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Autore: samek    27/07/2009    6 recensioni
Una mattina Sirius, dopo un nostalgico sogno, viene svegliato da Harry ...
Per tutti quelli che davvero credono che Sirius scambi Harry per James.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Che noia…- sbuffò Sirius

SOMIGLIANZE E DIFFERENZE

 
Quando la gente mi chiede cosa vuol dire amare,
abbasso
gli occhi per paura di ricordare.*

 
-Che noia…- sbuffò Sirius.
James abbassò lo sguardo, osservando gli occhi del suo migliore amico che aveva la testa poggiata sulle sue ginocchia, e per poco non gli sfuggì il boccino con cui stava giocando, mentre oziavano all’ombra del loro albero preferito. –Tu ti annoi troppo facilmente- replicò, passando una mano tra i suoi lunghi capelli.
-Che ci facciamo qui?- domandò il giovane Black.
-Hmm
Bigiamo Pozioni?- replicò Potter con finto fare pensoso, smentito da un ghigno malandrino.
-Perché non ce ne andiamo ad Hogsmeade?- propose Felpato.
-Sì, poi chi li sente Codaliscia e Lunastorta? Già Rem ci tormenterà per aver saltato, anche oggi, le lezioni…- si lagnò, arricciando una delle sue ciocche nere intorno al proprio indice.
L’altro Grifondoro sospirò, poi dopo una breve pausa in cui il frinire delle cicale regnò sovrano buttò lì, con apparente disinteresse: -Ho visto Regulus ieri sera…- abbassando lo sguardo.
-Oh…che ti ha detto tuo fratello?- domandò Ramoso, cercando i suoi occhi di graffite.
-Niente, mi ha ignorato come al solito…ma chi se ne frega…- rispose, gettando un sassolino nel lago –Sei tu il mio unico fratello, Jam. Sei tutto quello che ho…- mormorò, senza guardarlo.
-Ehi, non è vero!- protestò questi –Ci sono anche Remus e Peter, anche loro tengono molto a te- aggiunse, tirandogli la ciocca con cui stava giocando, in modo che finalmente si voltasse dalla sua parte.
Syr
fece una smorfia più che esplicita: -Sai quanto mi irrita Peter, con quella sua vocetta. Remus ed io, invece, non facciamo che litigare, siamo troppo diversi…la verità è che, se non ci fossi tu a tenerci uniti, ognuno andrebbe per la sua strada-.
Stavolta fu James a sbuffare: -Non ti sopporto quando sei così cinico…- ma poi sorrise ed una fossetta comparve sulla sua guancia sinistra –Sai che ti dico, però? Mi vai bene così, mi piaci per quello che sei e tutto il resto non mi interessa, io per te ci sarò sempre…non dimenticarlo mai- concluse, dandogli un buffetto sul naso…

 
-Sirius…Sirius svegliati, dai…- una mano lo scosse gentilmente per la spalla, richiamandolo dal torpore del sonno. Aprì gli occhi di appena uno spiraglio, distinguendo vagamente una chioma d’incasinati capelli neri.
-Hmm…ancora cinque minuti, Ramoso…- borbottò confusamente, per poi svegliarsi di colpo e mettere a fuoco l’immagine del viso impietrito di Harry.
-Harry, scusami…tuo padre era l’unico che riusciva a svegliarmi senza rischiare di venire azzannato ed avete una voce simile, così io…- sbadigliò, ripensando al sogno appena fatto e sorridendo malinconicamente, poi però si rese conto dell'espressione ancora ferita del suo figlioccio e le parole che Molly Weasley aveva pronunciato la sera prima riaffiorarono alla sua memoria:
Lui non è James!”
-Oddio, Harry…non crederai che io ti scambi davvero per tuo padre?- domandò incerto, posandogli una mano sul braccio, ed il ragazzo si mordicchiò un labbro, scuotendo il capo con fare poco convinto. –Credimi, nessuno più di me sa quanto tu somigli a James ed è però altrettanto cosciente di quanto tu NON sia lui…- biascicò, imbarazzato ed in difficoltà. Per Merlino, lui proprio non ci sapeva fare con le parole! –Io…sono cosciente di essere il tuo tutore, ma non sono capace di comportarmi come un padre…non l’ho neanche mai avuto, un uomo degno di essere chiamato “padre”…- ammise –Azkaban mi ha portato via dodici anni, il tempo in cui sarei dovuto “crescere” e, di fatto, non sono poi troppo diverso da quando avevo vent’anni ed anche allora non ero molto maturo…James era diverso da me, mentre io andavo in giro a fare il playboy, lui stava mettendo su casa e… la notte in cui i tuoi genitori morirono, io persi tutto. Esattamente come te, io persi la mia famiglia ed ora mi rimani solo tu- sussurrò prendendo il suo viso tra le mani –James, per me, era tutto. E' stata la prima persona a mostrarmi affetto, ad accettarmi per ciò che sono, era il mio pilastro, il mio unico sostegno…quindi vedi, per quanto mi manchi, non potrei mai confonderlo con altri. Ho bisogno di ricominciare, Harry, e credo che più che un genitore, per te, potrei essere un fratello ed un confidente, perché la verità è che ho ancora bisogno del mio migliore amico, ho bisogno di maturare- ammise. Dopo questa confessione Sirius rimase in silenzio per qualche minuto e poi, con voce piu' ferma, riprese -Credimi, per quanto sia felice di vedere che tu gli assomigli tanto, per me sei solo “Harry” e nessun altro…okay? Io non so se sarò mai un buon padre, come lo sarebbe stato lui…Scusami se non sono all’altezza delle tue aspettative e dei tuoi bisogni. Nonostante ciò io spero, però, di poterti aiutare a crescere- concluse con un sorriso sghembo.
Il figlioccio ricambiò il sorriso ed una deliziosa fossetta si formò sulla sua guancia sinistra: -Non preoccuparti Sirius, a me vai bene così, mi piaci per quello che sei- lo rassicurò.
Black ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli e scosse il capo divertito ed imbarazzato, prima di abbracciarlo di getto: -Io adoro voi Potter, davvero, non so che farei senza di voi- mormorò, mentre il ragazzo ricambiava la stretta con fare impacciato.
-Eri venuto qui per qualcosa?- domandò poi, scostandolo appena da sé.
-Sì, la signora Weasley ha bisogno di te per disinfestare un armadio al secondo piano e poi…volevo chiederti una cosa- sussurrò –Però dovrebbe restare tra noi- aggiunse subito, con aria da cospiratore.
Felpato ghignò compiaciuto: -Di che si tratta?- chiese curioso.
-Mi insegneresti a diventare un Animagus?- propose Harry ed il suo padrino s’illuminò.
-Sicuro! Ma non posso garantire sul risultato, potresti diventare un leone così come un vermicolo ed in tal caso non contare su di me per tenerti lontano dalle grinfie di Fierobecco!- scherzò, facendo ridere il moretto –E poi ti troveremo anche un degno soprannome!- gli strizzò l’occhio, dandogli un buffetto sul naso.

FINE.

*La frase d’introduzione è di Jim Morrison.

Momento AutoPimping: Oggi ho pubblicato, anche una ficcina su Sherlock Holmes, rigorosamente Slash (o Yaoi, se preferite). Se siete appassionate/i al fandom, mi piacerebbe avere un vostro parere. Si chiama “Tra le Righe”.

 

 

 

 

 

   
 
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