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Autore: RyodaUshitoraIT    14/07/2019    2 recensioni
In questo triste mondo, nulla dura per sempre e perfino un amore all'apparenza eterno può giungere alla fine. Quando Judy gli aveva comunicato l'intenzione di non far nascere il cucciolo che portava in grembo, Nick se n'era andato con il cuore lacerato dalla delusione e dalla tristezza. Dopo circa un anno, lo stesso Nick aveva scoperto, con suo grande rammarico, che Judy sembrava aver ritrovato la felicità con un nuovo amore. Tuttavia, gli scherzi di un destino particolarmente beffardo avrebbero obbligato i due a compiere una serie di amare riflessioni sulle conseguenze delle proprie azioni. Sarebbero state sufficienti per far riavvicinare i loro cuori infranti?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Hopps, Finnick, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo IV

Prima parte

 

Nick e Judy camminavano nel corridoio d’ingresso dell’appartamento dove Judy risiedeva. Per tutto il tempo, non aveva fatto altro che scusarsi con Nick.

“Mi dispiace per averti graffiato, quella volta.” disse Judy.

“Va tutto bene, Judy.” ribadì Nick.

“Mi dispiace per averti pestato la zampa con la porta.”

“Va tutto bene, Judy.”

“E mi dispiace per…” prima che potesse concludere la frase, Nick le aveva messo la zampa sulla bocca.

“Judy! Ti ho già detto che è tutto perdonato. Niente più scuse, d’accordo?”

Judy annuì e Nick poté scostare la zampa dalla sua bocca.

“Non devi scusarti così tanto. Ti stai comportando in maniera diversa dal solito. O meglio… ti stai comportando più come la vecchia te stessa.” disse Nick con un sorriso.

“Penso di non essere stata me stessa per troppo tempo.” rispose Judy.

“Non… non sei la sola. E non sei l’unica che dovrebbe scusarsi almeno qualche centinaio di volte.” ammise Nick. “Senti, Judy, a proposito delle cose che ti ho detto… è stato Finnick a suggerirmi di tirare fuori tutta la mia rabbia. Le cose che ti ho detto, la furia che ti ho riversato addosso, non intendevo…”

“Va bene così, Nick. Ti ho già detto che hai avuto ragione… su tutto. Ero così decisa ad andare per la mia strada da non aver mai pensato alle conseguenze che le mie azioni avrebbero causato agli altri. Mi è… importato solo di me stessa. Sono… andata troppo oltre e stavo per perdere tutto… e se non fosse stato per te, non mi sarei fermata. Che razza di mammifero è uno che nasconde la verità, allontana i suoi cari e scatena un altro putiferio del genere? Non è un eroe e neppure un criminale, è un…”

“Non ci provare…”

“… mostro. Era quella la parola che stavi per dirmi, vero?” domandò Judy.

“Ho odiato a morte quel momento in cui stavo per dirtelo.” disse Nick aggrottando le sopracciglia.

“Non avevi torto. Avrei dovuto essere una fonte d’ispirazione per tutti i piccoli mammiferi della città. Una che voleva rendere il mondo un posto migliore. Invece, l’ho solo spaccato in due… un’altra volta.”

Non hai spaccato il mondo, Judy. Ricorda cosa ci siamo detti. Hai scelto di essere onesta con me, ma non hai fatto lo stesso nei confronti della città. Forse, se ti fossi esposta prima, ora gli effetti della notizia sarebbero scemati. Ma hai tenuto la notizia segreta così a lungo che, quando è venuta a galla, la rabbia dell’opinione pubblica è come… aumentata.” disse Nick mentre teneva le zampe sulle spalle di Judy. “Capisco perché sentivi il bisogno di tenere segreta la cosa, ma sei andata troppo oltre. Nessuno è in grado di capire, se non gli concedi una possibilità. Forse… avrei dovuto essere più comprensivo.”

“Se è per questo, anch’io avrei dovuto fare lo stesso. Ho combinato un gran macello e non so proprio come uscirne.”

“Certo che puoi, sei Judy Hopps.”

