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Autore: MM1981    06/05/2005    11 recensioni
Quattro giovani Grifondoro cercano di portare a termine i loro compiti, ma finiscono col perdersi nei propri pensieri... Siate clementi, è la prima fanfiction che scrivo!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Pansy Parkinson, Neville Paciock | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 

Dedico questo capitolo a Havana Kedavra sperando che, dopo una così lunga attesa , non rimanga orribilmente delusa.

 

 

Capitolo terzo

Cercando di studiare Erbologia

(parte seconda)

 

21 Aprile, ore 20:30, biblioteca

 

Finalmente sola! Quei due pazzi hanno appena abbandonato la biblioteca. Ho fondati sospetti che adesso siano nella camera “dell’irreprensibile” Caposcuola Granger…Mio fratello ha proprio una fortuna sfacciata! Si è trovato una ragazza bella, intelligente e per di più con una favolosa stanza tutta per sé…

Avevano tanta fretta di andarsene che Hermione ha persino dimenticato i suoi libri!!!

 

Sono così felice per loro, speravo da tempo che si decidessero…

Potrà sembrare patetico, ma ho sempre pensato che Ron ed Hermione fossero destinati a stare insieme…proprio come me e Harry!

Quando sento la gente parlare di “anime gemelle” e romanticherie simili generalmente mi viene la nausea, eppure la prima volta che ho visto Harry ho saputo che le nostre vite erano destinate a intrecciarsi indissolubilmente…

 

…Certo nel periodo in cui lui sembrava pensare che fossi trasparente le mie certezze avevano un po’ vacillato…ma in cuor mio ho sempre saputo (e sperato!) che saremmo finiti insieme…

 

E poi bisognava essere ciechi per non cogliere la marea di segnali a supporto della mia convinzione…

Tanto per cominciare io sono la sola persona, oltre a Harry stesso, a sapere cosa significhi stabilire un contatto con Lord Voldemort (non ho mai creduto nel caso: se quel maledetto diario era finito proprio nelle mie mani una motivo doveva pur esserci!), quindi, in un certo senso, posso dire di  capirlo meglio di chiunque altro.

Tra l’altro ho sempre sentito di essere in debito con lui: insomma, quel ragazzo mi aveva salvato la vita mettendo in serio pericolo la propria! Se non ci fosse stata Fanny con le sue lacrime miracolose Harry sarebbe morto nella Camera dei Segreti; questa esperienza aveva creato un legame speciale tra di noi, dunque ero certa che prima o poi l’occasione per sdebitarmi sarebbe arrivata e che io avrei finalmente potuto restituirgli il favore.

 

Inizialmente però c’era stato un grosso ostacolo da superare: da quando lo avevo conosciuto, infatti, sembravo aver perduto completamente la capacità di essere me stessa.

Probabilmente l’intensità dei sentimenti che sentivo di nutrire per nei suoi confronti aveva finito col crearmi una serie infinita di inibizioni, fatto sta che quando Harry Potter entrava in una stanza la Ginny forte e determinata che ero sempre stata scompariva magicamente per lasciare il posto a una nuova, impacciata e balbettante Ginny.

Le cose erano anche peggiorate alla fine del mio primo anno a Hogwarts: ero lusingata e felice del fatto che lui fosse stato pronto a rischiare la sua vita per mettermi in salvo, ma mi sentivo terribilmente idiota per quello che avevo combinato, per essere stata così debole…A conti fatti Harry avrebbe anche potuto odiarmi; per colpa mia la sua più cara amica era stata pietrificata e lui era quasi rimasto ucciso. Non avevo più nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.

Lui in compenso era sempre dannatamente gentile con me, ma continuava a vedermi unicamente come la sorellina del suo migliore amico: una bambolina di porcellana talmente fragile e insicura da cedere alle lusinghe di Tom Riddle…

Insomma, una povera mentecatta!

Questa consapevolezza mi mandava in bestia. Essendo cresciuta con sei fratelli maschi che non facevano altro che farmi scherzi terribili, avevo imparato presto come difendermi e farmi rispettare! Non sono mai stata una di quelle ragazzine frivole e delicate che arrossiscono e frignano per un non nulla, quindi l’idea che il ragazzo di cui ero perdutamente innamorata avesse un’immagine di me assolutamente distorta mi irritava immensamente. Nonostante ciò non riuscivo in alcun modo a reagire, dandogli così una concreta dimostrazione di chi fosse realmente Ginevra Weasley.

 

Devo ringraziare in parte quell’oca di Cho “per fortuna il mio mascara è resistente all’acqua” Chang se a un certo punto la vecchia Ginny (quella con gli attributi) aveva deciso che il suo periodo di latitanza era da definirsi concluso.

Infatti, non appena l’interesse di Harry per la cercatrice di Corvonero  si era fatto troppo evidente, la mia parte combattiva aveva subito un brusco e repentino risveglio…

 

Merlino! Quella, con i suoi lacrimosi occhietti a mandorla, voleva portarsi via l’uomo della mia vita!

E anche lui sembrava tentarle tutte per farmi imbestialire: si era beccato un bel due di picche dall’oca orientale e aveva aspettato che fosse Ron a suggerirgli di farsi accompagnare al ballo dalla sottoscritta!

La Ginny orgogliosa e agguerrita era stata veramente contenta di non poter accettare “l’invito”… ma alla Ginny timida e imbranata veniva da piangere… 

Fatto sta che al Ballo del Ceppo la vecchia Ginny aveva definitivamente ripreso il controllo della situazione, condannando a un esilio eterno la sua debole e patetica antagonista.  

Harry Potter preferiva nuotare in solitaria o accompagnarsi a pesci esotici come Cho “le cascate del Niagara mi fanno una pippa” Chang? Ebbene, facesse come gli pareva!

