Capitolo
IV
Terza
parte
Judy
ebbe come un mancamento e assunse un’aria torva.
Afferrò il cuscino e lo strinse forte a sé, come se volesse trovare la
forza
giusta per rispondere.
“Se
vuoi, puoi sempre ricorrere al veto e io…”
obiettò Nick.
“No.
Sarà dura, ma ti dirò tutto.” affermò Judy dopo
essersi ripresa dallo shock iniziale. “Che cosa sai?”
“Non
molto, in verità. Finnick me l’ha detto solo due
giorni fa. Fino ad allora, pensavo che fosse ancora viva e vegeta.”
“Allora
è bene che tu sappia tutto. È stata
colpa mia. Shannon è morta… per causa mia.”
“Cosa?”
esclamò Nick. “Judy, capisco che tu ti senta
ancora in colpa, ma non credo proprio che Shay sia morta per colpa tua.”
“È
così, invece.” ribadì mestamente Judy. “Ascolta,
Nick… avevi ragione sulle cose che mi hai detto su di lei.”
“Davvero?”
“Qualche
giorno prima della sua morte, abbiamo
avuto un’accesa discussione. Non era mai successo prima di
allora.”
raccontò Judy. “Mi disse che non era contenta di come le cose
stessero
andando fra noi. Ammise anche che non le era affatto piaciuto il modo
in cui
avevo trattato i miei genitori. Mi suggerì di provare a fare
pace con
loro, ma io non volevo proprio saperne. Discutemmo a lungo finché… le urlai
contro. Shay mi lanciò uno sguardo pieno di paura. Era terrorizzata
e
tremava in preda al panico. Cercai immediatamente di scusarmi, ma
lei per
tutta risposta si allontanò e si chiuse in camera da letto.
Dovetti
dormire sul divano per due notti.”
“Quindi,
c’erano davvero guai in paradiso?”
“Sarebbe
dovuto accadere, prima o poi.” ammise
Judy. “Shay restò rinchiusa in camera per tre giorni e usciva
solo
quando io ero fuori per lavoro. Cercai di parlarle, ma lei non voleva
rivolgermi la parola. Un giorno, riuscii a farla uscire dalla stanza.
Le proposi
di uscire fuori per parlare a quattr’occhi. Girammo per le strade di
Zootropolis e riuscii in qualche modo a riappacificarmi con lei. Ma
mentre
stavamo camminando, Shay mi confidò che qualcuno la stava osservando
segretamente da qualche giorno e che in quel momento ci stava seguendo.
Così,
imboccammo un vicolo cieco per far uscire il colpevole allo scoperto.
Il
piano funzionò. Lo stalker era una volpe che aveva l’aspetto di
un poco
di buono. Shay lo guardò in faccia e lo riconobbe.”
“Quella
volpe stava perseguitando Shay e lei lo
conosceva. Non dirmi che…”
“Sì.
Era l’ex-fidanzato di Shay.” disse Judy. “Sembrava
che volesse solo ritornare insieme a lei, ma Shay non voleva più avere
nulla a
che fare con lui. Non ci mise molto a capire che noi due stavamo… insieme.”
“Non
dev’essere stato affatto contento della cosa.”
commentò Nick.
“Non
lo era, infatti. Provò a sopraffarmi, ma riuscii
a gettarlo a terra grazie all’addestramento ricevuto all’Accademia di
Polizia.
Lo tenni bloccato sull’asfalto e chiamai i rinforzi per portarlo via.”
“Ricapitoliamo.
Hai lottato contro di lui, lo hai
atterrato e hai chiamato rinforzi. Immagino che la parte triste
della
storia inizi ora, vero?”
“Non
appena lo ebbi bloccato a terra, mi disse
qualcosa di molto simile a quello che mi hai detto tu.” confidò
Judy sul
punto di scoppiare in lacrime.
