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Autore: RyodaUshitoraIT    18/07/2019    2 recensioni
In questo triste mondo, nulla dura per sempre e perfino un amore all'apparenza eterno può giungere alla fine. Quando Judy gli aveva comunicato l'intenzione di non far nascere il cucciolo che portava in grembo, Nick se n'era andato con il cuore lacerato dalla delusione e dalla tristezza. Dopo circa un anno, lo stesso Nick aveva scoperto, con suo grande rammarico, che Judy sembrava aver ritrovato la felicità con un nuovo amore. Tuttavia, gli scherzi di un destino particolarmente beffardo avrebbero obbligato i due a compiere una serie di amare riflessioni sulle conseguenze delle proprie azioni. Sarebbero state sufficienti per far riavvicinare i loro cuori infranti?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Hopps, Finnick, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo IV

Terza parte

 

Judy ebbe come un mancamento e assunse un’aria torva. Afferrò il cuscino e lo strinse forte a sé, come se volesse trovare la forza giusta per rispondere.

“Se vuoi, puoi sempre ricorrere al veto e io…” obiettò Nick.

“No. Sarà dura, ma ti dirò tutto.” affermò Judy dopo essersi ripresa dallo shock iniziale. “Che cosa sai?”

“Non molto, in verità. Finnick me l’ha detto solo due giorni fa. Fino ad allora, pensavo che fosse ancora viva e vegeta.”

“Allora è bene che tu sappia tutto. È stata colpa mia. Shannon è morta… per causa mia.”

“Cosa?” esclamò Nick. “Judy, capisco che tu ti senta ancora in colpa, ma non credo proprio che Shay sia morta per colpa tua.”

“È così, invece.” ribadì mestamente Judy. “Ascolta, Nick… avevi ragione sulle cose che mi hai detto su di lei.”

“Davvero?”

“Qualche giorno prima della sua morte, abbiamo avuto un’accesa discussione. Non era mai successo prima di allora.” raccontò Judy. “Mi disse che non era contenta di come le cose stessero andando fra noi. Ammise anche che non le era affatto piaciuto il modo in cui avevo trattato i miei genitori. Mi suggerì di provare a fare pace con loro, ma io non volevo proprio saperne. Discutemmo a lungo finché… le urlai contro. Shay mi lanciò uno sguardo pieno di paura. Era terrorizzata e tremava in preda al panico. Cercai immediatamente di scusarmi, ma lei per tutta risposta si allontanò e si chiuse in camera da letto. Dovetti dormire sul divano per due notti.”

“Quindi, c’erano davvero guai in paradiso?”

“Sarebbe dovuto accadere, prima o poi.” ammise Judy. “Shay restò rinchiusa in camera per tre giorni e usciva solo quando io ero fuori per lavoro. Cercai di parlarle, ma lei non voleva rivolgermi la parola. Un giorno, riuscii a farla uscire dalla stanza. Le proposi di uscire fuori per parlare a quattr’occhi. Girammo per le strade di Zootropolis e riuscii in qualche modo a riappacificarmi con lei. Ma mentre stavamo camminando, Shay mi confidò che qualcuno la stava osservando segretamente da qualche giorno e che in quel momento ci stava seguendo. Così, imboccammo un vicolo cieco per far uscire il colpevole allo scoperto. Il piano funzionò. Lo stalker era una volpe che aveva l’aspetto di un poco di buono. Shay lo guardò in faccia e lo riconobbe.”

“Quella volpe stava perseguitando Shay e lei lo conosceva. Non dirmi che…”

“Sì. Era l’ex-fidanzato di Shay.” disse Judy. “Sembrava che volesse solo ritornare insieme a lei, ma Shay non voleva più avere nulla a che fare con lui. Non ci mise molto a capire che noi due stavamo… insieme.”

“Non dev’essere stato affatto contento della cosa.” commentò Nick.

“Non lo era, infatti. Provò a sopraffarmi, ma riuscii a gettarlo a terra grazie all’addestramento ricevuto all’Accademia di Polizia. Lo tenni bloccato sull’asfalto e chiamai i rinforzi per portarlo via.”

“Ricapitoliamo. Hai lottato contro di lui, lo hai atterrato e hai chiamato rinforzi. Immagino che la parte triste della storia inizi ora, vero?”

“Non appena lo ebbi bloccato a terra, mi disse qualcosa di molto simile a quello che mi hai detto tu.” confidò Judy sul punto di scoppiare in lacrime.