Ma prima “Il Ragazzo Con la Cicatrice” avrebbe avuto modo di constatare chi fosse realmente la “piccola” Ginevra!

Le mie intenzione bellicose avevano però dovuto scontrarsi con la miopia del mio amato. Harry era ancora troppo preso da quella bambolina ipersensibile per rendersi conto del mio cambiamento.

In compenso i sopraccitati pesci di cui era pieno il mare non erano rimasti indifferenti alla cosa…

Mi ero così ritrovata a fare coppia fissa con Michael Corner…

…Peccato che tra tanti pesci io avessi preso alla lenza proprio il baccalà!

 

Francamente penso che il Cappello Parlante non sia totalmente onesto quando tra le qualità ricercate da Priscilla Corvonero menziona solamente una “mente brillante”. Non dovrebbe dimenticare di  citare l’egocentrismo, il vittimismo e una spiccata tendenza a lamentarsi per qualsiasi cosa, l’unica Corvonero di mia conoscenza che non corrisponda a questa descrizione è Luna Lovegood: ma lei è un tipo che sfugge a qualsiasi schema!

 

Michael Corner è il rappresentante ideale della sua Casa.

È indubbiamente carino e se intrattieni con lui una discussione a un ballo - dove la musica è così alta  che persino l’individuo con l’udito più sensibile del mondo stenterebbe a sentire l’urlo di una Banshee -  il ragazzo può anche sembrarti interessante…

Sfortunatamente io ho avuto modo di approfondire la conoscenza e, fatti i dovuti raffronti, posso dire di aver tratto maggiori spunti dalle conversazioni avute con il diario del caro, vecchio zio Tom.

Micheal  infatti amava, e presumo ami tuttora, disquisire di un unico argomento: se stesso.

Era capace di stare ore a parlarmi dei voti che aveva preso a scuola, della carriera che avrebbe voluto intraprendere una volta lasciata Hogwarts e (udite, udite!) dei progetti che aveva per noi due!!

La cosa più terribile è che quel presuntuoso, maschilista e troglodita aveva anche osato pianificare un bel futuro da angelo del focolare per la sottoscritta!!!

 

Credo che il suo più grosso errore sia stato, appunto, il presumere di poter gestire la mia vita...

Il poverino non aveva capito nulla di come fossi fatta!

Del resto come avrebbe potuto? Non aveva mai ascoltato una sola parola di quel che dicevo, occupato com’era a rendermi partecipe di ogni suo stato d’animo.

 

Chiunque mi conosca sa che non sono una cui si possa dire cosa deve o non deve fare…

I miei fratelli per anni si erano ostinati a non permettermi di giocare a Quiddich con loro… e io l’avevo fatto da sola, di nascosto.

Una volta Draco Malfoy aveva cercato di trattenermi contro la mia volontà nell’ufficio della Umbridge… e si era beccato una fattura Orcovolante con i fiocchi!

Ron e Harry si erano strenuamente opposti quando avevo annunciato che li avrei seguiti all’Ufficio Misteri…e io avevo replicato che se loro potevano andare allora lo avrei fatto anch’io!

Hermione continua a ripetermi che é poco serio che una ragazza passi delle ore nella Stanza delle Necessità sola con un ragazzo (molto meglio scambiarsi effusioni in un luogo pubblico!)… e io ci vado di corsa con Harry appena possibile!

 

Tornando al caro Michael Corner, a seguito della clamorosa sconfitta che avevamo inflitto a Corvonero alla fine del mio quarto anno, aveva cominciato a essere più musone del solito e un brutto giorno si era lasciato sfuggire che avrebbe preferito che la sua ragazza evitasse di praticare uno sport poco femminile come il Quiddich…

Detto, fatto… si era trovato senza una ragazza prima che potesse finire di parlare!

Potrete comprendere il mio stupore quando, dopo poco tempo, lo avevo visto gettarsi anima e corpo nell’ardua impresa di consolare la povera e ovviamente piangente Cho  “con me la siccità non è che un brutto ricordo”  Chang, tristemente umiliata dalla nuovissima cercatrice di Grifondoro.

 

Del resto quei due erano perfetti l’uno per l’altra: ugualmente egoisti ed egocentrici.

 

Molti pensano che la ragione del mio odio per l’unica ragazza che, in quanto a piagnistei, potrebbe far concorrenza a Mirtilla Malcontenta sia la gelosia…Devo ammettere che non hanno tutti i torti… In fondo lei è stata la prima ragazza cui Harry si sia interessato, la prima che abbia avuto il privilegio di baciarlo…Sono stata gelosa e l’ho invidiata per tutto questo, ma non sono queste le motivazioni che mi hanno spinta a detestarla con tutto il cuore…

Io ho cominciato a odiare Cho per la sua totale assenza di tatto e sensibilità, per la sua assurda convinzione che il mondo dovesse girare intorno a lei…

Insomma, Cedric era morto e lei aveva trovato comodo aggrapparsi a Harry che, come lei ben sapeva, era cotto a puntino.

A mio avviso l’affetto di una persona così speciale le sarebbe dovuto bastare…ma no! Lei doveva anche sapere cosa fosse successo esattamente al suo ex ragazzo, doveva esternare continuamente il suo dolore per la terribile perdita …

I sentimenti di un ragazzo di quindici anni che aveva dovuto assistere impotente alla morte di un suo coetaneo non contavano nulla! Non si era minimamente domandata se per un tipo introverso come Harry potesse risultare troppo difficile rivangare degli avvenimenti così penosi, aprendo il suo cuore a qualcuno che, in fin dei conti, conosceva appena.

