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Autore: missgenius    13/07/2019    1 recensioni
"I alone know, as I think I do know, your love besides Thor, and that was the wicked Loki".
Post Ragnarok.
Asgard è distrutta, tutto è cambiato e nessuno sa dove si trovi Sif. Solo una persona sa, e il desiderio e la paura di ritrovarla si scontrano prepotenti. Loki potrà riuscire a convincerè la sua amata che per una volta nella vita è sincero? Ciò che lo attende potrebbe cambiare drasticamente il corso degli eventi.
*Sifki*
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Thor
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Loki si alzò di scatto dal pavimento. Aveva il fiatone come se avesse corso per chilometri. Per un secondo pensò che fosse stato solo un sogno quando si rese conto che aveva una rosa bianca ancora stretta tra le sue mani che emanava un luccichio innaturale. Poi guardò lei.
Le si avvicinò come se potesse spezzarsi anche solo col suo respiro.
E la guardò.
La guardò come se la stesse vedendo per la prima volta. La donna che conosceva da secoli e che amava.
Le sfiorò i capelli scuri sparsi disordinatamente intorno al cuscino. Il sopracciglio scuro così spesso accigliato, le palpebre che nascondevano i suoi occhi nocciola pieni di pagliuzze verdi, il naso perfetto macchiato da una singola lentiggine sulla parte sinistra, la guancia morbida e le labbra carnose che nascondevano il più bello dei sorrisi. E poi scese più giù con lo sguardo.
Non era possibile, eppure...
Sfiorò il punto in cui avrebbe dovuto esserci suo figlio e si concentrò inspirando profondamente, bisbigliando un incantesimo in una lingua ormai dimenticata che ancora faticava a riconoscere come sua mentre la sua mano iniziava a diventare blu.
Lo attraversò una scossa elettrica. E poi trattenne il respiro.
Lo aveva percepito.
La sua parte jotun sentiva qualcosa che gli apparteneva e che riconosceva come propria. Un'aura blu iniziò ad apparire intorno all'addome di Sif.
Tolse la mano di botto come se si fosse ustionato.
Il bambino.
Era...come lui.
Jotun.
Stava rispondendo all'incantesimo.
No... Non poteva essere.
La stanza divenne stretta intorno a lui.
Doveva uscire.
Doveva... andarsene da lì.


Sif si svegliò con il sole che le colpiva gli occhi. Ci mise qualche secondo per capire che si trovava nella sua stanza. Cercò di mettersi seduta.
"Lady Sif, vi siete svegliata!"
Milka era seduta in un angolo della stanza a lavorare a maglia. Si alzò andandole incontro.
"Come vi sentite?"
"Bene, credo."
Guardò fuori dalla finestra.
"Per quanto sono stata incosciente?"
"Beh, adesso è quasi il tramonto quindi diverse ore. Questa volta però è stato diverso."
"Diverso? In che senso?"
"Il principe Loki ha avuto cura di voi. È stato con voi tutta la notte e non ha abbandonato il vostro capezzale se non per brevi periodi, come adesso. Vi ha prestato molte cure. Si è confrontato con le nostre guaritrici, hanno parlato per molto tempo. Non so cosa si siano detti, purtroppo non ho potuto ascoltare. So solo che dopo la loro conversazione il principe era..."
"Come?"
Milka faticò a trovare le parole.
"Era preoccupato ma...potrei giurare che c'era una vena di felicità nel suo volto.''
"Dannazione!"
Sif batté il pugno contro il letto.
L'aveva soccorsa, era stato tutto quel tempo con lei, sicuramente aveva capito quale era il suo segreto. Ed era andato dalle guaritrici per avere la conferma. Cosa avrebbe fatto adesso? L'ansia opprimente le riempì il petto. Il bussare alla porta la fece sobbalzare.
Milka si affacciò alla finestra.
"È lui mia signora, il principe Loki."
Sif fece appello a tutta la calma che solo un guerriero prima della battaglia può avere.
Loki entrò con grazia nella stanza.
"Mia Lady... Ti sei svegliata.''
Abbozzò un inchino verso di lei.
Lei lo osservò con sospetto.
"Hai tagliato i capelli."
''Si...mi hanno fatto notare che era tempo di accorciarli.''
Un silenzio imbarazzante scese tra loro mentre lui la osservava con attenzione.
"Milka per favore lasciaci soli."
La gnoma fece una riverenza ed uscì dalla stanza chiudendo la porta.
"Questa è per te."
Dal nulla comparve nelle sue mani una rosa bianca luccicante dal profumo inconfondibile. Una rosa del giardino. Del loro giardino. Una marea di ricordi la inondarono. Notti estive passate a guardare le stelle abbracciati sotto il pergolato avvolti dal profumo intenso. Il loro primo bacio rubato tra quelle aiuole. Pomeriggi passati a rincorrersi per poi finire a baciarsi come se non esistesse nulla al di fuori di loro due. Era stata felice allora.
