Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    15/07/2019    0 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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- Tienimi fra le tue braccia, ti prego! Ho bisogno di sentire tutto il tuo amore. Stringimi Andrè, rimani con me qui, tutta la notte! - gli occhi blu lo fissavano tristi.
Andrè si avvicinò , la abbracciò dolcemente:
- Certo...rimarrò con te amore mio...non chiedo altro che starti vicino!
Oscar si abbandono a quell'abbraccio, pianse piano.
- Amore...credo che tu debba raccontarmi tante cose, so che sarà difficile e doloroso ricordare qualcosa ma...
- Si! - sorrise debolmente lei – sarà doloroso ma sei il mio uomo... Devo farlo, non voglio segreti con te!- lo afferrò gentilmente per la mano, lo condusse a letto, si distesero vicini
Oscar poggiò il capo sul petto di Andrè, si lasciò circondare dal suo abbraccio.
Raccontò di essere stata portata in un capanno e rinchiusa in una cella, raccontò di aver incontrato Robespierre che le aveva offerto la sua giacca.
- Beh..,magra consolazione! - sussurrò lui
- Già...quando la Regina non ha acconsentito allo scambio ha dato carta bianca ai suoi uomini....da li sono iniziati i guai! Erano...erano in tre, mi hanno legata, strappato i bottoni della giacca...
Andrè ascoltava atterrito.
- Uno di loro mi ha....mi ha toccato!
- Mio Dio...Oscar!
Lei alzò il viso a guardarlo, i suoi occhi erano pieni di lacrime:
- Ho...ho provato uno schifo totale...inaudito...immenso ..! Poi....
- Poi?
- Poi dalla porta è sbucato Fersen, aveva due pistole in mano. In quella cella, con quei tre tipi...vederlo spuntare è...è stato quasi un miraggio!
Andrè storse la bocca contrariato, lei continuò a raccontare .
- Li abbiamo chiusi in cella e siamo scappati ma...abbiamo fatto uno sbaglio accampandoci per la notte, probabilmente qualcuno dei loro li ha liberati …
- E adesso oltre che eccitati erano arrabbiati.
- Già...! Ci hanno riacciuffati, portati in un altro posto, stavolta hanno legato Fersen e...e mi hanno atterrata su un letto....
Andrè sbarrò gli occhi,
Oscar si fermò imbarazzata
- Continua...- sussurrò lui
Lei si strinse al suo petto, era talmente imbarazzata che non riusciva a guardarlo negli occhi, lo strinse forte.
- Hanno costretto Fersen a....a guardare... - si blocco' piangendo sommessamente – e...e uno di loro....
Andrè sentì il cuore mancare un battito, la frenesia di sapere lo avvolse nella sua spira, Oscar piangeva stretta al suo petto, lui voleva consolarla ma anche sapere cosa avevano osato farle, fin a che punto si erano spinti.
- Ti prego...- sussurrò baciandole il capo – quest'attesa mi distrugge....ti prego tesoro...continua...!- esordì impaziente.
- Uno di loro mi ha aperto la giacca, le sue mani vagavano dappertutto, ha cercato di baciarmi...oddio...è stato disgustoso...! 
Andrè piangeva in silenzio, immaginando quella pelle bianca violata da quegli esseri immondi.
- Io cercavo di dibattermi, sentivo Fersen che cercava di incoraggiarmi, poi...poi quell'essere è riuscito ad abbasarmi i pantaloni...oddio Andrè...era nudo...cercava di tenermi aperte le gambe mentre...mentre cercava di intrufolarsi in me...
- Oscar...- Andrè la strinse – amore mio...
- Non ho mai provato uno schifo simile...Io ho avuto solo te...il tuo tocco gentile...i tuoi baci...
- Amore mio....mi dispiace...mi dispiace davvero! - si torturò
- Poi...poi Fersen ha alzato un piede scaraventando la sedia su cui l'energumeno aveva poggiato la pistola, si sono distratti tutti, la pistola è finita vicino il letto, è stato un attimo, non so nemmeno come ho fatto! L'ho afferrata, l'ho puntata su loro, ho fatto slegare Fersen...
- Mio Dio...sei sempre un abile comandante tesoro...!
- No...sarei già all'inferno abusata e uccisa senza pietà se Fersen non avesse osato! Io gli devo tutto...tutto! Se sono qui, stretta a te è per merito suo!
Andrè la scostò, la guardò fisso negli occhi:
- Oscar...sei sicura che tutta la faccenda non sia uno dei suoi contorti piani per apparire un eroe ai tuoi occhi?
Lei balzò a sedere sul letto:
- Ma cosa dici?? Ho parlato con Robespierre, lui stesso mi ha spiegato che volevano barattarmi con i favori della Regina!! - sbottò alterata
