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Autore: RyodaUshitoraIT    10/07/2019    3 recensioni
In questo triste mondo, nulla dura per sempre e perfino un amore all'apparenza eterno può giungere alla fine. Quando Judy gli aveva comunicato l'intenzione di non far nascere il cucciolo che portava in grembo, Nick se n'era andato con il cuore lacerato dalla delusione e dalla tristezza. Dopo circa un anno, lo stesso Nick aveva scoperto, con suo grande rammarico, che Judy sembrava aver ritrovato la felicità con un nuovo amore. Tuttavia, gli scherzi di un destino particolarmente beffardo avrebbero obbligato i due a compiere una serie di amare riflessioni sulle conseguenze delle proprie azioni. Sarebbero state sufficienti per far riavvicinare i loro cuori infranti?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Hopps, Finnick, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo III

 

Bonnie Hopps guardava entrambi con occhi severi. Solo allora Nick si staccò da Judy.

“Signora Hopps, le avevo detto di restarne fuori.” disse Nick alla coniglia.

“Per vedervi bisticciare come due cuccioli senza fare nulla?” Bonnie sembrava davvero adirata. “Stento a credere che una volta voi due condividevate un legame. Dovreste entrambi vergognarvi per come avete fatto precipitare le cose.”

Entrambi gli interessati non osarono ribattere. “Mamma, che cosa ci fai qui?” le aveva chiesto Judy.

“Non avrai pensato che sarei venuto qui da solo, vero?” rispose Nick. “Sono andato a Bunnyburrow a parlare con la tua famiglia di tutto quello che è successo. Tua madre è stata la sola a volere che la portassi da te. Il resto della tua famiglia non voleva disturbarsi a venire. Hai fatto proprio un bel lavoro.”

Di fronte a quell’ultimo commento sarcastico, Judy si limitò ad allontanarsi da Nick.

“Mi ha detto che voleva parlarti di una cosa importante.” affermò Nick.

“Pensavo che ci fossimo detti tutto l’ultima volta.” esclamò Judy rabbiosamente.

“Senti, Judith. Nonostante tutto quello che è successo, io sono ancora tua madre.” ribadì Bonnie.

“Dopo la nostra ultima conversazione, non pensavo che tu e papà mi consideraste ancora vostra figlia.”

“Ehi, datti una calmata, okay?” esclamò Nick stizzito dal comportamento di Judy.

         “Basta così, Nicholas! Parlerò io con lei, adesso.”

Nick alzò le zampe in aria e decise di farsi da parte per far sì che Bonnie si confrontasse con la figlia, sebbene quest’ultima la stesse guardando con ostilità così come aveva fatto con Nick per la maggior parte del tempo.

“Cosa vorresti dirmi? Che ti ho delusa? Che non avrei dovuto mantenere così tanti segreti? Che tutte le mie scelte erano sbagliate?” domandò Judy alzando il tono della voce. “Beh, queste cose le ho già sentite. Perciò, che altro vorresti dirmi?”

         Mi dispiace.” sussurrò mestamente Bonnie dopo qualche istante.

         Judy sgranò gli occhi. “Ti… dispiace?” domandò stupita.

“In qualche modo, sotto certi aspetti… tutto quello che ti è capitato è colpa mia. Del mio peccato.”

“Il tuo… peccato?”

“Non mi ha detto nulla per tutto il viaggio di ritorno, ma proprio non capisco. Perché le scelte infelici di sua figlia sarebbero colpa sua?” domandò Nick alla coniglia.

“Perché… anch’io ho un segreto da rivelare.”

“Ci dica tutto, allora. Qual è questo segreto?”

“Sì, mamma. Di quale peccato stai parlando?”

Bonnie prese un respiro profondo. Era visibilmente nervosa e il suo muso si muoveva ritmicamente. Era un chiaro segnale di paura. Ciò nonostante, Bonnie avvertiva la necessità di confessare ogni cosa.