 

Se lei si fosse rivelata soltanto un po’ più attenta alle esigenze di Harry, se fosse stata capace di alleviare le sue pene invece di riaprire costantemente ferite ancor troppo recenti e dolorose, nonostante tutto, so che avrei trovato la forza perfino per diventarle amica…in fondo l’importante era che il ragazzo che amavo fosse felice,  ma quella cretina aveva gettato tutto alle ortiche!

 

A dispetto della coerenza e di qualsiasi buonsenso ero stata addirittura male quando mi era giunta all’orecchio la voce di una sua possibile relazione col ragazzo che, fino a poche settimane prima, aveva affermato di non voler stare con una giocatrice di Quiddich (non che la bambolina orientale sapesse giocare a Quiddich!)…E la causa della mia sofferenza non era certo da ricercarsi in un mio tardivo ripensamento nei confronti di Michael “mettiamo su famiglia” Corner!

No, ero terrorizzata dal fatto che, dopo la morte del suo padrino , Harry dovesse subire un’ennesima batosta.

La scomparsa improvvisa di Sirius, però, sembrava aver gettato una nuova cupa ombra sulla sua vita e lo aveva costretto a guardare le cose da un’altra prospettiva, con rinnovata consapevolezza.

Harry non aveva fatto alcun commento quando, sul treno che ci avrebbe ricondotto a casa, gli avevo accennato a Michael e Cho, mi era addirittura parso che fosse preparato a una simile eventualità.

In quella stessa occasione avevo anche informato i miei amici della mia recente amicizia con Dean.

 

Dean era l’esatto opposto di Michael: con lui non si facevano programmi a lunga scadenza, non si parlava mai di cose serie o del futuro, e la cosa mi andava più che bene.

Dean mi aiutava a non pensare e a non stare male ventiquattro ore su ventiquattro per Harry.

Non poterlo aiutare mi uccideva.

In quel periodo lui sembrava finalmente essersi accorto del mio cambiamento, più di una volta si era complimentato per come giocavo a Quiddich e sembrava che parlare con me gli facesse piacere così, pian piano, tra di noi era cominciato un lentissimo avvicinamento.

Naturalmente questa nuova situazione non poteva che rendermi felice, ma avevo lo strano presentimento che qualcosa non andasse…

 

I miei sospetti si erano rivelati tristemente fondati. Harry era sembrato tranquillo durante il viaggio verso Londra, ma la sua non era che una maschera: non appena giunto dai Dursley aveva smesso completamente di scriverci e di rispondere alle nostre lettere.

Dopo un mese in cui tutti, Lupin compreso, avevamo cercato invano di metterci in contatto con lui, Hermione si era presentata alla Tana e insieme avevamo deciso di scrivere a Silente per comunicargli l’intenzione di andare a prendere il nostro amico.

Il preside aveva risposto in maniera affermativa, cosa parecchio strana dal momento che la casa degli zii era, a quanto sapevamo, il posto più sicuro per Harry.

 

Il giorno successivo eravamo partiti per Privet Drive scortati da un piccolo manipolo di membri dell’Ordine.

A “riceverci” avevamo trovato un compiaciuto Signor Dursley, il quale aveva reputato opportuno informarci che quell’estate suo nipote si era comportato magnificamente, uscendo il meno possibile dalla sua stanza.

A quel punto eravamo pronti al peggio e, sfortunatamente, non sbagliavamo.

Harry era in uno stato pietoso. La cosa che però mi fece più male fu notare lo sguardo spento e privo di interesse col quale aveva accolto il nostro ingresso nella stanza; i suoi magnifici occhi, un tempo così espressivi e intensi, adesso erano privi di qualsiasi emozione e calore.

Avevamo quasi dovuto costringerlo a seguirci, ignorando le sue ripetute richieste di lasciarlo in pace.

Appena arrivato alla Tana si era sistemato nella stanza di Ron e, dopo aver ringraziato mia madre per l’ospitalità, si era trincerato in un ostinato mutismo.

 

Questa situazione era andata avanti per una settimana, durante la quale avevamo pazientato in attesa che lui decidesse spontaneamente di dirci cosa lo affliggesse. Sapevamo che la morte di Sirius lo aveva sconvolto terribilmente, ma la sensazione generale era che il nostro amico stesse nascondendo qualcos’altro.

Alla fine Hermione aveva deciso di affrontarlo apertamente, chiedendo spiegazioni, con l’unico risultato di essere mandata a quel paese.

La avevo osservata uscire silenziosamente dalla stanza con lo sguardo velato di lacrime, subito seguita da mio fratello che, prima di chiudersi la porta alle spalle, aveva scoccato a Harry un’occhiata di muta disapprovazione.

 

A quel punto eravamo solo io e lui…

 

«Hai qualcosa da dire anche tu Ginny? Vuoi consigliarmi di liberarmi del peso che mi opprime parlandone con gli amici? Sei anche tu convinta che io vi stia nascondendo qualcosa? » aveva detto cogliendomi del tutto alla sprovvista.

 

 I suoi occhi erano pieni di rabbia: mi stava sfidando. Aspettava solo che io gli offrissi l’opportunità di mandarmi al diavolo come aveva appena fatto con Hermione. Per sua somma sfortuna io non ero minimamente disposta a concedergliela.

 

«Sono certa che se ti sei ridotto in questo stato pietoso una ragione deve esserci. Non credo che si tratti solo della morte di Sirius …In ogni caso ho sempre avuto fiducia in te. So che sei un ragazzo intelligente quindi credo che, quando sarai pronto per farlo, ci dirai tu stesso qual è il problema. Solo un’idiota arrogante potrebbe pensare di affrontare tutto da solo…» avevo risposto, guardandolo dritto negli occhi.