“Ma come? Dopo che la notizia del mio aborto è venuta a galla, nessuno mi crederà più.”

“Hai provato a chiedere scusa?”

“Cosa?”

“Coloro che si scusano hanno maggiori possibilità di essere perdonati se lo fanno con sincerità. Perciò, hai provato a chiedere scusa?”

Per tutta risposta, Judy chinò la testa ed emise un lieve grugnito. Era un segno che non l’aveva fatto.

Tipica coniglietta ottusa.” esclamò Nick con un ghigno. “Devi farlo. Sii sincera e gli altri mammiferi ti capiranno e ti perdoneranno. Non si concluderà tutto in un giorno, ma potrebbe essere un inizio. Che hai da perdere?”

“Penso… che tu abbia ragione. Non ho proprio nient’altro da perdere.”

“Fallo e potrai riconquistare la loro fiducia. Non sarà semplice, ma sei sempre stata una coniglietta tosta. Io credo in te… carotina.” disse Nick.

“Ripetilo, Nick.” disse Judy tenendo le orecchie ben in alto.

“Io credo in te?”

“No, l’altra parola.”

Carotina?”

“Ridilla.”

Carotina” concluse Nick con un sorriso.

Nel sentire quel soprannome, il cuore di Judy trovò conforto.

Carotina. Non avrei mai pensato che quel nomignolo mi sarebbe mancato così tanto.” disse Judy. “Sentirti chiamarmi di nuovo in quel modo mi rende davvero felice.”

“E pensare che la prima volta mi hai odiato per avertelo appioppato.” disse Nick mentre tornava indietro nei ricordi.

“Beh, dopo un po’ di tempo, mi è calzato a pennello.”

“Si potrebbe dire la stessa cosa di me.”

Entrambi arrossirono dopo quello scambio di battute. I sentimenti che provavano l’uno per l’altra stavano cominciando a riaffiorare. Ciò nonostante, entrambi preferirono non farci caso. Poco dopo, i due erano arrivati a casa di Judy. La coniglietta afferrò le chiavi, aprì la porta ed entrò. Il suo appartamento aveva visto giorni migliori. Da quando Shannon era morta, Judy non aveva ancora rimesso la casa in ordine.

“Scusami per il disordine e la sporcizia. Non ero in vena di fare le pulizie e…”

Judy si accorse che Nick non l’aveva seguita e che era rimasto fuori in attesa. Judy tornò indietro e richiuse la porta.

“Che cosa c’è, Nick?”

“Judy… tu mi hai davvero perdonato?”

“Solo se tu puoi fare lo stesso.” replicò Judy con gratitudine. “Nick, abbiamo entrambi sbagliato, ma i miei errori sono stati più gravi dei tuoi. Nonostante sia stata così crudele con te, sei ritornato da me.”

“Dovevo farlo.”

“Non so come ringraziarti. Quindi, Nick, ti perdono sul serio. Per tutto.” disse Judy sorridendo.

“Non sai quanto mi renda felice sentirtelo dire, Judy.”

Nick e Judy si erano davvero perdonati per tutto. Nonostante il dolore, la sofferenza, le ferite, le offese… ora niente di tutto questo aveva più importanza. Entrambi si erano lasciati il peggio alle spalle e potevano ricominciare daccapo. Eppure…

“Ora posso dirti addio senza rimpianti.” disse Nick.

Judy sentiva il suo cuore sprofondare di nuovo. “C… Cosa? A… Addio?”

“Sono venuto da te solo per trovare un rimedio a tutto quello che ti era capitato. Ora, sembra che tu stia meglio. Perciò, penso sia meglio che ora ti lasci per davvero.” ammise Nick tristemente.

“Ma ti ho detto che…”

“Questo non significa che non hai avuto ragione su alcune cose.” riprese Nick. “Sono stato io ad averti lasciata. Io. Sarei dovuto restare al tuo fianco e parlarti chiaramente. Avrei dovuto parlarti di quanto mia madre desiderasse avere dei nipotini e di come quello che hai fatto… mi avesse allontanato da lei.”