La
coniglietta iniziò a ricordare gli eventi di quella
notte. Judy era riuscita a immobilizzare a terra l’ex-fidanzato di
Shay, mentre
quest’ultima si teneva in disparte.
“Okay.
Tra poco la polizia verrà ad arrestarti.
Anche se non dovessi andare in galera, stai alla larga da Shay.”
ordinò
Judy in tono perentorio.
“Tsk!
Pensi che lei stia meglio con te piuttosto
che con me?” domandò la volpe.
“So
che è così.”
“Oh,
davvero? Pensi che io non sappia chi tu sia, agente
Judy Hopps? La cosiddetta eroina della città? Sei la
coniglietta che
tempo fa ha messo prede e predatori sul sentiero di guerra. Sei anche
la
coniglietta che ha scelto di abortire il suo stesso figlio.”
Judy
sembrò sconvolta da quelle rivelazioni.
“Lascia
che ti chieda un paio di cose.” continuò il
farabutto. “Come si sente Shay? Che cosa prova a dover portare
tutto
il tuo fardello?”
“Cosa?”
esclamò Judy.
“Sai,
la conosco molto meglio di quanto tu
creda. Stare insieme a lei è la cosa più facile del mondo
perché non desidera
altro che assecondare ogni cosa tu dica.” disse lo stalker
con un
ghigno. “Questo perché non è altro che una povera smidollata.”
“Come
ti permetti di definirla così?”
“Non
è per questo che stai con lei? In fondo,
puoi correre da lei per ogni tuo problema. Shay è come la tua pallina
antistress. Ma più passano i giorni, più lei si sentirà schiacciata
dal peso. Scommetto che si sta chiedendo fino a quando potrà
sopportarlo, prima
che tu decida di piantarla in asso. Non importa che voi due siate
felici oppure
no. Fino a quando le cose andranno avanti così, lei si sentirà intrappolata
nella scatolina in cui tu l’hai messa.”
“Sta’
zitto!” gridò Judy. “Perché mai dovrei credere a
qualcuno che non ha fatto altro che ferirla più e più volte?
Shay sta
con me perché rispetta le mie scelte. Perché desidera
davvero
starmi accanto.”
“Perché
non proviamo a chiederle come si sente,
allora?”
“Shay,
diglielo.” disse Judy alla compagna.
Shay,
dal canto suo, rimaneva chiusa nel suo silenzio
e non riusciva neppure a guardarli. “Shay, diglielo.” le ripeté Judy.
“Io…
io…”
“Shay…”
“Mi…
mi dispiace, Judy.”
Dopo
averla sentita, Judy avvertì come una fitta al
cuore. “Che… cosa?” esclamò.
“Eccoti
la risposta.” affermò l’ex-fidanzato di
Shay con un ghigno tagliente. “La vostra storia ha portato benefici
soltanto a te, non a lei. Tutto quello che le hai offerto sono stati i
tuoi problemi,
coi quali non c’entrava nulla.”
“Io…
Shay… non volevo…” riuscì a dire Judy mentre
perdeva la presa sul delinquente. Prima che lei potesse tentare di
scusarsi con
Shannon, il suo ex-fidanzato colse al volo l’occasione e, dopo essersi
rialzato, colpì Judy con un pugno e la fece stramazzare a terra.
“Judy!”
gridò Shay preoccupata.
“Indietro!
Non ti avvicinare, Shay. Lo sto facendo
solo per il tuo bene.” affermò il malfattore.
Shay
era troppo spaventata per muovere un solo
muscolo. Judy, invece, era come sotto shock, sia per il pugno ricevuto
sia per
le cose che poteva aver fatto a Shannon.
“Sai,
ero un ammiratore del tuo collega.
Disgraziatamente per lui, lo hai cacciato via e lo hai privato
del suo
stesso figlio.” affermò l’ex-fidanzato di Shay. “Non riesco a credere
che tu
sia l’eroina che tutta la città credeva. Ora non sei altro che una vergogna
capace soltanto di creare problemi su problemi.”