“Anni fa… quando ho saputo che ero incinta di te, io…” Bonnie teneva mestamente gli occhi a terra e le sue zampe tremavano. Infine, tornò a guardare Nick e Judy negli occhi. “… ho tentato di fare la stessa cosa che hai fatto tu. Ho provato ad abortire.”

Non appena ebbero udito quelle parole, Nick e Judy si sentirono come se i loro cuori stessero sprofondando.

“Che… cosa?” sussurrò Judy sconvolta.

“Sta… dicendo sul serio?” chiese Nick allo stesso modo.

“Sì” ammise Bonnie.

Non appena ebbe afferrato la maglia di sua madre, l’espressione sul volto di Judy cambiò radicalmente. “Mi stai raccontando queste bugie solo perché…”

È la verità!” urlò Bonnie. “Ho davvero provato ad abortire.”

“No… non è possibile…” riuscì a dire Judy dopo aver lasciato la presa.

‘Quando ho suggerito a Judy cosa sarebbe successo se sua madre avesse deciso di interrompere la gravidanza, non avrei mai immaginato che sarebbe potuto andare effettivamente così.’ pensava Nick.

“Okay, supponiamo che quanto hai detto è vero. Hai centinaia di figli che possono affermare lo stesso. Perché proprio io? Perché ero diversa dai miei fratelli?” domandò Judy.

“Ti sei mai chiesta perché, al contrario dei tuoi fratelli e delle tue sorelle, tu sei l’unica a non far parte di una cucciolata? Judy, la verità è che tu eri effettivamente diversa dagli altri miei figli.” disse Bonnie.

“Che significa?” chiese Judy.

“Anche se Judy fosse effettivamente diversa dai suoi fratelli, non c’è ragione per cui lei debba dire una cosa simile.” obiettò Nick.

Bonnie capì che avrebbe dovuto raccontare tutto dal principio. “All’epoca ero già sposata con tuo padre.” esordì. “Stu era il marito ideale per una campagnola come me. Gran lavoratore, affettuoso, premuroso… insomma, possedeva le solite qualità che ogni coniglia cerca in un compagno.”

Nick e Judy non sapevano dove Bonnie volesse andare a parare, ma continuarono ad ascoltarla.

“Un giorno, tuo padre mi fece conoscere qualcuno. Suo cugino Tom, per l’esattezza. Era metà lepre e metà coniglio. Infatti era piuttosto alto rispetto alla media.” continuò Bonnie. “Tom era diverso dagli altri conigli, e non solo per l’altezza. Era l’esatto opposto di Stu. Era un ribelle, un viaggiatore instancabile che ha girato il mondo in sella alla sua motocicletta per molti anni. Era quel tipo di leporide che tuo padre non avrebbe mai potuto essere. Insomma, c’era qualcosa in lui che ho trovato… affascinante.”

Affascinante. Quell’unica parola fu sufficiente perché Judy e Nick avessero ben chiaro il quadro della situazione.

“No…” disse Judy incapace di dire altro.

“Sta scherzando…” esclamò Nick.

“Non riuscivo a capire cosa stessi provando nei confronti di Tom. Mi sentivo come sotto l’influsso di un incantesimo. Ero una coniglia sposata e non avrei dovuto essere interessata a lui. Stranamente, Tom mi trovava interessante.” confessò Bonnie. “Non so… non so spiegare che cosa mi sia successo. Un giorno, mentre Stu era fuori…”

Basta!” gridò Judy. “Non voglio sentire altro!”

Bonnie non si fermò e continuò a raccontare. “… io rimasi in casa con Tom. Tentai di resistere alle mie tentazioni, ma non ci riuscii. Così, quando mi chiese se avessimo potuto passare del tempo da soli, non seppi dirgli di no.”

Ho detto che non ti voglio più sentire!” ribadì Judy mentre si tirava giù le orecchie.