La coniglietta iniziò a ricordare gli eventi di quella notte. Judy era riuscita a immobilizzare a terra l’ex-fidanzato di Shay, mentre quest’ultima si teneva in disparte.

 

“Okay. Tra poco la polizia verrà ad arrestarti. Anche se non dovessi andare in galera, stai alla larga da Shay.” ordinò Judy in tono perentorio.

“Tsk! Pensi che lei stia meglio con te piuttosto che con me?” domandò la volpe.

“So che è così.”

“Oh, davvero? Pensi che io non sappia chi tu sia, agente Judy Hopps? La cosiddetta eroina della città? Sei la coniglietta che tempo fa ha messo prede e predatori sul sentiero di guerra. Sei anche la coniglietta che ha scelto di abortire il suo stesso figlio.”

Judy sembrò sconvolta da quelle rivelazioni.

“Lascia che ti chieda un paio di cose.” continuò il farabutto. “Come si sente Shay? Che cosa prova a dover portare tutto il tuo fardello?”

“Cosa?” esclamò Judy.

“Sai, la conosco molto meglio di quanto tu creda. Stare insieme a lei è la cosa più facile del mondo perché non desidera altro che assecondare ogni cosa tu dica.” disse lo stalker con un ghigno. “Questo perché non è altro che una povera smidollata.”

“Come ti permetti di definirla così?”

“Non è per questo che stai con lei? In fondo, puoi correre da lei per ogni tuo problema. Shay è come la tua pallina antistress. Ma più passano i giorni, più lei si sentirà schiacciata dal peso. Scommetto che si sta chiedendo fino a quando potrà sopportarlo, prima che tu decida di piantarla in asso. Non importa che voi due siate felici oppure no. Fino a quando le cose andranno avanti così, lei si sentirà intrappolata nella scatolina in cui tu l’hai messa.”

“Sta’ zitto!” gridò Judy. “Perché mai dovrei credere a qualcuno che non ha fatto altro che ferirla più e più volte? Shay sta con me perché rispetta le mie scelte. Perché desidera davvero starmi accanto.”

“Perché non proviamo a chiederle come si sente, allora?”

“Shay, diglielo.” disse Judy alla compagna.

Shay, dal canto suo, rimaneva chiusa nel suo silenzio e non riusciva neppure a guardarli. “Shay, diglielo.” le ripeté Judy.

“Io… io…”

“Shay…”

“Mi… mi dispiace, Judy.”

Dopo averla sentita, Judy avvertì come una fitta al cuore. “Che… cosa?” esclamò.

Eccoti la risposta.” affermò l’ex-fidanzato di Shay con un ghigno tagliente. “La vostra storia ha portato benefici soltanto a te, non a lei. Tutto quello che le hai offerto sono stati i tuoi problemi, coi quali non c’entrava nulla.”

“Io… Shay… non volevo…” riuscì a dire Judy mentre perdeva la presa sul delinquente. Prima che lei potesse tentare di scusarsi con Shannon, il suo ex-fidanzato colse al volo l’occasione e, dopo essersi rialzato, colpì Judy con un pugno e la fece stramazzare a terra.

“Judy!” gridò Shay preoccupata.

“Indietro! Non ti avvicinare, Shay. Lo sto facendo solo per il tuo bene.” affermò il malfattore.

Shay era troppo spaventata per muovere un solo muscolo. Judy, invece, era come sotto shock, sia per il pugno ricevuto sia per le cose che poteva aver fatto a Shannon.

“Sai, ero un ammiratore del tuo collega. Disgraziatamente per lui, lo hai cacciato via e lo hai privato del suo stesso figlio.” affermò l’ex-fidanzato di Shay. “Non riesco a credere che tu sia l’eroina che tutta la città credeva. Ora non sei altro che una vergogna capace soltanto di creare problemi su problemi.”

Il delinquente tirò fuori un coltello a scatto; mentre lo puntava contro Judy, la coniglietta era pietrificata dal terrore. “Sto facendo un favore a Shay e all’intera città. Tutti noi vivremmo meglio senza di te!” gridò la volpe prima di calare l’arma.

