Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: _ Arya _    09/07/2019    2 recensioni
2018
Killian Jones ha 30 anni e si trova nel periodo più buio della sua vita. Dopo aver viaggiato per 10 anni, l'incidente che ha ridotto in coma sua figlia lo costringe a fermarsi.
Ad un anno dal tragico giorno, chiede un miracolo al magico cerchio di pietre di Drombeg. E qualcosa accade.
1518
Emma Swan, 21 anni, è la figlia dei governatori della contea irlandese di Cork, nonché re e regina della provincia di Munster. Una vera principessa, ma soprattutto un'abile guerriera e una ragazza che sogna l'avventura. Ha grandi aspirazioni e non vuole limitarsi a diventare moglie e madre, come invece accade alle donne della sua epoca.
Dopo aver litigato per l'ennesima volta coi suoi genitori, i quali vogliono convincerla a sposare un principe della provincia di Connacht per salvare il popolo dalla crisi, decide di saltare la cena e fugge per sbollire la rabbia. Raggiunge il cerchio di pietre di Drombeg, dove ciò che accade potrebbe segnare per sempre il suo destino
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I belong to you

 


KILLIAN POV

Dire che rimasi sconvolto era dir poco.
Era seria?
Scherzava?
Davvero sarebbe andata a letto con me, per dar prova della perdita della sua “innocenza”?
Che tra l'altro, era una parola grossa... Emma Swan era tutt'altro che innocente! Non serviva certo un po' di sangue a dimostrarlo.
Tuttavia era tradizione e forse, nonostante solitamente non le amasse, questa non poteva evitarla... come avrebbe fatto, altrimenti, a dimostrare di non essere più vergine?
Nonostante ciò, stentavo a credere che fosse ciò che voleva.
Non era giusto. Non era così che doveva succedere, non era giusto... io stesso non volevo fare sesso con lei per una ragione simile, per quanto la desiderassi.
Domande su domande continuarono a bombardarmi, fino a che la giovane non scoppiò a ridere.
-Dio, Killian! Mi servirebbe quella cosa che fa i ritratti... la tua faccia è spettacolare!
-Ma...
-Avanti, mi conosci bene. Ti sembro il tipo che andrebbe a letto con un uomo solo per poter esibire al mondo un lenzuolo macchiato?!
-No, ma...
-Mi sento quasi offesa!- continuò, senza smettere di ridere.
-E... scusa. Hai... hai ragione. Dovremmo...
-Killian.- mi frenò, portando un dito sulle mie labbra. Non era il momento per essere eccitato, ma lo sentii come un gesto particolarmente... erotico.
-Ho detto che non voglio venire a letto con te solo per dimostrare qualcosa. Non che non voglia...
-Emma, non devi sentirti obbligata.
-Mi sono mai sentita obbligata? Killian, ti desidero. E so che la cosa è reciproca.
Portò una mano sul mio petto, ma fu la patta dei miei pantaloni a risentirne... Provocatoria. Decisa. Sicura di sé... l'allieva aveva appena superato il maestro, il quale non riusciva più a resisterle.
-Swan... non sapevo mi desiderassi tanto da sposarmi, pur di portarmi a letto...- replicai, con voce ferma: non le avrei dato la soddisfazione di vincere al mio gioco.
-Oh, ora fai l'innocente...
-Oh, al diavolo. Sei sicura che è ciò che vuoi, Emma?
-Non sono mai stata più sicura, Killian. Non riesco ad immaginare nessun altro che possa essere il primo... e l'unico.
Sorrise, e mi tirò per il colletto della camicia... verso la camera da letto.
Sarebbe stata la sua prima volta, ma anche la mia, in un certo senso. Non ero mai stato con una donna per cui provavo sentimenti così profondi, una donna che amavo davvero. Una donna con cui volevo condividere quel momento non solo fisicamente, ma anche spiritualmente... fare di corpi, e anime, un tutt'uno.

EMMA POV

Non volevo avere più barriere.
Non sarei nemmeno finita all'inferno, dato che in fondo era mio marito!
Lo desideravo, ci desideravamo, ancora di più da quando mi aveva dato quell'assaggio di ciò che avrebbe potuto essere... e sentivo che quello era finalmente il momento giusto per lasciarmi andare. Lasciarmi amare, e amare, almeno coi fatti, visto che a parole non ero ancora capace di esprimerlo.
In cuor mio sapevo che sarebbe stato l'unico uomo che avrei mai potuto desiderare tanto intensamente.