Il
delinquente tirò fuori un coltello a scatto; mentre
lo puntava contro Judy, la coniglietta era pietrificata dal terrore.
“Sto
facendo un favore a Shay e all’intera città. Tutti noi vivremmo
meglio senza
di te!” gridò la volpe prima di calare l’arma.
Judy
non sapeva come reagire. Il suo corpo si
rifiutava di muoversi. Tutto quello che poté fare fu chiudere gli occhi
in
attesa che il coltello la colpisse. Ma dopo qualche istante, non
accadde nulla.
Judy aprì gli occhi e vide con orrore la scena dinanzi a sé. Shay si
era
frapposta fra i due ed era stata pugnalata al petto. Perfino l’autore
del gesto
fu colto di sorpresa.
“Shannon…”
disse Judy in stato di shock.
“Sh…
Shay. Perché…” esclamò il suo ex colto alla
sprovvista.
“Fe…
fe… fermatevi. Per favore…” sussurrò Shay
nonostante il dolore provocato dal colpo ricevuto.
Il
suo ex-fidanzato indietreggiò di un paio di passi
in preda al dolore e al rimorso. “No. No, no, no. Che… che cosa ho
fatto?”
disse a sé stesso prima di crollare sulle ginocchia.
Shay
stava perdendo molto sangue e collassò a terra,
mentre le forze la stavano gradualmente abbandonando.
“Shay!”
gridò Judy mentre si precipitava al suo
fianco. “No! No, no, no, no!”
Judy
estrasse il coltello dal corpo della compagna e
tentò in tutti i modi di arrestare l’emorragia.
“Shay!
Shay! Resisti!” gridò Judy mentre
piangeva disperata. “Mi dispiace! Mi dispiace!”
“Ju…
dy…”
“Era
diretto a me! Perché ti sei fatta colpire
al posto mio? Perché?!”
“Perché…
dovevo farlo.”
“Ti
supplico… non morire. Sei tutto ciò che mi è
rimasto.”
“Questo…
non è vero… e… lo sappiamo… entrambe.” sussurrò
Shay ormai in fin di vita. “Mi… dispiace. Non… sono stata… abbastanza…
forte.”
“Shay!
Shay! Non dire così! Andrà tutto bene. Okay?”
Shay
aveva chiuso gli occhi con le ultime energie che
le erano rimaste e in quel momento, il suo cuore cessò di battere.
“Shay!
Shay! Apri gli occhi! Ti prego!”
“Quando
arrivarono i soccorsi, Shay aveva perso troppo
sangue ed… era… già morta.” concluse Judy mentre le sue lacrime
bagnavano il
cuscino. “Hai capito, ora? Lei è morta per causa mia.”
Nick
era come frastornato e non sapeva cosa dire. Si
limitò ad aggrapparsi alla spalla di Judy. “Fatti forza. Se Shay non
fosse intervenuta,
allora tu saresti…” si limitò a dire nonostante fosse
pietrificato
dall’orrore.
Judy
continuava a bagnare il cuscino con le proprie
lacrime. Nick non poté fare a meno di abbracciarla amorevolmente. “Mi
dispiace
tanto. Non avevo idea di cosa fosse successo.” esclamò con la
voce rotta
dall’emozione.
“Va
tutto bene, Nick.”
“No,
invece! Sono rimasto all’oscuro di tutto per un
mese. Se lo avessi scoperto prima, sarei tornato da te senza
averci pensato due volte.”
Nick
era in preda al senso di colpa e non riusciva ad
arrestare le lacrime. “Mio Dio. L’abbiamo coinvolta nel nostro
disastro.
Non aveva fatto nulla di male. Assolutamente nulla! Eppure è
morta per
colpa nostra.”
“La
sua morte non è stata opera tua, bensì mia.”
