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Autore: cin75    23/07/2019    4 recensioni
Ho sentito questa canzone e non so....gridava J2 in ogni nota e in ogni fraseggio. L'ho fatta sentire ad un'amica e lei: "Cavolo!! l'hanno scritta per loro. Ora scrivi tu!!" e così è nata questa storia in due parti.
Spero vi piaccia!!!!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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N.d.A: Lady Castiel, questa è tutta per te.
P.s.: https://www.youtube.com/watch?v=zMaWeTOCUWs
Versione studio-live, perché mi sembrava più...sexy!!
:)
 

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I due ragazzi, ignorandolo, erano finalmente rimasti soli. 

Quella maledetta festa di compleanno si era protratta più del dovuto.
Erano le due di notte e Jared si guardava frustrato in giro ad osservare il casino che, i suoi ben più che alticci amici , si erano lasciati dietro.
“Dio!! che caos!” esclamò credendo di essere solo, quando sentì lo scrosciare dello scarico del bagno.
Curioso allungò il collo verso la porta e poco dopo vide uscire Jensen.
“Ohw!! ci sei tu?? pensavo fossero andati tutti via!!” fece senza fastidio , però.
“Sì, scusami ma prima di andare avevo bisogno di usare il tuo bagno. Non volevo...”
“Ma no!! figurati. E’ il male minore!!” esclamò allargando le braccia e mostrando il campo di battaglia.
Jensen sorrise e comprese. Era davvero una piccola rappresentazione della disfatta di Waterloo.
“Senti, Jared...io domani non lavoro. E da quello che ho capito anche tu non...”
“Sì, giorno libero…..” e poi sospirò ancora. “...che passerò a fare la brava casalinga invece di fare quello che avevo in mente!!”
“No, se adesso mi permetti di darti una mano.” si offrì senza problemi.
“Ma...”
“Ascolta, rimettiamo in forma questo soggiorno e la cucina e poi mi offri il divano per  qualche ora di sonno!”
“Oh, andiamo!! non posso farti fare una cosa del genere!”
“Infatti sono io che mi sto offrendo. Tu non mi hai chiesto di fare niente. Devi solo accettare!”
“Accetto!!!” fece senza pensarci e con entusiasmo. “Però...”
“Però?” chiese sorpreso Jensen.
“Non hai nessuno a casa che ti aspetta o che devi avvisare.”
“Se ci fosse stato, non sarei venuto alla tua festa da solo!” rispose facendogli l’occhiolino.
Jared arrossì, perché aveva inteso che Jensen era single e quel  “se ci fosse stato” ne era stata una conferma.

Ok! Ok! Basta.
Quello non era il momento.
Ora si era ripromesso di riordinare tutto, aiutato dall’amico.
Sì! L’amico...Single. Senza una relazione. Libero.  Jensen!!
E Jensen era a casa sua. Ed erano soli. 

E lui si sentiva come un adolescente accanto al ragazzo che gli piaceva e che gli piaceva sempre di più tanto da non spiccicare una sola parola intelligente per andare avanti in quella conversazione.
“Ok!” lo salvò Jensen. “Dimmi dove trovo le buste di immondizia. Io mi occupo di bottiglie e cose varie. Tu dichiara guerra a piatti e bicchieri di plastica, vedrai che vinceremo la battaglia.” fece entusiasta di quel suo piano di guerra.