Si fece trascinare fino alla camera da letto, e quando fummo davanti al grande letto matrimoniale mi fermò, per cingermi la schiena e baciarmi con trasporto. Un bacio che ricambiai volentieri, col cuore a mille mentre le sue mani si spostavano verso i lacci del corsetto. Capii che li avesse sciolti totalmente quando sentii la leggerezza di non avere più il mio corpo imprigionato. Solo le leggerissime maniche impedivano ancora alla parte alta dell'abito di scivolare via.
In quel momento lo fermai, e senza sciogliere il bacio fui io a spostare le mani sui bottoni dell'elegante camicia che indossava. Sentii la frustrazione mentre li scioglievo lentamente, uno ad uno, e sulle sue labbra sorrisi. Potevo non avere esperienza, ma ciò non voleva dire che non fossi pronta a... giocare.
Quando finii, feci scivolare le maniche lungo le sue braccia e gli portai una mano al petto, cercando di studiarne ogni dettaglio al tatto. Era perfetto. Scolpito, con un paio di piccole cicatrici, una delle quali sul suo fianco sinistro, provocata probabilmente da quella caduta da cavallo. Non era poi passato così tanto tempo da allora, eppure sembrava un'eternità... perché da allora, le cose tra noi erano drasticamente iniziate a cambiare. Di quel giorno mi erano rimasti solo i ricordi migliori...
Fu quindi il suo turno di fermarmi, e quando fece scivolare le spalline lungo le mie braccia, non sentii imbarazzo: era finalmente sicura di me stessa, del mio corpo, perché sapevo di piacergli per quella che ero. E la cosa, era reciproca...
Quando l'indumento fu a terra, finsi un sorriso innocente... e non battei ciglio quando si allontanò leggermente per ammirarmi.
-Ti piace quel che vedi, Jones?
-Non sai quanto, Swan. Così come mi piace questo tuo lato... passionale.
-Voglio che mi tocchi. Mentre mi guardi.
Sorrise, con un cipiglio leggermente sorpreso, ma non me lo fece ripetere. Allungò una mano e la portò al mio seno, senza distogliere lo sguardo dal mio. Quando strinse leggermente il capezzolo destro mi morsi il labbro: sentivo i primi umori scivolarmi tra le gambe.
Si avvicinò poi un po', ed insieme, occhi negli occhi, ci sfilammo a vicenda la parte inferiore dei nostri abiti nuziali. Non fu facile, per me, visto che la patta dei suoi pantaloni era piuttosto gonfia, e le mie mani un po' tremavano per l'emozione... e un po', dovetti ammetterlo, per l'incertezza: non avevo la minima idea di ciò che stavo facendo.
Poi, ci concedemmo entrambi un passo indietro... e stavolta, non potei non deglutire. Non avevo dei veri metri di paragone, ma ero piuttosto convinta che avesse delle doti davvero... impressionanti. Positivamente. Il solo pensiero che presto sarebbe stato dentro di me, mi fece deglutire ancora.
-Sei bellissima, Emma...- sussurrò, avvicinandosi di nuovo e sfiorando il mio corpo dall'alto verso il basso. Il collo, nuovamente il seno, poi il ventre, e poi ancora sotto... fermandosi al monte di venere e mozzandomi il respiro.
Volevo che continuasse. Volevo che mi toccasse, perché ormai sentivo pulsare senza contegno: così, portai la mano sulla sua e la feci scivolare fino al centro del mio piacere. E da lì, non ebbe più bisogno del mio “aiuto” per farmi impazzire. Iniziò a stimolarmi con un dito, e dovetti aggrapparmi alle sue spalle per non scivolare, dato che le mie gambe immediatamente si indebolirono.
Decisi di interrompere quella tortura per adagiarmi con delicatezza sul letto, ma fu una breve pausa, perché la mano tornò lì.
Questa volta la luce delle candele illuminava completamente la stanza, questa volta poteva vedermi... e la cosa, invece che spaventarmi, mi eccitava. Speravo solo non si accorgesse dei due piccoli taglietti che mi ero fatta, nel tentativo di prepararmi per quella notte. Ruby mi aveva aiutato a rendere la mia pelle completamente liscia, e morbida... ma lì avevo preferito fare da sola.
Il fiato mi mancò, nel momento in cui sentii un dito scivolare dentro.
-Stai...
-Bene. Non fermarti, Killian...
Non rispose, ma seppi che colse il messaggio quando iniziò a muovere il dito su e giù, dentro e fuori... ogni secondo che passava, sentii che sarei potuta impazzire. Pur essendo solo l'inizio, in qualche modo ciò che provavo era ancora più forte della volta precedente. Forse perché allora era stato più delicato, aveva voluto darmi piacere ma con dolcezza... ora, sapeva che ero pronta. A tutto.
