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Autore: bluedragon_115    21/07/2019    0 recensioni
Si senti un rumore sordo, poi cominciò tutto. L’inferno si abbatte sulla Terra. Il cielo diventò scuro e lugubre. Sentimmo un fischio poi accadde tutto così in fretta. Venimmo sbalzati in aria da un gigantesco flash arancione. Caddi a terra priva di sensi.
Mi risvegliai … ma Blaid non c’era. Mi alzai – Blaid! Blaid dove sei!?!- nessuno rispose. –oh no- pensai –Blaid … ti ritroverò-. Sentì uno scricchiolio alle spalle, come un bastoncino che si spezzava, impugnai velocemente la spada di Aridel e mi girai, pronta ad attaccare non appena il nemico si sarebbe fatto vivo. Dagli alberi usci fuori una figura alta e slanciata dagli occhi luminosi, il cuore mi batté forte, poi dagli alberi uscì fuori la creatura. Ero pronta ad attaccare, ma mi rilassai e riposi la spada nel fodero, era solo il mio cavallo Kahur, andai da lui per abbracciarlo ma lui addrizzo le orecchie e piantò le zampe a terra – Kahur cos’hai?- feci un passo, poi un altro rumore, impugnai l’elsa della spada, pronta a combattere. Sentì un ruggito provenire dal fitto bosco, poi spuntarono fuori – Cronodog!! – sguainai la spada e mi lanciai all’attacco poi …
Okay forse è meglio tornare all’inizio.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli anni passarono in fretta e ben presto i due ragazzini divennero due splendidi ragazzi di 15 anni. Yal divenne una splendida ragazza, abile nel combattimento con la spada, intelligente, creativa, impulsiva e magnetica. Blaid divenne, anch’esso, uno splendido ragazzo, abile nel cavalcare, sfrontato, impulsivo e solare. Entrambi possedevano un enorme spirito d’avventura e adoravano divertirsi. Nessuno avrebbe mai immaginato che quei due ragazzi avrebbero avuto nelle mani il destino di un intero pianeta.
Erano circa le 5:30 del mattino, mi sentivo strana, come se tutto intorno a me fosse falso, come se la vita che io, Yal, principessa del regno della Luna, avessi vissuto fino ad ora, era solamente uno strano sogno senza risveglio.- Buffo – pensai. Mi alzai dal letto molto lentamente, i muscoli erano ancora doloranti dopo l’allenamento di ieri. Mi sistemai senza fare rumore, non volevo svegliare tutti a palazzo.
Mi svegliai, le 5:30 del mattino, la testa mi girava e una strana sensazione mi perseguitava, come se io, Blaid, principe del regno del Sole, non appartenessi più a questa realtà, come se il mondo intorno a me non fosse vero – Strano – pensai. Mi alzai molto lentamente, la testa mi girava ancora dopo la sbronza di ieri. Mi sistemai senza fare rumore, non volevo svegliare tutti.
- Secondo la “Gran Assemblea” Erendor, dovremo bandirli dal regno per sempre, ma ci deve essere un altro modo per evitare che la profezia si completi, è mia figlia e io non voglio..- non fece in tempo a finire la frase – perché pensi che a me faccia piacere abbandonare mio figlio Alala?!, se lo credi, fidati sbagli di grosso!- Alala rispose alzando la voce – no che non lo credo Erendor! So benissimo quanto tieni a tuo figlio! 

E sai benissimo quanto io  tengo a mia figlia! Blaid e Yal non sono un pericolo- disse Alala a Erendor in modo più calmo – ci deve essere un’ altra soluzione e so che c’è, solo che non ho idea di quale sia, ma di sicuro non è bandirli dal regno.- Erendor guardo in basso e tirò un sospiro, poi alzò gli occhi e vide la faccia determinata e triste di Alala, poi disse – si hai ragione, è solo che ho paura, ho paura di perdere mio figlio, ho paura perché non so quello che ci aspetta, ho paura che accada tutto da capo, ricordi ciò che ha detto Eldor? E se dovesse riaccadere? E se succedesse qualcosa a Yal e Blaid? Oltretutto essendo il re del regno del Sole e tu la regina del regno della Luna, dobbiamo pensare anche al nostro popolo e non solo a noi stessi – sospirò, poi continuò – non so veramente cosa fare Alala – - lo so Erendor, lo so, siamo nei guai e sembra che non ci sia soluzione per risolverli. –. L’aria si fece pesante e claustrofobica, come se dei muri invisibili si fossero formati intorno ai  due sovrani. Gli occhi azzurri di Erendor si fecero lucidi, stava per piangere ma si trattenne, mentre gli occhi marroni di Alala vagavano nel suo pensiero, senza meta ne direzione. Il re guardò l’orologio, segnava le sei esatte del mattino. – io devo tornare a palazzo, ma non preoccuparti Alala, troveremo una soluzione – la regina del regno della Luna annuì, poi Erendor pronunciò una formula:

                                                                    - Himane Ommis Omonia Hus.-

Poco dopo Erendor era scomparso in una cortina di fumo luminosa. Alala rimase per un attimo ferma a guardare, poi si girò verso la finestra. Il cielo era sereno, ma c’era come uno strano alone nell’aria, anche se ciò che si poteva vedere da quella finestra sembrava del tutto normale, le montagne di Cairius, le vallate, il villaggio di Joric, perfino la Foresta Oscura sembrava tranquilla, eppure una sensazione strana continuava a perseguitare Alala, era come se nulla appartenesse più a lei e nulla di ciò che la circondava sembrava reale, era come se tutto fosse solo un gigantesco sogno, ma l’atmosfera che invadeva il regno dava l’impressione che un qualcosa di strano e misterioso stesse per abbattersi su di esso. – Qualcosa sta arrivando, me lo sento … ma che cosa sei? - .

