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Autore: Mr Lavottino    12/07/2019    1 recensioni
Zoey è stata appena lasciata da Mike, suo ragazzo storico. A farne le spese è Gwen, sua amica, la quale riceve ogni giorno chiamate da parte sua, durante le quali lei non fa altro che piangere e lamentarsi. Così una sera decide di far uscire l'amica di casa.
Nel bel mezzo della serata, Gwen decide di lasciare la rossa da sola per provarci con un ragazzo e lei, arrabbiata, alza un po' troppo il gomito.
Per una serie di coincidenze, Zoey verrà rapita da Duncan, autore di una rapina e fuggitivo, e da quel momento la rossa diverrà ostaggio del punk.
DAL TESTO:
"Zoey non sapeva precisamente come era finita in quella situazione. Una marea di ipotesi, tutte piuttosto irrilevanti, le attraversarono la mente venendo però immediatamente accantonate da quella parte di buon senso a cui si sentiva ancora strettamente legata.
Era a lei che si affidava ogni qual volta un dubbio le sfiorava la mente. Riflettendoci con calma, e con la dovuta attenzione, riusciva sempre a trovare una soluzione che le andasse bene, eppure questa volta era diverso. Sentiva in cuor suo che, qualunque fosse stata la sua mossa, avrebbe sbagliato comunque.
Com'era cominciato tutto? Con un sbronza."
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris McLean, Duncan, Noah, Scott, Zoey | Coppie: Bridgette/Geoff
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Il pavimento dell'ufficio di Alejandro era completamente sporco di sangue. Di solito, quando doveva fare cose del genere, era solito mettere un telo di plastica per evitare di macchiare il parquet, ma quella volta era stato tutto talmente improvviso che non aveva avuto modo di attrezzarsi.
- Cavolo, guardate cosa mi avete costretto a fare!- si lamentò con Chris e Noah, ancora incatenati alla sedia e ridotti piuttosto male. Il gangster respirava a malapena: la sua testa era completamente rossa e malapena riusciva a restare cosciente. Il detective, invece, era stato colpito molto meno selvaggiamente e per questo non aveva che delle ferite sul capo.
- Adesso lo ripeterò per la centesima volta, e se non mi darete una risposta che mi soddisfi vi manderò entrambi all'inferno.- portò la mazza accanto alla testa di Noah, il quale non poté far altro che abbassare lo sguardo - Dove cazzo è il codice? Su, andiamo, non mi sembra tanto difficile. È un fottuto pezzo di carta plastificata. Chris caro, dicevi di portartelo sempre dietro, no?- attese per qualche secondo una risposta poi, vedendo che entrambi non aveva intenzione di parlare, alzò la mazza e colpì Noah sulla testa. Fece per dargliene un altro, ma in quel momento l'indiano iniziò a parlare.
- Nel portaoggetti della mia auto. È probabile che sia lì. - gridò, per poi prendere trattenere forzatamente le lacrime. Alejandro di fermò a pochi centimetri dalla sua testa e sorrise.
- Cosa vuol dire "è probabile"?.- portò il suo volto a pochi centimetri dell'indiano, che per la prima volta evitò di guardarlo dritto negli occhi.
- Hai detto che... se lo portava sempre dietro... giusto?- disse, fra un respiro e l'altro. L'ispanico fece lentamente cenno di sì con la testa tenendo gli occhi puntati verso di lui -Quando l'ho perquisito, gli ho preso il portafogli e l'ho messo nel portaoggetti.- concluse Noah.
- Oh, Gesù, era così difficile? Guarda come ti ho dovuto ridurre per farti confessare. Sei un vero e proprio idiota. Adesso manderò dei miei uomini a controllare, se non sarà così ti ammazzo.- Alejandro si allontanò da lui con un sorriso soddisfatto in volto - Adesso, però, vediamo di sistemare questo qua. Adesso so che lui è a conoscenza della posizione del codice, quindi tu non mi servi più.- si avvicinò lentamente verso Chris e gli sorrise.
- Mi... lascerai andare?- chiese il gangster. Non riusciva nemmeno a parlare bene. Sul suo volto si era formata una smorfia allegra, dovuta al fatto che Alejandro aveva appena estratto dalla sua tasca un mazzo di chiavi.