“Davvero?”
domandò Nick con gli occhi lucidi. “Io
ti ho lasciata e l’ho persino ferita, come aveva fatto il suo
ex-fidanzato. Se fossi rimasto al tuo fianco e ti avessi
sostenuta
durante l’operazione, voi due non vi sareste messe insieme, ma
sareste ancora
amiche. E poi, non sarebbe stata costretta a sopportare il peso che
hai
dovuto sostenere per colpa mia.”
“Nick…”
“Non
mi sono mai scusato con lei quando era in
vita e non potrò mai farlo.” ammise Nick mentre, tormentato dal
rimorso,
si premeva la testa fra le zampe.
“Nick,
niente di quello che le è successo è colpa
tua. Hai capito?”
“Ma
sono colpevole di averti lasciato in preda al
dolore per un mese.” obiettò tristemente la volpe.
Entrambi
si sentivano in colpa per aver provocato la
morte di Shannon. Judy non poteva perdonarsi il fatto che Shay avesse
restituito un senso alla sua vita, mentre Nick si tormentava per non
essere
riuscito a scusarsi con lei in modo appropriato. Ciò nonostante, i due
capirono
che dovevano andare avanti e si asciugarono gli occhi a vicenda. “Che
cosa hai
fatto dopo quella notte?” domandò Nick.
“Quando
tornai a casa, ero distrutta dal dolore. Poi
iniziai a spaccare tutto in preda alla rabbia. Ho scagliato oggetti
contro i
muri, ho gridato, ho distrutto qualche mobile e, dopo tutto questo, ho
pianto. Piansi come non avevo mai fatto nella mia vita. Poi chiamai
la
centrale per prendermi un periodo di permesso che permane
tuttora. Non
riuscivo proprio a tornare al lavoro.”
“Che
è successo a quel criminale?”
“È
in cella a rimpiangere ciò che ha fatto.”
“Come
hanno reagito i genitori di Shay?”
“La
cosa buffa è che, se avesse detto loro che
frequentava una coniglia, non avrebbero avuto nulla da
obiettare. Il
fatto è che… ero io quella coniglia. Perciò, al momento non
intendono
avere nulla a che fare con me.”
“Sono
davvero dispiaciuto, Judy. Non era così
che volevo tornare insieme a te. Non pensare che stia semplicemente riprendendo
il mio posto accanto a te solo perché Shay se n’è andata.”
“Lo
so. Neanch’io lo desideravo.” disse Judy. “Se
posso chiedertelo, come pensavi di tornare insieme a me?”
“Uhm…
vuoi davvero saperlo? Mi hai già fatto la
tua ultima domanda.”
“È
solo per curiosità. Puoi dirmelo.”
“Va
bene. Le cose sarebbero andate in maniera un po’ diversa.”
esordì Nick. “Innanzitutto, Shay sarebbe venuta da me. Mi avrebbe
confidato che
le cose fra voi non stavano andando bene e avrebbe chiesto il
mio aiuto.
Ci avrei riflettuto sopra per qualche istante, ma poi avrei
accettato.
Shay avrebbe pensato a un modo per farci riunire nel punto giusto e al
momento
giusto. Tu saresti stata ancora ostile nei miei confronti, ma Shay…
avrebbe
confessato il suo coinvolgimento nel piano. Avremmo affrontato la
stessa
discussione di oggi. Poi tua madre ti avrebbe confessato la
verità
sulla tua nascita. Saremmo stati tutti scioccati. Io ti avrei
confortata e in
seguito perdonata. Avremmo tutti versato lacrime amare, tua madre
sarebbe
ritornata a casa e io sarei stato intenzionato a lasciarti. Shay si
sarebbe
fatta avanti e ci avrebbe convinto a essere onesti fra noi.
Alla fine
dei conti, noi due saremmo tornati insieme, mentre tu e Shay sareste
rimaste
amiche.”
“Wow.
È una… bella storia.” commentò Judy
sorridente.
“E
poi, dopo qualche tempo, avremmo intrapreso una relazione
a tre.” concluse Nick con un ghigno malizioso. Per tutta risposta,
Judy lo
colpì alla spalla con un pugno. “Ahia! Scherzavo! Stavo scherzando!
