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Autore: Fafanella    12/07/2019    5 recensioni
SEQUEL DI "PAZZO DI TE"!
...Mi prende a cuscinate e ammette
“Forse ti odio più di quanto ti amo”
Gli sorrido e rispondo
“Lo posso sopportare!”
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Karl Heinz Schneider, Taro Misaki/Tom
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'GHIACCIO IN FIAMME'
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Siamo stati richiesti entrambi per una pubblicità di Yves Saint Laurent, niente di meglio per non destare nessun sospetto.
Visto il paradiso in cui ci troviamo, abbiamo optato per qualche giorno di relax, approfittando anche del periodo poco impegnativo con le nostre squadre.
Sento i suoi occhi trafiggermi la schiena, avverto l’elettricità nell’aria anche se non lo vedo.
Non avrei mai immaginato fosse così geloso.
Dal canto mio, non perdo occasione per farlo esasperare.
Come adesso, sono circondato da un gruppetto di ragazze bellissime e mi sto dilungando volutamente.
Nessuna di loro ha osato avvicinarsi a lui, credo sia tipo in autocombustione in questo momento.
Le bacio tutte, sulle guance, mi limito ad essere cordiale, ma lui sta cacciando fumo dalle narici.
IMPAZZISCO NEL VEDERLO COSì, AMO VISCERALMENTE SUBIRE LA SUA IRA FUNESTA.
Faccio l’ultimo autografo e lo raggiungo.
Con calma mi distendo sulla sdraio di fianco alla sua e come se nulla fosse, armato di un bel sorriso gli domando
“Vuoi che ti spalmi dell’altra crema solare? Sembri un po’ rosso”
“SAI DOVE PUOI FICCARTELA LA TUA CREMA SOLARE? HAI FINITO DI FARE LO SVENEVOLE CON QUELLE QUATTRO OCHE? MA POI VOI GIAPPONESI NON DOVRESTE ESSERE RESTII AI CONTATTI IN PUBBLICO?”
Sciorina senza guardarmi, con il respiro accelerato e i pugni chiusi.
“Vivo in Europa da quando ero adolescente, ho eliminato le limitazioni nipponiche e abbracciato la disinvoltura di questa parte di emisfero”
“CERTO, ABBRACCI FIN TROPPO E TUTTI, IO VADO A FARE UN BAGNO!” borbotta.
Si alza e si dirige in piscina, il passo è sicuro ma irrequieto, non ha ancora allentato i pugni e se è possibile, nonostante il sole picchi forte, intorno a lui c’è il gelo.
Sembra un Dio nordico, è una statua che cammina, i capelli color oro risplendono alla luce del giorno, diventando quasi di platino.
Al suo passaggio tutto si blocca, è talmente bello da far interrompere persino i respiri.
Quando si tuffa sembra trovare un po’ di pace, la muscolatura si rilassa ed inizia ad eseguire movimenti precisi ed eleganti, mentre si esibisce in uno stile libero degno di Michael Phelps.
E’ estremamente eccitante.
Dopo la decima vasca, decide di tornare da me.
Quegli occhi di ghiaccio mi puntano e diventano ancora più rigidi, man mano che si avvicina.
Prende il suo telo con stizza e mi informa
“Mi sono rotto, torno a Monaco” e si dilegua.
Porto una mano alla fronte e sospiro pensando
“E menomale che era Genzo la prima donna!”
Gli dò il tempo di arrivare in camera sua, poi con calma lo raggiungo.
Busso, apre senza neanche chiedere o vedere chi è.
Sta preparando il bagaglio e continua ad essere teso.
Chiudo la porta, sospiro ancora in modo plateale voglio, ovviamente, farmi sentire, ma non mi bada affatto.
Mi spoglio, veramente ho solo il costume, lo tolgo e mi butto sul letto davanti a lui, facendo saltare tutto ciò che c’è sopra.
“A che ora hai l’aereo?” chiedo senza scompormi
“Alle 16:30” risponde senza guardarmi.
Controllo l’orologio, abbiamo ancora 5 ore piene.
Va in bagno a prendere le ultime cose e finalmente alza i suoi occhi su di me.
“Sei venuto così dalla piscina? Ti sei fatto ammirare per bene da tutte le oche?”
“Si, il costume mi dava noia”
“A me dai noia tu, senti Misaki…”
Mi alzo di scatto e lo bacio di prepotenza, con violenza.
Gli mordo il labbro fino a farlo sanguinare, poi mi stacco e lo rimprovero
“Non dire cose di cui ti pentiresti, io non torno indietro, non lo faccio mai”
Ancora ansimante mi afferra i capelli con forza
“Smettila di farmi ingelosire, non lo sopporto quando altre mani ti toccano”
“Sei un deficiente, sono solo le tue le mani che voglio sentire su di me”
Stringe ulteriormente la presa ed inizia a parlarmi in tedesco, con rabbia.
Sostengo il suo sguardo ed inizio a spogliarlo, ma mi blocca, imprecando come mai prima.
Dopo essersi sfogato mi fissa sempre più iracondo affermando
“TU NON L’HAI CAPITO, NON POSSO FARE A MENO DI TE, DIPENDO DA OGNI TUO BACIO, OGNI TUA CAREZZA, OGNI TUO ANSITO O PAROLA SUSSURATA. TI AMO E TI ODIO CON LA STESSA INTENSITA’, PERCHE’ NON HO PIU’ PERSONALITA’ DA QUANDO ESISTI TU NELLA MIA VITA!”