Anche al secondo dito che seguì il primo, e mi fece inarcare la schiena. E come se non bastasse, la sua lingua si aggiunse a stimolarmi dall'esterno, mentre le dita continuavano quella piacevole tortura.
Ansimavo e gemevo senza la forza di trattenermi, ma al contempo volevo anche di più... lo volevo dentro. Completamente. Volevo che si muovesse dentro di me, volevo che mi mostrasse cosa voleva dire appartenersi totalmente... ma prima, volevo ricambiare.
Pur sapendo di non doverlo fare, lo volevo. Perché volevo che si sentisse come me, desideravo davvero che quell'esperienza ci unisse anima e corpo con la stessa potenza.
Fu così che trovai le forze per invertire le posizioni, inginocchiandomi a cavalcioni su di lui. Portando la mano lungo la sua erezione... e non potei non sorridere. A quanto pare, non ero l'unica eccitata ed era ben evidente... quindi, senza smettere di guardarlo negli occhi, di sorridere lieta della sorpresa nel suo sguardo, continuai a far scivolare la mano su e giù... gioendo quando lo vidi stringere gli occhi, gemere. Sapere di avere quel potere su di lui mi fece sentire ancora più appagata, così continuai, fino a che non mi resi conto che fosse il momento di fermarmi... e ci guardammo, ancora.
-Ti voglio, Killian. Ora.- sussurrai e feci per invertire le posizioni, ma lui mi fermò.
-Lascio a te il controllo, allora.
E mi sorprese. Per l'ennesima volta: anche se davvero, non avrei più dovuto stupirmi! Voleva davvero che fossi io ad avere il controllo, pur sapendo che per me fosse qualcosa di nuovo. In qualche modo, mi stava dando un “potere” che a poche donne della mia epoca spettava.
-Sicuro di voler lasciare tutto nelle mie mani inesperte?
-Oh, sicurissimo, dolcezza. Finora hai fatto un ottimo lavoro, direi...
-Mai come te.
-Invece sì. Quindi, se sei sicura...
-Sei dolce a continuare a chiedermelo. Ma Killian, sono sicurissima... lo sono da un po', ormai, sai anche tu che ci siamo andati vicini più di una volta...
-Volevo solo esserne certo. Perché non c'è nulla di più eccitante di una donna che mi desidera quanto io desideri lei...
Eccitanti furono le sue parole, per me. Riusciva a colpirmi ogni volta. Riusciva ad essere un gentiluomo ed estremamente sensuale allo stesso tempo... e allora, mi spostai con le ginocchia più in alto, verso il suo bacino. La sua erezione sfiorò la mia intimità con prepotenza, ma prima che potessi scivolare lungo di essa, mi prese le mani. Me le strinse forte, ed io mi sentii pronta. Allargai le ginocchia e lo feci finalmente entrare, rafforzando a stretta man mano che affondavo.
A dir la verità, l'ondata di piacere fu così forte che non fui nemmeno certa di sentir dolore. Forse c'era, forse non c'era, probabilmente non avrei mai saputo dirlo... quando lo sentii a fondo, ripresi a respirare.
Respiri profondi, come per trovare la lucidità, come per realizzare ciò che effettivamente stava succedendo. Non volevo che rimanesse solo un ricordo sbiadito...
-Stai bene?
-Benissimo.- sorrisi, aprendo gli occhi per guardarlo nei suoi. Il loro blu mare era ancor più profondo del solito, se possibile. Un mare in tempesta... come quella che si stava scatenando dentro di me.
Presi di nuovo l'iniziativa, e senza smettere di guardarlo iniziai a muovermi: prima lentamente, poi, a pari passo con la sicurezza che acquisivo, più forte. Più veloce. Fino a che i nostri bacini non si ritrovarono a danzare in sintonia, mentre gli occhi continuavano a non distogliere lo sguardo neanche per un istante. Condividere le nostre emozioni rendeva il tutto in qualche modo ancor più eccitante ed intenso... e in qualche modo, non abbandonò mai la sua delicatezza.
Era meraviglioso.
Era seriamente l'uomo perfetto, riusciva a pensare al mio benessere anche quando i suoi sensi erano accecati dal piacere.
Lo amavo, ero certa ormai. E prima di lasciarlo andare, glielo avrei confessato.
Ma non ora, ora volevo godermi il momenti.
Aumentai ancora il ritmo, facendo capire anche a lui che con me non aveva bisogno di trattenersi. Non ero fragile, né avevo paura di ciò che sarebbe seguito: tutto il contrario. fremevo dalla voglia di scoprirlo. Più si avvicinava, più la mia mente si offuscava: nessuno mi aveva mai detto che si potessero provare sensazioni così forti!