Volevo solo
alleggerire un po’ l’atmosfera.”
“Non
sei stato affatto spiritoso, Nick.” affermò Judy.
“Lo
so. Lo so. È solo che… mi dispiace davvero che le
cose non siano andate come avevo ipotizzato. Spero che tu sappia che
non sto in
alcun modo traendo beneficio dalla sua morte.”
“A
essere onesta, sono convinta che lei avrebbe voluto
che noi due tornassimo insieme. Mi aveva detto qualcosa del
genere,
perciò non devi sentirti in colpa.”
“D’accordo.”
Judy
iniziò a tirare delicatamente la pelliccia sulle
guance di Nick. “Che… stai facendo, carotina?”
“Mi
avevi detto di non scusarmi più e tu l’hai fatto
per ben tre volte. Non fare l’ipocrita.” disse la coniglietta. “Questo…
è solo
un risarcimento per prima.”
“Mi
sembra giusto.”
“Penso…
che ci siamo detti tutto.”
“Sono
d’accordo.”
“Desideri
ancora andartene?”
“No.
Tu invece vuoi ancora cacciarmi via?”
“No.”
“Dunque,
ricapitoliamo. Ti ho messo incinta,
non hai voluto il cucciolo, me ne sono andato, hai abortito, hai
conosciuto
un’altra volpe, ti sei messa insieme a lei, sono tornato da te, mi hai
cacciato
via in malo modo, le cose ti stavano andando male, sono ritornato,
abbiamo
affrontato una discussione accesa, tua madre ti ha detto la verità su
di te e
sulla tua nascita, ti sei disperata, ti ho consolato e siamo
tornati insieme.”
“In
altre parole, abbiamo affrontato tutto questo… per
niente.” confessò Judy amaramente. “Ne avremmo fatto volentieri
a meno.”
“Io…
mi permetto di dissentire.” esclamò Nick.
“Che
vuoi dire?”
“Penso
che tutto questo sia successo affinché…
non avessimo più dubbi.”
Judy
parve confusa. Non riusciva a capire cosa Nick
intendesse dire.
“Pensaci
un attimo. Che ci crediamo oppure no, il destino
ha voluto unirci.” proseguì la volpe. “Fin dal giorno in cui ci siamo
incontrati, le nostre vite sono state influenzate in positivo. Ma
quando ci
siamo separati, non abbiamo fatto altro che del male a noi… e a chi
ci sta
attorno. Questo perché il destino ha voluto punirci.”
“Perfino
con la morte di Shay?”
“Preferirei
non pensarci, ma temo proprio di sì.”
ammise Nick tristemente. “Ora sappiamo che, se tua madre fosse andata
fino in
fondo, tu non saresti mai nata e tutto sarebbe stato diverso.
Ora
siamo insieme, nella stessa camera e nello stesso letto. Pensi davvero
che tutto
questo sia solo una coincidenza?”
“Ora
che ci penso… credo proprio di no.” rispose Judy.
“Judy,
tutto questo ha significato una sola cosa.”
esclamò Nick con convinzione mentre stringeva Judy a sé e la guardava
intensamente negli occhi. “Possiamo essere soltanto… tu ed io.”
“Nick…”
“Per
noi non c’è nessun altro al mondo. Non
m’interessa cosa gli altri dicano di noi. Non m’interessa cosa ci sia
successo.
So soltanto che voglio te e soltanto te al mio fianco. Se
davvero mi hai
giurato che non mi avresti mai più fatto del male in
alcun modo,
allora ti giuro che non ti lascerò mai più… fino a quando avrò vita.”
“Lo
pensi davvero, Nick?”
“Sì…
se anche tu lo desideri al 100%.”
Entrambi
sapevano bene cosa volessero.
