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Autore: Tenue    23/07/2019    2 recensioni
[Taekook] [AU]
Taehyung si ritrova in cura in una clinica psichiatrica a causa della sua eccessiva empatia, che lo porta ad immedesimarsi fin troppo in ogni persona gli stia accanto, specie nei momenti peggiori. Proprio per questa sua caratteristica che non riesce a controllare, cerca di stare il più solo possibile e soprattutto chiede esplicitamente di non avere compagni di stanza. Tuttavia un giorno si ritrova in camera un ragazzo che non riesce a parlare a causa di qualcosa che lo blocca e i medici vogliono che sia proprio Taehyung, vista la sua bravura nel comprendere le persone, ad aiutarli a capire cosa c'è che non va.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno faceva parecchio freddo e Yoongi non era mai stata persona da sopportare temperature troppo basse. Si strinse di più nella felpa, cercando i scaldarsi, mentre si dirigeva verso lo sportello dell’infermeria.
-Min Yoongi.- Lo chiamò ad alta voce Hoseok e non appena lo vide arrivare gli fece un grande sorriso –Buongiorno.- lo salutò allegro.
Yoongi accennò un piccolo sorriso prima di prendere il bicchierino di plastica che l’infermiere gli porgeva; Hoseok in fondo era una delle pochissime persone con cui andasse affettivamente d’accordo lì dentro. Ingoiò le due piccole pillole che aveva nel bicchiere e lo tornò, aprendo la bocca per far vedere di averle mandate giù.
-Bene bene, ah, e ricordati che questo pomeriggio hai un’ora di terapia con il dottor Park.-
-Si si… certo.- Mormorò Yoongi distratto.
Hoseok si sporse in avanti appoggiandosi allo sportello –Ho sentito che ieri non sei andato al primo giorno del corso scolastico.-
-Non mi andava.-
-Seokjin non è stato affatto felice di sentirlo.-
-Si bhe, me ne farò una ragione.-
-E oggi pensi di andarci? Le lezioni iniziano tra un quarto d’ora.-
-Mmh.- Il ragazzo si appoggiò allo stesso muro dal quale sbucava lo sportello dell’infermeria e Hoseok dovette sporgersi un po’ di più per continuare a guardarlo mentre parlavano.  Yoongi puntò gli occhi sulla finestra dal quale scorse il cielo coperto dalle nuvole scure –Ma è in arrivo un temporale?-
-Eh si. Così diceva il meteo di ieri.- Sospirò Hoseok, controllando l’elenco per vedere di aver dato a tutti le medicine –Vediamo... Ah, Kim Taehyung!- Chiamò.
-Ah, mi raccomando.- fece Yoongi prima di andarsene –Se il temporale arriva sta notte fareste bene a dare i sonniferi a Taehyung. Se no chi lo sopporta quello a lamentarsi tutta la notte.-
-Certo, certo, non preoccuparti Yoongi.- Disse per poi sorridere a Tae che si era appena presentato davanti a lui.
 -Buongiorno Hoseok, ciao Yoongi-hyung.-
-Ecco qui, mandale giù.-
Yoongi si allontanò facendo giusto un cenno della mano e incamminandosi verso la biblioteca.
Taehyung nel frattempo si era steso su uno dei divanetti della saletta, lasciando cadere su uno dei tavolini lì accanto tutto il materiale scolastico che si stava portando dietro. Sentiva gli altri ragazzi camminare e parlare nella stanza attorno a lui ma non ci faceva molto caso. L’unica conversazione a cui prestò attenzione era tra una delle ragazze ricoverate e Hoseok, lei convinta che l’infermiere fosse suo marito o qualcosa del genere e lui che cercava di riportarla alla realtà, con la sua solita calma. Li aveva ascoltati per lo più perché la ragazza parlava a voce molto alta.
Sentì dei passi dietro di lui avvicinarsi e alzando lo sguardo incontrò la faccia di Namjoon sopra di sè.
–‘Giorno.- Lo salutò lui sorridendo lievemente. Tae non si mosse dalla sua posizione ma lo salutò a sua volta.