 

La sua espressione era indecifrabile…poi, ad un tratto, sul suo viso era comparso un tiepido, ironico sorriso.

 

«La piccola, dolce, indifesa Ginevra…Colpisci duro quando vuoi! Forse dovremmo smetterla di preoccuparci tanto per te…pare che tu sia bravissima a cavartela da sola... ».

 

.. Quindi,dopo tutto, lui si preoccupava per me…

 

«È vero…so difendermi da sola, ma sono felice che la gente si preoccupi per me. Mi fa sentire amata e questo mi dà la forza per affrontare le sfide che la vita mi presenta. Forse dovresti permettere alle persone di amarti… potresti provare a trarre forza da questo. » detto ciò ero uscita dalla stanza, sperando che riflettesse sulle mie parole.

 

Mi era costato molto essere così dura, ma sapevo che quella era l’unica strada che ci fosse rimasta da tentare.

Per giorni avevo aspettato e sperato che il mio discorso avesse fatto breccia finché, una sera, Harry aveva convocato me, Ron e Hermione nella sua stanza e, senza troppi preamboli, ci aveva messo al corrente della profezia.

Ognuno di noi aveva reagito a suo modo: Hermione aveva distolto lo sguardo nel goffo tentativo di celare le lacrime, Ron aveva dato un  rabbioso calcio all’anta dell’armadio, io avevo semplicemente cercato gli occhi di Harry, che però non sembrava avere la minima intenzione di smettere di fissare il pavimento.

Sapevo che aveva ancora qualcosa da dire, e mi preparai a sentirla…

 

«Spero che adesso siate soddisfatti» aveva esordito alzandosi in piedi e rompendo il silenzio che era calato dopo la sua confessione «magari ora mi lascerete in pace e riprenderete a vivere. È bene che vi abituiate a fare a meno della mia presenza, perché probabilmente non manca molto al giorno in cui morirò o mi trasformerò in un assassino...e francamente credo che, anche se a verificarsi fosse questa seconda eventualità,  non avreste comunque più  voglia di passare con me le vacanze…» .

 

Quelle parole avevano avuto su di me l’effetto di un pugno in pieno viso. Come poteva aver pensato che saremmo stati capaci di abbandonalo?

Sentivo che in qualche modo avrei dovuto fargli capire che non avremmo mai permesso che lui dovesse affrontare tutto da solo…ma ero anche terribilmente ferita per la scarsa fiducia che aveva mostrato nei nostri confronti…nei miei confronti…

L’istinto aveva preso il sopravvento sulla razionalità. Mi ero alzata, ero andata verso di lui e gli avevo tirato una sberla che si sarebbe ricordato per tutta la vita. Poi, senza dire un parola, lo avevo abbracciato. Lo avevo sentito irrigidirsi e subito dopo abbandonarsi all’abbraccio, avevo avvertito le sue lacrime sul mio collo.

Non era stato un momento romantico - anche perché presto eravamo stati circondati dalle braccia di Hermione e di mio fratello - ma da quel giorno i miei rapporti con Harry erano mutati definitivamente.

 

Saperci vicini sembrava aver spazzato via parte della sua tristezza. I suoi occhi avevano riacquistato lucentezza e ogni volta che si posavano su di me avvertivo una fortissima sensazione di calore.

Il resto delle vacanze si era rivelato infinitamente piacevole. Spesso ci allenavamo a Quiddich tutti insieme mentre Hermione rimaneva a guardare seduta sotto a un albero, invitandoci alla prudenza.

 

L’ultima settimana prima del ritorno a scuola, però, era successa una cosa che aveva minacciato di minare il delicato equilibrio che ero faticosamente riuscita a creare con Harry.

Con tutto quello che era accaduto avevo finito col dimenticarmi dell’invito fatto a Dean Thomas, il quale, ovviamente, si era presentato a casa nostra il 24 di agosto.

Non era stato difficile accorgersi che, nel preciso momento in cui il nuovo ospite aveva fatto il suo ingresso alla Tana, Harry, che fino ad allora aveva passato con me la maggior parte del tempo, aveva cominciato a fare di tutto per starmi il più possibile alla larga.

Ogni volta che incrociavo il suo sguardo potevo cogliere una muta accusa; per l’ennesima volta si era sentito abbandonato e messo da parte. Gli avevo teso una mano e, non appena lui aveva tentato  timidamente di afferrarla, io mi ero tirata indietro.

Lo avevo visto ricominciare a erigere un muro di silenzio per chiudermi nuovamente fuori dal suo mondo…

La cosa non mi era piaciuta. Non potevo permettere che tutto tornasse come prima.

In quei pochi giorni ero finalmente riuscita a intravedere qualcosa di quel mondo e avevo capito una volta per tutte che non avrei mai più potuto rinunciare e farne parte…

 

Parlare con Dean e chiarire la situazione era diventato indispensabile: dovevo dirgli che ero innamorata di Harry e che lui invece era solo un amico.

Dean, da persona meravigliosa qual era, aveva capito e due giorni dopo, con una scusa, aveva tolto il disturbo.

Harry era sembrato estremamente sollevato e aveva ripreso a parlarmi: il muro era nuovamente stato abbattuto e questa volta volevo che la cosa fosse definitiva…

Avrei giocato tutte le mie carte. La posta in gioco era altissima, ero assolutamente consapevole   che, se le cose tra di noi non fossero andate per il verso giusto neanche questa volta, avrei finito col perderlo definitivamente, quindi il messaggio doveva arrivargli forte e chiaro.