In quel paio d’ore che passarono a riassettare tutto, i due parlarono dei progetti del giorno dopo di Jared.
Del fatto che il giovane , si sarebbe voluto alzare tardi. Fare una bella colazione alla sua caffetteria preferita. Andare in centro dopo pranzo perché in una libreria del corso c’era in vendita l’ultimo capitolo di una trilogia di cui si era appassionato.
“E come si chiama?!” chiese Jensen curioso.
“La trilogia si chiama : “Il primo cercatore di angeli” e questo che voglio comprare è il capitolo conclusivo : “Lo scrigno degli Arcangeli”!” fece con entusiasmo.
“Wow!! che entusiasmo. Deve piacerti sul serio l’argomento.” azzardò Jensen, mentre richiudeva l’ennesimo bustone nero.
“E’ una bella storia, niente alla Brown o Tolkien, ma sai!?! quando ci sono gli angeli, demoni e soprannaturale di mezzo...io mi ci appassiono!”
“Hai detto... ultimo capitolo?!”
“Sì. Il primo si intitola “L’inizio” . Il secondo “Passaggio per l’Inferno”!”
“Inquietante!”
“No, ma abbastanza ansiogeno!!”
“Mi stai mettendo quasi quasi curiosità!” affermò Jensen, stringendo appena gli occhi in un’espressione di curiosità.
“Posso prestarteli, nel frattempo io leggo il terzo!” si offrì sorridente Jared e con un altrettanto sorriso radioso, Jensen accettò.
“Quindi , sosta in libreria e poi?!” riprese il discorso Jensen aprendo un’altra busta.
“Niente di che. Il parco, una panchina, un po’ di sole. Insomma godermi semplicemente la giornata.”
“Magnifico.. magnifico programma!” convenne l’altro.
E poi piano, tirandosi dietro la busta mezza piena di altri tovaglioli e cartoni di pizza vuoti, si avvicinò a Jared, seduto sul bordo del divano, che con fare decisamente stanco, infilava altra spazzatura nel suo di sacco.

Jensen si fermò davanti al giovane che rimaneva comunque con lo sguardo basso e fermo verso l’apertura della sacca di plastica. Quasi avesse paura di guardare chi aveva di fronte.
Poi , senza comunque muoversi, ma sentendo il suo cuore battere già molto più velocemente, Jared vide che la busta di immondizia scivolava via dalle mani di Jensen.
Ma dentro di lui ancora la mancanza di coraggio di guardare quegli occhi bellissimi e verdi che lo avevano seguito tutta la sera, che si erano illuminati meravigliosamente quando i suoi amici gli avevano fatto spegnere addirittura le candeline, manco fosse stato un sedicenne. Quella stretta di mano tenuta per un po’ troppo tempo, quando Jensen gli aveva dato gli auguri
Eppure , erano fermi così, lui congelato su quel bracciolo di divano a testa bassa e Jensen, immobile , di fronte a lui.
Sapeva cosa stava per succedere. Lo sapeva, lo avrebbe voluto, lo voleva.
Ma cavolo!!! ne era terrorizzato, perché Jensen , dalle voci che giravano era un’arrivabile.
Parafrasando Kostner… “un intoccabile!”
Sembrava che nessuno fosse alla sua altezza. Jensen era intelligente al di sopra della media, le sue attività nel sociale smuovevano addirittura l’ufficio del sindaco e mentre faceva mente locale a tutto…
“Jared?!”
E poi era così maledettamente bello. Cioè anche lui non era male, anzi, uomini e donne spesso si giravano a guardarlo, ma Jensen, lui...beh!!!
“Jared??!”
E sapeva che era Jensen che lo stava chiamando, ma lui stupidamente o vigliaccamente si rifiutava di rispondere o solo di alzare lo sguardo.
“Jared….guardami!” fece allora Jensen e sorrise quando Jared non alzò il viso ma si limitò a negarsi. “Jared. Alza il viso e lascia che ti guardi!” fece ancora, e la sua voce era come un incantesimo a cui era difficile resistere.
“No!” finalmente rispose.
“Perchè? ...perchè non vuoi guardarmi, Jared?!” gli domandò dolcemente.
“Perchè ...Dio che imbarazzo!!...ma io...io so come andrà a finire.”
“E vuoi dirlo anche a me?!” fece sorridendo Jensen, facendoglisi più vicino.
“Ti guarderò e mi guarderai, e io mi perderò in quei tuoi occhi assurdi e tu leggerai sul mio viso la voglia matta che ho di baciarti e io….che Dio mi aiuti, non so nemmeno se tu  vuoi...e io ho voglia di…...”
“Ok! Una cosa alla volta, ci stai?!” suggerì divertito Jensen. “Uno: fammi vedere il tuo viso.”
Niente!!
“Jared ...fammi vedere il tuo viso!” con più convinzione e finalmente Jared si arrese e alzò lo sguardo verso quello sorridente e dolce di Jensen .
E Jensen si ritrovò a sospirare come se un peso gli si fosse appena tolto dal petto.
Il viso di Jared era bellissimo, dolcissimo.
Gli occhi di quel colore così particolare che brillavano per l’incertezza che il giovane stava provando. Le labbra sottili piegate in un sorriso altrettanto incerto, una mano ferma a stringere il ginocchio, l’altra che torturava un pezzettino di busta che gli era rimasta tra le dita nervose.
“Due: molla quella busta!” ordinò gentilmente e Jared , senza rendersene conto aprì la mano di scatto e la busta si afflosciò al suolo esattamente come era successo con quella di Jensen. “Ok!” sussurrò soddisfatto il biondo, avvicinandosi ancora e finendo così tra il poco spazio che c’era tra le gambe di Jared, che poi, timide, gli fecero più posto.
Il giovane deglutì, ritrovandosi in quella posizione.