“Prima
avevo persino paura di tenerti la zampa. Ma
ora, non ho più alcun dubbio.” Prima di continuare, Judy
sorrise e
guardò Nick con occhi luccicanti. “Nick, non voglio più che tu sparisca
dalla mia vita. Ti voglio nella mia vita per sempre.”
“E
così sarà, te lo prometto.”
I
due si baciarono con trasporto prima di tornare a
guardarsi sorridendo.
“È
stato un bel discorso?” domandò Nick.
Judy
annuì. Dopodiché entrambi si sdraiarono sul
letto. Sembravano stremati, ma contenti al tempo stesso.
“Ce
l’abbiamo fatta!” commentò Nick.
“Dovevamo
farlo. Non è stato facile, ma ci siamo
riusciti.”
“Già.
Ora, però, mi sento come prosciugato.”
“Anch’io…”
Nick
e Judy avevano affrontato un turbinio di emozioni
altalenanti. Non c’era da meravigliarsi che si sentissero mentalmente
esausti.
Tuttavia…
“Ora,
che ne diresti di riprendere la nostra riconciliazione?”
chiese Nick con un sorriso seducente.
“Cosa?
Nick, hai dento che ti sentivi come
prosciugato.” affermò Judy.
“Oh,
sì. Mentalmente, però. Dopo una chiacchierata
così stressante, abbiamo bisogno di un’alternativa più… piacevole.
A
meno che tu non abbia qualcosa da ridire.”
“Volpe
acuta,” esclamò Judy con una smorfia “però non
hai torto. Anch’io sono piuttosto… stressata.”
I
due ripresero a baciarsi sospinti dall’impeto della
passione, ma all’improvviso squillò il cellulare di Nick.
“Perché
i cellulari devono sempre suonare nei momenti
meno opportuni?” si domandò lo stesso Nick comprensibilmente
seccato.
Afferrò il telefono e capì che Finnick lo stava chiamando.
“È
Finnick. Giusto, mi aveva detto che mi avrebbe
chiamato qualche ora dopo la nostra chiacchierata.”
“Non
potresti ignorare la chiamata?” domandò
Judy.
“Credo
che debba rispondere. Se non lo facessi,
penserà che sia morto.”
“Rispondi,
allora.”
Prima
di farlo, Nick si rimise sotto le coperte mentre
Judy si posava sul suo petto. “Ciao, Finnick.” disse avviando la
conversazione.
“Nick!
Era ora! Allora, com’è andata?”
“Ho
seguito il tuo consiglio e le ho detto tutto
quello che dovevo dirle.”
“Scommetto
che non era affatto contenta.”
“Scommessa
vinta.”
“Almeno,
puoi dire che ci hai provato. Questo
significa che non la rivedrai più, vero?”
“Ecco…
a questo proposito…”
“No.
No, no, no! Sei tornato insieme a lei,
vero?” Finnick non sembrava per nulla entusiasta.
“Ehm…”
“Cosa?
Hai dormito con lei?”
“Io…”
“Sei
a letto con lei, ora?”
“Sai,
mi stai facendo un sacco di domande fastidiose.”
“Che
ne diresti di rispondere, allora?”
“Se
proprio ci tieni… sì. Risposta affermativa
a tutte le domande.”
“Cavolo,
Nick! Sul serio?!” esclamò rumorosamente Finnick
al telefono.
“Non
sembra affatto contento.” commentò Judy.
“Passamela
al telefono. Adesso!” disse Finnick
a Nick in tono perentorio.
“Telefonata
per te, carotina.” esclamò Nick mentre
passava il cellulare a Judy.
“Salve.”
affermò la coniglietta di buon umore.
“Stammi
a sentire. Non so cosa tu abbia fatto per
convincere Nick a perdonarti, ma questo non significa affatto che io
sia
disposto a fare la stessa cosa.” Finnick ribadì la cosa in tono severo.
“Lo hai
ridotto a uno straccio e ti sei comportata da grandissima egoista.