“È successo una volta sola. Ho pensato che… se avessi fatto finire la cosa subito, non ci sarebbero state conseguenze.” disse Bonnie sul punto di scoppiare in lacrime.

Per favore, non dire altro!” supplicò Judy.

“Qualche mese dopo, sei nata tu.” ammise Bonnie mentre piangeva a dirotto. “È stata la mia vergogna più grande. Il mio segreto più oscuro. Non volevo rivelare nulla a nessuno. Con le cose che sono successe, però, io… ho capito che era ora che tu sapessi la verità.”

Quando Bonnie ebbe finito, Judy lasciò andare le orecchie. Sia lei sia Nick avevano un’espressione attonita stampata sulle loro facce. Fu Nick a interrompere il silenzio dopo qualche istante. “Ci sta… dicendo che… lei ha avuto una relazione con questo Tom… e che Judy ne è il risultato?!” gridò quasi allibito.

“Sì.” ammise la coniglia.

Quello era il grande segreto di Bonnie. Aveva avuto una breve storia e aveva scoperto di essere incinta; qualche mese dopo, aveva dato alla luce Judy. Dal momento che non era la figlia biologica di Stu, Bonnie pensava che avrebbe dovuto abortire. Ma non l’aveva fatto.

“Un… un momento. Ci sta forse dicendo… che se tutto quello che ha raccontato non fosse avvenuto… allora Judy non sarebbe mai…” Nick era sotto shock mentre quelle parole uscivano a fatica dalla sua bocca.

Judy, dal canto suo, non solo era rimasta come paralizzata, ma aveva anche un’espressione vuota. Stava ancora prendendo tempo per metabolizzare tutte quelle rivelazioni.

“Vuoi dirmi che io sono nata solo per un tuo… capriccio?” aveva chiesto a sua madre.

“Mi dispiace, Judy.” disse Bonnie in preda ai sensi di colpa.

“Pensavo… pensavo di essere nata per essere viva. Ma ora mi stai dicendo che non lo ero affatto?” chiese Judy con lo sguardo perso nel vuoto. “Hai tradito papà? Stu non è il mio vero padre? Hai provato a non farmi nascere?”

“Ho pensato che, se fossi andata fino in fondo, sarei stata consumata dai rimpianti. È per questa ragione che non l’ho fatto.” confessò Bonnie in lacrime. “Stu resta sempre tuo padre e noi ti amiamo ancora, nonostante tutto.”

“Il tuo più grande peccato mi ha permesso di venire al mondo. Io sono… il tuo più grande peccato.”

“Non pensarlo neppure. Hai fatto tanto per la città. Siamo ancora fieri di te.” aveva detto Bonnie alla figlia, ma Judy sembrava non sapere come replicare. “Judy?”

La coniglietta era immersa nei suoi pensieri e respirava affannosamente. Si sentiva come se fosse immersa nell’oscurità più cupa. Molti pensieri si stavano accavallando nella sua mente. Alcuni erano pieni di rabbia, altri di tristezza, altri ancora d’incredulità. In quel frangente, le vennero in mente alcune frasi che Nick le aveva detto il giorno della loro travagliata rottura.

 

“Judy… che cosa sarebbe successo se tua madre, mentre era incinta di te, avesse deciso di interrompere la gravidanza? Te lo spiego io. Se tu non fossi nata, Judy, il mondo mi sarebbe sembrato più tetro che mai e senza la tua luce, vivrei ancora una vita priva di significato per le strade di Zootropolis.”

“Ascolta, Judy… ci sono mammiferi che fanno la differenza in questo mondo e tu sei una di loro. Anche se sei solo una coniglietta, sei riuscita a fermare una terribile macchinazione e a cambiare i cuori e le menti di milioni di mammiferi. Secondo me, niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza di te.”

Per l’amor di Dio, Judy! Concedi a questo cucciolo non ancora nato le stesse possibilità! Ti supplico… ti prego, permetti che la tua luce continui a brillare attraverso lui o lei!”