“Che vuoi fare??!” ansimò, allora.
Jensen gli prese le mani e se le poggiò sui propri fianchi. “Queste stanno decisamente meglio qui, non credi?!” suggerì malizioso e Jared si ritrovò solo ad annuire imbambolato.
“Jensen….”
“Ssshhh!” sibilò arricciando in un modo decisamente invitante le belle labbra carnose e lucide. “Ora sto per fare una cosa….”
“Cosa...Cosa stai per….” e istintivamente abbassò di nuovo il viso.
“Guardami Jared, perché sto per baciarti. Guardami!!” disse con una dolce decisione che lo fece sorridere perché sentì le mai di Jared contrarsi sui suoi fianchi e poi lo vide alzare di nuovo il viso su di lui.
“Tu stai….tu vuoi….”
“Sì, Jared. Sto per baciarti perché è da gran parte della serata che immagino e desidero farlo e ora...beh!!, ora credo che sia il momento migliore. Io e te. Da soli!!”
“Oddio...” si ritrovò ad ansimare Jared, emozionato come se non avesse mai baciato o non fosse mai stato baciato.
Ma quello era Jensen e lui , vergognandosene, aveva anche sognato il momento in cui fosse stato così fortunato da baciarlo.
E ora stava per accadere.
“Lo farò prima piano. Ti accarezzerò piano le labbra con le mie. Te le stringerò appena tra le mie. Poi piano ti stuzzicherò con la lingua e cercherò la tua. Assaggerò il tuo sapore. Tu assaggerai il mio e poi...” gli spiegò Jensen come se non stesse parlando di un bacio e con un tono di voce tale che Jared si sentì rabbrividire dalla testa ai piedi.
“E poi?!” sussurrò con un filo di voce, Jared.
“E poi ti bacerò di nuovo. Ma lo farò con passione. Fin quando non ti sentirò gemere insieme a me in quello stesso bacio.” e così dicendo si abbassò verso il giovane e mise in pratica quello che fino a pochi attimi primi erano state solo parole.

Le sue labbra sembrarono appena sfiorare quelle di Jared. Le accarezzarono come era stato promesso. Le saggiarono piano, delicatamente, dolcemente. Le stuzzicarono con cautela, mordicchiandole appena.
E Jared si beava di quei tocchi, di quelle sensazioni, del sapore di Jensen sulla sua bocca, nella sua bocca. Le sue mani, lentamente si spostarono dai fianchi di Jensen, alla sua schiena e piano risalirono fino alle spalle, così da tirarsi più vicino il biondo.
Quel bacio leggero sembrò essere infinito, ma se ne stavano talmente beando che nessuno dei due sembrava voler smettere di baciarsi in quel modo.
Poi fu Jared a tirarsi appena indietro.
Tornò con le mani sui fianchi del biondo, che non riusciva a smettere di guardare i suoi occhi, i suoi lineamenti, quelle labbra sottili e perfette.
“Pentito?!” domandò cauto, mentre ancora osservava Jared che osservava lui.
“No.”
“Allora cosa?!” chiese perplesso, Jensen, alludendo al “ritirarsi” di Jared.
“Deluso!” e Jensen strabuzzò gli occhi dalla sorpresa causata da quella risposta così immediata.
“De….deluso?!” fece eco, un tantino imbarazzato.
“Mi hai baciato e baciato e baciato ancora. Ed è stato dolce e bellissimo come avevi detto, ma...”
“Ma allora perché sei...”
“Sto aspettando la seconda parte del bacio. Quello che ci farà gemere entrambi!” asserì malizioso Jared, consolidando la presa sul corpo dell’altro, che sorrise di palese desiderio.
“Non sia mai che io ti deluda!!!” e un secondo dopo, era di nuovo sulle labbra del più giovane.
Lo baciò con impeto, con irruenza e decisamente con la passione che aveva promesso, e fu talmente bravo in questa “parte” del bacio, che Jared ad un certo punto perse l’equilibrio e cadde all’indietro, finendo sul divano alle sue spalle. Naturalmente non perse l’occasione di tirarsi dietro Jensen, che gli finì addosso.

