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Autore: vento di luce    23/07/2019    7 recensioni
Una raccolta di racconti eterogenei,che comprende non solo i personaggi principali,ma anche molti altri personaggi,trattando i loro sentimenti a partire da una parola,che sia astratta o concreta,che ha catturato la mia attenzione,facendo riferimento sia all'anime che al manga.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Assassinio-Signor Allen
One shot


*********

Era una mattina come tante al porto di Londra ed il signor Allen,un famoso ingegnere navale,che quel giorno indossava un cappello,un gilet a righe ed un papillon,fumando uno dei suoi sigari preferiti,stava facendo la sua consueta passeggiata,osservando con occhio critico le tante navi che partivano ed arrivavano di continuo.
"Buongiorno ingegnere,salve signor Allen",esclamarono voci di gente che conosceva ormai da anni,dai marinai ai negozianti della zona.
Era un uomo robusto,stempiato e barba e baffi coprivano in parte il suo volto.
Mentre continuava a camminare,guardando ogni dettaglio della struttura delle varie imbarcazioni,molte delle quali aveva progettato lui stesso,un ragazzo, non molto lontano di lì,stava seduto su di una vecchia cassa di legno,bisbigliando a bassa voce.
"Georgie pechè vuoi sposare un uomo del genere,un uomo che non ti merita,che non ha niente in comune con te?",mormorò il giovane calciando un piccolo sasso ai suoi piedi. "Ma io ti proteggerò lo stesso,sarò sempre al tuo fianco in disparte",continuò sospirando.
"Abel,Abel",gridò in quel frangente una ragazzina malvestita,con la sua solita cesta,andandogli incontro ridestandolo da quei pensieri.
"Joy",rispose il giovane sorpreso.
"Ciao fratellino,posso chiamarti così vero Abel?"
Il ragazzo annuì sorridendo.
"Ho sempre desiderato essere tua sorella ed avere un fratello bello e forte come te",esclamò Joy. 
"Bella ragazza,bella ragazza",gracchiò in quel momento Diggerydoo volando intorno alla ragazzina festoso,come volesse partecipare a quel discorso,fino ad appoggiarsi sulla sua spalla.
"Hai capito!",esclamò Abel con tono scherzoso,mentre proprio in quell'istante due uomini sinistri,avvolti entrambi in un lungo mantello nero,si stavano avvicinando ai due ragazzi sempre di più,con fare minaccioso.
"É lui",disse uno dei due,dal volto coperto per metà da un fazzoletto.
"Pensavi di poter scappare Cain",esclamò l'altro rivolgendosi ad Abel.
Il ragazzo non fece in tempo a rispondere che un coltello affilato lo colpì in pieno torace.
"Muori maledetto!",disse uno dei due sicari. "Per te è finita Cain".
I riflessi di Abel furono istantanei ma quei criminali riuscirono a colpirlo nuovamente.
"Non sono Cain,state sbagliando persona",iniziò allora a gridare Abel,cercando di evitare i colpi di quegli uomini che continuavano a ferirlo senza pietà.
"Aiuto,qualcuno ci aiuti",gridò Joy terrorizzata ed impotente.
"Maledizione falla tacere!",ordinò uno sgherro al suo compare.
"Non toccatela vigliacchi",urlò Abel,mentre un coltello gli trafisse un braccio ed il sangue ormai colava sempre più copioso dalle varie ferite disseminate sul suo corpo.
"Non sono io",continuò a ripetere il ragazzo stremato.
"Guarda",disse poi il sicario dal volto coperto all'altro,osservando meglio il giovane,"non ha i segni sulle braccia."
"É vero",rispose l'uomo "ed è anche molto più forte,però gli somiglia tanto."
"Cosa sta succedendo qui,voi due cosa state facendo?",urlò in quel frangente il signor Allen,mentre accorreva verso i due in pericolo,avendo riconosciuto le grida della ragazzina.
"Signor Allen vogliono ucciderci",gridò Joy con tutta la forza che aveva in corpo,agitando una mano.
"Dannazione,meglio filarcela!",dissero infine i due sicari del Duca Dangering,sparendo fra i vicoli.
"Fratello,stai bene fratellino mio?",chiese Joy accorata al ragazzo,accasciatosi a terra.