-Sei pronto ad un altro giorno di scuola?-
-Qualunque cosa pur di distrarmi.-
Namjoon scoppiò a ridere –Ero convinto che mi rispondessi “non proprio” o qualcosa di simile.-
Tae si rigirò tra i cuscini –Abbiamo perso la nostra sintonia, non va bene.- Disse ridendo.
-Non riesco più a leggerti il pensiero- commentò Namjoon –Non va bene per niente.- Gli tirò una sonora pacca sulla spalla e Tae mugugnò fintamente infastidito, girandosi a pancia in giù.
-Dai alzati, che andiamo a lezione-.
Tae si mise seduto e con calma si stiracchiò. Raccolse velocemente le sue cose e si incamminarono assieme.
-Jungkook?- chiese dopo un po’ Namjoon.
-Ha detto che andava da solo.-
-“Detto”?-
-“Scritto”.- Si corresse Tae.-
-Come mai?.- Chiese l’altro aggrottando le sopracciglia.
-Non lo so, dopo aver preso le medicine allo sportello ha scritto che si avviava verso la classe da solo. Ha anche scritto di non preoccuparmi e che voleva solo un po’ di tempo per pensare.-
-Pensare?-
-Non chiedere. Comunque era tranquillo, non era infastidito né niente, tutti a volte abbiamo bisogno di stare da soli.-
-Mah.- Namjoon alzò le spalle –Se tu dici che era tranquillo io ti credo.-
-Non è vero.- Si fermò all’improvviso Tae –Tu sei preoccupato.-
Namjoon rise nervosamente –Cosa?-
-Sai che con me non funziona mentire, lo vedo che hai qualcosa che non va. Tu sei preoccupato.-
-E per cosa dovrei esserlo?-
-Hai paura che lui diventi come te.-
L’altro alzò gli occhi al cielo –Questo non è vero.-
Tae sorrise e inclinò la testa di lato –Non hai nulla di cui preoccuparti, la situazione di Jungkook non è grave, sto lavorando sul suo problema molto lentamente per fare tutto al meglio, per questo non ha ancora mostrato segni di miglioramento. Ma il suo è un problema temporaneo, ha solo qualcosa che lo blocca dal parlare.-
-Solo qualcosa che… lo blocca? Tae tu sei il primo che dovrebbe capire che quel ragazzo non sta bene. Che ha qualcosa di serio.-
 -Ha solo un blocco.- Ribadì Tae.
-Un blocco che non gli sta facendo spiccare parola da settimane. Non è una cosa normale, okay? E comunque tu non sei uno psicologo, non dovresti occuparti tu di lui.-
-Ma solo l’unico a cui si è avvicinato almeno un po’. Senti, non mi farà del male, okay? Parli come se fosse disturbato.-
Namjoon fece per rispondere, ma decise di rimanere in silenzio.
-In questo posto- continuò Tae –Curano anche quelli che hanno qualcosa di lieve, non vere e proprie patologie, tipo me, no?-
Namjoon non rispose di nuovo.
-Andrà tutto bene. E ora smettila di agitarti, che se no viene l’ansia pure a me.- Gli sorrise, per poi precederlo in classe.
 
 
Erano da poco passate dieci di sera quando Yoongi uscì da camera sua dirigendosi verso quella di Tae e Jungkook. Fuori aveva da poco cominciato a piovere e il meteo che aveva guardato prima alla televisione prevedeva brutto tempo tutta la notte. Bussò piano per non farsi sentire da nessuno, sapeva che se gli infermieri lo avessero trovato fuori dalla sua camera dopo il coprifuoco lo avrebbero chiuso a chiave le notti seguenti. Tae gli aprì la porta e dopo essersi guardato attorno gli porse un fazzoletto con dentro le pillole che gli avevano dato quella sera.
Yoongi sorrise –Hoseok non ha controllato questa volta?- Chiese afferrando il fazzoletto.
