Capitolo trentaquattro
• Minacce eliminate! •
Victoria's POV
Qualcosa dentro di me non va bene, mi allontano dalle altre ragazze senza farmi notare. Perché tutto va storto? Perché il mio cuore batte ancora forte?
Tutto questo era accaduto prima della nostra
rinascita, prima che il nostro vecchio amore rovinasse ogni cosa
meravigliosa della nostra galassia. Staremmo potute tornare ad essere
quelle che eravamo, ma lei ha bruciato le carte. Non m'importa
più niente di lei, del passato e della sua seconda
identità: voglio dimenticarla.
Mentre cammino, le mie dita sfiorano la testa; vorrei poter usare il potere cancella-memoria,
ma non ci riesco. Troppo dolore, troppa sofferenza. Non posso
continuare a vivere in questo modo, potrei addirittura uccidermi.
Trovo in lontananza una piccola capanna di legno,
entro dentro senza pensarci due volte chiudendo la porta dietro di me
appoggiandomici con la schiena. La capanna è buia, ci sono solo
attrezzi da giardino, diserbanti e annaffiatoi. Esalo un respiro
profondo prima di far scendere le lacrime dagli occhi. Perché
piango? Il nostro vecchio legame non esiste più.
«Victoria...»
La sua voce... il modo in cui sta sussurrando il mio nome... Madre, quanto ti detesto!
«Lo so che sei li dentro... per favore, esci da lì e parliamone.»
Mi porto una mano alla bocca e non dico nulla.
La porta che ci divide non riuscirà a fare
da scudo alle sue parole, sento il suo respiro irregolare dall'altra
parte. Rimango appoggiata sul legno sporco della porta, gli occhi
lucidi di lacrime e il cuore ancora dolorante. E poi, come diamine ha
fatto a trovarmi?
«Ti prego, dimmi qualcosa.»
Non rispondo.
«Lo so che ti ho ferita e mi odio per
questo», ammette «ma perché non vuoi darmi un'altra
possibilità?»
La sento piangere, come se le sue parole fossero
state accoltellate dalla paura e dal terrore. La paura di perdere colei
che, inizialmente, credeva fosse più che un'amica. Ha sbagliato,
ma ho sbagliato anch'io. Non mi sarei mai dovuta innamorare di lei,
né prima né ora.
«Mi manchi tanto...» la sua voce
incrinata mi sconvolge totalmente. Lascio scivolare la schiena sul
legno e mi ritrovo seduta con le ginocchia in gola a piangere come una
lattante. Sono state quelle maledette parole a rendermi vulnerabile:
"sei patetica".
È come un'eco, si ripete fino a svanire
completamente e non farsi più risentire. Decido di rialzarmi
asciugandomi le lacrime e espirando ed inspirando profondamente, apro
di poco la porta e mi sporgo leggermente.
«Dammi una prova certa che le tue siano
parole sincere», mormoro «perché faccio fatica a
crederti.»
Anche senza la sua spilla è ugualmente
graziosa, ma non riesco a smettere di piangere pensando a ciò
che mi ha fatto. Se sono depressa è solo per colpa sua.
«Le lacrime bastano?»
«No.»
«Neanche il fatto che ti ho seguita fino a qui?»
"Forse."
Non rispondo.
«Cielo, Vicky, possibile che sei così tonta?»
Mi viene un tic nervoso. La odio quando mi dice queste parole.
«Ha parlato il genio della settimana» rispondo leggermente irritata.
«Okay, smettiamola un attimo» alza le mani in segno di resa «voglio solo chiederti scusa per...»
«Non basta, Gwen» la interrompono
«queste scuse non sono sufficienti per avere il mio perdono,
né tantomeno quelle che dirai dopo.»
Per qualche strana ragione sono uscita dalla
casetta di legno, la porta chiusa dietro di me e il suo viso a pochi
centimetri dal mio. Sento il suo respiro, è più
irregolare di prima. Perché mi sento avvolta da un senso di
colpa così grande?
I suoi occhi sono lucidi, come vedere un angelo
con le ali insanguinate strappategliele in una battaglia sanguinosa.
Non sembra lei, questa sua espressione addolorata mi stupisce.
Mi ritrovo ad accarezzarle il viso senza una
ragione. Ora il suo sguardo sembra proiettare rancore. Se è
davvero pentita di ciò che ha fatto, allora, perché non
lo ammette? Non è una ragazza sincera, ecco perché.
Gli angeli non possono mentire e se lo fai, vedrai solo la Fiamma dell'Inferno.
«Ammetti che sei in colpa e che, in realtà, non mi odi» sorriso maliziosa, poi Gwen mi respinge come fa di solito: una spinta ed io che sbatto contro la prima cosa che ho dietro le spalle.
«Perché non te ne vai a quel paese?» sbotta ed io scoppio a ridere.