Judy iniziò a sentirsi in colpa. Al contrario di lei, Nick era figlio unico. Il suo aborto avrebbe potuto negare alla madre di Nick la sua unica possibilità di diventare nonna.

“Forse noi due… non eravamo mai stati pronti per quello.”

“Ma, Nick… dove andrai? Che cosa farai?”

“Quello che faccio sempre. Sopravvivere. Forse lascerò la città e andrò a vivere altrove. Sono sicuro che starai bene senza di me. Ora posso farti quel favore e uscire dalla tua vita… per sempre.”

Ogni singola parte della mente di Judy rifiutò quelle parole, mentre il suo cuore non riusciva a sopportare oltre. Era come se stesse urlando in preda all’agonia.

“Sono… felice di averti potuto rivedere un’ultima volta. Addio, Judy.”

Come era successo in occasione della mattinata in cui Nick aveva lasciato Judy, la volpe stava per andarsene. Ma un solo istante dopo, Nick sentì che qualcosa gli stava tirando la coda per impedirgli di andarsene. Judy era aggrappata alla coda di Nick ed era intenzionata a non lasciare la presa. ‘Lei mi ha… fermato?’ si chiedeva la volpe.

Resta. Ti prego.” supplicò Judy in lacrime. “Non posso farlo. Non posso dirti addio. Non di nuovo. Ho provato e riprovato, ma non posso più sopportarlo.”

“Judy?”

Un’altra occasione. Concedici un’altra occasione, Nick. Voglio tornare insieme a te.”

“Judy… ti ho ferita. Tu hai ferito me. Ci siamo fatti del male più di chiunque altro avrebbe mai potuto fare.” disse Nick. “Se dovesse accadere di nuovo… se dovessimo farci del male un’altra volta… allora, forse nessuno di noi due potrebbe…”

Te lo giuro!” gridò Judy. “Ti giuro che, fino a quando avrò vita, non ti farò mai più del male.”

Le parole di Judy convinsero Nick a tornare sui suoi passi.

“Nick…” esordì Judy mentre stringeva forte a sé una delle zampe della volpe. “Sei il solo che mi sia rimasto. Shay è stata al mio fianco, ma adesso non c’è più. Forse non ero la tipa giusta per lei. Non c’è nessun altro per me. Nessuno… tranne te.”

“Non… non posso prendere il posto di Shay.” obiettò Nick. “Ho le mie idee e non sempre potrò essere d’accordo con te.”

“Lo so, ma è come mi hai detto tu. Io desideravo Shay, ma avevo bisogno di te. Ti prego, Nick. Ti sto chiedendo un’altra possibilità. Voglio che fra noi le cose vadano per il verso giusto.”

Judy desiderava tornare insieme a Nick con tutto il cuore. Sebbene anche lui lo volesse fortemente, c’era un’altra questione che dovevano affrontare. “Voglio restare per mia scelta!” esclamò Nick con fermezza.

“Che vuoi dire?”

“Io… desidero avere dei cuccioli!” continuò la volpe. “Mi andava bene se questo fosse stato impossibile, ma ora so che non è così. Lo avrei anche accettato se fossimo tornati insieme. Ma… in realtà, stavo ancora mentendo a me stesso. Non voglio ricorrere all’adozione. Voglio dei figli che siano miei a tutti gli effetti.” Nick volle staccarsi dagli occhi di Judy per qualche istante. “Mi dispiace, Judy. Non posso rimettermi con te se anche tu non lo desideri e non posso costringerti ad accettare passivamente il mio desiderio. Non sarebbe giusto nei tuoi confronti.”

Era chiaro che Nick desiderasse ancora diventare padre. Era la ragione principale per cui aveva lasciato Judy e sentiva che doveva perseguire quell’obiettivo. Pensava che Judy non volesse mai diventare madre o anche solo avere dei cuccioli da Nick. Se i suoi timori si fossero rivelati fondati, sapeva che la loro relazione non avrebbe potuto essere ricostruita su solide basi.

