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108 | C: John Watson ; Mary Morstan | Tag: in4x01 ]
Nube
tossica
Fuma. Il
tavolo è tondo, e posso dire con certezza, senza l’ausilio d’un tacheometro, di
essere seduto nel punto più distante da Lei. A dividerci ulteriormente, un
grosso vaso verde petrolio poggiato al centro del piano, con dei fiori finti, e
il quotidiano dietro al quale cerco di ripararmi dalla nube tossica.
Con gesti nervosi picchietta la sigaretta contro il mio posacenere.
Portatelo, John. L’ho rubato
per te d’altronde.
Mio. Cos’è davvero mio se neppure la vita che sto vivendo
sembra appartenermi.
Non mi è concessa nemmeno l’aria per respirare.
Il cellulare mi avvisa dell’arrivo di un messaggio. La chiave per uscire dalla
prigione nella quale sono chiuso.
*
«Illuso»
asserisce Lei. È solo un sussurro, appena udibile. Forse l’ho immaginato.
Eppure sussulto ugualmente.
Mi vergogno. Il respiro mi muore in gola. So quanto io possa risultare
trasparente ai suoi occhi.
Che abbia veramente capito ogni cosa? Decisamente possibile.
Digito parole dolci in risposta
ad un'altra donna. Com’è accaduto altre volte prima di questa. Troppe. Anche
una volta sola lo sarebbe, troppo.
Ora che l’inganno
sembra svelato mi sento a disagio. L’esigenza che avverto di afferrare il
cellulare dalla tasca, sembra essere l’emozione più errata che abbia mai provato.
Eppure, Lei, continua a produrre cerchi di fumo corroborando la nube tossica
che mi attanaglia la gola, impassibile.