- E quindi? - sbraitò – Fersen potrebbe essersi messo d'accordo con lui. Ragiona Oscar...Come ha fatto a trovare l'uomo che sapeva tutto....? Lo ha corrotto , è vero! ma come faceva a sapere chi fosse !? 
- E' assurdo quello che dici! - esclamò
- No...non lo è affatto! Perchè non ha cercato aiuto? Perchè non mi ha avvisato? Sarei volato da te... Non avreste rischiato di morire di stenti! Ragiona Oscar!!
- NO! - urlò lei alzandosi dal letto – hai torto marcio Andrè...! E'vero...Fersen per raggiungere i suoi scopi gioca sporco , ma non tanto da beccarsi una pallottola al posto mio!
- Cosa...?
- L'uomo che ha sparato...doveva colpire me...!
Andrè boccheggiò stupito
- Fersen ha intercettato la mira e si è buttato su me per scansarmi dal proiettile!
- Ma la ferita non è grave ! Tutto calcolato!
- Ma che ne sai Andrè...- sbottò lei – ha avuto la febbre altissima, ha rischiato di morire !
- Magari lo avesse fatto! - sbottò inviperito pentendosi subito di quel che aveva detto
Oscar lo guardava allibita:
- Io...io non posso credere che tu lo abbia detto!
- Invece l'ho fatto!
Si fissarono , poi Andrè parlò:
- E' sempre la solita storia, Fersen ci mette i bastoni fra le ruote, ci fa litigare, eppure...eppure lo difendi, lo giustifichi sempre...vero Oscar?
- Non lo difendo affatto! E' un dato di fatto! Mi ha salvato...!
- Dillo Oscar....ti ha salvato mentre io stavo qui con le mani in mano....dillo!
- Io non ho detto questo!
- Ma lo hai pensato...
Oscar cadde in ginocchio:
- E' sempre la solita storia...non capisci!
- Cosa dovrei capire...cosa? Avrebbe dovuto avvisare me e tuo padre, avremmo saputo cosa fare invece...invece ha fatto l'eroe e guardati....- sussurrò – guardati Oscar....guarda come lo difendi!
- Hai ragione...su questo non ci piove e ...glielo ho pure detto!
- Oh...meno male!
Si fissarono, Andrè si avvicinò a lei, le porse la mano aiutandola ad alzarsi, Oscar strinse gli occhi per il dolore, ad Andrè non sfuggì quella smorfia dolorosa :
- Ti fa male la caviglia?
- Si...- sussurrò lei sedendosi sulla punta del letto.
- Perchè non l'hai fatta vedere al dottore?
Silenzio.
- Oscar...
Andrè la fissava mentre lei teneva gli occhi bassi.
- Oscar...perchè non ti sei fatta visitare ?
Mutismo completo.
- Oscar...!
- Perchè l'idea di un uomo che mi guarda mi disgusta, mi fa letterarmente schifo...Nessuno dovrà piu' guardarmi...nessuno!!!- sbottò portandosi le mani al viso .
Sembrava impazzita , si toccava le braccia nervosa, Andrè si sentì un verme, la sua donna era lì, scioccata per la violenza subita e lui...lui pensava solo a quel farabutto di Fersen.
Si inginocchiò accanto a lei, la costrinse a guardarlo:
- Amore mio...scusami!
Lei lo abbraccio':
- Tu non hai nulla da farti perdonare! - sussurrò
- Si invece! La mia gelosia verso Fersen mi ha fatto perdere di vista quel che è davvero importante: Che tu stia bene!
Lei si disperò:
- Mi chiedo se starò mai piu' bene Andrè...me lo chiedo!
- Si che lo starai....Supererai tutto...Supereremo tutto! Insieme!! come abbiamo sempre fatto!
Oscar lo strinse, pianse disperata, ma Andrè doveva sapere, non poteva rimanere con quel dubbio:
- Oscar...perchè non ti sei fatta visitare? Oltre alla caviglia...hai...hai qualche altra ferita? Quel mostro è riuscito a...
- No! non è riuscito ad entrare in me!
Andrè sospirò di sollievo.
- Ma...ma c'è una cosa che devi vedere ...
Lui alzò lo sguardo sconvolto:
- Cosa Oscar?
Lei si alzò, raggiunse il centro della stanza, aprì la camicia, ne scostò un lembo mostrando timidamente una porzione di un seno con un insolito pudore
Andrè Impazzì di dolore, proprio sopra l'aureola chiara, il segnale di un'arcata dentale svettava violaceo.
Rimase a fissarla sentendo il cuore frantumarsi in mille pezzi, mentre una lacrima veloce scendeva da quegli occhi blu, si alzò piano, si avvicino':
- Mio Dio!
Oscar lo vide portarsi una mano agli occhi disperato
- Mio Dio ...cosa ti hanno fatto!
Allungò un dito nel tentativo di carezzare la parte.
- No! - sbottò lei chiudendo la camicia.
Andrè si sedette ai bordi del letto, portò il viso fra le mani, pianse in silenzio:
- Bastardi...
Lei si avvicinò, gli portò una mano sui capelli, il giovane alzò lo sguardo:
- Non piangere Andrè...non ho sentito nulla....non mi sono nemmeno accorta che lo avessero fatto! Avevo talmente dolore e disgusto addosso che...che non ho sentito il morso...! Non piangere!