- Ma certo!- l'ispanico fece per avvicinarsi al lucchetto, il tutto mentre il gangster lo ringraziava sottovoce, poi si alzò di scatto e gli tirò le chiavi in faccia, colpendolo in un occhio - Ricordi, Chris? Questo era quello che facevi tu a quelli della mafia cinese. L'ho sempre trovato uno spasso e ho voluto provarlo. Come ci si sente? Uno schifo vero?- lo derise, mentre l'espressione dell'altro si tramutava dal felice all'arrabbiato.
- Sei solo un figlio di puttana! Se sei riuscito ad arrivare fin lì è solo grazie a me! Ho fatto ammazzare Medrek ed un sacco di altri poliziotti per farti arrivare in quella posizione. Dovresti essere riconoscente!- Chris urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni contro l'ispanico, che si limitò a ridere.
- Sì, e te ne sono grato. Se tu non fossi stato così imbecille, io non ce l'avrei mai fatta.- Alejandro si limitò a farsi una grossa risata, il tutto mentre il moro cercava disperatamente di liberarsi.
- Va all'inferno, sei solo un fottuto coglione!- urlò, completamente in preda al panico, il gangster, furioso come non era mai stato in vita sua.
- D'accordo, credo sia il momento di farla finita. Buona notte, Chris.- prese un grosso respiro e, ignorando gli insulti dell'altro, lo colpì con forza sul capo. Attese qualche secondo e lo fece di nuovo con ancora più violenza. Continuò fino a quando la sua testa non fu ridotta a brandelli.
Noah guardò quello spettacolo con gli socchi spalancati. Riuscì a vedere il cervello del moro mentre venne spappolato dalla mazza di Alejandro e, per poco, non rischiò di vomitarsi addosso. Provò più volte a distogliere lo sguardo, ma anche solo il rumore del teschio che si rompeva e del cervello spappolato per terra lo distraeva.
- Bene, ed uno è fatto. Sappi che si mi hai mentito il prossimo sarai tu. - Alejandro prese fiato, stanco per averlo colpito così selvaggiamente, poi si avvicinò alla sua scrivania - Cavolo, ma il mio asciugamano quando arriva?- si chiese, sorridendo come se non fosse successo nulla.
 
- Siamo quasi arrivati, mezz'ora e saremo a Winnipeg.- disse Duncan, controllando il GPS della macchina. Era le tre del pomeriggio e, andando oltre limite della velocità per tutto il tempo, erano riusciti a fare un sacco di strada. Scott si era rivelato un discreto pilota ed il punk aveva potuto riposarsi per un altro po'.
- Fantastico.- commentò il rosso, mentre stava attraversando un incrocio senza dare la precedenza. Questo gli fece guadagnare diversi insulti da parte degli autisti, dei quali però non si curò.
- Dimmi un po', com'è questo Alejandro?- domandò Duncan, mentre teneva lo sguardo verso il finestrino.
- Lui è... un mostro.- rispose Scott, con una leggera espressione preoccupata sul volto - È una di quelle persone indecifrabili. Spietato fino al midollo e non si problemi ad ammazzare degli innocenti.- voleva aggiungere dell'altro, ma non ne era molto sicuro di farlo.
- Quindi è un avversario temibile.- commentò, facendo un resoconto delle parole dette dall'altro.
- Sai, è stato lui ad... - esitò, non del tutto sicuro di come avrebbe reagito il punk - ad uccidere il tuo amico.- decise che, siccome Duncan aveva deciso di dargli piena fiducia, anche lui avrebbe dovuto fare la stessa cosa.
- Lui ha... ammazzato Geoff?- disse a bassa voce, tanto che il rosso riuscì a sentire a malapena le sue parole. Digrignò i denti e strinse con forza i pugni, sotto lo sguardo preoccupato di Scott, che aveva paura di qualche azione avventata da parte del moro.
- Non hai intenzione di fare cazzate, vero?- chiese, guardandolo negli occhi con fare preoccupato. In verità a Scott poco importava se Duncan avrebbe ucciso Alejandro, la sua paura era che, come successo quando aveva la fissa di far fuori MacLean, il punk potesse compromettere il tutto per la sua vendetta.
