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Autore: Iuccy_97    10/07/2019    0 recensioni
[M.I. High]
Blane è sparito e nessuno sa perché. Sembra che tutti abbiano una valida giustificazione per la sua assenza, ma Lenny e le ragazze non si lasciano convincere. E quando neanche Kyle e Susan hanno una risposta soddisfacente, la squadra è pronta ad iniziare un indagine che la porterà nei quartieri settentrionali di Londra e nelle stanze più segrete della difesa inglese.
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L'esercito è tristemente conosciuto per non saper trattare casi delicati. Tra noi e loro c'è la stessa differenza che passa tra un chirurgo e un macellaio.
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Prima/seconda stagione.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Daisy era ferma davanti al cancello della Saint Hopes, in attesa. Non sapeva esattamente perché fosse lì. Blane arrivava sempre prima di lei, probabilmente era già in classe. Eppure, di solito aspettava in cortile con Stewart che la campanella suonasse. E lei passava con disinvoltura davanti a lui, cercando di farsi notare. A volte lo vedeva farsi prendere a spintoni da 50, altre ascoltava tranquillo le chiacchere dell'amico, altre ancora giocherellava a calcio, palleggiando il pallone da un piede all'altro.
Si morse un labbro. Dove era finito? Non poteva restare sul cancello per sempre.
-Daisy!- esclamò Zara, vedendola dal cortile e andandole incontro.
-Ciao tesoro.- cinguettò lei, tirando fuori la voce da bambina.
-Aspetti qualcuno?-
-Ecco... Mi è sembrato di... vedere un cagnolino prima, in strada. Volevo assicurarmi che non si fosse perso.- azzardò, cercando di apparire convincente.
-Un cagnolino? Com'era?-
-Oh, beh... Piccolo, pelo chiaro, lungo... Ma non importa, sarà già tornato a casa. Andiamo, dai!-
Zara, confusa, fissò l'amica per qualche istante, poi la seguì nel cortile.
-Che ti prende Daisy?- le chiese, quando la raggiunse di fronte al suo armadietto.
-Io? Niente. Sto benissimo. Perché? C'è qualcosa che non va?-
-Sembri... agitata. Sicura che vada tutto bene?-
La giovane spia chiuse l'armadietto con un colpo secco.
-Certo. Va tutto alla grande. Ora andiamo, o faremo tardi a storia.-
-Daisy, tesoro, quello è il libro di letteratura.-
La ragazza fissò la copertina di quello che aveva in mano, un po' sconsolata.
-Oh.- mormorò, riaprendo il suo armadietto e cercando di darsi una controllata.
Zara, un po' preoccupata, rimase in silenzio nel tragitto verso l'aula, dove si sedettero nei loro abituali posti centrali, tenendone uno per Leticia che, come al solito, arrivò in ritardo.
In attesa che la signorina Templeman arrivasse, Daisy non poté fare a meno di notare il banco vuoto accanto a Stewart, ma non ebbe il coraggio di andare a chiedergli il motivo. Per un secondo pensò di scrivere un messaggio a Blane, ma l'insegnante entrò, come sempre carica di materiale.
-Buongiorno studenti.- esordì, rovesciando la pila di libri sulla cattedra.
-Spero che vi sia tutto chiaro sull'ultimo argomento, vi ricordo che la prossima settimana faremo una verifica e oggi è l'ultima occasione per eventuali domande.-
Parlando, prese il registro e iniziò a segnare gli assenti.
A ogni nome Daisy tamburellava più velocemente le dita sul banco. Perché doveva essere l'ultimo in ordine alfabetico?!
-Whittaker?- esclamò infine la Templeman.
-Assente.- rispose Stewart dal fondo della classe -È malato.-
Malato? La ragazza si chiese come fosse possibile. Blane era una delle persone più sane che conosceva e solo il giorno prima era sanissimo.
Si impose di tranquillizzarsi. Stava andando fuori di testa solamente perché non aveva fatto la sua sfilata mattutina?
Cercò di distrarsi e guardò verso la lavagna, intercettando però lo sguardo di Rose, seduta nella fila davanti.
Anche lei era sorpresa da questa improvvisa assenza, ma scosse le spalle. A tutti poteva capitare. Si accorse però che la sua compagna era nervosa.
-Che hai?- le chiese, appena uscite dalla lezione.
-Io? Niente! Perché tutti oggi mi chiedono come sto?- scattò Daisy, sistemandosi la treccia sinistra.
L'amica ammutolì. Le stava nascondendo qualcosa, ne era sicura.
-Ragazze!- esclamò Lenny, vedendole dall'altro capo del corridoio e andando loro incontro zoppicando.
-Ciao Lenny. Come va l'anca?- chiese Rose.
-Con la pioggia e l'umidità di ieri? Peggio del solito.- spiegò, raggiungendole.
-Sapete qualcosa di Blane?- sussurrò, quando furono vicini.
-Stewart dice che è malato.-
-Tu sai qualcosa?- interruppe Daisy.
Lenny si raddrizzò.
-No, per questo chiedo a voi. Sapete che se siete assenti dovete dirmelo, per la vostra sicurezza! Perché lo ha detto a Stewart e non a me?-
Rose lo fissò, confusa -Sei geloso?- chiese.
-Ovvio che no. Solo preoccupato. L'M.I.9 deve sapere tutto, sia del vostro stato di salute che della vostra posizione. In qualsiasi momento.-
-Io non mi preoccuperei. Stewart dice che è solo influenza. Avrà preso la pioggia ieri sera.-
Lenny sembrò convinto, ma Daisy lo richiamò.
-Ehi, questo è il tuo dovere! Non puoi ignorarlo! Localizziamo la sua matita!-
-Non ti sembra esagerato? Per un po' di febbre?-
Stizzita, la ragazza si allontanò.
-Daisy!- la chiamarono, ma lei non si fermò.
-Vado con lei.- disse Rose, seguendola.
Lenny annuì e, fischiettando, riprese a spazzare le foglie che erano entrate nell’ingresso a causa del forte vento del giorno precedente.