Erano entrambi disperati , con gli occhi annebbiati dalle lacrime.
- Maledetto Fersen! Se solo mi avesse avvisato...se solo avessi saputo , adesso non mi sentirei così...
- Andrè...Non disperarti!
- Non disperarti?? Ci dovevo essere io li a salvarti, avrei dovuto dare io la vita per te, non lui!
Lei lo fissava basita, sembrava impazzito , andava da un capo all'altro della stanza rosso in viso.
- Maledetto...Maledetto Fersen!
Oscar lo fissò e comprese in un attimo....si sentì terribilmente sola, si avvicinò a lui, lo fissò duramente:
- Che importanza puo' avere se c'era lui o se ci fossi stato tu? Non è una gara Andrè! Io pensavo che la mia incolumità fosse la tua priorità. Io sono qui che mi dispero per quella violenza,...- si portò le mani alla testa – Oddio...non riesco nemmeno a farmi guardare da te e tu...tu cosa fai??? Vai a pensare di aver perso la tua stupida gara con Fersen...?
Andrè la fissò colpito da quelle parole
- Scusami...- sussurro' disperato – hai ragione è...è che quando si tratta di lui perdo le staffe . Lui sempre così perfetto, così abile, adesso...adesso è anche un'eroe!
Piangeva disperato, Oscar lo raggiunse , lo strinse a sé:
- La tua gelosia non ti fa essere lucido Andrè...
- Si! è vero! Sono geloso...totalmente devastatamente geloso!
- Non hai nessun motivo per esserlo ! E' Te che voglio...è di te che ho bisogno! - sussurrò prendendogli il viso fra le mani - adesso ti prego...ti supplico , non parliamo di Fersen, stringimi a te...ti prego!
Andrè la cullò a lungo, la baciò piano mischiando le lacrime alle sue:
- Ce la faremo Oscar...ce la faremo come sempre!
- Si...si amore mio! - sussurrò.
Rimasero abbracciati a lungo, poi Andrè si allontanò verso la sua camera, ritornò con un unguento pochi minuti dopo.
Aprì la porta invadendo la stanza con il suo sorriso, le lacrime di pochi minuti prima avevano lasciato il posto all'ottimismo, Oscar lo guardò ammaliata , quant'era dolce il suo uomo, quanto era forte quando non si lasciava abbattere dalla gelosia.
Avanzò bellissimo verso di lei con la scatoletta dell'unguento in mano:
- Togliti la camicia tesoro! - sussurrò.
Lei rimase a guardarlo attonita.
- Cosa c'è Oscar....? - chiese dubbioso.
- N...nulla ! - rispose lei.
Sganciò i primi due bottoni e scostò il colletto lasciando il segno dei morsi libero, Andrè si avvicinò:
- Toglila del tutto amore, non vorrei rischiare di macchiarla.
- No! - sbottò lei
- Come vuoi...- sussurrò lui dolcemente , quindi mise un po' d'unguento sulle dita e si allungò verso di lei.
Le dita sfiorarono la pelle il piu' delicatamente possibile ma malgrado ciò, Oscar girò il viso verso il lato opposto fissando un punto della stanza, mentre calde lacrime le scorrevano dagli occhi
- Smettila! Smettila Andrè! - sbottò dopo qualche secondo
Il giovane rimase con il dito a mezz'aria :
- Che...che succede...ti ho fatto male!?
- No! - sbottò lei richiudendosi la camicia e raggiungendo l'altro capo della stanza.
Andrè la raggiunse:
- Amore...spiegami....
Lei si girò verso il muro, non aveva la forza di pronunciare quelle parole guardandolo negli occhi, anche se quegli occhi erano quelli che aveva imparato a conoscere fin da bambina.
- Oscar...Ho diritto ad una spiegazione...non credi?
Lei non rispose, poggiò la fronte al muro, pianse
Andrè cercava di capire cosa poteva aver scaturito una reazione così esagerata.
- Ti fa male? Ho premuto troppo con le dita..se è così...
- Non voglio che mi tocchi! - sbottò lei - Mi da fastidio...Non voglio le tue dita sulla pelle, non voglio che mi guardi , non voglio spogliarmi davanti a te!
-Oscar....! ! - Andrè inorridì.
Allungò una mano verso i suoi capelli, poi la ritrasse confuso
- Non...non posso toccarti?
- No!
- Perchè Oscar...?
Lei non rispose
- Non posso credere che...che...
- Che anche il tuo tocco mi dia fastidio? Si...è cosi!
Andrè abbassò le braccia affranto , maledetti, l'avevano offesa, oltraggiata , e adesso...adesso nemmeno lui poteva toccarla.
- Perdonami Andrè...- sussurrò lei – io...io lo so' che mi ami...lo so che tu sei diverso ma io...
- Non importa...- sussurrò lui abbracciandola – Non importa amore mio! Non importa !
- Abbracciami Andrè...mi sembra di impazzire...ho paura!
- Non devi averne – sussurrò lui prendendole il viso fra le mai e guardandola negli occhi – io sono con te , io sarò sempre con te!
 