Era importante che Harry capisse che per me esisteva solo lui, che non avrebbe mai dovuto dividermi con nessuno, perché nessuno avrebbe mai potuto prendere il suo posto nel mio cuore.  Sapevo che vuote parole non sarebbero bastate a convincerlo dell’autenticità dei miei sentimenti, dovevo dimostrargli giorno per giorno che la sua fiducia era ben riposta.

Ero preparata ad affrontare un lungo e periglioso cammino per raggiungere la mia meta invece, inaspettatamente, mi ero trovata davanti una strada spianata.

A conti fatti la visita di Dean aveva finito con l’avvicinarci, le cose cominciavano a muoversi  nel giusto verso…

  

Al nostro arrivo a Hogwarts avevamo appreso con grande sollievo che Harry era stato reintegrato nella squadra di Quiddich con la qualifica di capitano e io avevo sostenuto e superato i provini per il ruolo di Cacciatrice.

Dopo il diploma di Katie, Angelina e Alicia ero l’unica ragazza rimasta nel team e il nuovo capitano sembrava aver preso a cuore la missione di garantirmi l’assoluto rispetto da parte di tutti i  compagni.

Il primo turno per la doccia era sempre mio e quando Ron osava protestare, perché a suo avviso ci mettevo troppo tempo , gli veniva intimato di chiudere il becco.

Una volta Colin Canon era venuto a scattare delle foto degli allenamenti e, accecandomi col flash, mi aveva fatto scontrare con Seamus e cadere dalla scopa da un altezza di ben 50 centimetri!

Ovviamente non mi ero fatta assolutamente nulla…ma il poverino era stato minacciato di morte da un Harry furibondo, il quale gli aveva fatto “gentilmente” presente che, se non se ne fosse andato immediatamente, l’ultima foto che avrebbe scattato sarebbe stata quella del “Ragazzo con la cicatrice” che lanciava un Avada Kedavra.

 

Ammetto che dopo questo episodio ero piuttosto convinta che di lì a poco il bel capitano si sarebbe dichiarato, soprattutto visto che, a seguito del il mio sfortunato incidente, aveva insistito per accompagnarmi in infermeria e tenermi compagnia ( e chi ero io per impedirglielo?)

 

…Sfortunatamente Harry era mooolto più imbranato e timido di quanto pensassi. Era chiaro come il sole che tenesse molto a me e che fosse geloso di qualsiasi essere di sesso vagamente maschile che mostrasse qualche attenzione nei miei riguardi, ma da qui ad ammettere i suoi sentimenti…

Dovevo assolutamente trovare un modo per scuoterlo e spingerlo al grande passo!

 

Ero già pronta a lasciarmi cadere dalla scopa da 10 metri di altezza quando, inaspettatamente, era arrivato in mio soccorso un cavaliere dalla scintillante armatura e dalla chioma terribilmente ossigenata: Draco Malfoy aveva finalmente dato un senso alla sua vuota esistenza facendomi, inconsapevolmente, un favore di proporzioni titaniche!

 

Una mattina, mentre ero intenta a imburrare una fetta di pane tostato, un gufo dall’aria altera e pomposa si era posato davanti a me e aveva alzato la zampa affinché prendessi la lettera che aveva portato. Con immenso stupore (e terrore!) avevo appreso che il mittente di quella che aveva tutta l’aria di essere una lettera d’amore (!) altri non era che il ragazzo più dannatamente biondo della terra! Per prima cosa avevo pensato che l’acqua ossigenata avesse definitivamente compromesso il suo microcervello purosangue… ma subito dopo mi ero ritrovata a pensare che quella poteva essere la mia grande occasione per spingere Harry a dichiararsi.

 

La Cooman avrebbe sicuramente detto che quel giorno gli astri erano dalla mia parte perché la sera stessa mi ero trovata a scontare una punizione proprio con l’oggetto delle mie macchinazioni (Piton ha sempre avuto una particolare predilezione per noi due!). Avevamo ricevuto l’ordine di lucidare tutti i trofei della scuola, ma nessuno dei due sembrava particolarmente dispiaciuto all’idea di trascorrere l’intera serata in compagnia dell’altro.

Harry era salito su una scala e aveva cominciato a passarmi le coppe sistemate più in alto quando, all’improvviso, avevo deciso di renderlo partecipe dell’esistenza del mio nuovo corteggiatore...

 

«Avrei bisogno di chiederti un favore…» avevo buttato lì con noncuranza.

 

Lui, povero tesoro, si era voltato istantaneamente, assicurando che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per aiutarmi. E io, sadicamente, mi ero preparata a calare il primo fendente…

 

«…Il fatto è che… vedi ci sarebbe un ragazzo…Lui vorrebbe uscire con me, ma temo che i miei non capirebbero… Però se fossi tu a dirglielo… magari a te darebbero ascolto, sai quanto il tuo parere sia importante per loro…»

 

Non c’è che dire, ero veramente perfida ! Ma a mali estremi…

Harry si era rabbuiato terribilmente, ma aveva promesso di aiutarmi e, da gentiluomo qual era, lo avrebbe fatto: ne andava del suo onore!

 

«Oh, non credo che i tuoi sarebbero più tranquilli se fossi io a informarli…però se la cosa può farti star meglio posso provare…Ad ogni modo prima dovrei sapere di chi stiamo parlando…sempre che tu voglia dirmelo… » aveva detto con un fil di voce, lo sguardo fisso su un trofeo particolarmente vistoso e pacchiano. 

 

A quel punto non  mi rimaneva che tentare l’affondo finale…

 

«Certo che te lo dico Harry!Per tutti i Gargoyl, sei uno dei miei più cari amici, non ti nasconderei mai nulla…Si tratta di Draco Malfoy!»