«Quante volte mi avrai mandata
laggiù?» le chiedo con tono ironico e lei subito si ferma
girandosi verso di me. «Cinque volte, direi.»
«Scema» conclude allontanandosi da me. Mi sfugge un dolce sorriso.
Sei donna fuori, ma ancora bambina dentro.
Faccio poi il suo nome e la ragazza si volta verso di me. «Riprenditi la gemma.»
Haiyuki's POV
Mi guardo intorno. L'edera velenosa è ancora sotto ai miei piedi, fortunatamente la gomma sotto i miei stivali impedisce al veleno di uccidermi. Poison Lily è ancora lì, i due grandi asticelli anche. Come diamine la sconfiggeremo?
«Sono così carine queste piante,
dovrebbero andare al circo e stupire tutti gli esseri umani» dice
la maga oscura vantandosi di se stessa e dei suoi stupidi asticelli
indemoniati.
«Dovrebbero andare allo zoo, invece, altro che al circo» ribatte Haruka sottovoce.
«Ti ho sentita, Uranus.»
«Ops» si tappa la bocca imbarazzata.
Michiru scuote lentamente la testa per dire "sei proprio un idiota", e non posso darle torto.
«Sarai tu a finire in uno zoo», la
minaccia disegnando due piccoli cerchi con due dita. «Dark Evil
Beast, azione!»
Un raggio d'azione oscuro si dirige verso Haruka,
che schiva di colpo facendo trasformare una seconda nuvola in uno
pterodattilo di vapore acqueo. Ora sono due!
«Mi hai mancata, schiappa!» le fa la linguaccia ridendo.
«Mi dispiace deluderti, ma non era diretto a te» sorride malvagia la strega. «Pterodattili, attaccate!»
La nuvola nera a forma di uccello preistorico le
vola incontro per azzannarla, ma la figlia del vento riesce a saltare e
ad evitare il suo micidiale morso. La scena si ripete altre due volte,
Poison Lily sembra irritata al vederla saltare per ben tre volte di
fila.
«Stupida guerriera di Urano, io ti polverizzo!»
La strega uccide gli asticelli con le frecce
velenose, fa scomparire i pterodattili di nuvole e i suoi occhi
diventano rosso fuoco, adesso sarà lei a combattere contro di
noi. Finalmente posso usare il mio cuore di zaffiro senza essere
interrotta da stupide piante ingigantite e con problemi intestinali, a
quanto pare (da come ruggivano, probabilmente avevano qualche problema
allo stomaco).
«Exalepsia!» la Spada della
Lealtà di Vicky lancia un potente attacco contro Poison Lily, ma
riesce a schivarlo e, al posto suo, sparisce un albero di mele succose.
Non appena vedo il raggio d'azione, mi giro verso le due ragazze e
lancio l'acquamarina a Gwen e, subito dopo, ritorna con il suo vestito
verde acqua e d'argento.
"Sailor Minus e Sailor Divide sono tornate giusto in tempo!" penso tra me e me.
«Nooooo, perché proprio l'albero di mele?» piagnucola Sailor Moon.
«Mamma te lo ricomprerà,
Odango» risponde Sailor Vampire giocosa prendendola un po' in
giro, e la biondina lo aveva già capito.
Il vestito della strega diventa più lungo,
la gonna oscilla incessantemente circondando le sue gambe bianche e
ossute, le sue labbra erano sporche di un liquido verdastro. Adesso mi
fa paura.
«Okay, indietreggiamo piano piano...»
«Ferma dove sei» Vicky blocca la sua
nemesi afferrandole il braccio e stringendoglielo senza farle male
«vuoi mollare proprio adesso?»
«Perché?»
«Perché ora il gioco si fa
interessante» dopo un sorrisetto malvagio, grida il mio nome e
quello di Chibiusa. Che abbia un piano in mente?
«Usate il vostro scettro e cercate di
indebolirla, io e Haruka uniremo i nostri poteri con quelli di tutte le
altre.»
«Sei sicura che funzionerà?» domanda la guerriera della luna un po' diffidente.
«Questa è solo la prima fase, Sailor Moon, il bello deve ancora venire!»
È davanti a noi, io e Chibi Moon dobbiamo
entrare in azione e distrarla, ma non sarà facile. La sua forza
ha superato i duemila, ormai è incontrollabile.
«Vieni subito qui!» afferro il polso di Chibiusa, ha indietreggiato di tre passi esatti.
«Ho paura» piagnucola.
"Buon cielo, sei proprio identica a tua madre!"
«Anch'io ho paura, ma non possiamo tirarci indietro» dico.
«Sagitta Venenum!» non ci da il tempo di preparare la nostra mossa che lancia una scia di freccia viola.
