << Mi hanno aiutato a fuggire e ho recuperato la Miracle Box. Ad eccezione del Miraculous del Pavone sono tutti qui e in salute, seppur stanchi.>>
Era più facile a dirsi che a farsi, come potevano fidarsi di quei due? Stavano con Chimaira! Avevano creato molti casini alla città e ora dicevano di volersi alleare?
Il cinese cercò di spiegare la storia, omettendo le loro reali identità. Rivelarle non era nel contratto che aveva stilato durante il tragitto.
L’alleanza era formata da semplici punti se avessero accettato.

  1. Sarebbe durata sino alla sconfitta di Chimaira.

  2. A scontro concluso sarebbero tornati nemici dopo una tregua di dodici ore.

  3. Se il duo Papillon-Drago avesse tradito uno dei punti Fu avrebbe rivelato le loro identità.

  4. Se il duo Lady-Chat avesse tradito uno dei punti avrebbero rivelato la verità su Gabriel Agreste.

  5. Si sarebbero consultati per ogni azione riguardante l’attacco a Chimaira ed Elem.

  6. Scambio di tutte le informazioni.

  7. Organizzare una squadra scelta.

I punti erano chiari, a differenza di un’alleanza politica e militare in cui era presente, solitamente, un qualcosa che avrebbe punito, solitamente a livello pecuniario o social-politico, un tradimento loro potevano solo puntare sui segreti che conoscevano dell’altro.
Un deterrente perfetto.
<< Io non mi fido di loro, milady. Per niente.>>
<< Nemmeno io, Chat Noir… ma non abbiamo altra scelta. Sino a quando non vinceremo allora dobbiamo cercare più compagni possibili.>> Si avvicinò porgendo la mano. << Sento come se stessi facendo un atto col demonio.>>
<< Allora piacere, LadyFaust, io sono Pappistofele. >> Commentò sarcastico, era il giorno delle citazioni quello.
Nessuno, eccetto Shelly, rise. Forse non era ancora il caso di fare battutine, avrebbe dovuto aspettare che il ghiaccio si sciogliesse da solo.
Certo che però era carina quando rideva, gli venne da pensare. Da quando l’aveva incontrata era la prima volta che rideva.
<< Eh?>> Qualcosa interruppe il corso dei suoi pensieri. << Sì, va bene, e ci tieni.>>
Pur restando nella sua forma “eroica”, Nooro uscì fuori apparendo accanto a lui, aveva uno sguardo in un misto tra la paura di dire la cosa sbagliata e la determinazione. Deglutì, sempre che potesse produrre saliva, e li guardò.
<< Ladybug e Chat Noir, perdonate la richiesta, ma vorre… desiderer… devo parlare con Tikki e Plagg!>>

Chimaira vide la scena di ciò che era successo al suo sotterraneo, Elem era riuscito a rimettere in piedi e a rigirarsi la testa. L’homunculus si chiedeva che avrebbe fatto, era sempre stato mentalmente instabile, le sue reazioni erano imprevedibili.
<< Diamine, me l’hanno proprio fatta. Non mi aspettavo mica una cosa del genere! Ahahahahah! Quanto è divertente!>> Spappolò il cranio del suo figlio-creazione. << E quanto è odioso.>> Girò la testa verso il corpo. << Diamine, devo ricreare Elem da capo e trovarmi un nuovo corpo. Questo è diventato troppo gracile.>>







Comunicazione di servizio. Siccome devo lavorare e sto preparando un esame importante, i capitoli questa settimana saranno due, tre nel migliore dei casi.
Comunicazione due: il creatore di Ladybug e Chat Noir sarà ospite al Lucca Comics ed è inutile dire che sto già prenotando il viaggio! Tra lui e Araki passerò giorni di conferenza se tutto va bene

   
 
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