 

Il poverino si era girato così in fretta nell’udire quel nome che era caduto dalla scala, sbattendo la testa contro il pavimento. Per un attimo avevo addirittura creduto che fosse svenuto, ma inaspettatamente era balzato in piedi e, furente, mi aveva puntato contro il dito cominciando a sbraitare.

 

-TU DEVI ESSERE IMPAZZITA RAGAZZINA! Non permetterò mai che tu frequenti Draco Malfoy, piuttosto preferirei vederti andare a un incontro galante con Lord Voldemort in persona  !!! Oh, non temere, parlerò con i tuoi…

Mi assicurerò che riempiano il tuo bel faccino di sberle e ti ritirino da questa scuola!

... Anzi no! Rimarrai qui e se proprio devi andare in giro con qualcuno, andrai in giro con me, che ti amo da morire, porca miseria! ti ordino di ToGLIERTI DALLA TESTA draCO MALFOY ALL’ISTANTE!!!!  »

 

 Il suo volto era una maschera di rabbia, poi la collera era via via sparita per lasciare il posto a una buffissima espressione preoccupata.

Si era probabilmente reso conto di avermi dato un ordine e Harry Potter sapeva bene che io non avrei preso ordini da nessuno, neanche da lui.

 

Io lo avevo guardato con aria terribilmente seria, anche se dentro morivo dalla voglia di ridere, e con tranquillità avevo risposto: « Va bene, se è questo che vuoi uscirò con te. Ti amo anch’io dopo tutto…anche se sei stato tanto imbecille da credere che volessi veramente uscire con Malfoy …Comunque, vorrei farti notare che la tua è stata la dichiarazione più patetica che io abbia mai avuto la sfortuna di sentire. Spero vivamente che fra un minuto, quando mi bacerai, saprai fare di meglio…»

 

Aveva decisamente fatto di meglio…E avevamo fatto di meglio anche il giorno seguente, quando eravamo finiti nuovamente in punizione per non aver portato a termine il lavoro assegnatoci.

 

A quel punto non rimaneva che andare a parlare con Malfoy per accertarmi che quella lettera fosse uno dei suoi scherzi idioti.

 

Non avevo minimamente idea che da lì a poco avrei preso parte ad una conversazione assolutamente delirante. 

 

Ero andata da Draco e, inaspettatamente, ero stata accolta con un sorriso cordiale e non beffardo come al suo solito (cosa che, confesso, mi aveva allarmata non poco!), ma quando lo avevo informato della mia relazione con Harry lui aveva reagito in maniera del tutto inaspettata …

 

«Maledizione! Proprio adesso quell’imbranato di Potter doveva trovare il coraggio di farsi avanti…Tu eri la mia sola, maledettissima, speranza!»

 

« Che cavolo stai dicendo Malfoy?» Decisamente non ci stavo capendo nulla, l’ipotesi dei danni al cervello causati dallo smodato utilizzo di acqua ossigenata ricominciava a sembrarmi plausibile.

 

« Cosa credevi? Che fossi davvero innamorato di te? Ok , sei carina, ma andiamo…posso trovarne mille meglio di te… e soprattutto che mi disprezzino un filino meno di quanto non faccia tu…»  aveva replicato con in tono piuttosto scocciato.

 

« Allora, di grazia, vorresti spiegarmi l’oscuro senso della tua missiva?»

 

« Il punto è, Weasley, che durante l’estate ho ricevuto questo…» aveva detto sollevando la manica della camicia e mostrando il Marchio Nero « Lo so che è orrendo…non c’è bisogno che fai quella faccia disgustata! Presto dovrò cominciare a lavorare sul campo con quei pazzi…Speravo che se mi fossi sposato con te magari mio padre mi avrebbe ripudiato e non avrei più dovuto stare al servizio di un Mezzosangue psicotico con il gusto dell’orrido! » aveva esclamato prima che il suo sguardo tornasse a indugiare sul tatuaggio.

 

« Tu stai dicendo che volevi sposarmi?...A SEDICI ANNI? Come hai potuto essere tanto idiota da credere che avrei accettato? Andiamo, amo Harry alla follia ma non sposerei nemmeno lui se me lo chiedesse ora!» avevo ribattuto in tono lievemente isterico.         

 

« Veramente il piano era un po’ più complesso e ambizioso… Non per nulla sono un Serpeverde!» aveva asserito con aria tronfia.

 

« Illuminami Malfoy! Voglio proprio vedere a quale stadio della demenza precoce sei arrivato!»

 

 A quel punto i convenevoli potevano essere aboliti, si giocava a carte scoperte.

 

« L’idea generale era di spingerti a innamorarti di me. Tutti sanno che tipetto ribelle tu sia… ero convinto che non avresti avuto problemi a metterti contro la tua famiglia se fossi stata realmente coinvolta…Poi sarebbe venuta la parte del piano più piacevole.. per te, ovviamente…

Ti avrei portata a letto e messa incinta, conosco ottimi incantesimi di fertilità…non che voi Weasley ne abbiate bisogno!

A quel punto i tuoi e San Potter mi avrebbero obbligato al matrimonio riparatore e mio padre mi avrebbe sbattuto fuori di casa…

…Un piano perfetto! E quell’idiota dello Sfregiato lo ha completamente mandato in fumo! Vuoi dirmi adesso come faccio?

…Un momento…sai se la Granger esce con qualcuno…Merlino! La mezzosangue zannuta potrebbe essere la soluzione a tutti i miei problemi…sai quali sono i suoi fiori preferiti?   »

 

Delirio a parte mi era sembrato veramente triste e disperato così, dopo averne parlato anche con gli altri,  gli avevo suggerito di discutere del suo problema con Silente (a dire il vero Ron aveva suggerito di ucciderlo per porre fine alle sue sofferenze! Non credo che avesse preso troppo bene la storia di Hermione…).