E quando arrivò l'apice del piacere, in contemporanea, nessuno dei due poté trattenere le grida. Grida di liberazione, di emozione, passione. Grida che si dispersero quando unimmo le labbra, mentre tentavamo di far durare quel momento il più a lungo possibile.
Sentivo il suo seme caldo invadere il mio corpo, ed ebbi la necessità di affondare le dita nelle sue spalle.
Ero felice.
Appagata come non mai, e felice.
Così felice che quando iniziai a riprendere il controllo di mente e corpo, lo strinsi forte... per poi lentamente scivolare al suo fianco.
Restammo occhi negli occhi, a riprendere rumorosamente fiato.
Mano nella mano.
-Dio, è stato...
-Sì.- confermò.
Il suo sorriso appagato sembrava sincero: la mia totale inesperienza era stata compensata dal forte sentimento che provavo per lui, dall'ardente desiderio.
E adesso mi sentivo completa. Per davvero.
-Come stai?- sussurrò, voltandosi su un fianco, e portando la mano nei miei capelli.
-Mai stata meglio. Tu...
-Posso dire lo stesso.
-Non mentire... sei stato con donne ben più esperte...
-Non ti mentirei mai. Sei meravigliosa, Swan, e sei la prima, l'unica per cui abbia mai provato un sentimento così reale. Sei la prima per cui...
-Anche tu sei il primo.
Non ci fu bisogno di dire altro, per il momento. Fu chiaro ad entrambi cosa volessimo dirci.
Eravamo l'uno il primo vero amore dell'altra. Stentavo a crederci che per lui fosse lo stesso, ma gli credevo. Mi fidavo.
-Sarà...- sorrisi poi, accarezzando a mia volta i suoi capelli -Ma ho comunque tutta la notte per migliorare ancora...- feci maliziosa, spostando l'indice nell'incavo del suo petto.
-Cavolo Swan, non ti facevo tanto sfrenata. Ma forse avrei dovuto immaginare che non ne avresti più avuto abbastanza di me...
-Come se per te non fosse lo stesso.
-Lo so. Lo è. Credo sia impossibile stancarmi di te...
-Mi fa piacere, Jones. E cosa ne dici di provare qualcosa di... diverso?
-Del tipo? A testa in giù?
-No. Secondo me ci puoi arrivare...- sussurrai al suo orecchio, e feci scivolare la mano sulla sua, per portarla al mio fondo schiena.
Il suo sguardo fu inizialmente sorpreso... poi, però, si trasformò in un ghigno malizioso.
-Se la signora desidera...
Sì.
Lo desideravo. Desideravo provare tutto con lui.
Ero stata sopraffatta dai piaceri della carne, me ne rendevo conto ma non me ne pentivo.
Forse sarei davvero andata all'inferno... ma ne valeva decisamente la pena.

***

KILLIAN POV

Svegliarmi accanto ad Emma, il corpo ancora caldo stretto al mio, fu meraviglioso.
Così come lo era stata quella notte.
Ci eravamo amati più di una volta, avevo goduto appieno di ogni centimetro del suo corpo, paragonabile a quello di una dea.
Solo quando la passione ci aveva stremati del tutto, ci eravamo concessi alle braccia di Morfeo.
Non ricordavo davvero di aver mai trascorso notte più piacevole e appagante di quella.
Emma mi aveva sorpreso: quella era, dopotutto, la sua prima volta... ma aveva voluto subito trasformarla in una seconda, una terza, e perfino una quarta.
Ma in fondo, lei era così. In tutto. Amava buttarsi, vivere ogni esperienza appieno... ed era un altro dei mille lati di lei che amavo.
Ora, invece, sembrava così dolce e innocente... un angelo! Vedendola così, chi avrebbe mai potuto dire che dentro di lei si nascondesse una furia?
Decisi di farmi forza e alzarmi, per prepararle una buona colazione. Graham mi avrebbe perdonato per aver trafugato le sue scorte!

-C'e odore di cioccolato...- farfuglio, quando varcai la soglia della camera da letto col vassoio in mano.
Sorrisi: era davvero tenera mentre si stiracchiava sbadigliando, per poi aprire gli occhi ancora assonnata.
-Buongiorno splendore...
-Giorno...Mi fa male tutto... non ho un muscolo che funzioni come si deve.- sorrise di rimando, squadrandomi da capo a piedi, poi si tirò leggermente su, portando il lenzuolo con sé per coprirsi.
-Swan, non c'è nulla che non abbia visto stanotte... Per il resto, beh, succede cosi quando si vuole strafare! Non che mi lamenti...- ridacchiai, posando il vassoio sul comodino e sedendomi accanto a lei.
I suoi muscoli provati, riuscirono comunque a darle la forza per colpirmi sulla gamba.
