Annie guardava il mare, per l'ultima volta, lo trovava meraviglioso, così limpido e infinito.

Guardò alla sua sinistra e incontrò gli occhi dei sui compagni.

Guardò avanti e vide l'inferno, istintivamente strinse la mano di Marcel, il quale ricambiò la stretta.

"Lanciatevi"

A quelle parole i quattro bambini si buttarono dalle mura,

un lampo squarciò il cielo,

e comparvero tre giganti.

L'unico con fattezze femminili, portava sulle sue spalle un bambino, alto e snello.
 

Annie si svegliò di soprassalto, un sorriso le innondava la faccia.

Erano proprio una bella famiglia, prima  che Marcel morisse, Berthold si chiudesse in se stesso e Reiner impazzisse. 

Annie si guardò attorno, le sue compagne dormivano per cui decise di uscire da quel dormitorio per recarsi all'esterno.

Fuori nevicava e faceva freddo, anche se ad Annie non importava poi molto. 

Si guardò intorno e presa da una gioia improvvisa fece un giro su se stessa per poi buttarsi per terra.

Il cielo da quella prospettiva era meraviglioso, così luminoso.

"Bello il cielo, vero Annie?"

"Berthold..."

Il ragazzo si distese affianco a lei.

I ragazzi girarono la testa verso l'altro per poi scoppiare in una risata liberatoria.

-Annie è veramente bella quando ride- pensò Berthold

"Dobbiamo ucciderli, vero?"

Non c'era bisogno che facesse i nomi. Berthold sapeva a chi si riferiva.

"Annie..."

Smisero di parlare, lacrime solitarie scesero lungo il volto dei due giovani. 

Avrebbero dovuto ucciderli se li avessero intralciati.

Berthold si alzò e porse una mano a Annie la quale l'afferrò subito.

Si guardarono negli occhi prima di girarsi in direzioni opposte ed andare nei dormitori.

Non c'erano bisogno di parole tra loro due, solo delle semplice occhiate e i due avrebbero capito cosa l'altro cercava di dirgli.

Il mattino seguente Annie si ritrovò a letto malata.

"Riposati Leonhart, ti terrò aggiornata sui prograssi della squadra e su futere missioni."

"La rignrazio Comandante"

La ragazza sbuffò, non riusciva a crederci che le si fosse trovata malata mentre  Berthold no. 

"E' permesso?"

"Avanti"

Parli del diavolo e spuntano le corna. Berthold fece il suo ingresso nell'infermieria.

Timoroso si avvicinò al lettino dove giaceva la sua amata, un sorriso gli solcò il viso. 

Era così piccina e dolce, ogni tanto.

"Annie, ecco... io..."

"Che ci fai qui?" -Dannazione Annie, devi essere più dolce con lui-

  "Volevo farti compagnia, per cui ho finto di sentirmi male"
Avea marinato l'allenamento per lei?

"Non ne ho bisogno"

Berthold sorrise  quanta testardaggine in un corpicino così piccolo, sapeva benissimo che lei aveva bisogno di lui.

Si sedette sul lettino e guardò fuori dalla finestra in attesa di un segnale, anche piccolo che gli facesse capire di non andare.

Annie gli sfiorò la mano forse accidentalmente, o forse no, fattto sta che Berthold l'afferrò e la strinse.

Aveva paura di perderla, ne era terrorizzato, non sarebbe sopravvissuto neanche un secondo senza di lei o Reiner.

"Promettimi che non morirai"

"Eh?" Annie non capì il senso della domanda

"Non morire Annie, sopravviviamo a questo inferno e torniamo a casa."

Berthold pianse, ne aveva bisogno.

"Berth... certo che non morirò, sono troppo forte per essere sconfitta"

Lui sorrise, quanto poteva essere coraggiosa? Aveva le palle di affrontare questo inferno anche per lui.

"Annie"

"Mmh?"

"Niente"

E restarono così per minuti o ore. Nessuno dei due rimase attento al tempo.

Quando Annie si addormentò Berthold sgusciò fuori dall'infermeria con la scusa di sentirsi bene.

Le reclute erano a cena che parlavano tra di loro discutendo in quale corpo sarebbero entrati.

L'unica che mancava all'appello era Annie, ancora chiusa in camera.

"Berth, vai a chiamare Annie" Gli disse Reiner

Il ragazzo si alzò per diriersi nelle stanze femminili.

Aperta la porta del dormitoio notò che la ragazza era seduta sul letto con la tersta china.

"Annie"

"Non ce la faccio più"

Berthold si avvicinò al letto e si sedette al fianco della ragazza.

Non c'erano bisogno di parole, entrambi sapevano cosa l'altro voleva dire.

Lei guardò lui

Lui guardò lei

e pian piano i loro visi si avvicinarono fino a far scontrare le loro labbra.

Inizialmente il bacio fu dolce, poi sempre più feroce e disperato.

Annie ottenne il controllo di quel momento morsicando le labbra di Berthold per fargliele schiudere.

Intrufolò la lingua all'interno della bocca del ragazzo iniziando una lenta e triste danza.

Quando si staccarono, con le gote rosse e le labbra gonfie, si alzarono dal letto e, senza parlare, si diressero nella mensa e si sedettero affianco a Reiner.

"Annie, cadi"

L'unica cosa che era in grado di pensare la ragazza mentre precipitava col suo gigante dalle mura era che aveva appena deluso Berthold.

Aveva appena infranto la promessa.

Pensò a suo padre, agli altri guerrieri di Marley ed un sorriso sincero le apparve sul volto. 

Li amava, li amava tutti.

Il suo istinto da soldato prese il sopravvento e, prima che Eren la uccidesse, si cristallizzò.