 -Daisy!- esclamò Rose, trovando l'amica nella segreteria.
-Che stai facendo?-
-Va bene, oggi sono un po' isterica, ma ti prego, se mi vuoi aiutare, fa' la guardia!-
In silenzio la ragazza obbedì, appoggiandosi allo stipite della porta.
Ci volle solo un minuto, poi uscirono e si diressero all'esterno, sedendosi ad un tavolino accanto al campo da calcio.
-Puoi dirmi che sta succedendo?- chiese infine Rose.
-Sai che puoi fidarti.- aggiunse poi.
Daisy sospirò.
-E va bene. Forse sono un pochino gelosa perché Blane non ha scritto a me. In genere mi dice sempre tutto. Perché questa volta no?-
L'amica si fissò le mani, poggiate sul piano di legno. Vedeva chiaramente la tensione tra i due compagni, ma non voleva parlarne, perché sapeva quanto Zara e Leticia li infastidissero e non voleva essere come loro. Decise di non sbilanciarsi.
-E quindi? Cosa vorresti fare?-
Daisy prese dalla tasca un foglietto con un numero di telefono scritto nella sua calligrafia arrotondata.
-Il suo numero di telefono di casa. Voglio provare a telefonare.-
-E se ti risponde la madre?-
-Non penso, dovrebbe essere al lavoro. E per quel che ne so, Kyle è in accademia, quindi dovrà per forza rispondere lui.-
-E una volta che ti avrà risposto? Cosa gli dirai?-
-Io? Nulla. Vivian Hels chiederà scusa per aver sbagliato numero.- disse Daisy, cambiando l'inflessione della voce -Stava cercando il canile municipale.-
Rose alzò gli occhi al cielo, ma non si oppose quando l'amica iniziò a digitare il numero, inserendo la chiamata anonima.
La guardò appoggiare il cellulare all'orecchio e aspettare. Poi, la sua faccia delusa.
-Non risponde nessuno.- disse, e riprovò ancora una volta.
-Starà dormendo. O magari è dal dottore.-
-Certo.- mormorò Daisy.
-Ehi.- sussurrò Rose, cercando di intercettare il suo sguardo -Vuoi che provi a localizzare il suo comunicatore?-
L'amica alzò il viso.
-Grazie.- mormorò.

Dopo pochi minuti erano nel quartier generale sotterraneo e Rose stava lavorando al computer. Indicò lo schermo alla sua destra.
-Il puntino rosso è il suo comunicatore, con una precisione di due metri.-
Daisy osservò la mappa. La luce lampeggiante combaciava con casa di Blane.
Sospirò e riprovò a comporre il numero. Ancora, nessuno rispondeva.
In un ultimo, disperato e imbarazzante tentativo, provò a chiamarlo sul cellulare, ma dall'altra parte sentì solo la segreteria telefonica.
-C'è qualcosa che non va.-

 

 

Angolo autrice:
ecco il secondo capitolo. Non ho molto da dire in realtà e forse è meglio così: so di dilungarmi molto. Mi scuso per i capitoli davvero corti di questa storia, per quanto non ci siano grandi cambi di punti di vista o di luogo. Non so bene perché mi sono usciti così, perdonatemi.
Lasciate una recensione per dirmi cosa ne pensate. Vi voglio bene, grazie per aver letto.
Saluti!!

   
 
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