“Nick… chi te lo dice che ora io non voglia la stessa cosa?” disse la coniglietta mentre guardava il canide con occhi sinceri e gli stringeva dolcemente le zampe.

“Che… vuoi dire?”

“Contrariamente a quanto ti era sembrato dal mio sguardo di ghiaccio, ho sempre rinnegato la mia scelta. Ho provato a non pensarci, ma non ha funzionato. E ora che mia madre mi ha rivelato la verità su di me e sulla mia nascita, rimpiangerò la scelta che ho fatto per il resto dei miei giorni.” ammise Judy con tristezza. “Non potrò mai riportare indietro la luce che ho scelto volontariamente di spegnere. Ma ora quello che desidero è stare con te. E se provare ad avere un figlio nostro potrà essere d’aiuto, allora sono disposta a fare questo passo. Ora più che mai.”

“Ma… se ci sbagliassimo? Se nostro figlio dovesse essere una specie di ibrido mostruoso, che faremmo?”

“E se così non dovesse essere?”

“Se fosse troppo grande per il tuo corpo, che faremmo?”

“Lo hai detto tu stesso. Sono una coniglietta forte.”

“E… che ne sarà della tua carriera?”

La sua carriera. Quello era stato uno dei motivi, se non il più importante, che aveva spinto Judy ad abortire. Quale sarebbe stata la sua risposta?

La mia carriera? Vuoi dire la carriera per colpa della quale mi sono trovata appesa a un filo? Quella carriera per la quale avevo rinnegato tutto ciò in cui credevo? Quella carriera che non sarebbe stata neppure concepibile se non fosse stato per il tuo aiuto?” domandò Judy. “Nick, io amo fare la poliziotta e voglio fare questo lavoro per tutta la vita. Ma… io ti amo più del mio lavoro e non avrei mai dovuto farti credere il contrario. Ma ora non ho più paura e voglio correre il rischio. Non m’importa più di perdere la mia carriera, perché… non posso perderti di nuovo. Ho bisogno di te, Nick.” aveva concluso mentre continuava a stringere con più forza la zampa di Nick.

Dal canto suo, stentava quasi a credere che Judy volesse davvero mettere al mondo i suoi cuccioli.

“Judy… sono successe molte cose.”

“Nick…”

“Non possiamo… far finta che non ci sia successo nulla.”

“Nick…”

“Io… tu… noi…”

“Nick…”

I sentimenti che uno provava per l’altra erano rimasti integri, nonostante tutto quello che era successo. Ora nient’altro aveva più importanza. Nick sollevò il mento di Judy e le si avvicinò, mentre la coniglietta si alzava sulla punta delle zampe posteriori. I due si fissarono titubanti per qualche istante, ma poi decisero di gettare al vento ogni imbarazzo e si sciolsero in un lungo bacio appassionato, mentre Judy si aggrappava al collo di Nick. Era evidente che la fiamma del loro amore, dopo essere stata sepolta sotto le ceneri dell’odio e del rancore, stava finalmente tornando ad ardere.

Judy aprì nuovamente la porta dell’appartamento e trascinò Nick al suo interno prima di chiudere l’ingresso dietro di loro. I due avrebbero trascorso le successive due ore nel turbinio di una riconciliazione appassionata che aveva avuto luogo in camera da letto. I vestiti di entrambi giacevano abbandonati sul pavimento, mentre Nick e Judy si guardavano con occhi colmi di felicità sotto le coperte e con nient’altro addosso che la loro pelliccia.

“Lo sai, potrei dire che in fondo me l’aspettavo, ma non ne ero del tutto convinto.” ammise Nick mentre teneva Judy avvolta nel suo abbraccio.

“Dici sul serio? Ci siamo baciati, ti ho lasciato fare e davvero non hai pensato che saremmo arrivati dove siamo ora?”

“Non proprio. L’ho immaginato nel momento stesso in cui mi hai lasciato entrare.” disse Nick mentre si divertiva a solleticare il muso di Judy con il suo. “Mi sono davvero mancati i nostri momenti d’intimità.”

