Era mattina presto e Marinette stava andando a scuola con largo anticipo. Si era svegliata di buon umore, se solo ripensava a cos'era successo la notte precedente non poteva smettere di sorridere.
Dopo un po' che camminava trovò davanti a sé una sagoma famigliare. Si fermò, ma ne era già più che certa. Era Chat Noir.
Strano vederlo fuori servizio, pensò.
Stava ammirando la Senna. L'immenso fiume che attraversava Parigi... chissà perché in una giornata come quella aveva deciso di alzarsi presto e osservare l'orizzonte tanto intensamente...
«Chat Noir!» esclamò Marinette alzando un braccio e cominciando ad avvicinarsi.
Era contenta di vederlo. Era contenta in generale, quella mattina, ma vederlo l'aveva rallegrata ancora di più.
Lei e Chat Noir erano amici... anzi, di più, migliori amici! Con nessuno, a parte con Alya, si era mai trovata così a suo agio. Stava benissimo con lui e ora che le cose tra di loro sembravano migliorate ne era ancora più entusiasta.
La ragazza stava quasi per avvicinarsi, quando... Chat Noir si ritrasformò proprio sotto ai suoi occhi facendola fermare istintivamente.
Adrien?
«Adrien?» mormorò estremamente in confusione.
Il ragazzo sentendosi osservato si voltò e... quando incrociò gli occhi di lei si paralizzò completamente.
E ora che faccio? Cosa le dico?
Mentre Adrien se ne stava lì impalato, Marinette corse via. Veloce. Troppo veloce perché potesse cercare di raggiungerla.