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-Kara’s side-
Sto bene! – le ripetetti all’ennesima volta.
Kara ti ho lasciata indietro, potevi morire, sono stata un’egoista- continuò a giustidicarsi.
Non avrei potuto – dissi togliendo gli occhiali, mentre lei andava a versarsi da bere. Era il momento adatto per dirglielo, ma il suo discorso, sul tradimento di Eve, mi impedì ancora codardamente di dirle la verità, non potevo sopportare di farle del male, anche se sapevo fosse sbagliato.
Con le informazioni che avevo, mi diressi subito dal presidente, come reporter, ma fui trattata da criminale quasi, così con i miei sotterfugi mi liberai delle guardie che mi stavano interrogando e corsi verso la porta ma mi ritrovai difronte la mia sosia con della kriptonite che mi fece collassare al suolo. Al mio risveglio l’altra me , mi era di fronte che armeggiava con un pistola e silenziatore.
Ho visto cosa avevi in Kaznia, le foto con me e Lena, e con mia sorella! –dissi guardandola –Lascia perdere quello che ti dice Lex, puoi essere meglio di così - Lo dicevo a lei, ma era come se lo dicessi a me. Era chiaro che Lex sapesse chi fossi e mi volesse morta, così con abili mosse riuscì a scappare da quel posto, anche se venni ferita. Mi recai da John che estrasse una scheggia dal mio braccio.
Io non ce la faccio più a mentire alle persone più importanti della mia vita John, e adesso per colpa mia sono anche in pericolo. Devo trovare Linda, e impedirle di seguire ancora Lex, convincerla che la sta solo usando.
Credo che la lotta con la Figlia Rossa sia stata la peggiore, dopo quella con Reign, saputo fosse Sam poi, avevo agito di conseguenza, ma lottare con qualcuna che ha il tuo stesso aspetto è assurdo. La kriptonite mi aveva indebolita, così collassai al suolo, priva di vita. Mi risvegliai solo quando sentì la voce rotta dal pianto di Alex e tutto intorno a noi la ninfa vitale riportarmi in vita.
Mi sei mancata così tanto! – dissi lasciandomi abbracciare.
Mi sono ricordata tutto Kara – disse stringendomi – Lena sarà preoccupata! Lei lo sa?- disse guardandomi.
Non sono ancora riuscita a dirglielo, ma non ce la faccio più a tenere il segreto Alex – ero amareggiata.
Oddio eccoti – disse Lena abbracciandomi e tenendomi il viso tra le mani –Dovrei dire ben ti sta, ma non ci riesco – ridacchiò appena – Scusa sono solo molto tesa! –mi baciò dolcemente.
Tranquilla sto bene! – la guardai.
Non sparisci di nuovo vero? Sto iniziando a pensare che tu non voglia sposarmi più o peggio mi tradisca – disse fissandomi negli occhi.
Lena ma cosa dici – intervenne Alex- Non dire assurdità, è solo molto impegnata.
Anche Alex sapeva che era ancora assurdo mentirle. Avrei dovuto parlare a Lena prima del matrimonio, che speravamo di fare non appena fosse finita tutta la situazione con Lex, Lockwood e compagnia.
Lena ricevette un invito alla casa bianca, dato che Lex si era dipinto come l’eroe che aveva salvato l’America dall’attacco di Supergil, e aveva ottenuto una carica nel consiglio presidenziale. Non mi importava cosa volesse fare, ma questa storia doveva finire subito! Così con l’aiuto di Alex, Brainy, che sembrava non essere in se, James, e di John e Nia, all’interno della struttura dove Lex aveva portato tutti gli alieni, entrammo. Lex ed io avemmo lo scontro decisivo, Linda si era fatta scudo per me dalla kriptonite ed era svanita tra le mie braccia e la mia persona si avvolse della sua essenza. Grazie anche alla tuta che mi aveva preparato Lena, riuscì finalmente a liberarmi di Lex, anche se il vederlo scivolare via mi sembrava troppo facile.
-Lena’s side-
Conoscevo troppo bene mio fratello, non sarebbe uscito di scena così facilmente, infatti aveva ripiegato nella nostra vecchia casa. Così lo raggiunsi per iniettarli il serio contro la kriptonite nera, che si aveva assunto qualche giorno prima.
Finisce qui Lex! – dissi guardandolo. Per quello che aveva fatto a me e alla città, meritava solo di morire, ma abbassarmi a tale livello –Morirai solo e malato! –dissi – Non ti scomodare a venire al matrimonio! – dissi voltando le spalle e andando verso la porta. Sentì la voce di Kara e mi voltai, c’erano immagini di lei e me, che andavano distrutte dal raggio che proveniva da lei, la mia fidanzata – Non è possibile! – restai gelata a vedere quelle immagini.
Te lo avevo detto che non sarei stato io a rovinare il matrimonio! Ma la tua fidanzata e i tuoi amici, che ti hanno mentito da sempre e per tanto tempo! – disse beffardo – Anche tu sei sola sorellina, come me!
Va all’inferno Lex! – dissi colpendolo per tramortirlo.
Rinchiusa nel mio ufficio, fissavo il vuoto mentre portavo alle labbra il bicchiere pieno di alcool. Non potevo credere che Kara, mi avesse mentito doveva esserci una spiegazione. Poi la mia mente vagò a quando le avevo chiesto di sposarmi:
Mi ero appena
svegliata, per una volta ero riuscita ad essere prima di lei. Dovevo ammettere
che non le avevo dato tregua la sera prima, l’avevo stremata, per una volta mi
aveva lasciato condurre. Ridacchiai al pensiero andando in cucina ed iniziai a
preparare dei pancakes, una volta messi in pila nel suo piatto, li ricoprì di
sciroppo d’acero e ci aggiunsi un ciuffo di panna, dove sistemai l’anello che
avevo scelto per Kara. Tornai poi a stendermi a letto e la guardai ancora
addormentata, accarezzai il suo naso con la punta dell’indice e la vidi
arricciarlo.
Buongiorno –
sorrise aprendo appena gli occhi- Hai preparato la colazione? – disse
attirandomi a se per un abbraccio.
Per una volta
dormivi, e ne ho approfittato – sorrisi baciandola dolcemente, era il nostro
miglior buongiorno quello, prima del caffè.
Allora non
lasciamo che si freddi! – sorrise e si alzò, la seguì perchè volevo godermi i
momento.
Si fermò
davanti al bancone dove era posato il piatto e mi guardò con una mano sulla
bocca e gli occhi appena arrossati – Lena oddio, sei pazza? – disse tornando a
guardare il piatto e io mi misi davanti a lei dall’altro lato del bancone.
Pazza di te,
si! Credo tu abbia capito! – sorrisi prendendo l’anello e la sua mano – Kara
Danvers vuoi diventare mia moglie? – dissi aspettando una risposta, che non
tardò ad arrivare e così le infilai l’anello all’anulare.
Oddio è
bellissimo e appiccicoso –rise guardandomi.
Mi avvicinai
a lei e portai le labbra intorno all’anello per pulirlo un po’, e fu lì che
Kara mi afferrò per un lungo e poco casto bacio, che fu l’inizio per una
mattinata molto produttivo.
Ricacciai indietro quel ricordo e poggiando il bicchiere ormai vuoto, sulla nostra foto, ne ruppi il vetro. Tradita dalla persona che amavo e trattata come una sciocca dagli amici, per tutto questo tempo, mai e poi mai sarei andata al “mio matrimonio”.