“Anche a me.” replicò Judy intenta a creare dei piccoli cerchi col dito sulla pelliccia di Nick. “Devo riconoscere che hai mostrato un certo vigore, volpe acuta.”

“Beh… era da un bel po’ che non lo facevo. Ho accumulato fin troppe energie.”

Dopo tanto tempo, Nick poteva tornare ad accarezzare la testa di Judy. “Domani andrò a prendere tutta la mia roba e tornerò a vivere qui con te.” affermò. “Non voglio starti lontano o lasciarti da sola un giorno di più.”

Judy si sentiva un po’ a disagio. “Non credo che ti troveresti bene qui. Sto pensando di trasferirmi altrove.”

“Cosa?!” esclamò Nick spiazzato da quella affermazione.

“Questo appartamento… mi fa venire in mente troppi ricordi dolorosi. Il nostro litigio, il momento in cui ti ho cacciato via, la discussione con i miei genitori, il tempo trascorso con te e Shay… e una costante solitudine. Non credo di poter continuare a vivere qui.”

“E dove avresti intenzione di trasferirti?”

“Potrei tornare al mio vecchio appartamento.”

“Intendi quel buco microscopico dove vivevi quando ti sei trasferita a Zootropolis?”

“Pensavo che avrei trascorso il resto dei miei giorni da sola, dopo la morte di Shay e con te fuori dalla mia vita.”

“Ne sei davvero convinta?”

“Nick, sono la coniglietta che fa gettato nel caos la città per ben due volte. Sono stata con due volpi di genere differente, ho spezzato il cuore di una e ho messo pressione all’altra. Ho abortito il mio stesso figlio e ho tenuto nascosta la verità a tutti. Nessuno avrebbe mai più voluto avere nulla a che fare con me. Troppi problemi.”

“Potrei dire lo stesso.” affermò Nick. “Ho trascorso gran parte della mia vita a imbrogliare il prossimo. Ho lasciato sola la mia compagna quando aveva bisogno di me e sono tornato a condurre una vita triste e miserabile. Insomma, anche i miei problemi non sono cosa da poco.”

“Già. Comunque sia, non voglio rivivere i momenti dolorosi che ho vissuto qui. Per questo motivo voglio trovare un nuovo posto in cui vivere.” Judy aveva avuto un’idea. “Nick, e se mi trasferissi a casa tua?”

“Non è una buona idea. Il mio appartamento è un vero squallore!”

“Non può essere peggiore di questo.”

“Judy, ti capisco, ma ora non dovresti preoccuparti di questo. Tornare qui è stato doloroso, ma il fatto che tu sia qui accanto a me riesce ad alleviare il dolore.”

“Lo stesso vale per me.” disse Judy mentre abbracciava il compagno.

Un giorno troveremo un altro posto in cui stare. Magari una bella casa. Ma siamo appena tornati insieme, perciò dobbiamo lavorarci su prima di cercare una nuova sistemazione. Okay, carotina?”

“Okay.”

Siamo tornati insieme, giusto?”

“Sì, Nick.”

“Bene. Volevo esserne certo.”

Una volta sentitosi sollevato, iniziò a baciare il collo di Judy.

“Nick, smettila!” esclamò la coniglietta ridendo per il solletico.

“Mi spiace. Avresti dovuto prevederlo, carotina.”

“Nick! Nick! Sul serio, sebbene adori quello che stai facendo… dobbiamo discutere di qualcos’altro.”

“Non vorrai mica dirmi che ti ho messo di nuovo incinta, vero?” domandò Nick in tono scherzoso. Tuttavia, ripensò al fatto che non aveva usato alcuna protezione. “Cosa? Lo sei? Oddio, se l’ho fatto di nuovo, allora tutto quello che è successo…”

“No, no, affatto. Ho preso la pillola, sto bene!” lo tranquillizzò Judy prima che gli venisse un coccolone. “Come ti ho già detto, sarei stata bene. Non farò più gli stessi errori.”