"Piccola non devi preoccuparti,ci penso io",esclamò il signor Allen sorridendole,caricandosi il giovane svenuto sulle spalle,fino alla sua casa ufficio,poco distante da lì.
"Dove sono",chiese Abel stordito a voce bassa,poco tempo dopo aver ripreso conoscenza.
"Non sforzarti ragazzo,devi solamente riposare adesso",gli disse bonariamente il signor Allen.
"Abel,il signor Allen è un famoso progettista navale ed è anche un uomo generoso,compra sempre i miei fiammiferi al porto",esclamò la ragazza sorridendo al giovane adagiato su quelle lenzuola,nell'abitazione di quell'uomo che stimava tanto.
"Un progettista navale",sussurrò Abel scorgendo un prezioso modellino ed un mappamondo su di un antico mobile,libri ovunque,un timone e varie cartine geografiche appese al muro.
"Per fortuna le ferite non erano profonde,ora devi solo pensare a guarire",continuò il signor Allen,"sei stato davvero molto bravo a difenderti dai loro colpi",disse infine l'uomo seduto su di un divano,davanti al letto dove giaceva Abel.
"Se Joy non avesse gridato,forse adesso non sarei qui",sussurrò Abel,mentre la ragazza lo stava medicando,fasciando infine i suoi tagli.
"Dimmi Abel,perchè quegli uomini volevano ucciderti?",esclamò poi il signor Allen pensieroso.
"Fratellino di lui puoi fidarti",intervenne Joy guardando il ragazzo titubante,mentre riponeva tutto a posto nella borsa di primo soccorso che il progettista teneva in casa per le emergenze.
"Non lo so,non so perchè mi hanno aggredito",rispose Abel affaticato,"ripetevano solamente il nome di Cain."
L'ingegnere nell'udire quel nome si portò le grosse dita della mano destra sulla bocca,toccandosi le labbra per qualche istante,"confusero Abel con Cain,come i due fratelli della Bibbia",esclamò.
"Arthur",bisbigliò Abel ripensando a quel ragazzo che giorni prima lo aveva chiamato al porto col nome del fratello,chiedendo come stesse e dove fosse finito.
"Allora sei qui a Londra",mormorò Abel dolorante cercando di alzarsi da quel letto,poggiandosi su di un gomito.
"Abel ti prego rimettiti giù,devi riposare",gli disse preoccupata Joy,rimboccandogli le coperte.
"Joy ha ragione,ora riposa Abel",esclamò l'ingegnere alzandosi dal divano.
"Verrò a trovarti domani",mormorò Joy dandogli un bacio sulla fronte,uscendo dalla stanza con il signor Allen.
Nei giorni successivi Abel,che aveva un fisico forte e sano,si ristabilì in fretta,grazie anche alle amorevoli cure di Joy ed all'ospitalità dell'ingegnere. L'uomo infatti si intratteneva spesso la sera col giovane,raccontandogli vari aneddoti ed anche Abel iniziò ad aprirsi con l'uomo sempre di più,parlandogli della sua infanzia in Australia,della morte prematura del padre.
Quando un giorno poi il signor Allen trovò il ragazzo in piedi davanti alla sua scrivania di lavoro,intento ad osservare i suoi progetti,comprese che fosse ormai del tutto guarito.
"Vedo che stai meglio",disse l'uomo rivolgendosi al giovane.
" Si signor Allen",rispose Abel,"volevo ringraziarla per le cure e per tutto quello che ha fatto per me in questi giorni. Adesso però è meglio che me ne vada,è stato fin troppo gentile e devo cercare un lavoro."
"Non avere fretta ragazzo",esclamò l'uomo,che ormai si stava abituando alla presenza di quel giovane,posandogli una mano sulla spalla. "Puoi rimanere qui tutto il tempo che desideri. Ho visto che stavi guardando questo progetto,ti interessa?",chiese l'ingegnere.
"Si molto",risposeAbel,"non gliel'ho ancora detto ma deve sapere che ho fatto il marinaio ed un tempo ho anche desiderato diventare capitano."
"Bene",esclamò l'uomo accarezzandosi il mento,ascoltando il giovane descrivere con entusiasmo il suo progetto nei dettagli.
"Abel",disse poi l'uomo dopo aver riflettuto per qualche istante,"che ne dici di diventare il mio assistente?",continuò il signor Allen. "Sai,ho dovuto licenziare il ragazzo che lavorava prima con me perchè purtroppo era vittima della droga,le sue braccia erano piene di segni."