La sorpresa della caduta li allontanò un attimo e i due restarono a fissarsi , in silenzio, affannati dal bacio, soddisfatti delle labbra arrossate e tumide, rendendosi conto, solo dopo, della posizione che avevano.
Jensen era letteralmente finito tra le gambe di Jared e una gamba del giovane , assecondando la spalliera del divano, abbracciava i fianchi del biondo.
“Come la mettiamo adesso!?” azzardò Jensen.
“Sei tu quello che a quanto pare ha più potere adesso….” maliziò Jared.
“Ma è stata la tua festa di compleanno, quindi...”
“...quindi a quanto pare il mio desiderio si sta avverando!” lo sorprese ancora, Jared.
Jensen sorrise, e si sporse per baciarlo ancora. Per seguire con le labbra il profilo accattivante del suo collo fino alla spalla.
“Posso confessarti una cosa!?” fece tra un bacio e l’altro, Jensen.
“ Sì….sì….sì...” ansimò Jared e Jensen sorrise perché sapeva che solo uno di quei “sì” era la risposta. Gli altri erano ..beh!!..erano ben altro!
“Quando hai spento le candeline credo di aver espresso anche io un desiderio!”
“Ma il mio non finiva con un bacio sul divano!” replicò in fretta Jared, arrossendo appena.
“Ok! Ora è certo.” asserì malizioso. “È decisamente lo stesso desiderio e credo finisca nello stesso modo!” ansimò Jensen.
“Camera da letto?!” azzardò Jared, baciandogli le labbra appena tremanti.
“Decisamente...camera da letto!” convenne Jensen, tirandosi su e portandosi dietro il compagno.

Il tragitto verso la camera non fu facile, poichè i due non riuscivano a smettere di baciarsi, toccarsi, accarezzarsi e con sguardi a volte ammiccanti a volte dubbiosi, si chiedevano se fosse la cosa giusta da fare. E ogni volta, una leggera carezza sui loro volti accaldati, li convinceva che era quello che volevano entrambi.

Quella sera, in quel momento, con quello che stavano provando, con quello che stava per accadere era la cosa giusta.
Al domani c’avrebbero pensato….domani. 

Quando stavano per entrare in camera, Jared si fermò e fermò Jensen, che stava cercando di sbottonargli la camicia con l’intento di sfilarla via.
“Aspet...Aspetta!!!” ansimò Jared.
Jensen si fermò e lo guardò basito. “Ci hai...ripensato!?” chiese comunque cauto, e sperando in un “No!” come risposta.
“No!….no...no….” lo rassicurò Jared, baciandolo ancora, velocemente, ma con decisione.
“Allora ?...cosa...”
“Dammi qualche minuto….in camera….solo...solo qualche minuto!” chiese con un’espressione che era un misto di eccitazione ed imbarazzo per quella richiesta.
“Ok!” esalò Jensen, lasciando la presa che aveva sui suoi fianchi.
“D’accordo!...farò….farò in fretta. Te lo giuro!” promise, mentre spariva nella camera da letto, senza chiudere del tutto la porta.
Jensen sorrise e dentro di lui fu lieto di quella sorta di pausa. E fu lieto che Jared, in un certo senso, non voleva che quello che stava per accadere tra loro non fosse una cosa ….veloce.
Il ragazzo voleva perfino preparare per la loro prima volta. 

Sorrise tra sé e sé. Jared era davvero così speciale? Poteva davvero essere lui , il ragazzo, il compagno, l’amante che stava cercando?
Se lo augurava davvero, perché Jared gli piaceva davvero!!

   
 
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