Per farla breve Draco Malfoy aveva cominciato a lavorare come informatore per l’Ordine ed era stato anche merito suo se Harry aveva potuto finalmente sconfiggere Voldemort.

 

I mesi  che avevano preceduto la fine del conflitto erano stati terribili per tutti. Io mi ero finta forte, ma in realtà tremavo al pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere.

Stare con Harry era meraviglioso. Lui era così dolce e pieno di attenzioni nei miei riguardi.

Era dannatamente bravo ad ascoltare.

Per la prima volta nella vita non ero solo la piccola Ginny, la ragazzina che veniva interpellata per ultima e la cui opinione contava meno di zero. Harry teneva immensamente al mio parere e sapeva capirmi come nessun altro. Non faceva che ripetermi che eravamo simili e che la gente, pensando di proteggerci, spesso ci impediva di fare le nostre scelte, ma che dovevamo comprenderli perché sbagliavano per troppo amore…

 

Insomma, tutto era incredibilmente perfetto, tranne che per un piccolo particolare… Harry era bravo ad ascoltare ma, sfortunatamente, non lo era altrettanto quando si trattava di comunicare.

Sapevamo entrambi quello che doveva prepararsi ad affrontare, ma evitavamo accuratamente di menzionare la questione. Volevo con tutto il cuore che si aprisse, ma non intendevo forzarlo.

Ogni volta che entravamo in argomento lui veniva preso da un’irrefrenabile voglia di coccole e si finiva sempre per fare altro…

 

Un giorno però se ne era venuto fuori con un’idea assolutamente strampalata: voleva che mi esercitassi con lui in Occlumanzia e Legilimanzia.

Pensando che forse gli sarebbe stato utile contro Voldemort avevo acconsentito; dopo tutto io ero a conoscenza di molti dei segreti di Harry e, se i Mangiamorte mi avessero catturata, probabilmente avrei potuto metterlo in pericolo.

 

Era stato un disastro… per me almeno. La sua mente, ormai allenata, era inespugnabile, la mia invece era un colabrodo e lui era riuscito a vedere cose alquanto imbarazzanti…

Il  reale motivo di quelle lezioni aveva continuato a rimanere un’incognita per me. Questo almeno sino alla sera prima che lui lasciasse la scuola per scontrarsi col suo nemico mortale…

Gli altri erano stati così carini da lasciarci soli.

Io ero fermamente intenzionata a non farmi prendere dal panico e dalla disperazione. Lo avevo guardato dritto negli occhi e gli avevo detto solo «Torna».

 

Non era una richiesta…era un ordine e lui lo sapeva. Mi aveva sorriso in modo rassicurante e mi aveva  chiesto di tentare ancora una volta l’esercizio di Legilimanzia.

Lo confesso, avevo pensato che la tensione gli avesse fritto il cervello ma, come sempre quando si trattava di lui, avevo ceduto.

Mi ero preparata a incontrare la barriera che veniva sempre innalzata dinnanzi ai miei goffi tentativi di scavare nella sua mente, invece, inaspettatamente, il varco era stato lasciato libero.

Harry voleva che vedessi e io lo avevo nuovamente accontentato

 

Avevo osservato un Harry di circa quattro anni che sbirciava una donna, presumibilmente sua zia, che abbracciava un grasso bambino biondiccio e avevo scorto una lacrima scivolare via dai suoi occhioni verdi mentre si domandava perché non ci fossero coccole sufficienti anche per lui .

Avevo sentito la sua gioia quando aveva scoperto di essere stato ammesso a Hogwarts.

Avevo assistito alla nascita del legame profondo che lo univa a Ron e Hermione, e allo sbocciare della suo sentimento per Cho.

Avevo percepito il senso di calore che lo aveva invaso entrando per entrando la prima volta alla Tana.

Avevo gioito con lui per aver trovato in Sirius un padre, e avevo provato il  suo stesso disprezzo per Peater Minus e il suo dolore per la morte di Cedric.

Lo avevo visto mentre piangeva tra le braccia di mia madre alla fine del quarto anno e avevo sofferto per ciò che aveva pensato in quel momento : «perché non posso essere tuo figlio?».

Avevo partecipato attonita alla morte di Sirius, ero stata pervasa dal senso di vuoto per quella perdita e poi dall’angoscia per aver appreso il contenuto della profezia.

Avevo provato la sua stessa solitudine e mi ero stupita nello scoprire che la prima volta in cui Harry aveva capito di amarmi era stata quella in cui gli avevo tirato quel ceffone memorabile.

Non avevo potuto fare a meno di sorridere della sua gelosia nei confronti di Dean e dei suoi cinque minuti di follia omicida quando aveva creduto mi fossi innamorata di Malfoy.

Mi ero commossa nel constatare l’intensità del suo amore nei miei confronti…Poi avevo avvertito chiaramente la paura…paura non di morire, ma di perdermi…e avevo aperto gli occhi, scoprendoli pieni di lacrime.

 

Per la prima volta io, Ginevra Weasley, avevo pianto davanti a Harry Potter e lui aveva detto la cosa più bella che potessi sentire.

 

« Se un anno e mezzo fa mi avessero chiesto se pensavo di poter sconfiggere Voldemort avrei detto che non lo sapevo, ma ora lo so…Tornerò. Per la prima volta nella mia vita sento di far parte di qualcosa . Per la prima volta ho un posto in cui mi sento a casa, e questo posto è ovunque sei anche tu.»

 

Naturalmente aveva mantenuto la sua promessa ed era tornato, in fin di vita, ma era tornato.