"Segni?",sussurrò Abel. "Anche Cain è coinvolto con la droga,Arthur",pensò il giovane sbarrando gli occhi,ricordando quell'aggressione e quel che avevano detto quegli uomini,annuendo commosso per quella proposta.
Il signor Allen diventò così nel periodo successivo un porto sicuro per Abel,lavorare ai progetti dell'ingegnere lo faceva distrarre in attesa di liberare Arthur,dopo aver scoperto che  era prigioniero dei Dangering,mentre Georgie era scappata con Lowell.
"Ti tirerò fuori di lì Arthur",ripeteva spesso il ragazzo alla scrivania fino a tardi,rivolgendo il pensiero anche alla donna che amava,immaginando cosa stesse facendo in quel momento.
Il signor Allen,vivendo con quel ragazzo tormentato giorno dopo giorno,si stava affezionando a lui sempre di più.
La sua vita abitudinaria,fatta di passeggiate,progetti navali,lavori al porto,letteratura,stava iniziando a cambiare e si sentiva sempre più coinvolto nella vita di quel giovane,avvolto però da un'aura misteriosa,come se qualcosa lo angosciasse,nonostante gli avesse raccontato della sua vita,specialmente la sera quando,seduti sul divano,bevevano qualcosa insieme. Di notte il ragazzo,agitandosi nel letto,ripeteva di frequente i nomi di Georgie e di Arthur,ma l'uomo preferiva non chiedergli nulla,sapeva che,nel momento in cui lo avesse desiderato,Abel si sarebbe confidato con lui.
Il signor Allen non era mai stato sposato,si era sempre dedicato allo studio e conduceva una vita abbastanza solitaria,l'unico affetto era la piccola Joy.
"Abel",disse poi un giorno l'uomo a quel ragazzo che ormai aveva imparato a conoscere nonostante i suoi silenzi,"ho chiesto ai miei amici riguardo la pianta del palazzo del Duca Dangering come desideravi,ma purtroppo non la possiedono",continuò l'ingegnere sconsolato.
"Grazie lo stesso per l'aiuto",rispose il ragazzo accennando un sorriso,mentre guardava dei fogli pieni di appunti.
"Abel,posso chiederti perchè ti interessa?",disse il signor Allen a quel ragazzo così riservato,facendosi coraggio,ma proprio in quel momento bussarono alla porta. Era Georgie che era appena tornata a Londra,per lasciare Lowell da Elisa.
"Georgie",esclamò Abel sconvolto,"Come mai sei qui?"
"Abel",rispose solamente la ragazza turbata.
Ascoltando quelle parole e vedendo quegli sguardi,il signor Allen si congedò,lasciandoli soli.
Quella sera stessa Abel decise di raccontare tutto a quell'uomo che si era sempre dimostrato generoso e discreto nei suoi confronti,della prigionia del fratello nelle grinfie del Duca Dangering,di chi fosse realmente Georgie.
Ormai si fidava di lui ed ogni giorno che passava il loro rapporto diveniva sempre più stretto.
Il signor Allen era ormai così coinvolto nella vita di Abel che ospitò persino Geogie ed Emma,la sua amica sarta,nella sua casa,rendendola un atelier.
La sua abitazione,che era sempre stata silenziosa,si era trasformata,voci e risate la animavano a tutte le ore del giorno.
"Signor Allen come mi sta questo vestito,lo hanno cucito per me Georgie ed Emma",disse Joy uno dei tanti pomeriggi in cui veniva ad aiutare le due ragazze.
La vita dell'ingegnere aveva preso ormai questo corso ed anche Abel sembrava essere più sereno per la vicinanza di Georgie.
Al signor Allen in quel periodo sembrò anche di essere diventato più creativo,frequentando tutti quei giovani.
"Abel ho progettato questa nave usando molte delle tue indicazioni",disse una mattina il progettista al giovane che stava passeggiando con Georgie al porto,vicino ad un'imbarcazione in costruzione.
"Quel ragazzo ha molto talento",sussurrò l'uomo osservando poi il ragazzo allontanarsi con la fanciulla bionda,che sembrava essere l'unica capace di consolarlo per la prigionia del fratello. Fu proprio durante una di quelle camminate che Georgie ritrovò il padre che da tanto la cercava e,da quel momento in poi,gli eventi si susseguirono veloci uno dopo l'altro.