 

  Scesi le scale. Quelle lunghe scale che arrivavano fino alla Moon’s room non mi erano mai sembrate così diverse, sembrava che stessi camminando in un’altra dimensione. Arrivai alla Moon’s room. Il pavimento trasparente di cristallo e diamanti, le stelle che circondavano le pareti, come se stessi nello spazio, le colonne d’argento e i ghirigori tempestati di diamanti, lapislazzuli, ametiste, cristalli di rocca e acquamarina, il Trono Lunare, quel grande trono brillante, a forma di mezzaluna creato con l’energia lunare e le pietre di luna, le quali facevano da catalizzatore energetico. Non riconoscevo più niente, mi sembrava di guardare un film. Cercai di riprendere lucidità ma niente. – forse mettere qualcosa sotto i denti mi farà stare meglio – dissi a me stessa e mi diressi verso le cucine.

...

Attraversai il lungo corridoio che separava la mia camera dalla Solar’s room. Le pareti buie si stringevano a me, o almeno questa era la sensazione che provavo. Mi sembrava di camminare in un lungo e stretto tunnel. Attraversai il portone e mi ritrovai nella Solar’s room. Le alte colonne d’oro, le nuvole e il cielo si stagliavano sul muro. Sulle colonne e sul pavimento c’erano grandi fregi, creati con i rubini, il Trono Solare, così grande e così bello, creato con le pietre del fuoco e l’energia solare. Non lo riconoscevo più, non riconoscevo niente, come se stessi camminando in un’altra dimensione. Cercai di svegliarmi da questo sogno ad occhi aperti, ma non ci riuscivo – chi sa forse se mangio qualcosa mi sentirò meglio – dissi a me stesso e cominciai a camminare verso le cucine.

...

Cercai in giro qualcosa di stuzzicante ma niente, non avevo fame, - che strano -. Una strana sensazione mi assalì, come se dovessi incontrare qualcuno. Istintivamente attraversai il corridoio, poi aprì la porta a sinistra, stavo correndo ora, feci un gesto fulmineo con la mano e la mia spada, la spada di Aridel vi comparse. Aprì il portone e mi fermai di colpo. Ero stupita, non avevo mai visto il giardino del castello 

Così  … - Ma cosa sta succedendo? E’ incredibile non era mai successo prima -. Riposi la spada. – Wow, pazzesco -. Alzai gli occhi. Il cielo era tutto pieno di minacciose nuvole nere come la pece,ogni tanto squarciate da enormi e folgoranti fulmini rosso sangue, li si poteva sentire sfrigolare  tra di loro, sembrava che saltassero da una nuvola all’altra, muovendosi come serpenti minacciosi. Abbassai lo sguardo,il giardino, che era similare ad un boschetto, sembrava una gigantesca foresta, oscura e minacciosa, pronta a inghiottirmi ad ogni mio passo falso. Scossi la testa e mi levai quest’idea. Si alzò un vento fortissimo, e con esso anche varie polveri. Alzai un braccio e mi coprì gli occhi, poi tutto cessò. Delle gocce d’acqua si alzarono dal terreno, sembravano stelle.

...

Entrai nelle cucine e cerai qualcosa di stuzzicante da mettere sotto i denti, ma niente, non avevo affatto fame. Sentì una strana sensazione. Mi girai di scatto e attraversai il corridoio, aprì la seconda porta a destra. Era come se dovessi incontrare qualcuno. Cominciai a correre, battei le mani e la spada di Isium vi comparve. Aprì la porta che avevo davanti. Mi fermai di colpo, ero nel giardino del castello, ma non sembrava lui. – che cos… non è possibile, pazzesco -. Alzai gli occhi al cielo. Era pieno di grosse nuvole nere come la pece, e grossi fulmini rosso sangue che le squarciavano da parte a parte. Abbassai lo sguardo, il giardino era similare ad un cielo in pieno tramonto, con delle nuvole candide al posto dell’erba e con fiori dorati, ma invece che tranquillizzarmi mi metteva ansia, era come se da un momento all’altro sarei precipitato dentro una di queste nuvole. Scossi la testa e lasciai stare quei pensieri, poi, improvvisamente, da terra si alzarono delle gocce d’acqua, sembravano stelle. Il mio stupore fu interrotto da una sagoma alta e luminescente che scomparve tra le nuvole. Impugnai la spada e le corsi dietro. – hei! hei chi sei? Fermo –

Ero sbalordita, non avevo mai visto niente di simile prima – wow, ma com’è possibile che accada tu …- il mio pensiero fu interrotto da un alta sagoma luminescente che camminava in mezzo agli alberi. – hei! hei fermati -. Non mi ascoltava, così impugnai la spada e gli corsi dietro. 

   

   
 
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