-Non fare il santarellino, ora...
-Mai detto di esserlo! E comunque, se ti fa star meglio... hai distrutto anche me.
-Bene.
-Non è da tutti, sai. Ma per la cronaca, puoi distruggermi tutte le volte che vuoi.- conclusi, chinandomi a stamparle un bacio sulle labbra. La giovane ricambiò, poi fece leva su di me per tirarsi ulteriormente su, non senza farsi scappare una smorfia di dolore. Dovevo preoccuparmi? Forse, dopotutto, avevamo esagerato, essendo per lei la prima volta.
-Tutto a posto, Emma? Dimmelo se ti ho fatto male in qualche modo...
-Rilassati, Killian, rilassati. Ho solo la schiena a pezzi... e braccia e gambe. Ma non mi hai fatto nulla di... male. Anzi.
-Ok. Dopo colazione ti faccio un bel massaggio, d'accordo?
-Non mi pare una brutta idea.- sorrise -Ora fammi vedere cosa mi hai preparato...
-Assolutamente. Spero sia di tuo gradimento, mogliettina!- la presi in giro... ma mia moglie lo era davvero! Mi sarei mai abituato all'idea?
Presi il vassoio e lo posai cautamente sulle mie gambe, per non rovesciare nulla. I suoi occhi si illuminarono come quelli di una bambina alla vista del suo dolce preferito.
-Ammetto che è roba di Graham... ma ho preparato tutto io.
-Ti adoro! Non se la prenderà per il furto di cacao, spero...- rise leggermente, prendendo subito la tazza per assaggiarne un sorso.
Ci sistemammo poi i cuscini dietro la schiena, per stare più comodi, e mangiammo in silenzio. Un silenzio ormai naturale, non più colmo d'imbarazzo... ormai non c'era alcuna barriera tra noi. Ed eravamo sposati. Per davvero.
-Mancava qualcosa nel rito di Graham... l'ho notato, sai. È opera tua?- si voltò a guardarmi, ed io inevitabilmente sorrisi.
Ci aveva fatto caso, allora... Sì, avevo chiesto a Graham di togliere quell'orribile passo che diceva "per obbedirgli e per servirlo". Non lo trovavo romantico, né rispettoso nei suoi confronti. E poi, non volevo né che mi obbedisse, né che mi servisse! Purtroppo sarebbero passati ancora molti anni prima che quelle parole fossero cancellate dal rito del matrimonio, ma il nostro era "speciale". Diverso. Con scadenza, eppure... eppure il matrimonio più vero che avrei mai potuto desiderare.
-Beh, sappiamo entrambi che non lo faresti, comunque...- sdrammatizzai scuotendo le spalle con un sorriso, e lei scosse la testa divertita.
-Vero. Ma resta una cosa davvero... dolce. Grazie.
-Oh Emma, non mi devi ringraziare. Ci siamo sposati alle nostre condizioni, no? Quindi mi è sembrato un dettaglio importante...- conclusi, accarezzando i capelli morbidi, anche se in disordine. In risposta, prese il vassoio ormai vuoto per togliercelo di mezzo; poi aggrappandosi alla mia maglia mi baciò con trasporto. Fu questione di pochi istanti prima che me la ritrovassi a cavalcioni, il corpo nudo, ancora caldo, contro il mio. Mi liberò con un unico gesto dell'indumento, poi portò le labbra sul mio collo, posandovi tanti piccoli baci. Istintivamente portai la testa indietro... dio, ero di nuovo pronto per lei. Probabilmente lo sarei sempre stato. Solo i calzoni trattenevano il mio desiderio, che spingeva prepotentemente tra le sue gambe.
-Swan... odio dover interrompere, credimi, ma sei sicura? Già ti fa male... non vorrei peggiorare le cose.
-So quello che faccio, Killian... ti voglio... ancora, Adesso.
Detto questo, guardandomi intensamente negli occhi, mi tirò via i pantaloni che avevo inutilmente rimesso, e e scivolò lungo la mia erezione, come la prima volta ma senza alcune incertezza.
Gemetti con lei, che con decisione scivolava su e giù, ma fu ben felice di lasciarmi prendere il controllo e invertire posizioni. Coi sensi offuscati dalla passione per l'ennesima volta, ci muovemmo senza freni l'uno sull'altra, fino a che non gememmo assieme al culmine del piacere. Senza mai smettere di guardarci, come nella notte. Ci piaceva guardarci, e condividere anche quel lato ancora più intimo, in un certo senso.
Alla fine scivolai al suo fianco, esausto ma pieno di energie allo stesso tempo: questo era l'effetto che mi faceva.
-Non riesci davvero a saziarti di me, eh Swan?