Judy non sapeva come reagire. Il suo corpo si rifiutava di muoversi. Tutto quello che poté fare fu chiudere gli occhi in attesa che il coltello la colpisse. Ma dopo qualche istante, non accadde nulla. Judy aprì gli occhi e vide con orrore la scena dinanzi a sé. Shay si era frapposta fra i due ed era stata pugnalata al petto. Perfino l’autore del gesto fu colto di sorpresa.

“Shannon…” disse Judy in stato di shock.

“Sh… Shay. Perché…” esclamò il suo ex colto alla sprovvista.

“Fe… fe… fermatevi. Per favore…” sussurrò Shay nonostante il dolore provocato dal colpo ricevuto.

Il suo ex-fidanzato indietreggiò di un paio di passi in preda al dolore e al rimorso. “No. No, no, no. Che… che cosa ho fatto?” disse a sé stesso prima di crollare sulle ginocchia.

Shay stava perdendo molto sangue e collassò a terra, mentre le forze la stavano gradualmente abbandonando.

“Shay!” gridò Judy mentre si precipitava al suo fianco. “No! No, no, no, no!”

Judy estrasse il coltello dal corpo della compagna e tentò in tutti i modi di arrestare l’emorragia.

“Shay! Shay! Resisti!” gridò Judy mentre piangeva disperata. “Mi dispiace! Mi dispiace!”

“Ju… dy…”

“Era diretto a me! Perché ti sei fatta colpire al posto mio? Perché?!”

“Perché… dovevo farlo.”

“Ti supplico… non morire. Sei tutto ciò che mi è rimasto.”

“Questo… non è vero… e… lo sappiamo… entrambe.” sussurrò Shay ormai in fin di vita. “Mi… dispiace. Non… sono stata… abbastanza… forte.”

“Shay! Shay! Non dire così! Andrà tutto bene. Okay?”

Shay aveva chiuso gli occhi con le ultime energie che le erano rimaste e in quel momento, il suo cuore cessò di battere.

“Shay! Shay! Apri gli occhi! Ti prego!

 

“Quando arrivarono i soccorsi, Shay aveva perso troppo sangue ed… era… già morta.” concluse Judy mentre le sue lacrime bagnavano il cuscino. “Hai capito, ora? Lei è morta per causa mia.”

Nick era come frastornato e non sapeva cosa dire. Si limitò ad aggrapparsi alla spalla di Judy. “Fatti forza. Se Shay non fosse intervenuta, allora tu saresti…” si limitò a dire nonostante fosse pietrificato dall’orrore.

Judy continuava a bagnare il cuscino con le proprie lacrime. Nick non poté fare a meno di abbracciarla amorevolmente. “Mi dispiace tanto. Non avevo idea di cosa fosse successo.” esclamò con la voce rotta dall’emozione.

“Va tutto bene, Nick.”

“No, invece! Sono rimasto all’oscuro di tutto per un mese. Se lo avessi scoperto prima, sarei tornato da te senza averci pensato due volte.”

Nick era in preda al senso di colpa e non riusciva ad arrestare le lacrime. “Mio Dio. L’abbiamo coinvolta nel nostro disastro. Non aveva fatto nulla di male. Assolutamente nulla! Eppure è morta per colpa nostra.”

“La sua morte non è stata opera tua, bensì mia.”

“Davvero?” domandò Nick con gli occhi lucidi. “Io ti ho lasciata e l’ho persino ferita, come aveva fatto il suo ex-fidanzato. Se fossi rimasto al tuo fianco e ti avessi sostenuta durante l’operazione, voi due non vi sareste messe insieme, ma sareste ancora amiche. E poi, non sarebbe stata costretta a sopportare il peso che hai dovuto sostenere per colpa mia.”

“Nick…”

“Non mi sono mai scusato con lei quando era in vita e non potrò mai farlo.” ammise Nick mentre, tormentato dal rimorso, si premeva la testa fra le zampe.

“Nick, niente di quello che le è successo è colpa tua. Hai capito?”

“Ma sono colpevole di averti lasciato in preda al dolore per un mese.” obiettò tristemente la volpe.

Entrambi si sentivano in colpa per aver provocato la morte di Shannon. Judy non poteva perdonarsi il fatto che Shay avesse restituito un senso alla sua vita, mentre Nick si tormentava per non essere riuscito a scusarsi con lei in modo appropriato. Ciò nonostante, i due capirono che dovevano andare avanti e si asciugarono gli occhi a vicenda. “Che cosa hai fatto dopo quella notte?” domandò Nick.