Dammi una
buona ragione, una soltanto, per cui io possa credere che tu…”
“Ho
scoperto che mia madre ha provato ad abortire
quando era incinta di me perché ero il frutto di una sua scappatella.”
rispose
Judy tutta d’un fiato.
Dall’altro
capo del telefono, Finnick non seppe
replicare. Dopo qualche istante esclamò: “Wow… e perché me lo
hai detto?”
“Perché
rispetti un tuo codice d’onore,
Finnick. Sebbene Nick ti avesse spiegato il motivo per cui c’eravamo
lasciati,
hai tenuto la cosa per te. Perciò, credo proprio che manterrai anche
questo
segreto, dal momento che sei fra pochi che ne siano a conoscenza.”
rispose
Judy. “Consideralo come una specie di moneta di scambio. Se mai
dovessi
lasciare Nick un’altra volta, potrai sentirti libero di spifferare
tutto in
giro e distruggere definitivamente la mia reputazione.”
“Non
hai davvero intenzione di lasciarlo un’altra
volta, vero?”
“Non
ci penso neppure.”
“D’accordo,
terrò la bocca chiusa.” rispose Finnick
tenendo fede al suo codice d’onore. “Ora mettimi in vivavoce.”
Judy
non se lo fece ripetere.
“Aprite
bene le orecchie, idioti. Se voi due siete
stati così stupidi da rimettervi insieme dopo tutto quello che è
successo,
allora significa che siete fatti l’uno per l’altra. Perciò non
vi azzardate
a lasciarvi, perché non ho alcuna intenzione di sistemare questo
macello
un’altra volta.” esclamò Finnick con un tono che non ammetteva repliche.
“Ti
amiamo anche noi, Finnick.” esclamarono Nick e
Judy all’unisono prima che lo stesso Finnick interrompesse la
comunicazione.
Nick
posò il cellulare sul comodino. “Mi sorprende che
gli abbia confidato il tuo segreto.” disse sorpreso.
“Nick,
sono impegnata nella nostra relazione a
tempo pieno, ora.” commentò Judy.
“Ah,
sul serio?”
“Beh,
ho capito che preferisco essere sposata con
te piuttosto che con il mio lavoro.” Judy arrossì di colpo quando
capì il
senso di quanto aveva detto. “Non che noi siamo effettivamente sposati
o
qualcosa del genere.”
Impegnati
e sposati. Quelle
due parole fecero scattare qualcosa nella mente di Nick. “Oh!” esclamò
come se
si fosse ricordato di qualcosa di estremamente importante.
“Che
cosa c’è?” gli chiese Judy.
“Carotina,
per caso hai trovato… qualcosa che
ho lasciato qui prima di… andarmene?”
“Cosa,
esattamente?” domandò la coniglietta mentre
scuoteva la testa. “Tutte le tue cose le ho messe in magazzino o… le ho
gettate
via. Scusa.”
“Poco
male, me lo sono meritato. Spero soltanto che tu
non abbia buttato anche… quella cosa.” Nick si alzò dal letto e
iniziò a
cercare per la stanza. “Ci metterò un po’. Dammi solo un momento.”
Nick
iniziò a frugare nei cassetti dell’armadio.
Mentre lo guardava attentamente, Judy si era dimenticata di quanto
fosse in
forma. Era una cosa che aveva sempre apprezzato di lui. “Prenditi pure
tutto il
tempo che vuoi, caro.” disse con un sorriso compiaciuto.
“Adesso
sì che riconosco quello sguardo.”
replicò Nick allo stesso modo.
“Non
l’ho mai perso. Forse mi succede solo
quando sono con una volpe perché… sono pazzamente
innamorata delle
volpi.”
“Lo
prendo come un complimento.” esclamò Nick mentre
guardava in uno dei cassetti. Alla fine, sembrò aver trovato ciò che
cercava. “Non
ci credo. Era ancora lì.”
“Si
può sapere cosa stavi cercando?”