-Ho nascosto la pillola sotto la lingua.- Spiegò –Spero tu non sia schizzinoso.-
-Affatto.- Rispose Yoongi e Tae lo guardò aprire il fazzoletto, prendere le pillole e buttarle giù senz’acqua, ma solo tramite la saliva.
-Come mai a te non danno i sonniferi se hai problemi a dormire?- Chiese Tae.
Yoongi indugiò su cosa rispondere, ma si fidava abbastanza di lui da dirgli la verità –Una volta ne ero dipendente.- Rispose –Ma non le prendo da più di un anno. Ora sono in grado di regolarmi- si affrettò ad aggiungere.
-Però adesso hai comunque problemi a dormire, no?- Chiese Tae sinceramente preoccupato per lui.
-Ho incubi ogni notte. Di quelli che non ti fanno più riaddormentare. Ma per Park non sono abbastanza gravi a quanto pare.- Alzò le spalle.
Per un momento, Tae si chiese se non fosse per quello che Yoongi fosse tanto scontroso durante il giorno; esitò un attimo per poi prendere coraggio e inaspettatamente stringerlo in un abbraccio e l’altro, confuso, rimase immobile –Che stai facendo?-
-Ti abbraccio?- Rispose sconcertato Tae.
-Okay.- Disse incerto Yoongi –Grazie, credo.-
Tae sciolse l’abbraccio sorridendo –Mi hai appena ringraziato?-
-Per i sonniferi.- Chiarì –Comunque… domani dopo pranzo vieni nella saletta dell’ala est, quella al terzo piano. Così parliamo.- disse lanciando un velocissimo sguardo a Jungkook steso sul letto nella loro stanza.
-D’accordo. Grazie Yoongi-hyung.-
-Niente… Buonanotte.- Disse girandosi verso la sua camera.
-Notte Yoongi.- fece Tae, rientrando in camera.
 
 
Un lampo squarciò il cielo e per un istante la stanza s’illuminò completamente. Pochi secondi dopo Tae e Jungkook avvertirono un tuono particolarmente vicino, poi con loro restò solo lo scroscio insistente della pioggia. Jungkook era steso nel letto sotto le coperte ma non aveva per niente sonno, se non fosse stato per il fatto che anche Tae sembrasse voler dormire avrebbe acceso la luce e si sarebbe messo a leggere, anche perché gli piaceva leggere sentendo il suono della pioggia. La stanza s’illuminò all’improvviso di nuovo, solo per un istante, e sentì Tae nel letto accanto rannicchiarsi ancora di più e tremare leggermente. Quando arrivò il tuono Jungkook decise titubante di avvicinarsi all’altro e gli porse il quaderno.
“Hai paura?”Gli indicò la frase.
Tae spostò di poco il braccio dal suo viso e Jungkook notò che la sua solita espressione allegra era totalmente sparita. Tae forzò un sorriso, ma l’altro capì che era spaventato.
-Non sono… Non sono i tuoni a farmi paura. Di solito sono quelli che spaventano le persone.- Mormorò –Neanche i fulmini mi fanno paura, sono… i lampi. Mi terrorizzano sul serio, perché non è normale che la luce sia spenta e la stanza si illumini di botto, okay? Non è normale. È tutto silenzioso e poi la luce si accende e si spegne, a caso, è come negli incubi, non è normale. Non è normale.-
Tae tirò su col naso e Jungkook si chiese se non stesse per piangere; anche la sua voce si era fatta più incrinata. Lui era rimasto in piedi, ricurvo su di lui fino a che non arrivò nell’ennesimo lampo e non vide Tae coprirsi la testa con la coperta. Jungkook allora si stese dietro di lui; fortunatamente Tae era girato sul fianco ed era quasi del tutto contro al muro, in quel modo c’era spazio e Jungkook riuscì a rannicchiarsi dietro di lui e a passarli una mano sulla schiena. Tae smise di tremare e dopo un po’ sembrava già un po’ meno rigido.
