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Autore: Aliasor    23/07/2019    3 recensioni
Vola da lei, mia piccola Tenshi. E ottenebra il suo cuore.
[Capitolo uno]
Qualche anno dopo la sconfitta di Le Papillon, appare un emulatore che ha ottenuto, in qualche modo, il miraculous della farfalla e lo sta usando per creare le Tenshi, una nuova versione delle Akuma.
Contemporaneamente, durante l'ultimo anno di liceo, nella classe arriva un nuovo studente cieco che non nasconde il proprio humor verso la propria condizione.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Papillon'
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Da quando erano tornati, passata una leggera sbornia, Endrick si era subito messo la lavoro. Andava avanti da sette ore filate, quasi non si reggeva in piedi.
L’ultima volta che aveva usato tanto di quel potere aveva sentito fitte per tutto il corpo, ma stavolta sembrava che la medicina speciale del maestro Fu lo stesse aiutando a sopportare il dolore.
Contemporaneamente anche gli altri possessori si erano quasi finiti di preparare, lo scontro finale contro Chimaira stava per iniziare.
<< Non dovete ucciderlo.>> Iniziò Fu. << Se dovesse morire lui, morirebbe anche il suo ospite. Dovete solo strapparlo dal corpo.>>
<< Ma dove si trova il Kwami? E non rischiamo di essere posseduti a nostra volta?>>
<< Giusta domanda, Marinette. Ma non è un problema, il piano del signor Agreste ha contemplato anche questo. Per quanto riguarda il Miraculous della Chimera si trova qui.>>
Indicò un anulare, il Kwami si trovava in un anello? Era una specie di fede nuziale demoniaca?
Una crudele scelta.
<< Marinette, Adrien, Shelly e maestro Fu, voi dirigetevi verso il punto concordato. Io resto qui con con Endrick.>> fece una pausa. << Stai attendo, Adrien.>>
Il ragazzo annuì, era felice che il padre si preoccupasse per lui. Un tempo non lo dava a vedere.
Lo mostrava nei modi sbagliati, con un comportamento iperprotettivo.
Aveva iniziato da quando la moglie era… beh, lo sapete. Aveva paura di perdere l’unica persona che ancora amava incondizionatamente.
Rimasti da soli il biondo si diresse verso il quadro della donna amata e, senza guardare l’altro, inizio un discorso.
<< Le farfalle, secondo gli orientali, accompagnano i morti nell’oltretomba e ciò che resta delle loro anime sono le mosche che si cibano di cadaveri. Non credi sia tragico? Endrick, tu hai delle persone a te care. ? Ho letto dell’incidente, del tuo problema familiare e di come sei stato affidato a tuo zio. È stata una sorpresa, non credevo di incontrare qualcuno di cui ho letto per caso su un giornale straniero. Sei un personaggio molto caratterizzato, quasi fossi uscito da un fumetto o da un racconto. >> Si fermò nuovamente come prima per qualche secondo. Come a volersi chiedere se continuare o meno il discorso. << Se puoi, tienila vicina e non solo lei. Anche l’homunculus.>>
Endrick non rispose, non aveva nulla da dire.