“Quando tornai a casa, ero distrutta dal dolore. Poi iniziai a spaccare tutto in preda alla rabbia. Ho scagliato oggetti contro i muri, ho gridato, ho distrutto qualche mobile e, dopo tutto questo, ho pianto. Piansi come non avevo mai fatto nella mia vita. Poi chiamai la centrale per prendermi un periodo di permesso che permane tuttora. Non riuscivo proprio a tornare al lavoro.”

“Che è successo a quel criminale?”

“È in cella a rimpiangere ciò che ha fatto.”

“Come hanno reagito i genitori di Shay?”

“La cosa buffa è che, se avesse detto loro che frequentava una coniglia, non avrebbero avuto nulla da obiettare. Il fatto è che… ero io quella coniglia. Perciò, al momento non intendono avere nulla a che fare con me.”

“Sono davvero dispiaciuto, Judy. Non era così che volevo tornare insieme a te. Non pensare che stia semplicemente riprendendo il mio posto accanto a te solo perché Shay se n’è andata.”

“Lo so. Neanch’io lo desideravo.” disse Judy. “Se posso chiedertelo, come pensavi di tornare insieme a me?”

“Uhm… vuoi davvero saperlo? Mi hai già fatto la tua ultima domanda.”

“È solo per curiosità. Puoi dirmelo.”

“Va bene. Le cose sarebbero andate in maniera un po’ diversa.” esordì Nick. “Innanzitutto, Shay sarebbe venuta da me. Mi avrebbe confidato che le cose fra voi non stavano andando bene e avrebbe chiesto il mio aiuto. Ci avrei riflettuto sopra per qualche istante, ma poi avrei accettato. Shay avrebbe pensato a un modo per farci riunire nel punto giusto e al momento giusto. Tu saresti stata ancora ostile nei miei confronti, ma Shay… avrebbe confessato il suo coinvolgimento nel piano. Avremmo affrontato la stessa discussione di oggi. Poi tua madre ti avrebbe confessato la verità sulla tua nascita. Saremmo stati tutti scioccati. Io ti avrei confortata e in seguito perdonata. Avremmo tutti versato lacrime amare, tua madre sarebbe ritornata a casa e io sarei stato intenzionato a lasciarti. Shay si sarebbe fatta avanti e ci avrebbe convinto a essere onesti fra noi. Alla fine dei conti, noi due saremmo tornati insieme, mentre tu e Shay sareste rimaste amiche.”

“Wow. È una… bella storia.” commentò Judy sorridente.

“E poi, dopo qualche tempo, avremmo intrapreso una relazione a tre.” concluse Nick con un ghigno malizioso. Per tutta risposta, Judy lo colpì alla spalla con un pugno. “Ahia! Scherzavo! Stavo scherzando! Volevo solo alleggerire un po’ l’atmosfera.”

“Non sei stato affatto spiritoso, Nick.” affermò Judy.

“Lo so. Lo so. È solo che… mi dispiace davvero che le cose non siano andate come avevo ipotizzato. Spero che tu sappia che non sto in alcun modo traendo beneficio dalla sua morte.”

“A essere onesta, sono convinta che lei avrebbe voluto che noi due tornassimo insieme. Mi aveva detto qualcosa del genere, perciò non devi sentirti in colpa.”

“D’accordo.”

Judy iniziò a tirare delicatamente la pelliccia sulle guance di Nick. “Che… stai facendo, carotina?”

“Mi avevi detto di non scusarmi più e tu l’hai fatto per ben tre volte. Non fare l’ipocrita.” disse la coniglietta. “Questo… è solo un risarcimento per prima.”

“Mi sembra giusto.”

“Penso… che ci siamo detti tutto.”

“Sono d’accordo.”

“Desideri ancora andartene?”

“No. Tu invece vuoi ancora cacciarmi via?”

“No.”

“Dunque, ricapitoliamo. Ti ho messo incinta, non hai voluto il cucciolo, me ne sono andato, hai abortito, hai conosciuto un’altra volpe, ti sei messa insieme a lei, sono tornato da te, mi hai cacciato via in malo modo, le cose ti stavano andando male, sono ritornato, abbiamo affrontato una discussione accesa, tua madre ti ha detto la verità su di te e sulla tua nascita, ti sei disperata, ti ho consolato e siamo tornati insieme.”

“In altre parole, abbiamo affrontato tutto questo… per niente.” confessò Judy amaramente. “Ne avremmo fatto volentieri a meno.”