-Sai…- cominciò dopo un po’-Se guardi fuori anche il cielo si illumina completamente in un secondo con i lampi. Una volta c’è ne sono stati così tanti di seguito che sembrava che il cielo stesse lampeggiando come un dannato allarme. Ricordo che mi fece così tanta impressione che per poco non gridai.- Jungkook non lo vedeva in viso, ma ebbe l’impressione che Tae stesse sorridendo mentre parlava –Anche quando provavo a distogliere lo sguardo, a fare altro, sapevo che il cielo fuori stava ancora lampeggiando. Lo so che è una cosa stupida. Insomma è… solo il cielo o la stanza che si illumina però è… anormale.-
Tae nascose il viso nel cuscino, mentre le sue mani erano premute a livello dello stomaco. Sentì Jungkook stringersi di più a lui e all’improvviso la sentì la sua mano tra i capelli. Jungkook gli stava passando dolcemente le dita tra le ciocche soffici, prendendo i capelli della sua frangia e portandoli indietro.
Dopo pochissimo tempo Tae si accorse di non sentire più l’ansia; il fastidioso blocco che sentiva a livello delle stomaco si era improvvisamente sciolto, a sostituirlo c’era una sensazione molto più piacevole.
-Nessuno mi crede mai quando lo dico.- aggiunse poco, non appena sentì le braccia di Jungkook circondarlo mentre lo abbracciava da dietro –La cosa peggiore è quando le persone iniziano a trovarmi fastidioso. Sai, io ho tante cose che mi fanno paura, e sono tutte cose che le persone trovano perfettamente normali. È questo il problema. Quando ne parlo le persone si stufano dopo poco perché non riescono a capirlo, mi dicono che sono stupidaggini. E io mi sento di troppo, fastidioso, seccante… noioso. E questo non fa altro che peggiorare le mie fobie.-
Taehyung inspirò portando le mani sopra quelle di Jungkook, congiunte sulla sua pancia –E bello essere capiti da qualcuno.-
Un altro lampo illuminò all’improvviso la stanza e Tae per la prima volta si accorse che non riusciva fisicamente a provare ansia. Nella sua pancia si era formata una sensazione del tutto nuova, piacevolissima, che gli scaldava l’intero corpo; era tanto forte che non c’era alcuno spazio per la stretta ferrea dell’ansia.
Tae percepì che anche Jungkook provava lo stesso.
 
 
Quando Taehyung si svegliò si accorse di un insolito peso sopra alla sua spalla e qualcosa attaccato a tutta la parte sinistra del suo corpo . Girò di poco il viso e vide Jungkook completamente schiacciato contro di lui, con la testa poggiata sulla sua spalla. Osservandolo bene non sembrava neanche lui, i capelli corvini e sempre lisci avevano preso una forma stranissima, in più dalla sua bocca socchiusa Tae vedeva uscire un rivolo di saliva.
Si staccò piano da lui e allungando il braccio verso il comodino afferrò la sua sveglia e la girò verso di sé. Segnava le cinque e mezza del mattino.
Tae la rimise a suo posto e si rinfilò di nuovo sotto alle coperte. Non riuscii effettivamente a riaddormentarsi, rimase per lo più in uno stato di dormiveglia. Era come se sentisse il bisogno di rimanere in allerta, a causa del fatto che, pochi minuti dopo a quando aveva visto l’ora, Jungkook aveva cominciato a muoversi nel sonno. All’inizio non ci aveva fatto caso, sembrava si stesse solo sistemando meglio accanto a lui, ma dopo un po’ Tae si accorse che cominciava ad agitarsi.
Lo abbracciò e lo strinse contro al suo petto, e in quella posizione sembrava calmarsi almeno un po’; Tae era effettivamente troppo stanco per cercare di svegliarsi del tutto e pensare a qualcos’altro da fare, perciò si limitò a tenerlo stretto e a sperare che non facesse sogni troppo brutti.
 
Era rimasto in uno stato di dormiveglia per circa un’ora prima di addormentarsi sul serio, ma ad ogni modo la sua sveglia era suonata alle sette ed esattamente dieci minuti dopo l’infermiera era velocemente  passata nella loro stanza a controllarli.