«Sixty-Nine Cyrcle!» proteggo
Chibi Moon disegnando uno scudo, le frecce vengono disintegrate al
primo colpo. Non appena il nemico viene distratto dalla luce violacea
di Chibiusa, colgo l'occasione per teletrasportarmi dietro la strega.
«Dov'è andata quella piccola sguattera azzurra?»
Mi avvicino di soppiatto dietro le sue spalle e le
sferro un forte calcio nella nuca, improvvisamente sparisce gemendo dal
dolore.
«Haiyu Y, è dietro di te!»
Mi guardo alle spalle ma non vedo altro che alberi, finché una freccia viola non mi colpisce alla gamba.
«Eclipsim!»
Lo scettro di Chibi Moon lancia un forte attacco
contro Poison Lily, la colpisce in pieno e cade a terra perdendo solo
un decimo delle sue forze. Haruka e Vicky si preparano a lanciare la
loro mossa più potente, lo stesso anche Michiru e Jackie.
Non appena le quattro sfere di energia si uniscono, qualcosa le blocca e le distrugge: Poison Lily ha usato un fortissimo Deviantum contro di loro. Ridacchia malvagia alzandosi da terra.
«Quattro sfere di energia non sono in grado
di sconfiggermi», ghigna sotto i baffi «ma le mie frecce
uccideranno tutte voi!»
Dopo aver gridato un secondo Sagitta Venenum, le ragazze riescono ad evitare la scia violacea di frecce velenose. Vicky e Haruka si preparano ad attaccare.
Dopo aver gridato un secondo Sagitta Venenum, le ragazze riescono ad evitare la scia violacea di frecce velenose. Vicky e Haruka si preparano ad attaccare.
«Sei pronta?»
«Sì.»
La strega sembra essere tornata al massimo delle sue energie ma tuttavia, il World Shaking e il Sonic Wave delle
due guerriere Sailor riescono a indebolirla. Non basta, serve di
più. Makoto e Gwen si alleano per unire i loro poteri: il Dividum Extremis e il Supreme Thunder. Una combinata eccellente, mi dico.
Non appena l'attacco di Sailor Divide si prepara,
i suoi capelli si sciolgono e cadono lungo la schiena, per poi alzarsi
in cielo come la guerriera stessa. Il vento la travolge, le sue sfere
gemmate s'illuminano, i fulmini si fondono con la gemma e colpiscono la
strega. Entrambi i loro poteri riescono ad indebolirla e farla cadere
in ginocchio senza fiato. È l'occasione giusta per eliminarla
definitivamente.
«Sailor Moon, Sailor Y, ora!»
Usagi e Lisa - quest'ultima è apparsa insieme a Sailor Vampire, ma è rimasta nascosta dietro il cespuglio perché aveva paura della strega - alzano il loro talismano galattico e, pronunciando la loro formula magica, si trasformano nelle Sailor Galaxy vestendo i colori della propria galassia.
La via Lattea è colorata di viola e blu
scuro, mentre Andromeda si colora di un azzurro chiaro. Entrambe alzano
il proprio Galactic Stick evocando il potere della loro stella suprema (per la Via Lattea è il Sole, per Andromeda è il Crysalium).
«Potere Supremo del Sole, donami la tua energia e diffondi il tuo grande potere!»
«Potere Supremo del Crysalium, unisci il potere di tutte le stelle e donami la tua forza!»
I due scettri si sfiorano, il potere diventa più forte, la luce sempre più accecante. La forza delle due galassie è immensa, quasi indescrivibile. Non ricordavo avesse una forza così maestosa.
«Galactic Starlight!»
Le due guerriere evocano un potentissimo raggio d'azione unito da un secondo potere: quello dei loro pianeti protettori (nel caso di Usagi, il satellite del pianeta Terra).
I due poteri combinati riescono a penetrare nel
corpo di Poison Lily trasformandolo poi in una bomba pronta a far
saltare in aria l'intera serra. Vicky la osserva e non perde tempo ad
avvertirci del pericolo.
«Correte, sta per esplodere!»
Tutte noi ci avviamo verso la porta della serra,
la buttiamo giù senza pensarci due volte, continuiamo a correre
e una gigantesca esplosione distrugge la serra dietro di noi. La forza
di quel potere è immensa, ci ritroviamo tutte a terra a pancia
in giù e una forte raffica di vento che ci investe.
La serra è saltata in aria assieme a tutte
le piante al suo interno, la pioggia acida è diventata solo un
falso allarme, i vestiti di Usagi e Lisa tornano normali e gli scettri
svaniscono insieme al talismano galattico. Ora è tutto finito; o
quasi.
«State bene, ragazze?»
Siamo tutte sporche di fango e leggermente ferite,
ma quello che conta è che siamo ancora vive. Poco per volta, le
ragazze si rialzano e osservano quello che resta della serra: un
cratere.