“Una
cosa che avrebbe potuto cambiare il corso
degli eventi.”
“Qualsiasi
cosa sia, dubito che…” Judy smise
all’istante di parlare non appena vide ciò che Nick teneva fra le zampe.
Era
una scatolina rossa. Una di quelle che contengono
un anello all’interno. Nick si avvicinò a Judy, mentre quest’ultima si
copriva
la bocca per l’emozione.
“È…
è quello che…”
“Sì.”
“Nick,
io… non possiamo…”
“Rilassati.”
le suggerì Nick. “Per una volta, non
pensarci troppo. Apri la scatola e basta.”
Judy
stava provando una moltitudine di emozioni
contrastanti, ma ascoltò il consiglio di Nick e aprì la scatola. Quando
lo
fece… vide che era vuota. Non c’era nulla al suo interno.
“Ma
è vuota.”
“Sì,
è così.”
“Nick,
se questa è un’altra delle tue solite truffe…”
“È
un gesto simbolico, Judy.” esclamò Nick
prima di tornare a letto. “In effetti, c’era un anello. Ma l’ho
tolto
perché… non posso ancora sposarti. Il fatto è che… le
nostre vite
sono un gran casino.”
“Allora
non vuoi sposarmi?”
“Ascolta
bene, carotina. La differenza principale fra
Shay e me, a parte la più ovvia, è che io sono stato tuo collega
e i colleghi si danno una zampa per risolvere i loro problemi. Ti
aiuterò a
sistemare tutto. I problemi con la tua famiglia, con i nostri
colleghi,
con l’opinione pubblica… tutto quanto. Dopodiché, questa scatola
conterrà un anello,
ci sposeremo, andremo a vivere in una bella casa,
avremo dei
figli quando saremo pronti, li faremo crescere in salute e
unici al
mondo, andremo in pensione e invecchieremo insieme quando avremo reso il
mondo un posto migliore in cui vivere. Questi sono i termini del
nostro
contratto, Judy. E non sono negoziabili.”
“Uhm…
sono delle condizioni difficili, ma le accetto
tutte.” disse Judy.
Entrambi
furono d’accordo. Si sarebbero sposati solo
dopo aver sistemato le rispettive vite. Infine, Judy ripose la
scatolina nel
cassetto del comodino.
“Ora…
lo sai per quanto tempo siamo stati
separati? Quasi due anni.” commentò Nick prima di riabbracciare
Judy
sotto le coperte. “È durato fin troppo a lungo e ho tutte le intenzioni
di recuperare
il tempo perduto. Fino all’ultimo minuto.”
“Attento,
Nick. Potresti non sapere a cosa stai
andando incontro.”
“A
dire il vero, lo so perfettamente fin dal giorno
in cui ci siamo conosciuti.” esclamò Nick sorridendo. “Ti amo,
Judy.”
“Ti
amo anch’io, Nick.”
“Non
dobbiamo mai più dirci addio.”
“Stavo
pensando la stessa cosa.”
Note
dell’autore: Rieccomi
a voi con la terza parte del
quarto capitolo!
Questa
volta ho ben poco da aggiungere, se escludiamo il fatto che l’autore
della
storia originale ha fatto fuori la povera Shay solo ed esclusivamente
per
ragioni narrative. Perciò… cercate di essere comprensivi, d’accordo?
Come
sempre, vi lascio una serie di link utili:
Profilo
dell’autore della fanfiction originale: https://www.fanfiction.net/u/5554301/Dizzie-HamHam-Writer
Capitolo
IV di Zootopia: True Forgiviness: https://www.fanfiction.net/s/13258091/4/Zootopia-True-Forgiviness
Permesso
dell’autore: https://www.fanfiction.net/pm2/post.php?rid=261359278#last
Pagina
1 di I Will Survive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/I-Will-Survive-01-669500569
Pagina
1 di Born To Be Alive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/Born-To-Be-Alive-01-766176628
Questo
è quanto. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona lettura!