 

“Se quello che la mamma ha detto su di me è vero… se Nick avesse avuto ragione… allora io… io… io…”

Per tutta la vita, Judy era andata avanti con le sue scelte e le sue idee senza pensare alle probabili conseguenze. Ma… dopo che sua madre aveva confessato la verità sulla sua nascita, le sue convinzioni stavano cominciando a cambiare. Tutto quello che aveva preso corpo nella sua mente… l’aveva lasciata come in frantumi. Stava letteralmente annegando in un oceano di dolore, colpevolezza, sofferenza e rimpianto. Tutte quelle sensazioni così dolorose l’avevano piegata sulle ginocchia e le sue zampe giacevano inerti sul terreno. Nel vederla in quello stato, Bonnie e Nick si preoccuparono molto.

“Judy!” gridò Bonnie.

“J… Judy?” disse Nick preoccupato.

“Judy! Judy! Stai bene? Ti prego, dì qualcosa.”

“Che… che cosa ho fatto?” aveva chiesto Judy a sé stessa mentre le sue lacrime bagnavano il terreno. “Oddio! Che cosa ho fatto?!” aveva poi esclamato con un grido angosciante.

Mentre Judy piangeva disperata, il cuore di Nick si gonfiò di tristezza. Tutta la rabbia che aveva provato per lei fino a quel momento era sparita. Era chiaro che Judy si stava disperando in preda al rimorso. Tutto quello che si erano detti fino ad allora non aveva più alcuna importanza; Nick aveva capito che doveva confortarla in qualche modo.

“Judy!” esclamò Nick prima di aiutarla ad alzarsi e prenderle la testa fra le zampe per guardarla in faccia. Notò che i suoi occhi erano gonfi di lacrime. “Judy! Judy! Guardami! Va tutto bene! Va tutto bene!”

“No! Non va bene niente!” gridò Judy mentre afferrava la camicia di Nick. “Non capisci? Se mia madre non mi avesse fatta nascere, tutto quello ho fatto per la città non si sarebbe mai verificato. Avevi ragione, Nick. Avevi ragione su tutto!”

“Te lo giuro… non ne avevo idea. Non sapevo quanto avessi avuto ragione.” ammise Nick onestamente.

“Eri nel giusto… e io non volevo ascoltarti.” ammise Judy scossa dalle lacrime. “Se… avevi ragione su di me… allora perché non avrebbe dovuto essere così a proposito di nostro figlio?”

Nostrofiglio?” Nick stentava a crederci. Per tutto il tempo, Judy non aveva neppure considerato l’idea. L’aveva come respinta a priori.

“Io… ho pensato solo ai possibili effetti negativi. Mai a quelli positivi.” continuò a dire in lacrime. “Se… avessi avuto torto? Se fossi stata bene dopo il parto? Se fosse nato senza alcun tipo di difetto? Oddio! Forse avrebbe fatto parte di una cucciolata. Forse nostro figlio avrebbe potuto infrangere le barriere che tengono divisi prede e predatori con la sua nascita. Sarebbe potuto succedere tutto questo. Ma a causa della mia scelta… di quello che ho fatto, non si è verificato nulla di tutto ciò. Non ho mai voluto ammetterlo, ma quello che mi hai detto è vero. Io… io… ho ammazzato nostro figlio per la mia carriera!” aveva infine gridato mentre tremava come una foglia.

Quelle parole riecheggiarono per tutto il cimitero e colpirono Nick fin nel profondo dell’anima. Nell’udire quell’ammissione così pregna di rimorso, non fu più capace di trattenere le lacrime. “Judy…” disse tristemente.

“Pensavo… pensavo di aver fatto la cosa giusta. Ma guarda cosa è successo. Ho spezzato l’unità della mia stessa famiglia, ho perso la fiducia dei miei amici e colleghi, ho rovinato la mia reputazione, ho creato un’altra situazione di tensione fra prede e predatori. Ma quel che è peggio… ho fatto del male a chi amavo più di tutti.”