-Sta' zitto...
-Ho ragione.
-Ok... allora questa era l'ultima volta.- mi punzecchiò, con un sorriso sornione. Furba la ragazza!
-Ora vediamo di non esagerare...
-Allora ammettilo. Neanche tu riescia saziarti di me, Killian.
-Lo ammetto, lo ammetto. Non potrei mai averne abbastanza di te, te l'ho detto.
-Ottimo. E ora, che ne dici se scaldo l'acqua e ci facciamo un bagno?
-E mi fai il famoso massaggio in vasca?
-Sì, ovvio dolcezza.
-Allora andiamo!

***

Il bagno fu rilassante, e anche se decidemmo di goderne assieme, riuscimmo a trattenere i nostri istinti per trascorrere qualche momento in totale relax. Quando tornammo in camera, avvolti negli asciugamani, fummo felici di quella decisione: eravamo entrambi rilassati, oltre che profumati.
Emma fece per sedersi sul letto, poi però si fermò, rossa in viso.
Capii immediatamente il motivo: prima non lo avevo notato, ma i segni che avesse perso la sua “innocenza” erano piuttosto evidenti.
-Credo sia il caso di bruciarlo.- sentenziò infine, senza guardarmi.
-Non volevi esporlo come trofeo?- la punzecchiai, per cercare di sciogliere l'imbarazzo: sembrò infatti funzionare.
-Certo, come no! Mica pensavi fossi seria? È disgustoso!
-Rilassati!- risi -Scherzavo! Ci penso io.
La spinsi piano verso la poltrona, e quando si fu seduta tornai a letto, tirando via la biancheria sporca per lasciarla in un angolo. Nell'armadio trovai delle lenzuola pulite, quindi potei sostituirle senza problemi: con un po' di fortuna Graham non se ne sarebbe mai accorto... anche se certo, probabilmente era chiaro a tutti i nostri testimoni cosa avevamo fatto quella notte!
-Quindi oggi fai l'uomo di casa?
-Esatto, tesoro. Hai già abbastanza problemi, dovendone parlare coi tuoi...
-Credo di non essere più tanto spaventata, a dirla tutta.- confessò, dondolando i piedi che non toccavano terra; -Insomma, ormai è fatta e... non ho fatto niente di male. Alla fine che mi importa se se la prendono? La vita è mia, decido io cosa farne.
-Beh, sposando l'uomo più affascinante sulla faccia della terra, hai probabilmente preso la decisione più saggia... hai ragione.
Rispose con un'alzata di occhi al cielo, poi però rise insieme a me e si alzò, per avvicinarsi e prendermi in vita. Anche coi capelli bagnati, totalmente disordinati, era bellissima.
Quanto avrei voluto riuscire a dirle che l'amavo...
-Emma? Emma! Sappiamo che sei qui, apri!
Fummo interrotti di colpo, gelammo entrambi sul posto: quella era la voce di suo padre.
Perché diavolo era qui? Era ancora presto, e... come avevano fatto a sapere dove fossimo?! Maledizione. Adesso sì che potevo dirmi un uomo morto... soprattutto se mi avesse trovato nudo con sua figlia.
-Emma! Graham? Volete uscire fuori e spiegarmi cosa diavolo succede? Emma rimase ferma un attimo, poi mi squadrò.
-Vestiti. Vado ad aprire.
-Cosa...
-Tanto vale dirgli tutto subito ormai. Ma tu vestiti!
Annuii, pur non essendo proprio convintissimo del suo piano, e ceraci di infilare camicia e pantaloni il più velocemente possibile. Era ormai troppo tardi quando realizzai che Emma fosse rimasta in asciugamano, ma a quel punto aveva aperto la porta e non potevo fare più nulla.
Ero fritto. Era ovvio ormai cosa fosse successo.
-Aspettate...- la sentii dire, ma probabilmente la ignorarono dato che irruppero in salotto, e sembrarono piuttosto sorpresi di trovare me invece di Graham.
-Jones. Cosa ci fai tu qui?
-Padre, lascialo stare! Ci siamo sposati, ecco cosa ci fa.
-Voi cosa?!
Stavolta fu Mary Margaret a reagire, sconcertata. Avrei voluto fare qualcosa, dire qualcosa... ma cosa? Rischiavo solo di peggiorare la situazione.
-Non era così che volevo dirvelo ma... sì.
-Ah e pensi avrebbe cambiato le cose se ce lo avessi detto diversamente?! E tu, Jones...- si diresse pericolosamente verso di me, col dito puntato, ma Emma balzo davanti a me in un istante.
-Lui lascialo in pace, non hai il diritto di minacciare l'unica persona a cui frega qualcosa di ciò che voglio io! L'unico che tiene a me abbastanza da seguirmi in questa follia... e l'unico che potrei mai sposare!