 
 
 
Charlotte entrò in stanza , si tolse con furia la maschera e il mantello, si sedette ai piedi del letto, portò il viso alle mani affranta.
Perchè si era messa in quella situazione.
Perchè?
“ Non è una maschera che cambierà quel che sento per voi!” - ripensò alle parole di maximillian.
Rivide i suoi occhi blu fissarla nel buio del vicolo.
Un'ondata di desiderio la investì al pensiero dei suoi baci.
Si gettò all'indietro sul letto, aprì le braccia confusa:
“ Maledizione...proprio di lui dovevo innamorarmi?” - sbottò .
Maximillian de Robespierre l'incorruttibile, colui che odiava i nobili ne amava inconsapevolmente una..ma l'avrebbe amata ugualmente scoprendolo??
 
 
 
 
 
- Tieni...mettilo tu! - sussurrò Andrè porgendole la scatolina.
Oscar la afferrò, lo guardò
- Dai...mettilo subito, farà piu' effetto! - incalzò Andrè
- Si...ma...dovresti...girarti! - esclamò lei arrossendo.
Andrè le diede le spalle, non disse nulla ma aveva il cuore turbato,la tentata violenza, il morso sul seno, l'incubo Fersen sotto lo stesso tetto e adesso...adesso anche quello, sarebbero mai stati felici?
 