- Abbiamo un obiettivo, no? Prima il lavoro, poi risolverò la faccenda.- rispose, in uno slancio di maturità inaspettato. Moriva dalla voglia di uccidere l'ispanico, ma concentrarsi su ciò non avrebbe fatto altro che peggiore la situazione e di questo ne era cosciente, vista l'esperienza accumulata in quella settimana.
- Giusto, prima dobbiamo liberare Zoey, Dawn e l'indiano.- ricordò Scott. Strinse le dita con forza contro il volante, preoccupato per la salute della bionda.
- Non preoccuparti, staranno sicuramente bene. Sono forti.- disse Duncan per rassicurarlo, mentre teneva gli occhi su un grosso cartello blu sul quale, con lettere cubitale bianche, c'era scritto "Winnipeg" - Oh, sì, finalmente.- assottigliò gli occhi, poi guardò il GPS dove c'erano scritte le coordinate che Courtney le aveva mandato.
- Bene, cinque minuti e ci siamo. Sono le stesse coordinate che ci ha dato Max. - commentò il rosso, notando che il punto di arrivo, segnalato da una freccia rossa, era già visibile sulla mappa del piccolo aggeggio.
Fecero quella strada in pochissimo tempo, giungendo davanti all'edificio segnalato. Era un magazzino di merci, dal nome "Don S.p.A. Magazzini", a due piani, piuttosto largo e con vari camion parcheggiati fuori. L'ingresso non sembrava essere sorvegliato da nessuno, motivo per cui i due parcheggiarono la vettura direttamente fuori dall'edificio.
Presero una pistola a testa e, controllando che non ci fosse nessuno, fecero il giro per passare da una porta esterna.
- Che palle, non vedo l'ora di tornare a casa. Alejandro mi aveva detto che, se avessi fatto come diceva, mi avrebbe messo al capo del gruppo di Chris, però le cose non stanno andando come previsto.- la voce di Topher, seduto suo una sedia nel corridoio in cui i due erano appena entrati, li colse alla sprovvista.
- Merda, che facciamo?- sussurrò Scott, cercando indicazioni dall'altro.
- Lo assaltiamo in due e gli chiediamo dove si trovano gli ostaggi e Alejandro.- rispose, facendogli notare che il castano era al telefono.
- Sì, Scarlett, qui le cose si stanno complicando sempre di più.- Topher, ignaro di ciò che stava per accadergli, si girò di spalle e questo permise ai due di prenderlo alla sprovvista.
- Non muoverti.- gli disse Scott che, con un gesto felino, gli coprì la bocca con una mano e gli premette la pistola contro il costato. Quello iniziò ad agitarsi, ma come sentì l'arma sul fianco smise immediatamente.
- Adesso ci dirai dove si trovano i tre che avete preso in ostaggio. Senza scherzi.- lo minacciò Duncan, facendogli vedere anche la sua di pistola per intimorirlo ancora di più.
- Ehm... io non lo so, sono solo di passaggio...- provò a mentire, ma prontamente Scott lo colpì con un pugno sullo zigomo.
- No, la mia bella faccia!- provò ad urlare, ma la mano del rosso gli impedì di farlo troppo forte. Il punk ed il rosso si scambiarono una risatina diabolica, dopodiché il moro estrasse un coltellino dalla tasca.
- Hai presente il Joker? Ecco, se non parli ti farò diventare come lui.- disse, estraendo la lama ed appoggiandogliela lentamente su una guancia.
- No, ti prego! Tutto ma non questo.- a Topher non rimase che prova ad implorare con le lacrime sugli occhi.
- Allora parla!- lo incitò Scott, affondando leggermente la canna dell'arma nella sua carne.
- D'accordo, lo farò! Le due ragazze sono rinchiuse in una cella vicino all'ingresso, mentre l'indiano è nello studio di Alejandro, assieme a Chris, al piano di sopra.- confessò, tenendo gli occhi chiusi per la paura.
- Grazie mille.- detto ciò Scott lo colpì in testa con la pistola e lo fece svenire.