“Io… mi permetto di dissentire.” esclamò Nick.

“Che vuoi dire?”

“Penso che tutto questo sia successo affinché… non avessimo più dubbi.”

Judy parve confusa. Non riusciva a capire cosa Nick intendesse dire.

“Pensaci un attimo. Che ci crediamo oppure no, il destino ha voluto unirci.” proseguì la volpe. “Fin dal giorno in cui ci siamo incontrati, le nostre vite sono state influenzate in positivo. Ma quando ci siamo separati, non abbiamo fatto altro che del male a noi… e a chi ci sta attorno. Questo perché il destino ha voluto punirci.”

“Perfino con la morte di Shay?”

“Preferirei non pensarci, ma temo proprio di sì.” ammise Nick tristemente. “Ora sappiamo che, se tua madre fosse andata fino in fondo, tu non saresti mai nata e tutto sarebbe stato diverso. Ora siamo insieme, nella stessa camera e nello stesso letto. Pensi davvero che tutto questo sia solo una coincidenza?”

“Ora che ci penso… credo proprio di no.” rispose Judy.

“Judy, tutto questo ha significato una sola cosa.” esclamò Nick con convinzione mentre stringeva Judy a sé e la guardava intensamente negli occhi. “Possiamo essere soltanto… tu ed io.”

“Nick…”

“Per noi non c’è nessun altro al mondo. Non m’interessa cosa gli altri dicano di noi. Non m’interessa cosa ci sia successo. So soltanto che voglio te e soltanto te al mio fianco. Se davvero mi hai giurato che non mi avresti mai più fatto del male in alcun modo, allora ti giuro che non ti lascerò mai più… fino a quando avrò vita.”

“Lo pensi davvero, Nick?”

“Sì… se anche tu lo desideri al 100%.”

Entrambi sapevano bene cosa volessero.

“Prima avevo persino paura di tenerti la zampa. Ma ora, non ho più alcun dubbio.” Prima di continuare, Judy sorrise e guardò Nick con occhi luccicanti. “Nick, non voglio più che tu sparisca dalla mia vita. Ti voglio nella mia vita per sempre.”

“E così sarà, te lo prometto.”

I due si baciarono con trasporto prima di tornare a guardarsi sorridendo.

“È stato un bel discorso?” domandò Nick.

Judy annuì. Dopodiché entrambi si sdraiarono sul letto. Sembravano stremati, ma contenti al tempo stesso.

“Ce l’abbiamo fatta!” commentò Nick.

“Dovevamo farlo. Non è stato facile, ma ci siamo riusciti.”

“Già. Ora, però, mi sento come prosciugato.”

“Anch’io…”

Nick e Judy avevano affrontato un turbinio di emozioni altalenanti. Non c’era da meravigliarsi che si sentissero mentalmente esausti. Tuttavia…

“Ora, che ne diresti di riprendere la nostra riconciliazione?” chiese Nick con un sorriso seducente.

“Cosa? Nick, hai dento che ti sentivi come prosciugato.” affermò Judy.

“Oh, sì. Mentalmente, però. Dopo una chiacchierata così stressante, abbiamo bisogno di un’alternativa più… piacevole. A meno che tu non abbia qualcosa da ridire.”

“Volpe acuta,” esclamò Judy con una smorfia “però non hai torto. Anch’io sono piuttosto… stressata.”

I due ripresero a baciarsi sospinti dall’impeto della passione, ma all’improvviso squillò il cellulare di Nick.

“Perché i cellulari devono sempre suonare nei momenti meno opportuni?” si domandò lo stesso Nick comprensibilmente seccato. Afferrò il telefono e capì che Finnick lo stava chiamando.

“È Finnick. Giusto, mi aveva detto che mi avrebbe chiamato qualche ora dopo la nostra chiacchierata.”

“Non potresti ignorare la chiamata?” domandò Judy.

“Credo che debba rispondere. Se non lo facessi, penserà che sia morto.”

“Rispondi, allora.”

Prima di farlo, Nick si rimise sotto le coperte mentre Judy si posava sul suo petto. “Ciao, Finnick.” disse avviando la conversazione.

“Nick! Era ora! Allora, com’è andata?”

“Ho seguito il tuo consiglio e le ho detto tutto quello che dovevo dirle.”

“Scommetto che non era affatto contenta.”

“Scommessa vinta.”

