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Autore: roby626    19/07/2019    1 recensioni
Tratto dal testo:
Cordelia Carstairs sposata Herondale si sentiva morire, morire di dolore.
Era sempre stata convita che le cose con suo marito sarebbero migliorate che finalmente avrebbe smesso di essere un’amore a senso unico il suo. Lo amava così tanto in un modo totalizzante e sincero che la consumava, non credeva però che amare troppo una persona potesse fare dei tali danni al cuore. [...]
*Tratto dal testo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cordelia Carstairs, James Carstairs, James Herondale, Lucie Herondale, Matthew Fairchild
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       L'ARRIVO DI LUCIE HERONDALE







Era passato un poco più mese dalla sua partenza, un tempo che le pareva infinito senza suo marito, lontano da casa, da quella famiglia che l’aveva accolta, le mancavano tutti terribilmente, ma era sempre più sicura della sua scelta.

Si era stabilita in un cottage a Birmingham come da piano agevolata dal fatto che che aveva incontrato il caro Magnus Bane in treno per puro caso, cosa lo usasse a fare il treno quando poteva spostarsi come voleva con i portali non l’avrebbe mai capito, lui sosteneva che fosse “più autentico” per lei semplicemente si complicava la vita ma era stato un colpo di fortuna trovarlo, troppo grosso per interrogarsi ulteriormente. 

 

Procedeva tutto in modo tranquillo e la sua routine non poteva che essere delle più soddisfacenti, si allenava da sola con Cortana, visitava il villaggio con il figlio e ogni settimana passava Magnus a trovarla portandole notizie di tutto e tutti tranne che di James, in cuor suo Cordelia sapeva che lui aveva capito, dopotutto era stato lui che lo aveva salvato dal suicidio anni prima causato dal suo amore non corrisposto per la Blackthorn.

Inoltre Birmingham era perfetta per lei e per i suoi studi sui Nascosti, era la città con la più alta concentrazione di lupi mannari dell’Inghilterra e si era stabilita anche qualche fata, ma cosa più importante, non c’erano Shadowhunters.

Dopo una iniziale reticenza era riuscita a farsi amica il capobranco del posto Fenrys Blackclaw un tipo interessante che gestiva la taverna del centro città ma decisamente troppo don giovanni per essere affidabile.

Lo aveva rattoppato dopo averlo trovato accanto alla stalla del retro del suo locale, dopo una discussione con un vampiro di passaggio o almeno così le era sembrato di capire dai segni lasciati. Quando gli aveva chiesto cosa fosse successo le aveva gentilmente detto di farsi i fatti suoi e che l’ultima cosa che gli serviva era una donna shadowhunter impicciona che lo tartassasse con le sue domande. La gentilezza ed il tatto dopotutto erano caratteristici della sua specie…

Quando era tornata il giorno successivo per sincerarsi delle sue condizioni ed il giorno dopo ancora, la voce del fatto che vivesse in città una Shadowhunter con un bimbo piccolo, senza compagno e che si preoccupava della salute del capobranco del posto si era sparsa a macchia d’olio così il Mondo Invisibile del posto l’aveva accettata senza troppe domande. 

Fenrys le aveva anche offerto un lavoro che le occupava poche ore al giorno per gestire i libri contabili della taverna che fungeva anche da locanda, si era interrogata a lungo se l’avesse fatto per sdebitarsi o se avesse effettivamente capito che non si ritrovava esattamente nelle condizioni economiche ideali in ogni caso gli era molto grata.

 

… 

 

Il bussare insistente e cadenzato al portone le aveva già fatto capire chi ci fosse alla porta e le tremarono le mani per la gioia quando apri l’apri: Lucie Herondale, la sua parabatai era finalmente tornata dal suo viaggio con il marito Jesse Blackthorn ed era venuta a trovarla.