- Che diavolo fai! E se ci avesse mentito?- Duncan provò a lamentarsi, ma il rosso si limitò a chiedere scusa e ad alzare le spalle - Ah, fa niente. Per prima cosa dobbiamo trovare Zoey e Dawn, poi penseremo a Noah.- disse, per  poi avviarsi verso la fine del corridoio.
- Va bene.- acconsentì il rosso. Entrambi tenevano le loro pistole strette fra le mani e, con calma e concentrazione, cercavano di farsi avanti senza essere scoperti.
- Aspetta.- Duncan prese per le spalle il rosso e gli intimò di fermarsi - Non lo senti anche tu?- i due tesero l'orecchio e si sentirono un forte rumore di passi venire verso di loro.
- Aspettiamo qui e gli saltiamo addosso?- propose Scott.
- Semplice ed efficace. Sono d'accordo.- il punk acconsentì, così entrambi si misero sull'angolo del corridoio ed attesero che arrivasse. Quando sentirono il rumore di passi farsi fortissimo, uscirono fuori con le pistola puntate e, nell'esatto momento in cui si accorsero chi fosse, spalancarono la bocca dallo stupore.
 
Dawn aveva capito fin da subito che Zoey non aveva la benché minima idea di cosa fare. Era palesemente estranea a quei contesti e, in quel momento in particolare, non sembrava abbastanza lucida da elaborare un pieno efficace.
- Senti, che hai intenzione di fare? In giro per l'edificio ci sono tante guardie!- la bionda provò a far ragionare la rossa, ma quella non volle sentire storie. Continuavano a seguire Heather, tenendo i manganelli stretti in mano, sperando di arrivare il prima possibile nella stanza di Alejandro.
L'asiatica si diresse verso uno dei numerosi corridoi della struttura a passo svelto, costringendo le due a muoversi più rapidamente di quanto avessero voluto.
- Per adesso seguiamola, poi decideremo come muoverci.- le disse Zoey sotto voce, facendole comprendere perfettamente che nemmeno lei aveva idea di cosa fare.
- Non mi sembra una buona idea. Lei è più forte di noi, inoltre ha una pistola.- le fece notare, indicando l'arma attaccata alla cintura della mora con un dito.
- Allora non ci resta che togliergliela.- alzò le spalle con calma, per poi nascondersi dietro un angolo.
- Zoey, dammi retta, è una pessima idea!- Dawn fece lo stesso, stando ben attenta che non ci fosse nessuno dietro di loro.
- Voglio vendicare Duncan.- le disse la rossa, stringendo i pugni con forza. Sporse leggermente un occhio per controllare l'asiatica e vide che aveva già voltato l'angolo - Merda, l'abbiamo persa!- le due si incamminarono verso la fine del corridoio e lì scoprirono che si divideva in due vie.
- Zoey, non starai pensando di...- la bionda non ebbe nemmeno modo di finire, perché venne anticipata dall'altra.
- Dividiamoci. Io vado di qua e tu di là. - detto ciò iniziò a correre in quella direzione senza nemmeno controllare se la bionda avesse seguito il suo comando.
Giunse davanti ad una porta accostata e, mettendosi di lato, riuscì a scorgere la figura di Heather. Lentamente entrò dentro, accorgendosi subito di stare dentro ad un magazzino, e, cercando di non fare nessun rumore, provò a nascondersi dietro ad una scatola, ma in quel momento uno sparo la fece spaventare.
- Chi sei? È da prima che sento qualcuno seguirmi.- l'asiatica teneva la pistola puntata verso di lei, che era nascosta dietro all'oggetto di legno - Se non esci fuori ti crivelli di colpi.- Zoey non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto fare.
Un milione di idee, la cui maggior parte l'avrebbero portata alla morte, le vennero in mente, ma nessuna le sembrò efficace. Chiuse gli occhi e, con calma, provò a pensare a cosa avrebbe fatto Duncan in quella situazione.
- Adesso mi alzo. - disse, per poi iniziare lentamente ad alzarsi con le mani già dietro la testa. Heather rimase sorpresa quando la vide, al punto che per un attimo stentò a crederci.