Ore 11:58:09.
Ladybug e Chatnoir si erano messi in posizione insieme al posto prestabilito, l’imbarazzo non era ancora scemato del tutto.
Non era facile fare simili scoperte così, all’improvviso. Avrebbero dovuto discuterne a lungo una volta finito.
<< Sento l’odore di mio padre, si sta avvicinando.>> L’homunculus mise mano alla lama nervosa.
I rumori pesanti dell’uomo risuonavano nell’aria, rievocavano i ricordi di come aveva distrutto un monumento nazionale nello stesso modo con il quale si consuma un fiammifero.
Apparve alle loro spalle senza farsi notare, nuovamente. Quella sua velocità era pericolosa,  a cosa l’aveva rubata? A un ghepardo o un volatile? O forse ad entrambi?
Non si riusciva a percepire quando arrivava.
Con la coda di serpe in ferro tagliò le loro teste facendole volare in aria sino a quando non caddero a terra sul freddo pavimento.
Schioccò la lingua infastidito.
<< Un’illusione di quella rompiscatole di Trixx. Dovevo sottrarre il potere ai miei fratelli Kwami quando ne avevo l’occasione.>> Commentò sarcastico, in realtà senza poteri sarebbe stato noioso. E poi se voleva davvero distruggere i Kwami avrebbe usato l’ALTRO modo. Un metodo molto più divertente, seppur complesso.
Chissà dove si erano nascosti quei rompiscatole.
La sua coda non era una vera serpe, non poteva percepire dove si trovasse una fonte di calore, ma ciò non gli impediva di provare qualcos’altro.
<< Nel dubbio basta distruggere l’intera zona.>> Posò la mano sul pavimento di pietra cominciando a fare sciogliere tutto, aveva assorbito della lava di un vulcano quando ancora le terre si stavano formando.
In realtà avrebbe preferito vedere la figlia, la nuova Elem, affrontare i portatori dei Miraculous, ma ormai non si poteva fare troppi problemi nei metodi.
Se non si fossero fatti vedere avrebbero distrutto Parigi, se si fossero fatti vedere allora avrebbe ucciso loro. Era quello il momento in cui cui quegli stupidi eroi si facevano vedere.
Tali e quali a quella persona.
Quella stupida, idiota, meravigliosa persona.
Oh beh, non era il momento di lasciarsi andare ai ricordi di gioventù.
Continuava con la sua opera, ma loro non avevano l’aria di farsi vedere. Come mai?
c’era qualcosa di strano… ora aveva iniziato a notarlo. Dove erano tutti i cittadini? Erano stati avvertiti tutti del piano? Aspetta… Parigi senza cittadini. Gli eroi che non si facevano vedere…
Era una trappola!
Il terreno cedette sotto i suoi piedi. Era stato un Cataclisma? No, non era conveniente usarlo contro di lui. Voleva dire che avrebbe potuto assorbirlo e Fu lo sapeva, così come Nooro.
In effetti non aveva senso usare contro di lui i Miraculous.
Non aveva senso usare i poteri contro di qualcuno in grado di assorbire i poteri di qualcuno.
Non aveva senso attirarlo.
Non aveva senso. Non aveva senso! Nessun cazzo di senso!
<< Ti è piaciuto il falso Cataclisma?>>
La voce veniva dall’alto. Ladybug lo fissava con un sorrisino di soddisfazione per essere caduto nella sua trappola, ma intendeva con “falso”?
Balzò con forza verso l’alto atterrando dall’alto lato del foro solo per restare con le bocche aperte per la sorpresa di ciò che aveva davanti.
Non solo davanti a sé aveva quei soliti idioti degli eroi: Ladybug, Chat Noir, Carapace,Queen B e Rena Rouge, ma si era aggiunta anche quella Bunnix molti anni prima del previsto. E non erano soli.
Chiuse due bocche mentre con una, la principale, scoppio a ridere divertito. Questa non se l’aspettava minimamente davvero, era una bella sorpresa.
Le Papillon fece un passo in avanti, appoggiandosi al bastone. Era stanco, ma riusciva ancora a camminare, il folle piano di Gabriel Agreste lo aveva sfiancato terribilmente, un rivolo di sangue usciva dal naso, ma veniva nascosto della maschera aderente alla pelle.
<< Geniale, geniale!>> Chimaira si piegò dalle risate. << “Il Giorno degli Eroi”, letteralmente. Questa non ne l’aspettavo. Porca puttana! Geniale!>>
L’intera piazza si riempi sempre di più, l’illusione che li nascondeva si stava dissipando.
Per la prima volta dopo ani il potere era stato creato per il motivo giusto, creare nuovi eroi.
Gabriel, tra tutti fece un passo avanti. Sorrise con la sua nuova carnagione violacea.
<<  E quando si tratta di attirare i supereroi, cosa potrebbe esserci meglio della creazione di un supercattivo?>>
Tutte quelle persona insieme, decine, centinaia di persone lì in piazza per lui! Solo per lui! Per fare gli eroi!
<< Avete convinto l’intera Parigi a farsi Akumatizzare volontariamente!>> Rise con ancora più forza. << Anzi Tenshizzare. Col rischio di rivelare la verità su di me avete fatto questa scelta! Vi ammiro!>> Smise di ridere. << Ma non crediate che un branco di schifose scimmie con un potere preso in prestito sian… in prestito?!>>
A quel punto realizzò la verità. Non poteva rubare poteri presi in prestito, ma solo dai legittimi proprietari.
Era stato fregato.
Fregato da uno stilista di merda e da una cricca di moccioso di sto cazzo!
Questo voleva dire che avrebbe smesso di giocare per un po’.

<< Mi scusi, signorina. Ha da fare?>> Luka fermò una ragazza per strada con un certo imbarazzo. << Perdoni il disturbo, ma ha da fare? Le ruberò solo dieci minuti.>>
La ragazza lo guardò. Era piuttosto carino. << Sì, mi stanno aspettando. Ho un appuntamento con una persona. Non so se la consoci, Adrien Agreste. Modello, bel ragazzo.>>
<< Allora credo di essere un perfetto sostituto, signorina. Mi ha mandato proprio Adrien.>> Sorrise. << Sass! Trasformami.>>
Alla visione della trasformazione in Viperion calò il silenzio, la ragazza digrignò i denti infastidita.
L’eroe sorrise sornione.
<< Avevo sentito dire che non sei il massimo della simpatia, ma non mi aspettavo diventassi un semi-homunculus, Lila Rossi. Venderti l’anima fa così tanto “diavolo che suona il violino”.>>

 

E ci avviciniamo sempre di più alla fine. Allora, vi aspettavate questa sorpresa? Chimaira vs Parigi intera?
Per la cronaca, la frase finale di Luka/Viperion deriva da una vecchia canzone a sua volta tratta da una leggenda che parla di patti e scomesse col diavolo e di come lui sia un talentuoso violinista. Vista la passione per la musica del giovane ho voluto mettere la citazione. E poi sono di buon umore, oggi mi compro tre libri nuovi e una cravatta "speciale".
Ecco i miei soliti link:
Si consiglia la lettura dai 15 anni in su.
Blog: Racconti di Aliasor - Home
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