Era sulla soglia con il suo abito azzurro cenere da viaggio ed il cappellino di paglia decorato con dei nastri rosa pallido ancorato sotto la gola, i guanti senza le dita di pizzo, l’ombrellino per proteggersi dal sole ed una borsa leggera a mano, la guardo negli occhi sorridendole immensamente grata del suo arrivo e ciò che vide nel suo sguardo decisamente non prometteva nulla di buono:

 - “Per l’Angelo tesoro, ero convinta di essere io quella con la vena drammatica tra le due… su su fammi entrare che ti devo sgridare un po’ …”

 

 

 - “Tu non puoi capire il colpo che mi è preso quando al molo si e presentato lo zio Jem, mi ha dato la lettera dicendomi di leggerla subito e di non tornare all’istituto prima di averlo fatto, Jesse l’ha guardata come se dovesse esplodermi in mano da un momento all’altro … ho mollato loro tutti i bagagli, e dicendogli “Caro torno tra una settimana, affari urgenti tra parabatai” gli ho dato un bacio e sono partita subito, ho preso il primo treno e dopo due giorni di viaggio ti trovo qui che mi apri la porta come se la situazione fosse la più normale di tutte e sorridi …”

Fece una pausa e prese un sorso di te, si erano accomodate nel salottino piccolo ma confortevole e dopo essersi data una calmata dal suo sproloquiare chiese:
 - “Daisy cos’è successo mentre ero via? Perché per quanto io abbia letto la tua lettera centinaia di volte continuo a non capire”

Cordelia non riusciva a parlare, le parole le si erano bloccate in gola, fece un respiro profondo e cercò di incamerare un po’ di coraggio. La guardò negli occhi, era così diversa dal fratello, i capelli non erano color nero notte ma color cioccolato come quelli della madre ed i suoi occhi così azzurri e simili al padre non avevano nulla dell’ambra liquida di Jamie, guardarla le metteva serenità, la fiducia totale che Lucie aveva nel mondo dopo quello contro cui avevano lottato lei e Jesse la colpì come sempre. 

Lei era incrollabile, era l’ancora che teneva Cordelia sulla terra sicura e non la faceva scivolare nel burrone. Buttò fuori le parole come se tenerle dentro la facesse esplodere:

 - “Lucie io ci ho provato, sono già dieci anni che amo tuo fratello con tutto il cuore, sebbene lui non veda altre che Grace” - 

 - “Quella strega ammaliatrice è peggio della sifilide demoniaca” borbotto lei a mezza voce per poi farle un cenno di riprendere il discorso, sarebbe stata zitta.

 - “Sono due anni che ci provo da sposata e non è cambiato nulla, tuo fratello mi vede come una sorella, so che mi vuole molto bene e che non vorrebbe farmi soffrire ma Lu fidati che il suo atteggiamento mi fa stare ancora peggio: rincasava tardi, quasi non ci parlavamo, era sempre nervoso e scostante, lo sai è sempre stato un po’ lunatico, ma faceva il possibile per non starmi attorno e Owen non lo guardava neppure, non un sorriso più del necessario nulla … persino tuo padre è venuto a chiedermi se fosse successo qualcosa, e così non ho retto. Sono sempre stata bene da sola lo sai, non ho mai avuto problemi ad adattarmi così la soluzione migliore mi è sembrata partire, quando ami qualcuno è meglio lasciarlo libero, e chissà magari prima o poi guarirò da questo amore. Insomma, voglio provare a vivere la mia vita lontano da James, sono così pentita di aver accettato quella proposta di matrimonio così sterile di sentimenti. Prima della tua partenza sembrava quasi che ci fossimo avvicinati di più per questo ti è sembrato un filmine a ciel sereno Lu, ma sei stata via tanto e mentre non c’eri le cose sono andate peggiorando. Anche Matt faceva fatica a stargli dietro con i suoi sbalzi d’umore e l’ultima volta che l’ha portato a casa ubriaco, ha chiamato per tutta la notte il nome di Grace, il mio povero cuore non ha retto il colpo sarò sincera, e così in un paio di giorni ho programmato il tutto. Sono stata fortunatissima ad incontrare Magnus Bane in treno, mi deve aver visto talmente sconvolta che mi ha acquistato il cottage e viene a trovarmi una volta a settimana… perciò … direi che è tutto quello che c’è da sapere…”- Aveva le lacrime agli occhi ma non pianse, non una lacrima rovinò il viso della giovane madre. Lucie le poggiò gentilmente le mani sulle sue e le diede coraggio dicendole dolcemente:
 - “Oh mia cara, sarò sincera non credevo che spingendoti ad accettare la sua proposta sarei stata una delle firmatarie della tua rovina, volevo così tanto che fossi mia sorella oltre che parabatai… ma adesso devi farmi vedere il mio nipotino preferito … come sta il piccolo cupcake della zia Lucie?
  
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