-Ma tesoro, perché dici questo, lo sai che noi....
-Finitela!- era fuori di se', ormai -Vi ho sentiti, l'altra sera. Soprattutto tu, padre! "Deve sposare Neal! Al massimo ci fa un figlio e poi lo molla". Che sarà mai, no?! Per voi sono solo carne da macello, ecco cosa sono!
Era quasi in lacrime, così mi avvicinai a lei, cingendole le spalle con un braccio. Sua madre stava già piangendo, mentre il padre la guardava tra il frustrato e il colpevole.
Per diversi istanti, l'unico rumore fu quello dei singhiozzi della regina.
-Se hai sentito... avrai sentito anche che non ero d'accordo... e... e tuo padre...
-E io non sono fiero delle cose che ho detto.- concluse lui -Ma tesoro, quella sera stessa tua madre mi ha fatto ragionare... Non farei, non faremmo mai nulla che possa ferirti. Non potrei farti una cosa del genere.... so che ho dato di matto ma... prima di prendere soluzioni drastiche potevi parlarcene... -Parlare! Ha! Era l'ultima cosa che volevo dopo avervi sentiti. Mi avete dato il voltastomaco. Ero tornata a casa serena, vi avevo perdonati, e invece...
-Tesoro, per favore. Lo sai che io e tuo padre ti amiamo.... lo sai quanto sa essere impulsivo... tanto che ha ucciso uno degli uomini! Stava dicendo cose oscene, orribili, e.... lo avrei ucciso io se non lo avesse fatto lui per primo! Per difendere il tuo onore, perché per noi sei la cosa più importante al mondo, Emma!
-U... ucciso?- Emma gelò, colta di sorpresa, ed anch'io. Per qualche ragione, proprio non riuscivo a vedere re James uccidere qualcuno.
-Sì- confermo' in tono grave -Non era mia intenzione ma non sono riuscito a mantenere la calma. Per questo non volevo che presenziassi, Emma. Non volevo mostrarti il lato peggiore di me, non volevo farti assistere ad uno scempio. Sospettavo sarebbe potuta finire male, perché so che quando si tratta di te non riesco a mantenere il sangue freddo. Non ripeterò le loro parole, ma sì,, uno di loro mi ha spinto al punto di ucciderlo. E non sono pentito di quello che ho fatto. Sapevo fossero menzogne, ma non potevo tollerare che parlasse di mia figlia a quel modo.
Stavolta la ragazza rimase in silenzio, a guardarlo.
Era ovvio non fosse abituata ad una cosa del genere, ma d'altra parte... capivo bene l'uomo. Avrei fatto esattamente lo stesso, se qualcuno avesse osato anche solo torcere un capello ad Alice. Non volevo neanche sapere cosa avessero detto, ma potevo ben immaginare, visto che avevano spinto un uomo relativamente pacato all'omicidio.

-Non avremmo voluto lo scoprissi così, tesoro. Ma... era per farti capire che tuo padre... tuo padre può perdere il controllo, ma alla fine non farebbe mai nulla che possa nuocerti... tutto il contrario!
-E' così. Ma mi scuso ugualmente per ciò che hai sentito, piccola. Non avrei dovuto nemmeno pensarle quelle cose, ho sbagliato. Tu vieni prima di tutto per noi, prima del regno. Possiamo anche annullarlo il matrimonio, non serve che tu sia sposata per evitare di sposare il principe Neal. Se non vuoi, non lo farai. Se il re accetterà un'alternativa, bene, altrimenti faremo a meno di lui. Ma non ti venderemmo mai.
Aveva senso. Maledizione, avrei dovuto essere più lucido... avrei dovuto realizzare, da padre. che un altro padre – uno che aveva dimostrato di amare davvero sua figlia – non l'avrebbe buttata nel letto di un uomo che lei non desiderava, solo per avere un erede a sigillare l'alleanza. Avrei dovuto capirlo, e cercare di farla ragionare, invece... invece, in forse non avevo voluto farlo.
Forse il mio inconscio mi aveva accecato e portato a fare la scelta più egoistica: sposare Emma, la donna che amavo.
Forse suo padre aveva ragione: forse, nonostante tutto, annullare il matrimonio era la scelta più saggia... per quanto non mi piacesse.
-Non possiamo annullarlo.- disse invece Emma, pacata: -E' ufficiale. Lo ha ufficializzato Graham, è nero su bianco.
-Oh... ora capisco. Certo, ma tesoro, ti sei sposata solo per... evitare un matrimonio. Non sei costretta, ci sono estremi per l'annullamento, lo sai...