“Forse… Shay non ti avrebbe mai biasimata per quanto accaduto, Judy.”

“No. Non sto parlando di lei. Sto parlando di te.” aveva ammesso Judy. “Eri… così felice quando ti ho detto della gravidanza… e io ho cancellato la tua felicità. Sapevo bene ciò che la città ti aveva fatto e quanto dolore avessi sopportato. Eppure, ti ho ferito. Per ben tre volte. Come ho potuto farti questo?! Come ho potuto ferirti in questo modo dopo tutto quello che hai fatto per me?! Ti ho fatto sentire come se ciò che desideravi non fosse importante. Come se non avessi bisogno di te e ora…”

Judy era davvero dispiaciuta per quanto aveva fatto a Nick ed era divorata dal senso di colpa. Nick ne era rimasto sorpreso. Se lei stava rimpiangendo tutto quello che aveva fatto, allora… qual era il senso di quanto era successo?

“Che… cosa ha portato tutto questo?” aveva chiesto Nick con la voce rotta dall’emozione. “Che senso ha avuto lasciarti se ora lo sto rimpiangendo? Che senso ha avuto procedere con l’aborto se ora lo stai rinnegando? Che senso ha avuto tornare da te se avevi trovato qualcun’altra con cui essere felice? Che senso ha avuto andare avanti se hai perso anche lei? Che senso ha avuto tutto questo, Judy?”

“Non c’è alcun senso.” esclamò Judy col cuore gonfio di rimorso. “Tutto questo non ha portato a nulla. Tutto quello che abbiamo fatto non ci ha causato altro che dolore, rabbia, solitudine e disperazione. È colpa mia. È tutta colpa mia.”

“No. Non è vero. Avrei dovuto restare al tuo fianco quando avevi bisogno di me. Forse le cose non sarebbero precipitate fino a questo punto.”

“Non ti ho dato alcuna ragione per farlo. Ti avevo fatto intendere che non c’erano alternative all’aborto. Se mi fossi fermata un attimo a riflettere sulle conseguenze delle mie decisioni invece di tirare dritto… forse tutto questo…” Judy si era staccata dalla camicia di Nick e si stava coprendo gli occhi con le zampe nel tentativo di ricacciare indietro le lacrime. “Oh, Nick…”

Nick non avrebbe mai voluto vederla in quello stato. La tristezza che la stava tormentando era ben peggiore rispetto a quella che lui aveva provato fino a quell’istante.

“Judy… ti prego. Dobbiamo rimanere uniti.” le aveva detto Nick.

“Non… non credo di farcela.” aveva ammesso Judy con gli occhi rossi per le lacrime versate. “Ho represso tutte queste sensazioni così a lungo… che ora non so come fermarle. Non penso… non penso di potercela fare.”

Judy non si era mai sentita così tormentata e disperata. Non poteva fare altro che commiserare sé stessa. Voleva ricacciare indietro tutto quel dolore, ma non poteva farcela. Non da sola. Nick e Bonnie erano molto preoccupati per lei.

“Judy… coraggio… fatti forza.” disse Nick mentre tentava senza successo di alleviare la sua sofferenza. “Signora Hopps, non può fare qualcosa?” aveva poi chiesto a Bonnie.

“Non so proprio cosa fare.” ammise Bonnie con gli occhi lucidi. “È colpa mia. Mia figlia sta soffrendo per colpa mia.”

Neppure Nick sapeva cosa fare. Ma era palese che Judy stava affogando nel suo dolore. Lei non era come Nick. Lui era abituato alla sofferenza perché si considerava un sopravvissuto. Per Judy non era così. Se avesse continuato, non avrebbe più trovato la forza per rialzarsi. Forse Judy non avrebbe mai fatto lo stesso per lui, ma Nick era determinato a porre fine al suo strazio. In quell’istante… ebbe un’idea. Forse non avrebbe funzionato, ma doveva tentare. Nick si asciugò gli occhi prima di rivolgerle nuovamente la parola. “Judy… guardami.” disse.