“Non spaventarmi mai più così, carotina.” esclamò Nick mentre si teneva una zampa sul petto. “Allora, che c’è?”

“Anche se preferirei farne a meno, noi… dobbiamo discutere di… alcune cose.”

Sembrava che entrambi nascondessero ancora degli scheletri nell’armadio. Nick non era affatto contento. Era convinto che si fossero già detti tutto. “Uff… non potremmo concederci altre due ore di riconciliazione?” domandò con aria contrariata. “Non penso di poter affrontare altre discussioni oggi.”

“Anch’io ne farei volentieri a meno. Ma… dopo tutto quello che è successo, dobbiamo farlo.” replicò Judy. “Dobbiamo portare tutto alla luce del sole. Dirci tutto quello che è necessario. Solo così potremmo davvero ricominciare daccapo.”

Nick sapeva che Judy aveva ragione. Se lo desideravano davvero, dovevano assolutamente compiere quel passo.

“Sai, forse avremmo dovuto farlo prima di toglierci i vestiti e finire in camera da letto.” disse Nick mentre sbirciava dal suo lato del letto nel tentativo di raccattare i suoi abiti sparsi sul pavimento.

“Ecco… il fatto è che anch’io non lo facevo da tempo. Che ne dici di rivestirci, ora?”

“E va bene.” esclamò Nick rassegnato. “In fondo, se le cose dovessero filare nel verso giusto, potremmo sempre spogliarci più tardi.” concluse con un ghigno da marpione.

“Su, su. Dobbiamo prima parlare.”

“Se abbiamo davvero intenzione di farlo, dovremmo innanzitutto tirare giù qualche regola di base.” propose Nick a Judy.

“Mi sembra ragionevole. Quali sono queste regole?”

“Regola numero uno: nessuno dovrà lasciare la casa di propria iniziativa o dopo essere stato spintonato dal partner.”

“Regola numero due: niente mezze verità. Dobbiamo essere del tutto sinceri fra noi. Dobbiamo dirci solo la verità, per quanto possa sembrare scomoda.” propose Judy mentre si teneva aggrappata alle coperte.

“Regola numero tre: se una domanda dovesse risultare troppo scomoda per uno di noi, esso potrà porre il veto e il partner dovrà rispettare la scelta.” disse Nick. “Anche se non credo che ne avrò bisogno. Sono come un libro aperto ora e sento di poter rispondere a qualsiasi domanda vorrai pormi.”

“Anch’io la penso così. Anche se penso che dovremmo introdurre un’altra regola che consenta all’interessato di porre il veto se la risposta dovesse in qualche modo incontrare l’opposizione del partner.”

“Per me va bene. Infine, la regola numero cinque è la seguente: qualunque cosa accada, qualsiasi cosa dovesse essere detta, alla fine di tutto, noi due saremo ancora insieme. Non dobbiamo permettere che gli errori del passato possano rovinarci di nuovo la vita.”

“Sono d’accordo con te.”

“Bene, allora. Sei pronta?”

“Okay, sono pronta.”

“Ottimo. Puoi farmi la prima domanda.”


 

 
    Note dell’autore: Rieccomi a voi con il quarto capitolo… o per essere più precisi, con la prima parte!

    Ebbene sì, cari lettori. Dal momento che il quarto capitolo della fanfiction originale era decisamente troppo lungo e corposo, ho deciso di suddividerlo in più parti per non rendervi la lettura troppo pesante.

    Come sempre, vi lascio una serie di link utili:

    Profilo dell’autore della fanfiction originale: https://www.fanfiction.net/u/5554301/Dizzie-HamHam-Writer

    Capitolo IV di Zootopia: True Forgiviness: https://www.fanfiction.net/s/13258091/4/Zootopia-True-Forgiviness  

    Permesso dell’autore: https://www.fanfiction.net/pm2/post.php?rid=261359278#last

    Pagina 1 di I Will Survive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/I-Will-Survive-01-669500569

    Pagina 1 di Born To Be Alive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/Born-To-Be-Alive-01-766176628

 

    Questo è quanto. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona lettura!

   
 
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