“Almeno, puoi dire che ci hai provato. Questo significa che non la rivedrai più, vero?”

“Ecco… a questo proposito…”

“No. No, no, no! Sei tornato insieme a lei, vero?” Finnick non sembrava per nulla entusiasta.

“Ehm…”

“Cosa? Hai dormito con lei?”

“Io…”

“Sei a letto con lei, ora?”

“Sai, mi stai facendo un sacco di domande fastidiose.”

“Che ne diresti di rispondere, allora?”

“Se proprio ci tieni… sì. Risposta affermativa a tutte le domande.”

“Cavolo, Nick! Sul serio?!” esclamò rumorosamente Finnick al telefono.

“Non sembra affatto contento.” commentò Judy.

“Passamela al telefono. Adesso!” disse Finnick a Nick in tono perentorio.

“Telefonata per te, carotina.” esclamò Nick mentre passava il cellulare a Judy.

“Salve.” affermò la coniglietta di buon umore.

“Stammi a sentire. Non so cosa tu abbia fatto per convincere Nick a perdonarti, ma questo non significa affatto che io sia disposto a fare la stessa cosa.” Finnick ribadì la cosa in tono severo. “Lo hai ridotto a uno straccio e ti sei comportata da grandissima egoista. Dammi una buona ragione, una soltanto, per cui io possa credere che tu…”

“Ho scoperto che mia madre ha provato ad abortire quando era incinta di me perché ero il frutto di una sua scappatella.” rispose Judy tutta d’un fiato.

Dall’altro capo del telefono, Finnick non seppe replicare. Dopo qualche istante esclamò: “Wow… e perché me lo hai detto?”

“Perché rispetti un tuo codice d’onore, Finnick. Sebbene Nick ti avesse spiegato il motivo per cui c’eravamo lasciati, hai tenuto la cosa per te. Perciò, credo proprio che manterrai anche questo segreto, dal momento che sei fra pochi che ne siano a conoscenza.” rispose Judy. “Consideralo come una specie di moneta di scambio. Se mai dovessi lasciare Nick un’altra volta, potrai sentirti libero di spifferare tutto in giro e distruggere definitivamente la mia reputazione.”

“Non hai davvero intenzione di lasciarlo un’altra volta, vero?”

“Non ci penso neppure.”

“D’accordo, terrò la bocca chiusa.” rispose Finnick tenendo fede al suo codice d’onore. “Ora mettimi in vivavoce.”

Judy non se lo fece ripetere.

“Aprite bene le orecchie, idioti. Se voi due siete stati così stupidi da rimettervi insieme dopo tutto quello che è successo, allora significa che siete fatti l’uno per l’altra. Perciò non vi azzardate a lasciarvi, perché non ho alcuna intenzione di sistemare questo macello un’altra volta.” esclamò Finnick con un tono che non ammetteva repliche.

“Ti amiamo anche noi, Finnick.” esclamarono Nick e Judy all’unisono prima che lo stesso Finnick interrompesse la comunicazione.

Nick posò il cellulare sul comodino. “Mi sorprende che gli abbia confidato il tuo segreto.” disse sorpreso.

“Nick, sono impegnata nella nostra relazione a tempo pieno, ora.” commentò Judy.

“Ah, sul serio?”

“Beh, ho capito che preferisco essere sposata con te piuttosto che con il mio lavoro.” Judy arrossì di colpo quando capì il senso di quanto aveva detto. “Non che noi siamo effettivamente sposati o qualcosa del genere.”

Impegnati e sposati. Quelle due parole fecero scattare qualcosa nella mente di Nick. “Oh!” esclamò come se si fosse ricordato di qualcosa di estremamente importante.

“Che cosa c’è?” gli chiese Judy.

“Carotina, per caso hai trovato… qualcosa che ho lasciato qui prima di… andarmene?”

“Cosa, esattamente?” domandò la coniglietta mentre scuoteva la testa. “Tutte le tue cose le ho messe in magazzino o… le ho gettate via. Scusa.”

“Poco male, me lo sono meritato. Spero soltanto che tu non abbia buttato anche… quella cosa.” Nick si alzò dal letto e iniziò a cercare per la stanza. “Ci metterò un po’. Dammi solo un momento.”