“A me sembra, che di personalità, tu ne abbia fin troppa” e gli sorrido facendolo imbestialire ulteriormente
“TI DIVERTE VEDERMI COSI’, TI SENTI UN DIO NON E’ VERO? MALEDEZIONE A TE E A TUOI MODI GENTILI, ERA NECESSARIO DARE TANTO SPAGO A QUELLE RAGAZZE?”
“Si, se ti posso avere così. E sì, mi sento potente, non un Dio, perché quello sei tu”
Mi incenerisce con lo sguardo, ma lo bacio con calma e dolcezza, gli lecco il taglio che gli ho fatto poco prima e gli sussurro
“Perché non mi spieghi meglio la questione degli ansiti e delle carezze, di cui sei dipendente?”
E lo bacio ancora facendo scivolare le mani sul suo corpo perfetto.
“Taro?”
“Mmmmm” mugolo mentre inizio ad assaggiare il suo collo
“Non lo farai più, vero? Non darai più tanta confidenza alle oche che ti si avvicineranno…”
“Lo farò invece, sono un tipo cordiale”
“FANCULO LA TUA CORDIALITA’, NON LO FARAI PERCHE’ NON MI FA PIACERE, PERCHE’ VEDO ROSSO E NON VOGLIO DIVENTARE COSì, NON VOGLIO AVERTI COSì…”
Si blocca davanti al mio sorriso maledicendomi
“MISAKI SEI UNO STRAMALEDETTO BASTARDO. E’ COSI’ CHE MI VUOI, FOLLE DI GELOSIA?”
“Già” e sorrido ancora.
“E SIA ALLORA”
Non mi lascia il tempo di dire o fare altro, mi travolge come un ciclone.
Mi bacia, mi tocca e mi fa suo con una tale urgenza, da lasciarmi senza fiato.
Quando raggiungiamo l’orgasmo madidi di sudore, torna ad essere docile.
Piano sfiora le mie labbra e mi accarezza con gentilezza.
Si allontana scivolando fuori, poi mi permette di perdermi in quegli occhi di ghiaccio
“Ti amo” gli sussurro spostandogli una ciocca bionda
“Non mi sembra affatto” ribadisce lui
“Eppure ti amo ugualmente”
“Se lo dici tu”
“Karl?”
“Si”
“Ma devo continuare a credere che partirai alle 16.30 o te lo posso dire che sei un idiota?”
“Fingi che abbia prenotato veramente quel volo”
“Ok, ma l’orario è sbagliato”
Alza la testa e poggiando il mento sul mio petto
“Se io dovessi partire fra qualche ora, il tuo problema sarebbe l’orario sbagliato?”
“Bhè si, perderesti il volo, perché l’aereo è alle 15.30 in verità!”
Inizia ad innervosirsi, infatti mi chiama per cognome
“MISAKI, MA SEI VERAMENTE UN BASTARDO, MA CHE CAZZO VUOI CHE ME NE FREGHI DELL’ORARIO DEL FINTO AEREO CHE AVREI DOVUTO PRENDERE…”
“Eh che sono un tipo preciso”
“CERTO SEI PRECISO E CORDIALE, MA SOPRATTUTTO UNO STRONZO”
Fa per alzarsi ma lo blocco, portandolo sotto di me.
“Sono anche passionale mio DIO NORDICO!”
“Sei solo uno stron…” lo bacio senza fargli terminare l’ennesimo insulto
Un bacio lascivo e sensuale, mi struscio addosso a lui, facendolo rabbrividire.
Gli blocco le mani sopra la testa e leccandolo
“Credi davvero che ti farei andar via così, se quel volo esistesse veramente?”
“Lasciami, tanto fai solo giochini del cazzo, alla fine sei uno stronzo”
“Uno stronzo che fa giochini del cazzo, ma che AMA SOLO TE!”
Smette di dimenarsi e mi lascia campo libero.
Quando non aspetta altro che avermi, mi interrompo e gli bisbiglio ad un orecchio
“Dimmelo mio principe tedesco?”
“Non ero un Dio nordico fino a qualche minuto fa?”
“Se non me lo dici, ti faccio diventare un misero servo della gleba”
Scoppia a ridere e finalmente si rilassa completamente.
“Dimmelo Karl!” lo supplico, sfiorando il suo viso con il mio
“Baciami e te lo dirò”
Muovo la testa in un diniego e lui si accende di ulteriore passione
“Li po-posso avere tutti, ma voglio te!”
“E’ ancora così? Vuoi sempre e solo me?”
Sbarra gli occhi e mi aggredisce
“PENSI CHE DAREI COSì IN ESCANDESCENZA SE NON FOSSI FOLLEMENTE INNAMORATO DI TE? SONO ADDIRUTTURA GELOSO DI QUELLE OCHE URLANTI, NONOSTANTE SAPPIA CHE NON SEI ATTRATTO DALLE DONNE”
“Non sai rispondere con un semplice SI?”
Inizia a dimenarsi nuovamente, ma non può muoversi più di tanto, il mio corpo lo tiene bloccato.
Gli lecco le labbra facendolo tremare
“MISAKI… SMETTILA”
“Ti ripeterò le domande, vedi di essere convincente nella risposta. E’ ancora così? Vuoi sempre e solo me?”
Si sporge e mi bacia con tenerezza e annuisce guardandomi con amore.
Lo faccio mio e lo libero, adoro le sue mani sul mio corpo.
Stremati dai molti amplessi avuti, guardo l’orologio e lo sfotto
“Oh guarda sono le 17, non abbiamo pranzato e tu hai perso il tuo volo immaginario dall’orario sbagliato”
Mi prende a cuscinate e ammette
“Forse ti odio più di quanto ti amo”
Gli sorrido e rispondo
“Lo posso sopportare!”
   
 
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