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Autore: TeamFreeWill    24/07/2019    5 recensioni
In seguito alla morte del padre, jared sprofonda nel baratro rinuciando all'amore per jensen... all 'amore di jensen (la sua anima gemella),ma un filo rosso unisce le loro anime. Riusciranno a stare di nuovo insieme?
Una moderna storia d'amore...una moderna favola dove non mancheranno colpi di scena. :)
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Il principe e il cameriere: il filo rosso del destino'
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Erano talmente presi da quel bacio bagnato che non si accorsero che era entrata un’infermiera che li stava guardando.

Gli dispiaceva interromperli, ma doveva visitare il principe. Si schiarì la voce.

I due, sentendola, la guardarono imbarazzati e si staccarono subito.

“Mi spiace interrompere….” era davvero imbarazzata, “….ma ora dovrei visitarLa Maestà”

Il moro annuì, mentre Jensen si allontanò per permettere alla donna di visitare il compagno.
Andò vicino alla finestra, braccia incrociate.

“Oh no, signore…” disse l’infermiera guardandolo mentre avvicinava il carrello con tutto l’occorrente per visitare il principe. “…Lei non può stare qui…Deve stare in corridoio finché non ho finito... Sono queste le regole, mi spiace” affermò la donna seria, verso il biondo.

Il biondo spalancò gli occhi sentendola.
Infatti disse, il tono della voce supplichevole. “Ma io voglio stare qui…Non disturberò! La prego faccia un’eccezione…”

“Signore...Io...non vorrei perdere il posto...” fece ancora l'infermiera guardandolo. Ricordava bene come fosse severa la ormai non più regina Mary.

“Non perderà il posto...” la rassicurò Jared intuendo i pensieri della donna. “Lo faccia stare qui....” voleva il compagno lì, con lui.

”Come vuole, vostra Maestrà...” fece inchinandosi. Era più tranquilla a quella dichiarazione, dopo di che, iniziò a medicare Jared.

“Le farà male, Vostra Altezza” lo avvisò mentre toglieva la benda sporca di sangue. Il moro deglutì, poi voltò il viso verso il compagno, visibilmente scosso alla vista della ferita.

“Oddio...” sussurrò, ma Jared gli fece segno di calmarsi.

Jensen lo fece apparentemente, ma poi vedere il compagno che stringeva gli occhi al dolore che sicuramente provava lo fece agitare di nuovo.
Dio! Come faceva a non gemere o lamentarsi?

L’operazione durò circa 5 minuti buoni, finiti i quali, l'infermiera diede al principe da bere e degli antibiotici.

“Bene Maestà...qui ho finito.....Secondo me, da come è messa la ferita, tra qualche giorno il dottore potrebbe dimetterla.”

“Sul serio?” fece Jensen, buttando fuori tutta l’aria che aveva trattenuto guardando Jared. Corse da lui e gli si sedette vicino. Felice e sollevato come il compagno alla notizia.

“Per me, si, signore” rispose sincera inchinandosi, poi uscì dalla stanza.

Rimasti soli , il primo a parlare fu Jensen.

Entrambi, ora, erano distesi nel letto. Vicini. Il calore dei loro corpi che li rilassava.
Fuori, oramai, la luna era alta in cielo.

Il biondo, in quella pace, voltò per un attimo il viso verso Jared ed esclamò sorridendo “Ti ammiro per non aver urlato prima! Se fossi stato io al tuo posto....”

“Ma io ho urlato...in silenzio!” rispose il moro ridendo.

“Ho sempre pensato che sei coraggioso, unico e fuori dal normale, piccolo!” e gli baciò la fronte.

“Anche tu lo sei amore mio...” disse il compagno e perso in quel torpore, si rilassò completamente, ”...ti amo”
“Ti amo...” fece eco il più grande. ”Jared, finalmente tra qualche giorno potresti tornare a palazzo... ”

“Già...così io e te...soli....” rispose l'altro sospirando beato.

“Padalecki!” fece il biondo “Siamo maliziosi vedo!”

“Tanto!” e si morse le labbra. Era inutile. Jensen gli faceva quell’effetto.

Jensen non resistete oltre! Si sollevò e si avventò sulle labbra del compagno. Dio! Erano così invitanti e perfette.

Chi se ne importava se erano in una stanza d’ospedale: si coccolarono dolcemente fin quando la stanchezza, dopo quella lunga giornata fatta di emozioni fortissime, non prese il sopravvento e non si addormentarono.

Jim, quando rientrò nella stanza per avvisare Jensen che l’ora delle visite era finita e che era ora d’andare via, vedendoli così stretti e vicini, non se la sentì di svegliarli.