Nick iniziò a frugare nei cassetti dell’armadio. Mentre lo guardava attentamente, Judy si era dimenticata di quanto fosse in forma. Era una cosa che aveva sempre apprezzato di lui. “Prenditi pure tutto il tempo che vuoi, caro.” disse con un sorriso compiaciuto.

“Adesso sì che riconosco quello sguardo.” replicò Nick allo stesso modo.

“Non l’ho mai perso. Forse mi succede solo quando sono con una volpe perché… sono pazzamente innamorata delle volpi.”

“Lo prendo come un complimento.” esclamò Nick mentre guardava in uno dei cassetti. Alla fine, sembrò aver trovato ciò che cercava. “Non ci credo. Era ancora lì.”

“Si può sapere cosa stavi cercando?”

“Una cosa che avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi.”

“Qualsiasi cosa sia, dubito che…” Judy smise all’istante di parlare non appena vide ciò che Nick teneva fra le zampe.

Era una scatolina rossa. Una di quelle che contengono un anello all’interno. Nick si avvicinò a Judy, mentre quest’ultima si copriva la bocca per l’emozione.

“È… è quello che…”

.”

“Nick, io… non possiamo…”

Rilassati.” le suggerì Nick. “Per una volta, non pensarci troppo. Apri la scatola e basta.”

Judy stava provando una moltitudine di emozioni contrastanti, ma ascoltò il consiglio di Nick e aprì la scatola. Quando lo fece… vide che era vuota. Non c’era nulla al suo interno.

“Ma è vuota.”

“Sì, è così.”

“Nick, se questa è un’altra delle tue solite truffe…”

“È un gesto simbolico, Judy.” esclamò Nick prima di tornare a letto. “In effetti, c’era un anello. Ma l’ho tolto perché… non posso ancora sposarti. Il fatto è che… le nostre vite sono un gran casino.”

“Allora non vuoi sposarmi?”

“Ascolta bene, carotina. La differenza principale fra Shay e me, a parte la più ovvia, è che io sono stato tuo collega e i colleghi si danno una zampa per risolvere i loro problemi. Ti aiuterò a sistemare tutto. I problemi con la tua famiglia, con i nostri colleghi, con l’opinione pubblica… tutto quanto. Dopodiché, questa scatola conterrà un anello, ci sposeremo, andremo a vivere in una bella casa, avremo dei figli quando saremo pronti, li faremo crescere in salute e unici al mondo, andremo in pensione e invecchieremo insieme quando avremo reso il mondo un posto migliore in cui vivere. Questi sono i termini del nostro contratto, Judy. E non sono negoziabili.”

“Uhm… sono delle condizioni difficili, ma le accetto tutte.” disse Judy.

Entrambi furono d’accordo. Si sarebbero sposati solo dopo aver sistemato le rispettive vite. Infine, Judy ripose la scatolina nel cassetto del comodino.

“Ora… lo sai per quanto tempo siamo stati separati? Quasi due anni.” commentò Nick prima di riabbracciare Judy sotto le coperte. “È durato fin troppo a lungo e ho tutte le intenzioni di recuperare il tempo perduto. Fino all’ultimo minuto.”

“Attento, Nick. Potresti non sapere a cosa stai andando incontro.”

“A dire il vero, lo so perfettamente fin dal giorno in cui ci siamo conosciuti.” esclamò Nick sorridendo. “Ti amo, Judy.”

“Ti amo anch’io, Nick.”

Non dobbiamo mai più dirci addio.”

“Stavo pensando la stessa cosa.”


 

 

Note dell’autore: Rieccomi a voi con la terza parte del quarto capitolo!

    Questa volta ho ben poco da aggiungere, se escludiamo il fatto che l’autore della storia originale ha fatto fuori la povera Shay solo ed esclusivamente per ragioni narrative. Perciò… cercate di essere comprensivi, d’accordo?

    Come sempre, vi lascio una serie di link utili:

    Profilo dell’autore della fanfiction originale: https://www.fanfiction.net/u/5554301/Dizzie-HamHam-Writer

    Capitolo IV di Zootopia: True Forgiviness: https://www.fanfiction.net/s/13258091/4/Zootopia-True-Forgiviness  

    Permesso dell’autore: https://www.fanfiction.net/pm2/post.php?rid=261359278#last

    Pagina 1 di I Will Survive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/I-Will-Survive-01-669500569

    Pagina 1 di Born To Be Alive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/Born-To-Be-Alive-01-766176628

 

    Questo è quanto. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona lettura!


   
 
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