“Uh?”

“C’è qualcos’altro che devo dirti. Mi avevi detto che non ne avevi bisogno. Ma guardandoti adesso, è evidente che ne hai bisogno ora più che mai. Perciò ecco qui. Judith Hopps…” Nick volle accostare la sua fronte a quella di Judy prima di proseguire. “… io ti perdono.

Quelle tre semplici parole cominciarono ad alleviare il peso che Judy aveva nel cuore. “Cosa?” domandò con gli occhi sgranati.

“Non mi hai sentito, coniglietta? Io ti perdono.” ribadì Nick.

Judy era spiazzata. Nick era davvero intenzionato a perdonarla dopo tutto quello che aveva provato per colpa sua?

“Non… non capisco, Nick. Ti ho ferito. Più di chiunque altro. Ho scelto di andare avanti con l’aborto senza pensare minimamente alle tue parole e ti ho ordinato di sparire per sempre dalla mia vita. Non merito il tuo perdono. Come? Come puoi anche solo pensare di perdonarmi?” domandò Judy con gli occhi nuovamente gonfi di lacrime.

“Non ti mentirò, Judy. Per troppo tempo, sei stata davvero… davvero… una coniglietta ottusa.” esclamò Nick con un’espressione decisa sul volto.

Judy era spaventata. Pensava che Nick non volesse davvero perdonarla.

“Mi hai fatto sentire come se le mie opinioni non avessero importanza e le mie azioni fossero state più gravi delle tue. La cosa peggiore è che tu non hai ferito soltanto me, ma anche la tua famiglia e i tuoi amici. Se tua madre non ti avesse mai raccontato la verità sulla tua nascita, probabilmente non avresti mai riflettuto sulle conseguenze delle tue azioni.” ribadì Nick mentre Judy aveva ricominciato a tremare.

“Hai ancora provocato la morte di nostro figlio, distrutto la tua reputazione e creato un’altra volta scompiglio fra i mammiferi della città. Dopo tutto quello che hai detto e tutto quello che hai fatto…”

Il naso di Judy si muoveva ritmicamente in segno di paura. Nick voleva davvero perdonarla oppure l’avrebbe ferita esattamente come lei aveva fatto con lui? In ogni caso, Judy capiva che se lo sarebbe meritato. Nick sfiorò il mento di Judy e la guardò intensamente. “… pensavi davvero che non avrei mai potuto perdonarti?” concluse infine rivolgendole un sorriso confortante.

“Nick…”

“Per tutto il tempo, ho creduto che non t’importava più nulla di me e dell’aborto. Ma dopo averti visto in quello stato mentre rimuginavi sulla tua decisione, ho capito che mi sbagliavo.” disse Nick. “Forse i tuoi sentimenti per me sono cambiati, ma i miei sono rimasti inalterati. Quello che sto cercando di dirti è che… nonostante tutto…” Nick guardava Judy con gli occhi che brillavano di luce propria. “… io ti amo ancora, Judy. E vuoi sapere un’altra cosa? Ti amerò per tutta la vita.”

Dinanzi a quella confessione, qualunque sentimento di rabbia che Judy aveva provato per Nick era scomparso. I sentimenti che Judy aveva soffocato per troppo tempo stavano tornando a galla. Ancora una volta, le lacrime scorrevano copiose dai suoi occhi. “Oh, Nick…” sussurrò con un nodo alla gola.

Nick teneva le zampe aperte in attesa di un abbraccio. Come era successo la prima volta in cui l’aveva perdonata, Judy affondò la testa sul suo petto.

“Scusami!” esclamò Judy in lacrime. “Scusami! Scusami! Scusami! Scusami!”