L'ingegnere fu molto lieto di conoscere il conte Gerald,un uomo nato privilegiato ma dalle larghe vedute e dotato di grande umanità.
Grazie alla sua presenza ed anche all'aiuto di Maria,la nipote del Duca Dangering,la situazione per liberare Arthur si sbloccò. Abel decise così di sostituirsi al fratello nella cella sotterranea dove era tenuto prigioniero,un'impresa pericolosa ma nessuno ormai poteva tirarsi più indietro,nemmeno il signor Allen.
Quest'ultimo prenotò così a suo nome tre posti su di una nave in partenza il giorno della liberazione di Arthur su richiesta di Abel,che sarebbe rimasto in prigione fino a quando la nave non si fosse allontanata dal porto.
Era davvero un piano rischioso ed il signor Allen stimava sempre di più quel giovane che stava facendo di tutto per salvare il fratello,mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
Ma gli eventi purtroppo presero un altro corso,del tutto inaspettato.
"Edizione straordinaria,edizione straordinaria,il nobile Irwin Dangering è stato assassinato",gridò al porto quel maledetto giorno un ragazzo con in mano dei giornali,mentre Georgie in una locanda attendeva,con il padre,Emma ed il marito Dick,l'arrivo di Abel all'ora prestabilita,dopo che Arthur era ormai disperso nel Tamigi.
"Dammene uno",disse Joy trafelata a quel ragazzo che continuava a gridare,facendosi largo tra la folla,mentre aspettava anche lei al porto Abel insieme al signor Allen.
"Una notizia terribile",gridò l'ingegnere poco dopo fuori di sé ai suoi amici,entrando in quella taverna con la ragazzina. "Abel ha ucciso Irwin e gira voce della sua condanna a morte."
Senza pensare nemmeno per un secondo,il progettista fu tra i primi ad attivarsi per scoprire,sotto la direzione del Conte Gerald e del suo amico,il Conte Wilson,i traffici di droga del Duca Dangering.
Il carico per incastrare il potente aristocratico arrivò proprio il giorno in cui era stata fissata l'esecuzione di Abel ed il signor Allen,che era sempre stato un uomo tranquillo ed abitudinario,si trovò coinvolto in una pericolosa operazione. 
Non avrebbe mai immaginato,dopo aver conosciuto quel ragazzo,di poter vivere una situazione simile,ma gli voleva molto bene ormai ed anzi,prima di conoscerlo,gli sembrò quasi di aver condotto un'esistenza vuota.
Sapeva che non avrebbe mai potuto sostituire il vero padre di Abel,ma avrebbe fatto ogni cosa che era in suo potere per aiutarlo.
Così insieme a Dick ed al Conte Gerald si armò di coraggio,dirigendosi al porto il giorno dell'esecuzione.
Al loro arrivo ci fu una violenta colluttazione con i sicari del Duca,Dick fu ferito ad una spalla ed il Conte Gerald,che odiava la violenza,fu costretto a sparare.
"Presto,presto!",gridò poi il signor Allen dopo che riuscirono a caricare sul carro la droga ed i contrabbandieri imbavagliati,l'unica prova per salvare Abel e per smascherare il Duca Dangering una volta per tutte.
L'ingegnere,alla guida di quel carro,frustò i cavalli che correvano all'impazzata più che poteva,in quella corsa disperata.
"Fermatevi",gridò poi insieme a Dick ed al Conte,giunti in quella piazza,ma proprio in quel momento udirono gli spari. Calò un silenzio tombale ed un dolore profondo pervase i presenti,vedendo quel giovane corpo martoriato a terra.
"Abel",riuscì solamente a dire Joy con voce spezzata,mentre il signor Allen,sceso di corsa dal carro,la abbracciò più forte che poteva,coprendole gli occhi con una mano.
Tutto era cominciato quel giorno al porto,con un tentato assassinio e tutto era finito in quel momento,con il reale assassinio di Abel,il ragazzo che aveva davvero amato come un figlio,pensò l'uomo asciugandosi le lacrime.
Da quel giorno il signor Allen,che la sera guardava spesso quella scrivania ormai vuota,non prese più nessuno a lavorare.

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