"Come...come hai fatto? Asgard è stata distrutta."
"Lady Sif, mi deludi. Sono ancora il Dio delle illusioni. Ho i miei trucchi." Le fece uno dei suoi sorrisi sghembi, quello che aveva amato di più.
''Oh, questo lo so molto, molto bene. Più di quanto vorrei." Prese la rosa dalle sue mani assaporandone il profumo che tanto aveva amato. Sapeva che anche lui stava pensando le stesse cose. Poteva leggergli negli occhi il rimpianto di quello che era stato.
"Sono successe tante, troppe cose da allora Loki. Non sarà una rosa a farmi cambiare idea."
Lo vide trattenere il respiro.
"Sif... Non sono qui per litigare. Io volevo...volevo chiederti scusa. Sono stato crudele con te. Non era mia intenzione. Mi dispiace per quello che ho detto."
Sif lo guardò con gli occhi sbarrati. Sentire quelle parole uscire dalla sua bocca era strano. Non ricordava quando era stata l'ultima volta che gli aveva sentito chiedere scusa a qualcuno.
Rimase senza parole non riuscendo a dire nulla. Sapeva dove stava per arrivare e aveva il terrore di quello che ne sarebbe seguito.
Loki si avvicinò al letto.
"Posso?''
Si sedette sulla sponda premendo forte le mani e guardando con intensità il pavimento.
"Perché non me lo hai detto?"
"Avresti fatto qualcosa? Sarebbe cambiato qualcosa?"
''Per l'amor del cielo Sif! È anche mio figlio!''
Sif scosse la testa.
"Sono pronto a prendermi le mie responsabilità..."
"Sarebbe la prima volta."
"Sif, ti prego lasciami finire. Voglio prendermi le mie responsabilità. Secondo le leggi asgardiane una donna incinta e non sposata non può fare parte della buona società, venendo considerata una poco di buono. Mi faccio avanti per chiedere la tua mano e rivendicare la paternità del bambino."
Sif scoppiò a ridere.
"Proprio tu mi parli di leggi e buona società? Quando mai ti è importato niente del rispetto delle leggi? Quando mai ti è importato di rispettare qualcun'altro che non sia te stesso?! Hai tradito tutti, tuo padre, tua madre, tuo fratello....me! E ora pretendi di essere il paladino della giustizia che salva una povera donzella in pericolo. Asgard non esiste più, a nessuno importerà se mio figlio non nascerà all'interno del sacro vincolo del matrimonio."
"Sif non ti agitare ti prego...il bambino..."
"Non mi dire quello che devo fare Loki. Non fare finta che ti importi di lui. Non so che cosa hai in mente. L'ultima volta che ho ti ho ascoltato sono finita col il cuore spezzato e le mie speranze andate in frantumi."
La faccia di Loki era sconvolta.
"Non riesco a capire che cosa intendi."
"Ah no? Perché non chiedi a Lorelei? Forse lei riuscirà a rinfrescarti la memoria meglio di quanto possa fare io."
Loki continuava a guardarla incredulo cercando di rimettere insieme pezzi di un puzzle che non sapeva neanche esistesse. Finalmente il quadro completo si affacciò alla mente.
"Sif... Io non ti ho mai tradita con Lorelei. Non avrei mai potuto."
"Davvero? Vi ho visti. Vi ho sentiti. Prima che partissi per la cerimonia di iniziazione."
"Sif... Io ho usato Lorelei. Mi serviva una ciocca dei suoi capelli data in maniera spontanea. Quello era l'unico modo per farmela dare. Ma non l'ho nemmeno sfiorata con un dito. Non avrei mai potuto tradirti. L'ho usata per creare l'incantesimo protettivo che hai addosso da secoli e che ti ha salvato per tutto questo tempo. Quello che ti ha impedito di bruciare viva quando i giganti di fuoco ti hanno catturata, quello che ti ha impedito di congelare quando siamo andati su Jotunheim, quello che ha fatto in modo che non morissi dissanguata quando quel troll su Vahneim ti ha quasi ucciso. Sono sempre stato dietro le quinte per proteggerti. Ma ovviamente tu hai pensato subito che essendo un imbroglione avessi imbrogliato anche te. Mi sembra ragionevole. Non hai pensato che forse c'era una spiegazione. Hai subito creduto che ti avessi tradita. Certo, in effetti chi crederebbe mai alle promesse del dio dell'inganno?"
Sif si sentì congelare all'interno.
"Loki, io..."
" No Sif hai ragione. Non c'è da fidarsi. Forse speravo che... Forse ti stavo semplicemente chiedendo di sposarmi. Perché ti amo. Da sempre. Ma ovviamente non ha importanza. Sua signoria Lady Sif non potrebbe mai abbassarsi a tanto."
"Loki..."
Lui si alzò dal letto.
"Riposati. Abbiamo finito di caricare le provviste. Domani mattina partiamo."
"Loki, aspetta..."
Una porta chiusa le fece morire le parole in gola.
  
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