“Su, su, ti ho già perdonata. Voi conigli siete così emotivi.” esclamò Nick con le lacrime agli occhi mentre la abbracciava teneramente. “In fondo, anch’io sono una volpe emotiva, non credi?”

Nick e Judy ebbero il loro momento. Entrambi i loro cuori, che erano giaciuti in frantumi per troppo tempo, stavano finalmente cominciando a ricomporsi. Sebbene Bonnie non fosse stata in grado di fare molto, era grata a Nick per essere riuscito a far ragionare la figlia. Dopo che erano passati diversi istanti, Judy non si era ancora staccata dal corpo di Nick.

“Judy, ti senti meglio ora?” domandò Nick.

“Un po’. Non più di tanto, ma mi sento meglio.” rispose Judy dopo aver ripreso a sorridere dopo molto tempo.

“Coraggio, allora. È tempo di rialzarsi.” esclamò Nick dopo aver aiutato Judy a rialzarsi. In seguito rivolse lo sguardo a Bonnie. “Judy, c’è qualcos’altro di cui tu e tua madre dovete parlare.”

La coniglietta annuì e si diresse verso sua madre. Bonnie sembrava intenzionata a scusarsi di nuovo.

“Judy, mi dispiace tanto per aver nascosto la verità su di te e la tua nascita.” disse la coniglia sul punto di versare altre lacrime.

“Mamma…”

“So che quello che ho fatto è sbagliato e so che non potrai mai perdonarmi…”

“Mamma!” Judy riuscì a fermarla e le strinse amorevolmente le zampe. “Va tutto bene. Hai fatto un errore, ma… non rimanerci troppo male. Dopotutto, quell’errore mi ha fatto nascere.”

“Judy…”

“Nonostante tutto, sei un’ottima madre. Sono io che non sono stata una brava figlia.” ammise Judy. “Ti perdono, mamma. Spero che tu possa fare lo stesso con me.”

“Oh, Judy… certo che posso perdonarti.”

Madre e figlia si perdonarono a vicenda con un abbraccio carico di affetto. Eppure, era necessario affrontare un’altra questione.

“Mi fa piacere che vi siate riappacificate. Ma… che cosa avete intenzione di fare con il vostro segreto?” domandò Nick.

Bonnie e Judy dovettero staccarsi dal loro abbraccio. Che cosa avrebbero fatto? Il tradimento di Bonnie, il fatto che Stu non era il padre biologico di Judy, l’aborto che Bonnie non aveva voluto compiere… dopo tutto quello che era successo, era davvero la cosa migliore mantenere un segreto così scottante?

“Penso… che sia meglio tenere nascosta la cosa fra noi tre.” dichiarò Judy dopo averci riflettuto. “Ho causato fin troppi danni. Non voglio portare ulteriore scompiglio nella mia famiglia.”

“Se credi che questa sia la soluzione migliore, allora va bene.” disse Nick.

“Sì, lo è.” ribadì Judy.

“D’accordo, allora.” dichiarò Bonnie. “Dovresti sapere che, nonostante quello che ho fatto, amo ancora tuo padre con tutto il cuore.”

“Lo so. Potrebbe non essere il mio vero padre, ma mi ha cresciuta come se fossi effettivamente sua figlia.”

“Sai, è ancora molto seccato per come sono andate le cose. Se lo chiami e ti scusi con lui, sono convinta che ti perdonerà. So che lo farà.”

“Lo farò, mamma. Te lo giuro.” promise Judy con un sorriso sincero.

“Bene. Se non c’è altro, dovrei prendere il treno per il ritorno. Ma prima di andare…” Bonnie rivolse un cenno d’intesa a Nick. “Posso parlarti per un momento?”

“Uhm… certo, signora Hopps.” disse la volpe.

Bonnie si allontanò di qualche passo con Nick per potergli parlare a quattr’occhi.