Sorridendo si richiuse la porta alle spalle e avvisò lo staff medico che Jensen sarebbe rimasto nella stanza con il principe, dopo di che, una volta fuori dall’ospedale e mandato un messaggio a Jared per quello che stava per fare, si prese la libertà di parlare con i giornalisti per informarli delle condizioni di salute del principe Jared.

Per il resto ci avrebbe pensato il suo protetto qualche giorno dopo quando sarebbe stato dimesso dall’ospedale e ritornato a palazzo.

*****

Quando ormai Jared era al posto che gli competeva e spettava, Jim, indisse una conferenza alla sala stampa del palazzo, i microfoni già pronti, le cineprese già puntate verso il palco.

Da dietro le tende del palco, Jared stava baciando Jensen con un bacio bagnato. Voleva calmarlo perché era alquanto agitato: era giunto il momento che il popolo e il mondo sapesse di lui, che era il suo compagno e che presto lo avrebbe sposato.

Sarebbe stato il primo argomento della conferenza stampa – il più importante per Jared! - poi avrebbe parlato del resto.

“Io non ce la faccio!” diceva il maggiore sempre più agitato “Oddio…sono solo un cameriere….io…”, ma un altro bacio di Jared lo zittì di nuovo.

“Basta!” il viso tra le mani, “Il popolo ti amerà!”

“E se non dovesse farlo?” scosse la testa.

“Lo farà, amore. Come potrebbe non amarti?”

“Io...”

“Fidati di me…Ok? Stringimi la mano…Forza!!!!, è ora” disse il moro, ma Jensen non si calmava e non si muoveva.“Va bene!” Doveva scuoterlo.
Mise entrambe le mani sulle spalle di Jensen e incatenò lo sguardo in quello spaventato del compagno.

“Qualcuno, tempo fa, ad una cena di gala mi disse:…” e ricordò quel momento sorridendo “….”Milord dovrebbe immaginarli in mutande!!” Quel consiglio, decisamente tanto strambo quanto saggio, come sai mi aiuta ancora adesso quando devo parlare ai giornalisti o salire su un palco…Dio!, se non lo avessi ricevuto non so come avrei fatto a fare il mio primo discorso davanti a una platea!”

“Quel qualcuno ti ha dato un ottimo consiglio. Molto intelligente anche” fece il più grande ridendo, rilassato, ricordando quello stesso momento.

“Lo è…..Sai?! Credo, anzi ne sono certo... mi sono innamorato di te in quel preciso istante…” disse il moro, lo sguardo innamorato.

“Io invece quando ti ho visto entrare nella sala…” ribatté il maggiore sporgendosi a baciarlo.

Dopo di che, mano nella mano, salirono sul palco e diedero inizio alla conferenza stampa.

Inutile dire che il popolo e il mondo intero accettarono immediatamente Jensen come compagno e futuro marito del principe ed erede al trono del regno. La data del matrimonio non era ancora fissata, ma comunque si sarebbero sposati a breve.

I giornalisti furono ben lieti di sapere che Mary, Ruby, la madre di lei e Crowley Fergus erano in isolamento nel carcere di Austin. I beni dei quattro criminali congelati. L’impero dei Cortese, finito.

Ovviamente Jared ribadì che tutto questo era stato possibile grazie all’aiuto di Misha Collins.

Lui, da solo, non sarebbe riuscito a trovare i video e la foto dell’incidente. Aggiunse orgoglioso che l’amico avrebbe ricevuto un riconoscimento ufficiale per l’aiuto che aveva dato nello scovare la verità e che lo avrebbe ricevuto pure Jim, il suo autista personale e che per lui era un secondo padre, per avergli salvato la vita avvisandolo di mettere un giubbetto antiproiettile.

Misha da casa e Jim da dietro il palco, sussultarono a quella notizia. Erano entrambi con gli occhi lucidi e senza parole per l’emozione provata.

Jared, rispose ancora a qualche domanda, ma poi, dopo uno sguardo complice a Jensen, disse “Signori e signore…” e si alzò seguito dal compagno – i due erano sempre rimasti mano nella mano per tutta la durata della conferenza stampa -“….io , qui, ho finito. Se avete altre domande, rivolgetevi pure al mio addetto stampa”

Detto questo, lui e Jensen uscirono dalla sala stampa, nelle orecchie, ormai , solo i clic dei flash delle macchine fotografiche.

"Jared….non vedevo l’ora…” ma un bacio di Jared lo interruppe, spingendolo al muro. Quel bacio tolse loro il respiro e li fece gemere entrambi. Le lingue intrecciate insieme che giocavano tra di loro rincorrendosi.

Dio! Erano finalmente soli. Nessuna servitù intorno. Nemmeno Jim.




Note autrice
Ho adorato scrivere questo capitolo, in particolare la parte sull'infermiera che medica Jared: Biota questo capitolo è tutto per te!!!!:D ^^
 

  
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