«Avrei dovuto portarmi un paio di occhiali
da sole e uno stereo, sarebbe stato più figo» commenta
Haruka con un sorriso stupido.
"Figo? Che parola è mai questa?"
«Tu guardi troppi film d'azione, bella» risponde Vicky.
«Non posso neanche immaginare? Uffa!»
«Avrai un'altra occasione per farlo» sorride Michiru abbracciandola con amore.
Vicky le osserva con invidia, realizzo che
è ancora scossa dal rifiuto di Gwen. Ricordo che, in passato,
Mahori e Riûka avevano unito le loro gemme nonostante fosse
proibito il contatto fisico tra una gemma sacra e una gemma demoniaca.
Ma quello è solo un ricordo sbiadito, ora che sono rinate sotto
un'altra luce quel sentimento sembra non esistere più. Sono
più che sicura che il loro odio reciproco svanirà, forse
resteranno solo amiche. Non ne sono convinta, ma basta sperare.
Se Theira ha affermato che Sailor Divide e Sailor
Minus sono destinate a cambiare le sorti dell'universo, allora
dovrò fare in modo che smettano di odiarsi.
Gli angeli non devono odiare né i mortali né gli immortali, né la natura né il loro Creatore.
Gli angeli non devono mai rinnegare la loro natura, la loro fede, il loro amore, i loro pensieri e le proprie parole.
Se ci sarà Chibiusa al mio fianco, mi basteranno poche semplici mosse per porre fine alla loro piccola guerra.
Victoria's POV
Le invidio da morire. Se ripenso a quel pomeriggio con Regiela, il cuore comincia a battere così forte al punto di non controllare più i battiti. Jackie mi stringe dolcemente la mano con un sorriso, io ricambio con poca gioia. Lei sa la ragione della mia infelicità anzi, ormai lo sanno tutti.
Il mio sguardo incrocia di nuovo quello di Sailor
Vampire, lei mi sorride dolcemente ed io arrossisco. Perché
dovrei mostrarmi così sensibile agli occhi degli altri?
Somiglia così tanto a lei, quanto mi
piacerebbe sapere chi è veramente. Si allontana di qualche passo
senza farsi notare dalle altre ragazze, finché...
«Aspetta!» non esclamo attirando la
sua attenzione, mi osserva nuovamente con un sorriso. «Chi sei
davvero?»
«Se te lo dicessi ora non sarebbe una
sorpresa, mia piccola androide» e detto ciò si arrampica
sugli alberi davanti a noi e svanisce. Anch'io vorrei sapere chi si
nasconde dietro Sailor Vampire, ma ho paura che non sia davvero una
nostra alleata.
⭐️⭐ Centro della Terra, due ore dopo la battaglia ⭐️⭐️
«Anche lei ha fallito», strinse due pugni la principessa oscura «quelle guerriere Sailor sono davvero forti.»
«Vostra Malvagità, siamo quasi al completo delle energie.»
Presa dalla rabbia gettò il suo bastone di ciliegio a terra facendo spaventare il suo servitore.
«Ahhh, non m'interessa! Le gemme sacre si sono riunite e adesso è tornata in vita la prima Sailor Purity.»
«Non è ancora detta l'ultima parola.»
La principessa girò il collo
curiosa verso la sua serva che, non appena si espose sotto le fioche
luci delle candele, sorrise malvagia.
«Cosa ci fai qui, Death Eye?»
«Lasciate che sia io ad
eliminare quelle guastafeste» disse «visto che la natura ha
fallito, sarà una loro creazione ad avere la meglio.»
Madness sorrise. Un androide demoniaco
come nemico era davvero una trovata geniale, così decise di
soddisfare la sua richiesta e le donò il potente Scettro
Cartesiano.
«Questo potere ti
permetterà di disegnare in cielo qualsiasi linea: secanti,
tangenti... quelle che vorrai» spiegò la principessa
oscura «ma sappi una cosa: non sei l'unica androide sulla
terra.»
Il suo specchio demoniaco proiettava
le immagini di due ragazze: una bionda e una castana, entrambe avevano
un ciuffo colorato che le rappresentava come guerriere di Andromeda.
Erano Dhromia e Mahori reincarnate in due ragazze mortali, ma dentro
erano fatte di metallo. Due androidi nate da un esperimento durato
più di mille anni. Death Eye era furibonda.
«Credevo di essere l'unica!» sbottò.
«Non lo sei, purtroppo, ma ti darò il permesso di ucciderle prima di tutte le altre guastafeste.»
«Me ne occuperò io, mia
principessa» disse il robot con gli occhi che brillavano di
vendetta «getterò la Terra nel buio totale ed
annienterò le Sailor Andromeda.»
«Le prime a morire saranno proprio le due sorelle robot.»
Tutte e due, la strega e la
principessa, risero malvagiamente, mentre lo specchio demoniaco
circondava la coppia di sorelle di tenebre.