Aveva uno sguardo strano... imbarazzato? Anche Emma sembrò notarlo, infatti sollevò le sopracciglia, guardando prima me, poi lui.
-Se intendi ciò che penso, padre.... no.
-No... cosa?
-Non possiamo annullare niente. Le... 'prove' sono su quel lenzuolo nell'angolo.
-Co... cosa?!- esclamò stupefatto, mentre io, finalmente capendo, iniziai a temere seriamente per i miei gioielli di famiglia: visto il suo sguardo assassino, rischiavo di brutto.
-Abbiamo consumato il matrimonio, va bene? Non fate tante storie ora, non c'è nulla di male.
-M... ma....- balbettò il re, distogliendo lo sguardo dal lenzuolo accartocciato nell'angolo, che avrei dovuto bruciare da un pezzo - maledizione a me!
La regina non diceva nulla, ma aveva le labbra serrate e un colorito roseo piuttosto intenso. Quella era una delle situazioni imbarazzanti che avevo schivato durante l'adolescenza, e non avevo pensato di rischiare di vivere a 30 anni.
-Emma, hai fatto tutto questo per...
-No, aspetta, madre. Ho sposato Killian per non sposare Neal, è vero. Ma non sono stata con lui solo per quello. Sono stata con Killian perché era quello che volevo. Forse non sono stata chiarissima... non è solo che non si può annullare. Non voglio annullarlo. Non ho sposato un uomo a caso, ho sposato un uomo per cui provo qualcosa di reale, un uomo su cui so di poter contare, e che sa che la cosa è reciproca. Un uomo che mi rispetta ed è sempre dalla mia parte, anche quando forse sbaglio... non sono pentita della mia scelta, anche se a quanto pare non era necessaria.
Fu dura trattenere l'emozione che provai per quelle parole. Lo feci solo per mantenere un minimo di dignità. Le presi però la mano, sentivo di doverle dare sostegno: sapevo fosse in grado di confrontarsi coi suoi genitori da sola, ma io ero suo marito ora. Come lei aveva detto, ero dalla sua parte: sempre.
-Sappiamo che è stata una cosa affrettata- iniziai, quindi, -ma neanch'io sono pentito di aver sposato Emma. È una donna meravigliosa, una perla rara.... è un onore essere suo marito, e non perché è la principessa. Ma perché è forte, fragile ma pronta a rialzarsi subito, indipendente, intelligente... possiamo essere seri e ridere insieme, e sostenerci. Sinceramente, dirle di sì è stata la scelta migliore che potessi fare.
Quando mi voltai per incrociare il suo sguardo, mi resi conto che lei la commozione non era riuscita a trattenerla, invece. Calde lacrime le solcavano le guance, e prima che potessi dire qualcosa mi strinse forte: così, semplicemente, ricambiai.
Quando ci lasciammo andare, trovammo i due monarchi in preda alla commozione, tanto che la regina, senza farsi riguardi, prese il posto della figlia e mi abbracciò.
-Avete convinto anche me- intervenne James -Benvenuto in famiglia, Killian, siamo onorati di averti con noi- mi strinse la mano on un largo sorriso.... ed anche Emma rideva tra le lacrime, ora.
-Poi penseremo al resto, magari a un matrimonio pubblico o... ne parleremo. Ma ora temo dobbiamo tornare a palazzo. Re Rump e Neal arriveranno nel giro di un paio d'ore... e sembra siano pronti alla proposta ufficiale.


 

Angolo dell'Autrice
Ciaooo! Chi non muore si rivede, eh? Scusate la lunghissima attesa xD L'estate è un periodaccio quando si lavora in hotel... ma per cercare di farmi perdonare, ho un capitolo più lungo del solito xD domani vado via per 2 giorni, quindi volevo riuscire a postare stasera... non ho ricontrollato errori vari, quindi in caso perdonatemi! Spero vi ricordiate ancora di questa storia ahahaha
Cercherò di tornare ad aggiornare più puntualmente... mentre sto via magari riesco a buttare giù qualcosa per i prossimi capitoli dell'altra... e ho in mente una terza, ma devo assolutamente finire prima una di queste due o diventerà un casino, già così sono in ritardissimo!
Prossimo passo: mettermi del tutto in pari con le vostre, ci sono quasi ormai :D 
Ah, ho perso qualche giorno perché sono stata alla convention di OUAT a Birmingha... con Colin, Ginnifer e Josh! Fantastici! Gli ultimi due erano alla prima con ma sono stati davvero simpaticissimi *_* spero continuino a partecipare ad eventi!
Ora scappo a dormire che ho la sveglia tra meno di sei ore ahahahah
A prestooo! :*
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: _ Arya _