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Autore: Cromatic Angel    22/07/2019    1 recensioni
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un anno prima

 

La voce di mio padre era così tranquilla mentre mi raccontava la storia della famiglia di Noah. Certe cose accadono solo nei film romantici o di fantasia, non mi sarei mai aspettata che anche nella realtà potesse esistere una cosa del genere.

Digerivo quelle parole come fosse fiele, e fu così che iniziai a sentirmi sbagliata e fuori posto. Il mio masochismo ancora una volta mi aveva portato a confermare la mia fermezza nel non legarmi con il sesso opposto in modo così intimo e profondo, ma forse non era solo questo, forse ero così egoista da non voler soffrire e da non voler mettermi in gioco per provare ad essere felice.

«Grazie papà» deglutì con difficoltà cercando di trattenere il più a lungo possibile le lacrime, almeno fin quando non avessi chiuso la videochiamata con mio padre. 

«Che farai adesso?» i suoi occhi erano così dolci ed apprensivi, che se fosse stato lì con me mi avrebbe cullata tra le sua labbra, mentre mi dava baci delicati sui capelli, lo faceva sempre quando mi sentivo sola e triste, ma questa volta volevo essere forte e non farlo preoccupare più del dovuto «Cercherò di capire chi sia davvero Noah» mi sforzai di sorridergli, ma quel sorriso non arrivò ai miei occhi e probabilmente anche lui se ne accorse

 

 

Oggi

 

La sabbia ricopriva le mie converse.

Fissavo il mare cercando tranquillità. 

Eravamo arrivati da una ventina di minuti e ancora non avevo dato nemmeno un morso al mio panino, Noah accanto a me, invece, ne aveva divorati due e adesso mi fissava «Dovresti mangiare, sai? l’anoressia è una cosa seria» mi voltai e lo vidi sorridere mentre ingoiava rumorosamente «Per essere uno di stirpe nobile dovresti sapere che non è educato parlare con il cibo in bocca» addentai, con poca voglia il panino al prosciutto. Noah inarcò un sopracciglio e mi sorrise, ma non replicò tornò a fissare il mare « Sai, venivo spacco qui a Crosby, queste statue sono state la mia unica compagnia per molti anni, per alcuni sono un pò macabre, ma per me invece no, mi danno tranquillità» sorrise al mare, ho sempre amato quel sorriso, mi faceva sentire a casa.

Presa da non so quale raptus mi alzai e mi chinai verso lui, lo bacia prendendogli il viso tra le mani, lo baciai intensamente, come se non ci fossimo mai allontanati e lui ricambiò tirandomi su di sè dai fianchi, mi strinse forte e quando staccammo le nostre labbra le une dalle altre ci fissammo dritto negli occhi, dicendoci tutto quello che avevamo dentro con un solo sguardo, sì perché la sua anima per me era così limpida da non avere segreti.

 

 

Un anno prima

 

 

Sentì bussare alla porta, mi alzai dal letto e corsi ad aprire «Ciao» mi feci da parte e lui entrò «Perchè questo viso grigio?» mi chiese sedendosi ad una delle quattro sedie del tavolo «Devo parlarti» mi affrettai a dirgli senza pensarci troppo o con giri di parole inutili, feci il giro del tavolo e mi sedetti di fronte a lui che corrucciato mi fissava «È per il bacio dentro la serra? Bekk non ti ho richiamato perché pensavo che volessi spazio, perché ho capito che sei…».

«Taci per favore» lo interruppi bruscamente «Non è per il bacio» respirai profondamente « So perché sei venuto a vivere qui» il suo sorriso si spense e si irrigidì.

Ci fu un silenzio imbarazzante e poi si alzò, rimettendo la sedia al suo posto «Allora sarà meglio che vada» si voltò e si diresse verso la porta «Se adesso esci da quella porta, allora può scordarti per sempre di me» non si voltò, rimase fermo dandomi le spalle, mi alzai e mi diressi verso di lui «Voglio sentire la tua versione, ascolto sempre entrambe le campane prima di decidere» si voltò verso di me «La mia storia non ha un lieto fine e sono certo che la persona che ti ha raccontato tutto ti abbia detto la giusta versione dei fatti, quindi non occorre che lo faccia anche io» era diventato di marmo, senza alcuna espressione, mi sovrastava con la sua freddezza «Io non so del perché tu in così poco tempo mi abbia cambiata, mi abbia portata a sentire certe emozioni che per tutta la vita ho tenuto lontano, ma quando sto con te voglio provarle, sento un brivido e un senso di pace. E se per continuare a stare bene devo accettare il tuo passato, allora lo farò. » gli tesi la mano, la guardò come fosse ricoperta di sterco, poi guardò me e si avventò sulle mie labbra, divorandole ed in quel momento tornai a vivere.

  
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