Oscar aprì piano la camicia, si girò assiscurandosi che Andrè non la guardasse, poi passò l'unguento sul seno, si sentiva in colpa...tremendamente in colpa per Andrè. Non riusciva nemmeno lei a spiegarsi cosa potesse essere quel fastidio che sentiva al solo pensiero che lui potesse toccarla.
Sospirò, richiuse la camicia, si avviò verso lui, lo guardò mestamente:
- Vuoi ancora dormire abbracciato a me ?
- Certo che lo voglio! - sussurrò lui dolcemente.
Si distesero vicini, affranti, turbati, feriti ma con una sola importante consapevolezza, si amavano.
- Andrè...come hai fatto a trovarmi? - chiese lei.
- Con l'aiuto del cavaliere nero! - rispose
- Cosa...?
Il giovane le raccontò tutto.
- Charlotte Sanders..il cavaliere nero...assurdo!
- No...non lo è poi tanto! Dovresti conoscerla, è forte, combattiva, bella e bionda...proprio come te!
Oscar lo guardò in cagnesco:
- Uhmmm....mi sa che cambierai presto lavoro Andrè Grandier...
- Davvero?
- Oh...si!Cristine...Charlotte...hai troppe amiche tesoro!
- Ahaha! Rise lui...tu invece hai l'amico svedese a palazzo e io...non devo nemmeno fiatare..!
Oscar gli scompiglio' i capelli:
- Scemo...- sussurrò'
- Intanto Fersen dorme di là beato e domani sarà con te da solo...Mentre io sarò al lavoro.- sussurrò triste
- Beh...anche tu sarai solo con Charlotte!
- Ahhh...già...hai ragione, dovrei farci un pensierino – scherzò
Lei lo guardò dolcemente:
- Ti amo Andrè!
- Anch'io Oscar!
 
 
 
 
Andrè non riusciva a prendere sonno, Oscar si era rigirata a letto tutta la notte inquieta, la sua adorata Oscar...Guardò i suoi lineamenti distesi dal sonno, i suoi capelli sparsi sul cuscino. Doveva alzarsi prima che la casa si svegliasse e prepararsi per andare al lavoro, ma non voleva lasciarla.
Inoltre il pensiero di Fersen sotto lo stesso tetto lo torturava,...
Decise....! Avrebbe chiesto a sua nonna di tenerlo d'occhio.
La Scostò con delicatezza  dal suo petto, la baciò sulla fronte, uscì dalla stanza, si vestì e si preparò a scendere giu'.
Passò davanti la camera di Fersen, la porta era aperta, lui lo intercettò:
- Buongiorno Grandier...andate già al lavoro? - sussurrò incurvando il labbro maleficamente.
Andrè varcò la soglia :
- E già Conte...sapete...c'è chi lavora! - esclamò con una punta di cattiveria.
- Già...e mentre voi vi perderete fra i libri di storia io ne approfitterò per conversare con Oscar. Immagino abbiate pregato per la mia morte Grandier...ma come vedete sono vivo...vivo e piu' agguerrito di prima!
- Non mi fate paura Fersen...io ho qualcosa che voi non avrete mai...L'amore ella mia donna! 
Lui rise in maniera agghiacciante.
- L'amore....? Ne siete sicuro? 
- Cosa vorreste insinuare...
- Sapete ….a volte l'affetto viene scambiato per qualcos'altro, soprattutto se ci si conosce da tanti anni....
- Andate al diavolo! - sbraito' André lasciandolo in tronco e uscendo dalla stanza.
Fersen sorrise, Grandier si era tolto dai piedi, oggi finalmente avrebbe saputo da Oscar quello che lei non aveva mai avuto il coraggio di confessargli ....
   
 
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