Ero rimasta accanto a lui per una settimana, aspettando che riprendesse conoscenza. Non avevo mai pianto, semplicemente trascorrevo il tempo raccontandogli delle lezioni, degli ultimi pettegolezzi, delle clamorose litigate tre Ron e Hermione.

Gli altri sembravano assurdamente preoccupati, ma io sapevo che Harry non avrebbe mai mollato, lo aveva promesso e non nutrivo alcun dubbio riguardo al suo risveglio.

Infatti un giorno, mentre gli raccontavo che Draco mi aveva assicurato che, nel caso lui avesse tirato le cuoia, la sua proposta di matrimonio era ancora valida, aveva aperto gli occhi e cacciato un imprecazione.

 

 

 

…Fortunatamente di quei giorni terribili adesso non rimangono che i ricordi e qualche improvviso attacco di debolezza…

 

Merlino! mi sono di nuovo persa nei miei pensieri! Lo faccio sempre…l’ho detto che le biblioteche non sono fatte per studiare!

Devo assolutamente andare a controllare che Harry stia meglio, tra l’altro non credo che mio fratello tornerà al suo dormitorio stanotte…potrei approfittarne per rimanere a dormire lì!

 

 

Certo… dovrei finire la ricerca di Erbologia, ma è così tardi…

In fondo l’idea di chiedere aiuto a Neville non era poi così malvagia!

E se Hermione dovesse avere qualcosa da ridire…be’,  dopo quello che ho visto stasera saprei bene come comprare il suo silenzio!

    

     

Continua…

 

   

 

Note dell’autrice:

 

E  così anche la seconda parte di questo capitolo atrocemente lungo è finita! La prossima volta tocca a Harry…

Ci tenevo molto a precisare una cosa che potrebbe esservi sfuggita: io ODIO la cara Cho “ forse la scelta di mettere via l’Arca di Noé è stata troppo precipitosa” Chang!

Spero vivamente che nel Principe Mezzosangue la gatta morta sia definitivamente fuori gioco e che Ginny abbia finalmente campo libero con Harry!

 

Voglio ricordarvi anche  che il prossimo sarà l’ultimo capitolo...

E già! Siamo arrivati praticamente alla fine, un po’ mi dispiace…Vi restano dunque le ultime due opportunità per commentare; ovviamente sono felice di ricevere complimenti, ma se a qualcuno di voi la storia avesse proprio fatto schifo vorrei comunque saperlo! Quindi pregherei chi non lo ha fatto sino a ora di commentare gli ultimi due capitoli.

Alla prossima

 

                                                                                                                                                 MM1981

 

Ringraziamenti:

 

Lady Hawke: Cavolo che bel nickname! Io lo adoro quel film…

Grazie mille per i complimenti. Hai proprio ragione, noi femmine siamo quasi sempre masochiste e piene di paranoie come Hermione; il problema è che pensiamo troppo…probabilmente per compensare il fatto che i maschi invece non pensano affatto! In quanto a Ron è vero, è assolutamente insicuro e incapace di notare ciò che ha davanti al naso (altra tipica caratteristica maschile!), però avercene di ragazzi così dolci e adorabilmente pasticcioni!

 

Elbereth: Ciao! Devo dire che anche a me il precedente capitolo ha dato un bel po’ di soddisfazioni! Spero che quanto prima me le dia anche la Rowling

 

DaffydebbY:  Salve Intelligenza Superiore! Come avrai potuto notare ci tengo molto al tuo parere, quindi sono contenta che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Vedo che tra le altre cose concordiamo anche sul fatto che la piccola Ginny abbia le palle quadrate, il che è un’ulteriore riprova della tua somma saggezza!

 

Lollo: Sono così contenta di avere una nuova lettrice che penso di poter sorvolare sul fatto che hai perso gli altri capitoli. Gli aggiornamenti io li faccio sempre di Venerdì.

 

Havana Kedavra: Spero veramente di  non averti deluso con questo capitolo! Ci tenevo veramente a farlo bene…  Le Harry/Ginny sono così poche…dovrebbero considerarle specie protetta! Veramente non capisco perché nei siti italiani ce ne siano così poche, per fortuna gli inglesi dimostrano di avere miglior gusto! Speriamo nel buon gusto della Rowling…

Hai visto l’immagine che la casa editrice inglese di Harry Potter ha pubblicato per S. Valentino? Sono sicura che la lettera incisa nel legno sotto la H di Harry fosse una G di Ginny…incrociamo le dita!

 

Youffie : Ron piace un sacco anche a me! Per quanto riguarda Harry dovrai aspettare il prossimo capitolo…

 

Lily2000:  Mi dispiace infinitamente dover deludere la mia prima lettrice. La storia si concluderà col prossimo capitolo ( affidato a Harry), quindi non c’è spazio per il punto di vista di Draco. Possiamo comunque giungere a un compromesso: come hai potuto vedere già in questo capitolo si parlava del nostro ossigenato preferito e nel prossimo scoprirai qualcosina in più su di lui …Sfortunatamente il bel Malfoy non è il mio personaggio preferito, quindi dubito che il modo in cui ho costruito il  personaggio possa incontrare i tuoi gusti. Per intenderci…Scordati il figone bello e tenebroso di The Ground Beneath her feet!

 

Lola001: Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto…a me è piaciuto molto scriverlo!

 

SARAthemyth: Francamente credo di essere un po’ invidiosa…i tuoi amici ti chiamano Mito? Perché i miei mi chiamano stronza?!! Concorderai con me che non è affatto carino da parte loro…Anche se è vero che a volte sono un po’ stronza! Comunque, non è affatto stupido quello che hai detto su Ginny ( Sii seria! Un Mito non dice mai sciocchezze!) , anzi mi ha fatto molto piacere.      

  
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