“Che cosa c’è, signora Hopps?”

“Chiamami Bonnie, caro.” disse la coniglia. “Ti ringrazio tanto per tutto ciò che hai fatto per mia figlia.”

“Non c’è problema. Dovevo farlo.” dichiarò Nick con un sorriso smagliante. “Non sono stato al suo fianco quando aveva bisogno di me e non volevo rifare lo stesso errore.”

“Sei… un gran bravo mammifero.” disse Bonnie prima di abbracciare Nick.

“Se c’è ancora una possibilità che voi due possiate tornare insieme, coglila. Judy ha ancora bisogno di te.” sussurrò Bonnie all’orecchio di Nick.

‘Solo se questa è anche la sua volontà’, pensò la volpe con mestizia.

Bonnie salutò Nick e Judy e s’incamminò verso l’uscita del cimitero. Ora che la volpe e la coniglietta erano soli, tornò ad avvertirsi un certo imbarazzo fra i due.

“Come… ti senti, Judy?” domandò Nick.

“Sto ancora metabolizzando il tutto, ma credo che tutto andrà bene.” ammise Judy.

“Ascolta… voglio che tu sappia che, nonostante tutto, sono felice che tua madre ti abbia messa al mondo.”

“Ti ringrazio.”

“Bene. Ora è tempo di andare. Ti riaccompagno a casa.

“Okay. Ma prima di andarcene… ti dispiace se le dico un’ultima cosa?” domandò Judy mentre indicava la tomba di Shannon.

“Certo che no.” rispose Nick comprensivo.

Judy s’inginocchiò e si rivolse davanti alla lapide. “Shay, ti ringrazio per essermi stata accanto nel momento del bisogno,” disse. “E… voglio che tu sappia che mi dispiace per averti trascinato nei miei problemi. Non avrei mai dovuto fare una cosa simile. A presto, Shay. Tornerò a farti visita.”

Judy si rialzò e prese un respiro profondo per farsi forza. Si girò verso Nick e insieme uscirono dal cimitero.

Presero poi l’autobus per fare ritorno all’appartamento di Judy. Si sedettero l’uno di fianco all’altra, ma non proferirono parola. Erano successe molte cose e si erano detti tante, troppe cose. Judy guardò la zampa di Nick e volle stringerla per confortarlo, ma credeva che non fosse una buona idea. Nick, dal canto suo, prese la zampa di Judy e la strinse forte. Allora Judy appoggiò la testa sulla spalla di Nick.

“Mi dispiace tanto.” disse delicatamente.

“Lo so. Dispiace tanto anche a me.” rispose Nick.


 

Note dell’autore: Rieccomi a voi con il terzo capitolo!

Esso trae ispirazione da un altro fumetto realizzato da Borba intitolato Hopps Family Ties. Si tratta di una breve storia di tre pagine in stile yonkoma (per chi non lo sapesse, è un particolare tipo di serie a fumetti costituito da quattro vignette disposte dall’alto verso il basso diffuso in Giappone). Sebbene si tratti di una storia a carattere comico, l’autore della fanfiction originale ha deciso di sfruttarla per imprimere alla sua opera una svolta decisiva ai fini della trama.

Come sempre, vi lascio una serie di link utili:

Profilo dell’autore della fanfiction originale: https://www.fanfiction.net/u/5554301/Dizzie-HamHam-Writer

Capitolo III di Zootopia: True Forgiviness: https://www.fanfiction.net/s/13258091/3/Zootopia-True-Forgiviness  

Permesso dell’autore: https://www.fanfiction.net/pm2/post.php?rid=261359278#last

Pagina 1 di I Will Survive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/I-Will-Survive-01-669500569

Pagina 1 di Born To Be Alive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/Born-To-Be-Alive-01-766176628

Pagina 1 di Hopps Family Ties (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/Hopps-Family-Ties-01-652797296

 

Questo è quanto. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona lettura!

   
 
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