- Tu? Seriamente?- commentò, poi puntò l'arma contro il suo petto - Che cazzo ha combinato Sky? Ah, è proprio inutile.- scosse la testa con fare contrariato, dopodiché sorrise - Questa però è l'occasione che stavo aspettando.-
- Che intendi dire?- domandò la rossa. Sentì delle gocce di sudore scenderle lungo la fronte, inoltre fece fatica a mantenere un respiro regolare.
- Beh, Alejandro mi ha ordinato di non ucciderti, però mi basterà dire che sei scappata e che mi hai aggredito. Io quindi non ho avuto altra scelta che spararti.- l'asiatica rise di gusto nel vedere l'espressione criptica dell'altra.
- E pensi che ti crederà? Non mi sembra così stupido.- provò ad allungare il più possibile la conversazione nella speranza di trovarla in un attimo di distrazione.
- Voi non siete così importanti per lui. Inoltre devo farti capire come gira il mondo, no? Sei arrivata addirittura a dirmi che mi avresti uccisa... povera illusa.- la derise ed in quel momento, senza pensarci, abbassò leggermente l'arma.
Zoey capì che quello era il momento che stava aspettando e, senza esitare, tolse le mani da dietro la testa rivelando il manganello. Lo lanciò contro di lei e la presa in testa, facendole cadere la pistola di mano. La prima cosa che fece fu provare ad andarla a prendere, ma Heather le si gettò addosso e le impedì di afferrarla.
Le due misero entrambe le mani sull'arma, facendo anche partire erroneamente un colpo che si schiantò contro una cassa lì vicino, fino a quando la rossa colpì con un pugno l'asiatica che, tirandosi indietro, perse la presa sulla pistola facendola finire in mezzo agli scatoloni.
Le sfidanti si guardarono per qualche secondo, poi si andarono addosso ed iniziare ad azzuffarsi. Zoey provò ad usare qualche mossa imparata nei quattro anni di karate, ma l'alta riuscì a rispondere perfettamente ad ogni attacco.
- Con chi pensi di avere a che fare? Sono pur sempre un soldato delle forze speciali!- detto ciò la colpì con un pugno in faccia e la fece andare a sbattere contro il muro. Provò a colpirla di nuovo, ma la rossa si spostò facendo arrivare il colpo dritto contro il cemento.
- Oh, mi dispiace.- la derise Zoey, mentre quella si teneva la mano destra, dolorante, con la sinistra.
- Brutta figlia di puttana!- Heather le saltò nuovamente addosso, usando la mano ancora disponibile, e riuscì a farla cadere. La differenza di forza fra le due era evidente, l'asiatica non ebbe problemi a sovrastarla nonostante l'handicap.
- Bene, adesso ti faccio assaggiare un po' di dolore.- detto ciò iniziò a colpirla ripetutamente, costringendola a portare le braccia davanti al viso.
- Te lo restituisco!- attese l'attimo giusto e poi le urlò quelle parole, accompagnate da un forte colpo sullo stomaco che le fece perdere il respiro. Zoey ne approfittò per afferrare il manganello e, con fare vittorioso, si avvicinò all'altra.
- Chi è stato ad ucciderlo?- domandò, con uno sguardo furente in volto.
- Chi?- Heather, seduta per terra con entrambe le mani sullo stomaco, la guardò leggermente confusa.
- Sto parlando di Duncan.- disse la rossa, attendendo con ansia una risposta. Quella sembrò esitare, poi finalmente accennò ad aprire la bocca.
- Dovresti provare a...- approfittò della distrazione di Zoey per colpirla su uno stinco con un calcio. La rossa cadde e l'asiatica prese prontamente il manganello e capovolse la situazione - lui. Tanto fra poco lo rivedrai.- Heather si mise a ridere e, senza attendere oltre, si accennò a colpirla in testa. Zoey chiuse gli occhi, conscia che quelli sarebbero stati i suoi ultimi momenti.
 
 
 
ANGOLO AUTORE:
È morto MacLean! Che dire... morte brutta brutta.
Poi i nostri arrivano a Winnipeg, mentre Dawn e Zoey cercano l'impresa. la rossa è proprio fuori di testa...
La nostra eroina è in pericolo, chi sa cosa accadrà adesso! Ci vediamo Martedì prossimo, il finale è sempre più vicino!
   
 
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