Tae si era accorto del fatto che Jungkook, appena sveglio, era rimasto ancora un po’ di tempo accoccolato contro di lui prima di alzarsi e tornare al suo letto, ma non disse nulla e si limitò ad alzarsi e a prepararsi.
Infilò la maglietta e mentre se la sistemava la sua attenzione venne catturata da Jungkook che dopo essersi pettinato i capelli di era fermato davanti al suo comodino. Aveva allungato la mano verso il quaderno, ma anziché prenderlo lo toccò solamente, tenendo premute le dita per pochi secondi, staccò la mano e poi lo fece di nuovo con l’altra. Jungkook sembrava immerso nei suoi pensieri, il suo corpo era rilassato, ma non appena alle sue spalle sentì Tae spostarsi sussultò e si allontanò velocemente dal comodino. Tae non ci fece troppo caso, ma gli venne un po’ da ridere quando notò come il suo compagno di stanza fosse effettivamente una persona disordinata ma non lo desse a vedere. Jungkook era sempre in ordine quando usciva, si guardava allo specchio ogni mattina e non usciva mai se non si era sistemato i capelli e i vestiti, ma al tempo stesso Tae aveva notato che le sue cose restavano sempre in disordine sul suo letto e sui suoi mobili. Nella loro stanza c’era una scrivania, ma la usava praticamente solo Jungkook e sopra aveva lasciato una marea di libri, cartacce, vestiti e persino un asciugamano, che si dimenticava puntualmente di mettere via. Tae lo sapeva che non lo faceva apposta, trovava semplicemente strano il contrasto.
Jungkook era uscito dalla stanza per andare in bagno, ma prima di raggiungerlo Tae decise di andare a vedere come stava Yoongi e uscì in corridoio, ma prima che potesse bussare alla sua porta Namjoon gli si era parato davanti.
-Hey- lo salutò e Tae gli sorrise.
-Hey, oggi sei di buon umore.- constatò e notò che Namjoon tratteneva a stento un sorriso –Si, bhe, Park ieri mi ha detto che sto migliorando molto. Ho avuto l’impressione che volesse dirmi altro e che si fosse trattenuto. Magari uscirò fra poco.-
-Questo è fantastico!- esclamò Tae.
-Si, insomma. Tu mi mancherai da morire, e prometto di venire a trovarti...-Namjoon si appoggiò al muro e prima che Tae potesse dirgli niente lo precedette –Certo, lo so che non mi ha davvero niente, ma io ci spero.-
-Ma tu sei migliorato Namjoon.- rispose Tae –Non hai più attacchi, sei palesemente più stabile. Ed è un bene, perché finalmente riusciamo a stare vicino come prima.-
Namjoon lo guardò –Senti Tae, comunque mi dispiace per ieri.-
-Eh?-
-Si insomma, quando abbiamo parlato di Jungkook. Sappi che ho detto quelle cose solo perché mi preoccupo per te.-
Lo sguardo di Tae si addolcì –Lo so. Per questo mi trovo bene con te, sei una persona buona. Anche quando dici qualcosa che non mi piace sentirmi dire, so che lo fai per il mio bene. Non me la sono mica presa.-
Namjoon gli diede una pacca sulla spalla –Tu non te la prendi mai.-
-Capisco sempre il perché le persone fanno ciò che fanno.-
Namjoon sorrise abbassando lo sguardo per un attimo, poi si ricordò di una cosa –Comunque dopo pranzo devo farti vedere una cosa.- S’illuminò all’improvviso.
-Dopo pranzo… Yoongi doveva parlarmi a quel…-
-Allora dopo. Starò in biblioteca, tu appena hai fatto vieni a cercarmi, okay?- Tae ricambiò il sorriso –Okay.-
Poi vide Namjoon sparire in corridoio e lui rimasto solo, prese un lungo respiro. Andò a bussare alla camera di Yoongi, ma non rispose nessuno, nemmeno il suo compagno di stanza.
“Non fa nulla” pensò “lo vedrò pomeriggio in ogni caso.”
  
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